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Estratto del documento

Fabio

WATCHMEN Torlai

Tesina eseguita da :

Fabio Torlai .

A.S. 2008/2009

23 Fabio

WATCHMEN Torlai

INTRODUZIONE

Watchmen è una miniserie a fumetti supereroistica di 12 albi, scritta dall'autore britannico Alan

Moore e disegnata dal suo connazionale Dave Gibbons, che venne

pubblicata in albi mensili dalla DC Comics a partire dal 1986. Ad

1

oggi rimane l'unico graphic novel ad aver vinto un premio Hugo e

ad essere inserito nella lista di TIME Magazine dei "100 migliori

romanzi in lingua inglese dal 1923 ad oggi". Presenta i supereroi

protagonisti più nell'aspetto umano e "quotidiano" che in quello

straordinario e avventuroso, "decostruendo" l'archetipo del

supereroe convenzionale. Watchmen tocca argomenti come il ruolo

dei supereroi e l’effetto negativo che la lotta contro il crimine ha

sulla psiche, vengono descritti infatti i problemi etici e personali, le

difficoltà di relazione tra i componenti del gruppo, i difetti e le

nevrosi che caratterizzano i protagonisti. Inoltre, nessuno di essi,

fatta eccezione per il dottor Manhattan, possiede alcun superpotere.

L’ORIGINE DEL Alan Moore

Alan Moore

TITOLO DA UNA

SATIRA DI GIOVENALE

Il titolo di Watchmen è tratto dalla frase latina di Giovenale «Quis custodiet ipsos custodes?» che in

inglese si traduce in "Who watches the watchmen?". Infatti, come Giovenale fu stimato dai suoi

contemporanei per aver messo in mostra i vizi della società romana attraverso le sue satire, così

Watchmen prende in esame le contraddizioni del supereroe in costume, analizzandone vizi e difetti

invece di focalizzarsi sui suoi poteri speciali come nello schema del fumetto tradizionale, ma anche

del loro rapporto con la società, come è dimostrato dal diffondersi del graffito "WHO WATCHES

THE WATCHMEN" sulle pareti degli edifici di New York dopo che nel fumetto viene approvato un

decreto che rende fuorilegge gli eroi in costume.

Ecco la satira dalla quale è stato tratto lo spunto per il titolo:

1 premio per lavori di fantascienza e fantasy assegnato ogni anno durante il “World Science

(Worldcon),

Fiction Convention” il congresso mondiale degli appassionati di fantascienza

23 Fabio

WATCHMEN Torlai

(LA) (IT)

« «

Noui consilia et ueteres quaecumque monetis Sento sempre l'ammonimento dei miei amici:

amici, «Inchiodala, e costringila!».

«pone seram, cohibe». Ma chi controllerà i controllori?

sed quis custodiet ipsos custodes? »

La consorte è scaltra, e comincia proprio con loro.

»

cauta est et ab illis incipit uxor.

( )

Giovenale, VI Satira, "Contro le donne", 60–127 d.C circa

Della vita di Giovenale abbiamo poche notizie attendibili, ma probabilmente

nacque ad Aquino, in Campania, fra il 50 e il 60 d.C, nel cuore della provincia

italica; era di origini modeste e quando giunse a Roma dovette subito cercare

appoggi e protezioni e condusse la vita dei clientes, che facevano da anticamera

nella casa dei ricchi. Fece anche il retore e il declamatore e forse anche il maestro,

ma non riuscì a migliorare di molto le proprie condizioni. Da questo deriva il suo

stato d’animo perennemente amareggiato e a volte astioso. La satira fu il genere

che si adattò meglio ad esprimerlo.

La satira di Giovenale è rivolta contro le situazioni sociali e i fenomeni di decadenza dei costumi

romani. Scrisse 16 satire divise in 5 libri nelle quali passa in rassegna la

Giovenale

Giovenale vita nella capitale descrivendola come un ambiente caotico, dove non c’è

nessun rispetto per la morale: egli assume come punto di riferimento

fondamentale il mos maiorum. Possiamo dividere la produzione di Giovenale in due parti: la prima

