vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
In questa tesina di maturità viene descritta la vita oltre la terra. L’esistenza di una possibile civiltà extraterrestre è una questione che va avanti da moltissimi anni e che non si è ancora conclusa. L’uomo si è sempre posto moltissime domande sulla sua esistenza e le rivoluzionarie scoperte astronomiche e cosmologiche lo hanno affascinato sempre di più. La consapevolezza di appartenere a un universo immenso, infinitamente grande ha sicuramente aiutato ad accantonare l’idea di considerarci degli essere privilegiati, di essere “un fenomeno più unico che raro”. Avvistamenti di UFO, cerchi nel grano, interferenze nelle onde radio, le onde di sincrotone hanno suscitato interesse e curiosità, e anche paura, negli scienziati e nella popolazione. Ciò ha spinto i terrestri a superare i limiti dell’atmosfera per esplorare lo spazio attorno a loro, lanciando sonde e iniziando missioni spaziali in giro per la Galassia. L’uomo non può essere solo nell’universo. Viene effettuata, all'interno della tesina, anche una descrizione del pianeta Marte, uno dei primi pianeti ad essere studiato e visitato.
Italiano- Le cosmicomiche di Italo Calvino.
Scienze - Marte.
C’è vita oltre la Terra?
INDICE
INTRODUZIONE……………………………………………………………………………………
…………………………………………3
LA RICERCA PER LA VITA
MARTE ED
EUROPA……………………………………………………………………...............................
.......................3
OLTRE IL SISTEMA SOLARE GLIESE E I GEMELLI
KEPLER…………………...................................................4
GLI ALIENI NEL ‘900
AMBITO
RADIOFONICO………………………………………………………………………………………
………………………….5
AMBITO
LETTERARIO………………………………………………………………………......................
...........................6
AMBITO
CINEMATOGRAFICO………………………………………………………………………………
………………………….8 2
C’è vita oltre la Terra?
INTRODUZIONE
L’esistenza di una possibile civiltà extraterrestre è una questione che va avanti da
moltissimi anni e che non si è ancora conclusa. L’uomo si è sempre posto moltissime
domande sulla sua esistenza e le rivoluzionarie scoperte astronomiche e cosmologiche
lo hanno affascinato sempre di più. La consapevolezza di appartenere a un universo
immenso, infinitamente grande ha sicuramente aiutato ad accantonare l’idea di
considerarci degli essere privilegiati, di essere “un fenomeno più unico che raro”.
Avvistamenti di UFO, cerchi nel grano, interferenze nelle onde radio, le onde di
sincrotone hanno suscitato interesse e curiosità, e anche paura, negli scienziati e nella
popolazione. Ciò ha spinto i terrestri a superare i limiti dell’atmosfera per esplorare lo
spazio attorno a loro, lanciando sonde e iniziando missioni spaziali in giro per la
Galassia. L’uomo non può essere solo nell’universo.
LA RICERCA PER LA VITA
MARTE ED EUROPA
Uno dei primissimi pianeti a essere analizzato e osservato fu Marte. Nel 1854 William
Whewell teorizzò che Marte possedesse mari, terre e che potesse ospitare la vita e,
durante la grande opposizione di Marte del 1877, Giovanni Schiaparelli osservò sul
pianeta formazioni scure, rettilinee. Queste
linee, della lunghezza di migliaia di
chilometri e larghezza 100–200 km, furono
chiamate canali.
L'osservazione diede l'avvio a ipotesi,
racconti e speculazioni sulla presenza di
vita sul pianeta: Schiaparelli pensava,
infatti, che delle forme di vita intelligenti
incanalassero la poca acqua rimasta per la
redistribuzione planetaria. Queste furono
osservate da un telescopio rifrattore e
l’astronomo Percival Lowell dimostrò che i canali fossero solo un’illusione ottica.
In realtà tracce di acqua su Marte esistono eccome; grazie ai rover mandati durante le
missioni sono stati ritrovati veri e propri resti di reticoli fluviali, materiale argilloso ed
ematite, che si formano solo in luoghi ricchi di acqua. 3
C’è vita oltre la Terra?
Altra prova a sostegno della vita su Marte è data dal ritrovamento in Antartide di un
meteorite proveniente dal pianeta rosso contenente tracce organiche. E’ molto
probabile quindi che su Marte ci sia stata vita in passato ma che questa si sia estinta.
