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Sintesi

Viaggio - tesina



Questa tesina di maturità liceo linguistico tratta del viaggio e del significato che assume ne corso della storia. Gli argomenti presenti nella tesina sono: Italiano: L'Infinito di Giacomo Leopardi, Filosofia: le tre metamorfosi dello spirito di Friedrich Nietzsche, Storia : Il viaggio degli ebrei verso i campi di concentramento, Inglese: Heart of Darkness di Joseph Conrad, Francese: L'Ignorance di Milan Kundera, Spagnolo: El Romanticismo y Josè de Espronceda, Latino: Le Metamorfosi di Apuleio, Biologia: Il viaggio dei globuli rossi, Fisica: La dinamica.

Collegamenti tesina maturità


Viaggio



ITALIANO- GIACOMO LEOPARDI, L'infinito
FILOSOFIA- FRIEDRICH NIETZSCHE, le 3 metamorfosi dello spirito
STORIA- Il viaggio degli ebrei verso i campi di concentramento
INGLESE- JOSEPH CONRAD, Heart of Darkness
FRANCESE- MILAN KUNDERA, L'Ignorance
SPAGNOLO- El Romanticismo y JOSE' de ESPRONCEDA
LATINO- APULEIO, Le MetamorfosiBIOLOGIA- Il Viaggio dei globuli rossi
BIOLOGIA- il viaggio dei globuli rossi
FISICA - La Dinamica
Estratto del documento

El viaje es la forma del escape màs conocida

por el hombre. Se vijada por sed de

descubrimientos y conocimientos. Tambièn se

puede viajar con nuestra propia imaginaciòn.

EL ROMANTICISMO

Rasgos del Movimento romantico

El hombre romantico hastiado de la realidad circundante que incarna lo efìmero, en conflito por la

imposibilidad de alcanzar lo absoluto, el escritor romantico se refugia en la evasiòn.

El hombre romantico huye de la realidad y viaja a mundos creados por la imaginaciòn.

La evasiòn en el espacio crea un nuevo concepto de la naturaleza visto còmo el lugar ideal y dinamico

para proyectar sus sentimientos; serà un espacio natural tormentoso, oscuro, cargado de misterìo, un

“locus horrendus” de sepulcros, ruinas y muerte. La

evasiòn en el tiempo serà en paisajes lejanos se vuelve la mirada hacia Italia y España.

Pero la evasiòn se refiere tambièn en el tiempos, los tiempos pasados y sobre todo todo en la Edad

Media y su belleza mitologica de su castillos.

JOSE’ DE ESPRONCEDA

Nace en Pajares de la Vega (Badajoz) en 1808,durante la guerra contra los franceses. De padre militar,

tuvo que peregrinar en sus primeros años por las campañas militares. En 1820 su familia se traslada a

Madrid. A los quince años fundó junto a otros jóvenes una sociedad segreta masónico-patriótica

llamada “Los Numantinos”, de la que fue presidente. Cuando el régimen absolutista lo descubrió,

encarceló a todos sus miembros. Espronceda fue condenado a 5 años de reclusión en una prisión-

convento, pero por influencia de su padre (coronel) fue absuelto.

En 1826 emprende un viaje a Lisboa, lugar que reunía un gran número de liberales.• Allí conoce a

Teresa Mancha (de 16 años). A finales de 1827 sale hacia Inglaterra junto con Teresa y su familia. De

allí parte a Holanda y luego a París (barricadas revolución de 1830 contra el absolutismo e intento de

pasar a España). A su regreso a Londres Teresa se había casado con un rico y viejo comerciante

vizcaíno. En 1833 gracias a una amnistía consiguen pasar a España y se instalan en Madrid. Con el

tiempo Teresa se fuga con otro hombre abandonando a Espronceda y a la hija de ambos como ya hiciera

con su marido. Llegan a reconciliarse, pero vuelven a separarse debido a que Espronceda es perseguido

por sus ideas liberales. Teresa muere de tuberculosis en 1839.

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En Madrid llega a ser diputado y fundador de algunos periódicos de tendencia liberal. Es enviado a la

embajada española en Holanda. Vuelve a España como diputado en Almería.

Muere en 1842, a los 34 años por una difteria, cuando fue elegido deputado por el Partido Progresista.

Escribiò poemas amorosos, patrioticos y liberatorios (La Cnciòn del Pirata, El Canto del Cosaco, El

Verdugo, El Reo de Muerte, El Mendigo) publicados bajo el tìtulo de Canciones, en los que expresa

sentimientos de libertad y de rebeldìa. Sus grandes poemas son El Estudiante de Salamanca, El diablo

mundo y El Canto a Teresa, dedicado a su gran amor.