è la fase più importante del suo feroce moralismo, come afferma lui stesso in una satira di quel

periodo la sua indignatio (indignazione) bastava da sola per comporre i suoi versi. Durante questa

prima fase si scaglia contro le Divitiae (ricchezze), ritenendole fonti di ingiusta discriminazione, e

attacca fortemente la degenerazione dei rapporti di clientela a causa dei quali i clientes e i liberti

subivano continuamente umiliazioni. C’è un atteggiamento di rivolta contro le ingiustizie ma anche

contro quegli uomini ricchi, in gran parte stranieri, che egli detesta, come greci o orientali, che

ostentano il loro lusso e al contempo sono avari con gli schiavi e i clientes. Nella seconda fase della

sua produzione Giovenale risulta invece più moderato e torna ai temi della satira tradizionale. Il

poeta non vuole più soltanto denunciare, ma anche proporre comportamenti corretti e positivi. I

componimenti risultano perciò più pacati senza tuttavia spegnere del tutto l’impeto e la foga

caratteristici dell’autore.

Nelle satire di Giovenale sembra che la società sia spaccata nettamente in due parti, da un lato le

umiliazioni subite dai clienti costretti a tollerare l’avarizia dei ricchi e dall’altro la società di ricchi

privi di umanità, in cui anche i giudizi morali usano due misure, perché per i poveri i vizi e

l’adulterio sono cose turpi mentre per i ricchi sono prove di virilità e dimostrazione di grande spirito

perché sotto il manto della ricchezza tutto diventa rispettabile. Giovenale mostra una ripugnanza per

la vita cittadina, lo spettacolo di spreco e corruzione e per le ingiustizie delle differenze sociali. La

soluzione sarebbe quella di ritirarsi alla vita agreste, in campagna, simbolo della sanità morale e

della serenità, è tuttavia solamente una forma di fuga dalla realtà poiché la situazione è senza

rimedio, quindi Giovenale resta di stampo pessimista. Si può dire che la sua poesia sia impegnata in

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WATCHMEN Torlai

senso moderno perché nasce da una reale indignazione e si concentra su un argomento usando

immagini originali e procedendo con un ritmo tumultuoso e incalzante, usa per esempio il

procedimento delle domande retoriche non con il tono della declamazione scolastica bensì per

esprimere la sua indignatio. Come Seneca utilizza la sententia conclusiva dopo aver creato un

ritratto feroce di un personaggio, esse sono molto proverbiali per la loro incisività, ne è un esempio

efficace la frase da cui appunto è stato tratto il titolo di Watchmen “Quis custodiet ipsos custodes?”

CONTESTO STORICO

Le vicende di Watchmen sono ambientate in una realtà alternativa molto simile a quella del mondo

reale, in un 1985 in cui Stati Uniti ed Unione Sovietica sono ancora in piena Guerra Fredda e

sull'orlo di una guerra nucleare. La principale differenza con la realtà è la presenza di supereroi

nella società comune, cosa che ha comportato un diverso epilogo per alcuni avvenimenti storici,

come ad esempio la vittoria degli USA nella Guerra del Vietnam. A far da sfondo agli "avvenimenti

quotidiani" dei protagonisti c'è la grave crisi internazionale tra Stati Uniti d'America e Unione

Sovietica da anni sull'orlo di una guerra nucleare. In questo contesto, gli USA godono di una

notevole superiorità strategica dovuta alla persona di Jon Osterman, uno scienziato che nel 1959, a

causa di un incidente, venne trasformato in un essere sovrumano, il Dr. Manhattan, capace di

neutralizzare le armi nucleari nemiche quando ancora fossero in volo. Questa evidente disparità di

forze a favore degli stati uniti non aveva fatto altro che accelerare ulteriormente la corsa agli

armamenti nucleari, facendo aumentare in modo drastico la tensione globale.

LA GUERRA

FREDDA

Alla fine della seconda guerra mondiale

truppe americane, inglesi, francesi e

sovietiche occuparono il suolo tedesco,

una parte del quale fu ceduto alla Polonia.

