Anteprima
Vedrai una selezione di 5 pagine su 17
Walt Disney e Infanzia tesina Pag. 1 Walt Disney e Infanzia tesina Pag. 2
Anteprima di 5 pagg. su 17.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Walt Disney e Infanzia tesina Pag. 6
Anteprima di 5 pagg. su 17.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Walt Disney e Infanzia tesina Pag. 11
Anteprima di 5 pagg. su 17.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Walt Disney e Infanzia tesina Pag. 16
1 su 17
Disdici quando vuoi 162x117
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Sintesi
Sintesi Walt Disney e Infanzia tesina


La seguente tesina di maturità ha come obiettivo quello di presentare la storia di Walt Disney, la sua fondazione, le sue principali opere di successo, collegandolo all'infanzia. La tesina permette inoltre anche dei collegamenti con i seguenti temi scolastici: la propaganda nazista e i suoi effetti sui bambini, il destino, il surrealismo e Salvador Dalì in ambito artistico e infine la trattazione della sezione aurea in Matematica.


Collegamenti

Walt Disney e Infanzia tesina


Storia: La propaganda nazista e i suoi effetti sui bambini.
Storia dell'arte: Il destino, il surrealismo, Salvador Dalì.
Matematica: La sezione aurea.
Estratto del documento

I cortometraggi sono stati i primi esperimenti artistici di

una mente geniale come quella di Walt Disney; sono stati

proprio questi piccoli spezzoni di cartoni animati a dare

notorietà e fama internazionale all’artista americano.

L’artista durante la sua lunga carriera ha sempre

evidenziato quale fosse il ruolo del bambino e del suo

pensiero, creando personaggi che in un certo senso

rappresentano tutti noi, in ogni nostra sfaccettatura.

Disney però non manca di trattare tematiche anche molto

più serie e gravose, come la guerra che sconvolse il mondo

intero negli anni ‘40, soffermandosi su molteplici aspetti,

uno dei quali, appunto, proprio l’effetto che questa

distruzione ebbe sui bambini. Ho voluto proporre un lavoro che rendesse omaggio al creatore di Topolino

senza dimenticare però il suo punto di partenza, i corti animati e far conoscere quelli che sono stati i suoi

primi capolavori, fino ad arrivare a ricordare un altro grande genio, Salvador Dalì, amico e collaboratore di

Walt Disney, che assieme a lui diresse un cortometraggio che ha visto la luce soltanto pochi anni fa.

.

4

Storia La propaganda nazista e i suoi

effetti sui bambini

Walt Disney ci mostra in ben due cortometraggi come la propaganda nazista ebbe

notevole impatto su uomini, donne ma soprattutto bambini. Il personaggio utilizzato

per riportare in vita momenti terribili come quelli vissuti durante la Seconda Guerra

Mondiale altri non è che Paolino Paperino il quale per la prima volta veste i panni di un

operaio tedesco costretto a ritmi di lavoro estenuanti e a gesti ripetitivi che lo

portano quasi ad impazzire. Il cortometraggio in questione è ‘Der Fuehrer’s Face’, un

cartone ambientato in un ideale villaggio tedesco tappezzato di svastiche, dove

vengono cantati inni alle virtù naziste.

Paperino sta dormendo e al suono della marcia nazista alza istintivamente il braccio in

segno di saluto a Hitler. Mein Kampf

Durante la colazione gli viene posta davanti al piatto una copia del , per un

momento di lettura, per poi essere trascinato alla fabbrica in cui lavora. Appena

arrivato, Paperino inizia il suo turno giornaliero alla catena di montaggio; il suo lavoro

consiste nell'avvitare le spolette di granate di artiglieria.

Mescolate alle granate ci sono ritratti del Fuhrer che lo costringono ad interrompere

il lavoro ogni volta che appare

un ritratto per fare il saluto

nazista.

La velocità della catena di

montaggio aumenta

continuamente, tanto che alla

fine non riesce a tenere il

ritmo. Per di più viene

continuamente bombardato da

messaggi propagandistici sulla

superiorità della razza ariana

e sulla gloria derivante dal

lavoro per il Fuhrer. Paperino

comincia a soffrire di

frequenti allucinazioni, finché

non si rende conto che tutto il suo lavoro estenuante non è stato altro se non frutto

della sua immaginazione, di un sogno, e finalmente egli si risveglia nel suo letto, negli

Stati Uniti, riconoscendo sul comodino la ‘Statua della Libertà’ in miniatura e

ringraziando di essere nato in un paese come l’America.