Los proagonistas de sus poesìas son todos personajes marginados, que exaltan la libertad y la rebeldìa.

La Canciòn del Pirata

En este poema el pirata es representado còmo una figura heroìca, cuyo màximo es la libertad. Por eso el

pirata navega con su velero llamado “El Temido”, dònde nadie le puede imponer ley y dònde es libre.

Desde el punto de vista estilistico es un poema lìrico, de métrica muy variada. La rima es muy variada ,

utiliza figuras retòricas còmo hipérboles, metaphoras, personificaciones, preguntas retoricas y sinalefas.

Aparece también la nota exòtica: la referencia al velero en aguas orientales còmo Estambul.

En conclusiòn el lenguaje es culto, apparentemente sencillo e informal

SHOAH

Oggi siamo a conoscenza di quanto avvenne nei campi di concentramento nazisti, cioè ciò che era stato

scientificamente programmato: Lo sterminio del popolo ebraico. Una ferita in parte ancora aperta,

poiché da quell’esperienza non è facile prendere le distanze, in quanto l’elaborazione del dolore e

dell’orrore richiedono un’attenta riflessione in grado di far comprendere le cause del perché sia

avvenuta. È vero che l’ideologia nazista si basava sul principio della superiorità del popolo tedesco, con

la quale si giustificava la politica di aggressione verso le << razze inferiori >>.

In particolare l’antisemitismo caratterizzò la propaganda nazista fin dall’inizio: gli ebrei divennero

infatti il capro espiatorio sul quale scaricare le tensioni sociali e i problemi della società tedesca. Le

condizioni perché lo sterminio fosse realizzato furono create dalla guerra a Est che divenne rapidamente

una guerra razziale, il cui obiettivo era la colonizzazione dei territori orientali e l’epurazione delle etnie

ritenute inferiori. La guerra rappresentò anche l’occasione per realizzare la << soluzione finale >> del

problema ebraico.

Ai “duri e puri” dava anche fastidio che gli ebrei fossero un popolo laborioso che gestiva imprese e

banche con grande senso degli affari. La distruzione di massa degli ebrei costituisce non solo un

momento centrale della storia del Novecento ma anche un monito, un crimine orribile col quale

dobbiamo confrontarci quotidianamente per evitare che si ripeta. Dopo la II guerra mondiale, il mondo

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aveva bisogno di ripristinare il diritto fondamentale della persona di esprimere liberamente il proprio

pensiero,di gestire la propria vita secondo le proprie necessità, di professare qualsiasi credo religioso.

Shoah è un termine ebraico che significa “sterminio”, con il quale si indica la persecuzione e il

programmatico genocidio degli ebrei europei da parte del regime nazista nel corso della seconda guerra

mondiale. Per indicare l’evento è comunemente usato il termine “olocausto” (dal greco holókauston,

composto di hólos, “tutto, intero” e kaustós, “bruciato”).

LA PERSECUZIONE DEGLI EBREI TEDESCHI DURANTE IL NAZISMO

Come conseguenza delle idee nazionaliste e razziste proclamate da Hitler nel Mein Kampf (1925), il

regime nazista, sin dall’inizio, adottò contro gli ebrei misure di discriminazione sistematica,

formalizzate in seguito nelle leggi di Norimberga (5 settembre 1935).

Secondo l’ideologia antisemita e razzista del regime, ebreo era chiunque risultasse avere tre o quattro

nonni osservanti della religione ebraica, indipendentemente dalla effettiva partecipazione alla vita della

comunità ebraica; mezzo-ebreo era chi aveva due nonni osservanti o era sposato con un ebreo; chi

aveva un solo nonno ebreo era designato come mischlinge (meticcio). Ebrei, mezzi ebrei emischlinge,

in quanto non ariani, erano soggetti a leggi e prescrizioni discriminatorie.

Le deportazioni

Il "nuovo corso" portò con sé la creazione dei primi campi di sterminio. Il primo luogo ove degli ebrei

furono mandati nelle camere a gas fu Chelmno; era l'8 dicembre 1941.

La macchina bellica tedesca aveva risorse limitate e fra queste vi era la schiavitù, in massima parte di

lavoratori ebrei .Nondimeno, i nazisti ritenevano che fosse più importante annientare gli ebrei europei

che farli lavorare.

Analogamente i nazisti decisero che la necessità di mezzi di trasporto a scopo bellico non dovesse

interferire con l'uso di camion e treni per trasportare gli ebrei nei campi di concentramento o di

sterminio. L'aspetto logistico delle deportazioni fu curato da Adolf Eichmann.

