
Tra le diverse tipologie proposte oggi dal Ministero per la prima prova maturità 2016, c’è il tema di attualità. Tra tutte le tracce che hanno dovuto svolgere i maturandi, quella di attualità ha riguardato i confini.
Sempre più gettonata tra i maturandi, la tipologia D è sicuramente la scelta più adatta per chi è continuamente attento e aggiornato su ciò che accade non solo in Italia, ma anche nel resto del Mondo. I tutor di Skuola.net hanno lavorato per risolvere questa traccia in modo che gli studenti che terminano la prova possano consultarla. Perciò abbiamo pubblicato la soluzione solo dopo il tempo minimo di consegna dei compiti d'esame. Consultare le prove d'esame durante lo svolgimento stesso può comportare l'esclusione, perciò consigliamo a tutti i maturandi di non guardare questa pagina mentre sono a scuola.TEMA DI ATTUALITA': La soluzione
Il confine, tra unione e separazione
Tema di attualità e di rilevante importanza viene affidato al concetto di confine. Molteplici sono le definizioni che possiamo affibbiare a tale termine. Quello più recente, sul quale si soffermano, ormai da diversi mesi, i mass-media, è l’attraversamento del confine inteso come il varcare frontiere o lasciare che altri varchino le nostre. Questo comporta l’inoltrarsi dentro un territorio a noi estraneo, un territorio che non ci appartiene, che ci richiede di affidarci completamente all’ignoto: andare incontro a tutto ciò che è a noi sconosciuto. Con tale viaggio si scoprono province e luoghi di cui occorre tracciare la mappa per non disorientarsi. Tale cammino non sarà affatto semplice, ci saranno differenti difficoltà che dovremo affrontare e combattere senza mai darci per vinti nonostante si avvertirà, in suddetto percorso, la distanza dallo spazio familiare; uno spazio conosciuto, rassicurante, uno spazio dal quale facciamo fatica a distaccarci per differenti motivi: la sua lingua, la sua cultura, il suo schema mentale.
Il termine confine però viene visto essenzialmente come limite, in quanto segna l’idea di una delimitazione, nonché di un tratto di divisione che apre alla diversità. Infatti, tale confine deve esser oltrepassato ma, ancora oggi, si stenta ad accettare e riconoscere l’ignoto, lo sconosciuto, per via delle molteplici paure che ci sono state inculcate e che continuiamo a portarci dietro. In realtà, l’intelligenza dovrebbe fermarsi nella capacità di sapersi relazionare e avventurarsi dinanzi a tale difformità e nel lasciarsi affascinare dall’estraneo iniziando a scoprire cosa nasconde, iniziandolo a comprendere senza avere paure e incertezze. L’accoglienza e l’ospitalità devono essere la priorità di ogni singolo individuo. Non bisogna marcare il rifiuto, l’esclusione, l’invidia, ma vivere pacificamente ognuno a modo proprio, senza sconfinamenti nel territorio. Oltrepassando la frontiera si dovrebbe instaurare un confronto fra chi sta al di là della linea, creando un rapporto fra l’ospite e l’ospitante.
Si è parlato molto di tale concetto anche nell’ambito storico. Quest’ultimo, infatti, spesso ha rappresentato l’idea di limite invalicabile, di separazione tra uno Stato e l’altro. Si tratta quindi di un termine che può essere connotato a livello storico come “separazione” intesa come connotazione territoriale, che segna quindi una linea di demarcazione per distinguere uno Stato dall’altro. È il caso, per esempio, degli Stati dell’Ex Jugoslavia che, dopo la morte del Maresciallo Tito, si sono disintegrati e hanno portato avanti delle lotte intestine per ottenere la propria indipendenza e per contrassegnare dunque il loro “confine”. Per delimitare il proprio “confine” vi sono stati dei Paesi che hanno anche dato vita a delle vere e proprie guerre, che in particolar modo hanno visto coinvolte l’Italia e Ex Jugoslavia per la definizione del loro confine orientale. Confine quello italo-jugoslavo contrassegnato dalla presenza di popoli, etnie, lingue e culture differenti. Con la fine della Prima Guerra Mondiale, città come per esempio Fiume diventarono territori slavi. Questi territori furono rivendicati dall’Italia fascista, che ha fatto proprio lo slogan della “vittoria mutilata” per trarne vantaggi di tipo politico. Nel 1924 la questione fu risolta, in quanto Fiume ridivenne italiana. Nella storia quindi il confine ha assunto una valenza di confine territoriale invalicabile e di rivendicazione nazionale.
Il confine pertanto può assumere varie tipologie e sfaccettature: può esser naturale o artificiale e può esser ritenuto sia come unione, sia come barriera invalicabile che può separare Stati e persone.
A cura di Laura
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Manlio Grossi
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