Col diminuire della forza del campo magnetico, il vento solare ha spazzato via la
primitiva atmosfera, facendo diminuire drasticamente la pressione e quindi favorendo
l'eliminazione quasi completa dell'acqua dalla superficie per evaporazione nello
spazio. E agli abitanti del pianeta cosa è successo? Alcuni scienziati ritengono che
tutte le civiltà
intelligenti
finiscono per
autodistruggersi
dopo poche
migliaia d’anni in
seguito ad una
grave crisi, così
molto
probabilmente è
successo ai
marziani e così
accadrà a noi.
La ragione che ha portato allo studio di Marte è che il pianeta rosso si trovi, insieme a
Venere e alla Terra, nella cosiddetta zona abitabile o fascia ‘’Goldilocks Zone’’ che si
estende nel Sistema Solare da 0.95 UA a 1.37 UA dal Sole. Il nome di questa zona è
un chiarissimo riferimento alla favola di Riccioli d’oro (in inglese Goldilocks = Riccioli
d’oro) in cui la protagonista assaggia le tre zuppe e sceglie quella ‘’né troppo calda né
troppo fredda ‘’. Infatti, questa zona rappresenta quella porzione di spazio la cui
distanza da una stella è tale da permettere la temperatura ottimale per la presenza
d’acqua allo stato liquido e permette quindi la vita.
Il concetto di zona abitabile è stato criticato da Ian Stewart e Jack Cohen per due
motivi:
in primo luogo considerare la “zona abitabile” come l’unica in grado di ospitare la vita,
lascia supporre che possano esistere solo forme di vita simile a quelle terrestri, con
le stesse esigenze e la stessa composizione, come dire che noi terrestri pecchiamo di
egocentrismo;
in secondo luogo possono esistere pianeti che possiamo considerare abitabili anche al
di fuori della suddetta zona.
E’ il caso di Europa, il satellite di Giove,
ritenuto uno dei luoghi con la più alta
probabilità di ospitare forme di vita
extraterrestre in tutto il sistema solare.
Questa potenziale vita è negli oceani che
molto probabilmente si trovano sotto la crosta
di ghiaccio che caratterizza il satellite. La
presenza di acqua liquida all’interno è
supportata dal fatto che il ghiaccio in
superficie è molto levigato, il che fa supporre
che l'acqua liquida, risalga in superficie a
seguito di grandi impatti dei meteoriti e che
poi congelerebbe saldando la crepa e
lasciando la superficie estremamente levigata.
Su Europa quindi potrebbe esserci una fredda
e oscura biosfera. 4
C’è vita oltre la Terra?
OLTRE IL SISTEMA SOLARE- GLIESE ED I GEMELLI KEPLER
La ricerca per la vita non si è limitata solo al Sistema Solare ma è andata oltre: con i
nuovi strumenti e le nuove metodologie si è riusciti a osservare fino a vari anni luce
dal sole.
Il primo pianeta extrasolare (quindi esopianeta) abitabile, scoperto, si trova a 20,5
anni luce dal Sole ed è Gliese 581 c (GJ 581 c), questa orbita attorno alla nana rossa
Gliese 581, una debole stella visibile nella costellazione della Bilancia. L'individuazione
è stata fatta da una squadra di astronomi svizzeri, francesi e portoghesi che ha
scoperto questa super-Terra, usando il telescopio di 3,6 metri dell'Osservatorio di La
Silla (in Cile) dell'ESO e la scoperta è stata resa possibile sfruttando la tecnica
dell'analisi della velocità radiale, una metodica indiretta che misura le piccole
oscillazioni periodiche determinate dall'orbita del pianeta attorno al centro di massa
del sistema planetario.
Con ricerche successive, tuttavia, si è dimostrato che il pianeta si trova al di fuori della
zona abitabile del sistema, in quanto la sua orbita ricade più internamente del limite
interno di questa regione, e che il pianeta molto probabilmente è caratterizzato da un
intenso effetto serra, simile a quello di Venere. Inoltre è assai probabile che il pianeta
abbia perso la gran parte dell'acqua che doveva avere al momento della sua
formazione a causa dell'emissione di raggi X e UV da parte della stella madre nei suoi
primi miliardi di anni di vita.
Una missione molto importante che ha permesso la scoperta di un’enorme quantità di
pianeti simili alla Terra è la missione Kepler della NASA.
Il telescopio Kepler è stato progettato per monitorare una determinata porzione della
nostra regione della Via Lattea, le costellazioni del Cigno, della Lira e del Drago, e
pianeti nella zona abitabile, e determinare quante dei miliardi di stelle della nostra
galassia posseggano pianeti. Per fare ciò, un fotometro monitora costantemente la
luminosità di più di 145.000 stelle della sequenza principale che si trovano nel suo
campo di vista fissato. I dati sono trasmessi alla Terra, dove vengono analizzati per
cercare periodiche diminuzioni di luminosità delle stelle, causate da pianeti extrasolari
che transitano di fronte alla loro stella.