5

«Questa è la storia di una generazione che non ebbe scelta. Non fu lei a votare per Hitler,

lo fecero i suoi genitori. Per effetto di quella scelta, i ragazzi e le ragazze degli anni

Trenta e dei primi anni Quaranta furono catturati dallo Stato e usati dallo Stato come

nessun’altra generazione tedesca prima e dopo la loro. “Questa gioventù”, dichiarò Hitler

nel 1938 in un tono già quasi irridente e sprezzante, “non ha altra possibilità che imparare

a pensare in tedesco e ad agire in tedesco.”»

Guido Knopp

La citazione è particolarmente significante se prendiamo in considerazione un altro

Hitler's Children

cortometraggio Disney ambientato sempre nel periodo nazista: ‘

Education For Death’ , in cui viene raccontata la storia del piccolo Hans, un bambino

nato nella Germania di Hitler. Viene ripercorsa l’educazione nazista dei bambini, un

incubo a cartone; viene mostrato come uno scolaro timido può essere trasformato in

un feroce sterminatore. Hans viene sbeffeggiato dai compagni e dal professore

perché prende le difese dei più deboli; così il

piccolo decide di unirsi alla marcia nazista

inneggiando a Hitler per cercare di integrarsi

con i compagni e non sentirsi inferiore.

In seguito, dopo aver notato la marcia

nazista intrapresa dai bambini, il paesaggio

cambia e si vedono quegli stessi bambini, di

soli dieci anni tramutati in adolescenti,

circondati da una folla che li acclama e

inneggia al Fueher. Il tutto si trasforma in un

campo di battaglia in cui gli adolescenti,

divenuti adulti, continuano la loro marcia in onore di Hitler.

Infine, il paesaggio di guerra scompare assieme ai soldati e rimane solo un grande

prato verde ricoperto di lapidi.

Questo cartone, diversamente dal precedente, che riusciva a divertire per la

presenza maldestra di Paperino, mostra il lato più oscuro del nazismo e dell’educazione

fondata sulla bugia.

I bambini furono per Hitler una facile preda; mai prima di lui nella storia tedesca la

gioventù era stata tanto corteggiata e sfruttata per scopi così perversi. Fu impressa

nelle menti dei bambini una concezione del mondo che rompeva i ponti con i valori della

società umana. L’obiettivo era plasmare i giovani in modo che si adeguassero con

entusiasmo all’ordine della dittatura senza mai domandare il perché, docili al punto da

poter essere usati senza problemi nelle guerre tedesche.

6 .

La storia della gioventù tedesca durante la dittatura hitleriana

Tra il 1933 e il 1945 le famiglie tedesche furono costrette ad affidare i propri figli

all’educazione imposta dal Reich, un sistema che inghiottiva bambini innocenti

trasformandoli in pochi mesi di addestramento in vere e proprie macchine da guerra,

volenterose di combattere e addirittura morire in nome della patria, patria

identificata con Hitler stesso.

L’iniziazione di questi giovani si riscontrava in tutte le attività promosse dal governo,

dai campi estivi alle scuole; addirittura i giocattoli per l’infanzia e gli abbecedari

furono sostituiti in modo che il razzismo, la violenza e i temi fondanti della cultura

nazista fossero accettati fin dalla tenera età.

Neanche le bambine, viste solamente come potenziali donne e madri, dedite

principalmente alla cura della famiglia, vennero risparmiate, dal momento che secondo

la teoria hitleriana era compito esclusivo dell’uomo il combattere e di governare il

paese e della donna quello di curare le faccende domestiche; per questo motivo anche

le ragazze che erano riunite nell’associazione ‘Fede e Bellezza’ venivano avvicinate agli

ideali hitleriani fin da piccole.

La sola voce del Führer ipnotizzava i bambini che, convinti a tal punto dell’esattezza

delle teorie tedesche, tornavano a casa e convincevano i propri genitori dell’efficienza

e della veridicità delle azioni e delle parole di Hitler.

Il successo della Hitlerjugend sta nel proporsi non solo come gruppo, ma come vero e

proprio movimento portatore di valori e di un’ideologia,

sebbene non di un programma politico.

È importante riflettere sul fatto che la propaganda riuscì a

convertire delle giovani menti non grazie alla violenza, quanto

grazie alla seduzione. Hitler e il governo promettevano ai

bambini nuove avventure, imprese, emozioni e libertà dalle

regole casalinghe, trovando un ampio consenso tra i giovani,

troppo poco spesso considerati nella Germania

antecedente Hitler.

Ci sono numerose contraddizioni e imprecisioni nelle teorie

perpetrate da Hitler, a partire da quella sulla razza, ma probabilmente questo non ha

avuto molta importanza, dato che in alcuni capitoli egli scrive con molta franchezza

che "la propaganda non ha il compito di essere vera, ha invece l'unico compito di

essere efficace."