La deportazione era il primo passo verso la "soluzione finale". Le cose si svolgevano in questo modo:

- si dava notizia agli ebrei che sarebbero stati insediati altrove per lavoro;

- si dava ordine che portassero abiti, coperte, scarpe, posate per mangiare (ma non il coltello), una

ciotola e del denaro.

- Una volta fatto il rastrellamento, gli ebrei venivano fatti salire su camion e poi trasportati alla stazione

ferroviaria; oppure dovevano percorrere la strada a piedi. I convogli ferroviari erano spesso

volutamente lasciati in sosta in un luogo distante da quello dove transitavano i passeggeri, in modo che

nessuno assistesse alla scena; ma molti di quelli che videro scelsero di non protestare.

- I deportati venivano caricati sui vagoni, molti dei quali erano carri bestiame privi di finestre e di

riscaldamento; ogni vagone veniva riempito all'inverosimile: non era quasi mai possibile sedersi. Le

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porte venivano quindi sigillate dal di fuori. Non vi erano gabinetti; non vi era acqua da bere. Ciascun

vagone teneva più di 120 persone, e molte morivano assiderate o soffocate o di malattia durante il

viaggio.

- I cadaveri non venivano rimossi dal vagone durante il tragitto perché la burocrazia nazista insisteva

che di ciascun corpo entrato in un vagone si doveva rendere conto a destinazione.

I campi di sterminio

La particolare abilità dei tedeschi nelle tecnologie della produzione di massa fu applicata nel 1941 al

progetto della "soluzione finale", in modo da sterminare in modo economico ed efficiente milioni di ebrei e

di altri "indesiderabili". Le "fabbriche" progettate per compiere questo assassinio di massa erano i campi di

sterminio ).

Diversamente che nei campi di concentramento, non vi erano baracche per alloggiare i prigionieri, ma solo

per coloro che lavoravano alla manutenzione dei campi. Per portare a compimento l'intera operazione ci si

prendeva gran cura di ingannare le vittime a proposito del loro destino. Gli ebrei deportati dai ghetti o

dai campi di concentramento ai campi di sterminio non sapevano che cosa li aspettava.

Gli organizzatori dicevano loro che venivano trasferiti per lavorare altrove, concedevano permessi di

lavoro, consigliavano di portarsi dietro i propri utensili e di cambiare in altra moneta i marchi tedeschi che

avevano con sé. Per convincere questi ebrei affamati a salire sui treni si usava perfino l'esca del cibo.

Quando i treni giungevano nei campi di sterminio, camionette trasportavano chi era troppo debole per

camminare direttamente fino alle camere a gas. Agli altri veniva detto che dovevano venire disinfestati dai

pidocchi, e che dovevano entrare nelle stanze da bagno. Donne e uomini venivano separati; si diceva loro di

spogliarsi. Le docce erano in realtà camere a gas. Dai rubinetti uscivano i gas tossici.

Ad Auschwitz le docce contenevano duemile persone alla volta. A partire dal momento in cui si cominciò a

usare lo Zyklon B, un gas a base di cianuro molto più efficace dell'ossido di carbonio, era possibile uccidere

duemila persone in cinque minuti. Il risultato di questo "progresso" tecnologico fu che ad Auschwitz era

possibile uccidere 12.000 persone al giorno. Prima di portar via i cadaveri per la cremazione, alcuni

lavoratori muniti di maschere antigas strappavano alle salme tutti i denti d'oro; l'oro veniva poi fuso e

riportato in Germania. Si tratta di una profanazione e di uno sfruttamento di vittime innocenti quali non si

erano mai visti in tutta la storia dell'umanità

Mauthausen

Centro dell’Austria Superiore. Fu campo di concentramento dei prigionieri di guerra nella I guerra

mondiale, dopo l’annessione dell’Austria al Reich tedesco (1938), i nazisti vi installarono un campo di

lavori forzati per prigionieri politici, che fu luogo di sterminio durante la Seconda guerra mondiale.

L’8 agosto 1938, cinque mesi dopo la cosiddetta “annessione“ (“Anschluss”) dell’Austria al Reich,

arrivarono a Mauthausen i primi prigionieri provenienti dal Campo di concentramento di Dachau. La

ragione decisiva della scelta di costruire il Lager in quel luogo fu la stessa che indusse successivamente

alla costruzione del vicino sotto-Campo di Gusen nel 1940: la presenza di cave di granito. Inizialmente

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i prigionieri furono impiegati nell’edificazione stessa del Lager e nel lavoro forzato presso “ una ditta di

proprietà delle SS che produceva materiale da impiegare per la costruzione degli edifici monumentali e

di prestigio della Germania nazista.

Fino al 1943 la funzione prevalente del Lager fu la persecuzione e la reclusione definitiva degli

oppositori politici ed ideologici fossero essi realmente tali o anche solo presunti.

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