Le zone di occupazione furono ben

delimitate. Fra il 1947 e il 1949 USA,

Gran Bretagna e Francia unificarono le

rispettive zone, mentre nella sua zona

l’URSS dava il via a misure economiche e

politiche miranti alla costituzione di una repubblica tedesca comunista. Si assisteva dunque nel

1949 alla formazione di due ben distinte Germanie: ad ovest veniva costituita la Repubblica

Federale Tedesca (con capitale Bonn), mentre ad est si formava la Repubblica Democratica Tedesca

(con capitale Berlino). L’aspetto che la Germania andava assumendo rispecchiava una situazione

più generale: attorno alle due grandi potenze vincitrici si erano formati due blocchi di stati. Ad

Occidente, Francia e Gran Bretagna erano economicamente dipendenti dal colosso USA, che inoltre

faceva sentire il suo peso su paesi come l’Italia, da esso liberati. Ad Oriente regimi comunisti

23 Fabio

WATCHMEN Torlai

sorgevano nei paesi liberati dall’Armata Rossa. Il principio di spartizione dell’Europa in zone di

influenza, formulato già durante il conflitto, cominciava a trovare attuazione.

La Francia e l’Inghilterra diedero atto al processo di decolonizzazione, che indebolì il loro ruolo di

grandi potenze. Usciti vittoriosi dalla seconda guerra mondiale, Unione Sovietica e Stati Uniti, al

contrario, costituivano ormai le due maggiori potenze del mondo. A causa della diversità dei loro

sistemi politici ed economici, non potevano però riuscire a trovare un accordo. I governi americani,

nella loro visione, consideravano l’Occidente come il “mondo libero”; il mondo libero poteva

divenire il mondo intero a mano a mano che i paesi del blocco sovietico fossero stati “liberati” dalla

schiavitù comunista. Inoltre essi temevano l’espansione del dominio sovietico in Europa e perciò

favorirono l’allontanamento dei partiti socialisti, ma soprattutto comunisti, da tutti i governi degli

stati dell’Europa occidentale. Il 5 giugno del 1947 gli USA dettero avvio a un vasto piano di

assistenza economica ai paesi europei fidati, il cosiddetto Piano Marshall; Questi aiuti, oltre a

permettere ai paesi beneficiari il superamento delle gravi difficoltà economiche dovute al tremendo

impegno della ricostruzione, consentivano politicamente il rafforzamento dei regimi democratici e

per contro l’indebolimento delle irrealizzabili aspirazioni filosofiche o rivoluzionarie dei partiti

comunisti occidentali. Nel 1949 gli Stati Uniti stabilirono con alcuni paesi europei, tra cui l’Italia, la

Francia e l’Inghilterra, un’alleanza difensiva che prese il nome di NATO (North Atlantic Treaty

Organization). Dal canto suo il governo sovietico, temendo l’espansione degli Stati Uniti in Europa,

operò affinché in tutta l’Europa orientale si formassero governi comunisti. Tra il ’47 ed il ’48, dalla

Polonia alla Bulgaria, si instaurarono governi di tipo comunista strettamente legati all’URSS di

Stalin e i partiti d’opposizione furono sciolti. Questi stati stabilirono con l’Unione Sovietica

un’alleanza militare, il Patto di Varsavia. Si formarono così effettivamente i due blocchi militari,

uno dipendente dagli USA e uno dagli URSS, era l’inizio della “Guerra Fredda”.

Il termine “Guerra Fredda” sintetizza in modo efficace la situazione che si presentò negli anni

immediatamente successivi alla fine della seconda guerra mondiale. In un pianeta dominato da due

potenze, entrambe in lizza per il primato e per l’egemonia mondiale, e radicalmente contrapposte

sul piano ideologico, il conflitto sembrava inevitabile. Il mondo dove due contendenti avevano

armamenti tali che una guerra avrebbe avuto conseguenze intollerabili anche per il “vincitore”, il

conflitto era impraticabile. Si determinò così una situazione di “guerra fredda”: guerra, perché la

contrapposizione tra i contendenti sembrava un vero e proprio conflitto, e perché all’interno dei

paesi coinvolti andava delineandosi una mobilitazione militare, economica e psicologica “di

guerra”; fredda, perché le armi, che continuavano ad essere prodotte e accumulate, non potevano

essere usate. Si può definire come “guerra fredda” tutto l’assetto mondiale dall’immediato

dopoguerra fino alla fine degli anni ottanta. Questo lungo periodo, però, ha avuto 3 fasi: la prima di

“guerra fredda”vera e propria, durata dal 1947 ai primi anni sessanta; la seconda, detta la fase di

“distensione”, negli anni sessanta e nei primi anni settanta; quindi, dopo il 1973, una nuova fase di

tensione internazionale basata però su strumenti in parte nuovi.

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