Ma quali furono, in definitiva, i mezzi di propaganda portati avanti dalla Germania

nazista e che effetto ebbero sui bambini del tempo?

7

Tecniche di propaganda

Numerose furono le tecniche di produzione della propaganda nazista usate

per creare messaggi falsi ma persuasivi. Si parla infatti di:

Effetto gregge

: si cercò di persuadere il pubblico a seguire una certa strada

 perché “tutti gli altri lo stavano facendo” rafforzando così il naturale desiderio

della gente di essere dalla parte dei vincitori;

Ricorso alla paura : si cercò di instaurare paura nella popolazione per poterla

 controllare meglio (Goebbels ad esempio sfruttava molto la frase “i tedeschi

devono morire!”);

Ottenere disapprovazione : questa tecnica veniva usata per portare il pubblico a

 disapprovare un’idea o un’azione suggerendo che questa fosse popolare in gruppi

odiati, temuti o tenuti in scarsa considerazione dal pubblico di riferimento.

Vaghezza intenzionale : le generalizzazioni erano sempre vaghe di modo che il

 pubblico potesse fornire la sua interpretazione. Si usavano quindi frasi

indefinite senza tentare di

determinare la loro

ragionevolezza.

Individuare il capro espiatorio :

 si colpevolizzava un individuo o

un gruppo che non era

realmente responsabile,

alleviando i sentimenti di colpa

delle parti responsabili.

Utilizzo di slogan : si

 adoperavano brevi frasi ad

effetto che potevano includere

l’etichettatura di modo che

facessero sorgere pregiudizi

nei confronti di qualcosa che la

gente odiava o temeva;

Educazione

: si educavano le

 menti giovani all’ideologia

nazista e a partire dai dieci anni

li si preparava, attraverso

l’addestramento militare, a

servire nelle forze armate e

divenire “buoni cittadini

tedeschi”. 8

Salvador Dalì

-Destino-

Il 1945 non è solo l’anno conclusivo di quel conflitto mondiale che ha portato alla

distruzione totale di moltissimi paesi. È stato anche l’anno in cui due grandi menti

artistiche hanno collaborato per creare un cortometraggio che riassumeva in poco più

di sei minuti tutto il percorso artistico di due geni quali Walt Disney e Salvador Dalì.

Il cortometraggio in questione fu intitolato dagli stessi autori ‘Destino’ ma purtroppo

nessuno dei due riuscì a vederlo interamente compiuto.

Fu restaurato e completato solo nel 2010 e proiettato in una sala del Palazzo Reale a

Milano, dove sono esposti anche alcuni bozzetti originali dell'opera.

Dalì e Disney avevano deciso

di realizzare insieme la

storia di una ballerina in

cerca dell'amore, che

vedremo poi essere Chronos,

l’incarnazione stessa del

tempo. La ragazza sarà

costretta a vagare in cerca

del suo amato all’interno di

una realtà governata

dall’arte dell’artista

catalano, imbattendosi nelle

figure dalininane più conosciute, dagli orologi molli alle formiche, dai paesaggi

metafisici ai giochi prospettici, il tutto in puro stile surrealista.

9

Anche la Disney italiana ha voluto omaggiare questi grandi artisti con una storia tutta

incentrata su questo cortometraggio dalla vita travagliata, riscoperto solo nel 1999 e

rivisitato dal 2003.

Per tutta la durata del cortometraggio non si possono ignorare chiari riferimenti alla

pittura di Dalì, come prima citato, e in effetti il massimo esponente del surrealismo

non poteva che introdurre, seguendo la filosofia dello psicanalista Freud, l’importanza

dei sogni e dell’inconscio, concetti vividamente ripresi anche da Walt Disney nelle sue

animazioni.

"Caro signore, bisogna realmente che io vi ringrazi della parola di introduzione che mi ha

condotto il visitatore di ieri. Poiché fino a quel momento ero tentato di considerare i

surrealisti, che apparentemente mi hanno scelto come santo patrono, come dei pazzi

integrali. Il giovane Spagnolo, con i suoi candidi occhi di fanatico e la sua indubbia

padronanza tecnica, mi ha incitato a riconsiderare la mia opinione. In realtà, sarebbe

molto interessante studiare analiticamente la genesi d'un quadro di tal genere. Dal punto

di vista critico si potrebbe tuttavia dire che la nozione d'arte si rifiuta ad ogni estensione

quando il rapporto quantitativo tra il materiale inconscio e l'elaborazione precosciente

non si mantiene entro limiti determinati. Si tratta qui, in ogni caso, d'un serio problema

psicologico."

Con queste parole Freud descriveva le sue impressioni di fronte alle tele del giovane

Dettagli
Publisher
17 pagine
49 download