Una delle scoperte più rilevanti, e più recenti, è il ritrovamento di due pianeti “gemelli”
Kepler-62e e Kepler-62f.
Sono i più esterni di un
sistema di cinque mondi
extrasolari nato intorno alla
stella Kepler-62, che
somiglia al Sole e dista fra
2.000 e 3.000 anni luce da
noi e hanno raggi
rispettivamente pari a 1,61
e 1,41 volte il raggio della
Terra. Sono stati scoperti
grazie alla tecnica dei
transiti, che analizza le
fluttuazioni nella luminosità
di una stella nel momento
in cui un pianeta le passa
davanti, eclissandola parzialmente 5
C’è vita oltre la Terra?
GLI ALIENI NEL ‘900 L’esistenza o meno degli alieni non è stato
oggetto di interesse solo della scienza, anzi
è un argomento che ebbe un risvolto
culturale e storico molto importante
soprattutto nel ‘900. Nell’ambito storico gli
extraterrestri hanno avuto un importante
ruolo durante la guerra fredda. Infatti, gli
UFO e l’Area 51 fanno parte dei più
intriganti misteri ancora irrisolti di quel
periodo. La base è molto nota per
l'attenzione che le hanno dedicato alcuni
ufologi che sostengono che il governo degli
Stati Uniti ha o avrebbe avuto contatti con
extraterrestri, mantenuti per diverse ragioni
all'oscuro dell'opinione pubblica generale.
In particolare è diffusa la convinzione che dopo il cosiddetto incidente di Roswell
(1947), i resti di un UFO e del suo equipaggio fossero stati trasportati all'interno della
base.
Ma il fascino degli alieni, fuori dagli ambiti più o meno attendibili delle disquisizioni
scientifiche, ha contaminato gli ambiti più diversi e ha alimentato la fantasia di artisti
di ogni settore.
Come non citare “La guerra dei mondi” di Orson Welles, le “Cosmicomiche” di
Italo Calvino, e “Mars attacks!” di Tim Burton.
AMBITO RADIOFONICO- “LA GUERRA DEI MONDI”
“La guerra dei mondi” è diventato famoso per avere scatenato il panico descrivendo
una invasione aliena sulla Terra da parte dei Marziani. E’ conosciuta come la più
grande beffa mediatica del secolo scorso e questo avvenimento è riuscito a
evidenziare chiaramente l’enorme potere dei mezzi di comunicazione di massa; un
potere in grado di canalizzare e manipolare l’opinione pubblica secondo i desideri di
coloro che controllano e posseggono tali mezzi.
Orson Welles, la sera del 30 ottobre 1938, reinterpretò il romanzo fantascientifico “La
guerra dei mondi”, di Herbert G. Wells, durante una puntata della trasmissione
radiofonica della CBS “Mercury Theatre on the Air”. Ma lo fece in maniera così
realistica da far credere alla maggior parte dei telespettatori che la sua descrizione
dell’invasione aliena fosse reale. Egli non aveva per nulla
intenzione di
spaventare o di fare
uno scherzo di cattivo
gusto, anche perché
prima e dopo il
programma erano stati
fatti vari annunci che
avvisavano della
finzione del racconto.
Welles imitò in maniera
impeccabile una
6
C’è vita oltre la Terra?
radiocronaca giornalistica e soprattutto ciò ha contribuito a rendere credibile la
messinscena. Per aumentare la veridicità del racconto pose a inizio trasmissione un
programma musicale che poi interruppe più volte con la cronaca dell’atterraggio e
dell’attacco dei marziani. Questi vengono descritti come dei mostri che escono dai
dischi volanti. Il corpo grande come quello di un orso e luccicante, con lunghi tentacoli
e il viso terrificante: la bocca a forma di V e della bava cade dalle labbra tremanti,
pulsanti e senza forma, gli occhi sono neri e brillano come quelli di un serpente.
Inizialmente hanno il sopravvento sui terrestri ma il racconto si conclude con la vittoria
degli esseri umani. E’ bastato un semplice racconto di pura fantascienza per mandare
in panico circa sei milioni di persone.
Ciò vuol dire che se il pubblico americano ha preso per vero un episodio così
impossibile ed ha in qualche modo involontariamente omesso gli indizi, anche espliciti,
che ne svelavano l’assurdità, ciò è perché in un certo senso era preparato ad
affrontare una situazione del genere. Già da tempo nell'immaginario collettivo, si era
sviluppata una paura del genere, frutto del periodo storico in cui è maturata. Si era