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Tesina presentata al liceo scientifico
Manca ormai poco alla maturità ,se tutto andrà bene fra qualche mese mi sarò trasferita a Milano o a Pavia per frequentare l'università . E' sera e osservo il lago come faccio spesso quando ho bisogno di un attimo di tranquillità ,quando ho bisogno di pensare. Guardando le luci delle case riflesse sull'acqua mi vengono in mente le parole di Manzoni,il famoso "Addio ai monti" e mi sento un po' come Lucia, che allontanandosi dalla sua terra natia ripensa nostalgica ai momenti della sua infanzia e della sua giovinezza. Come lei so che la tranquillità del mio paese,di cui tante volte mi sono lamentata,mi mancherà ;mi mancherà la sera poter aprire la finestra e osservare l'acqua del lago,staccare per un attimo dalla vita frenetica e pensare. Anche in letteratura spesso, l'acqua o un elemento naturale sono fonte di ispirazione per componimenti poetici. Nell'Allegria di Ungaretti per esempio, il tema della natura è centrale,proprio grazie ad essa, all'io è concesso di ancorare il proprio bisogno di significato di ricerca di un senso della vita. Nel componimento "I Fiumi", tratto appunto dall'Allegria, Ungaretti, mentre di sera ripensa all'esperienza del bagno fatto nell'Isonzo, si rende conto che l'acqua del fiume ha rievocato il proprio passato riepilogando in se stessa quella di altri tre fiumi(Serchio,Nilo,Senna)rappresentativi di altri momenti della sua vita.
Italiano: Giuseppe Ungaretti, I fiumi
Scienze: fiumelatte, il carsismo
Storia: La resistenza nel lecchese dagli esordi del fascismo fino alla liberazione
BIBLIOGRAFIA
• Dal testo alla storia dalla storia al testo Baldi,Giusso, Razetti,Zaccaria.
•
• Tutto Varenna
• Wikipedia
• Quaderni habitat Giuseppe Muscio
• Una resistenza Silvio Puccio
Un viaggio che parte da
un fiume e porta alla
riscoperta di una storia
che non dev’essere
dimenticata!
Alessandra Mellera Classe V E a.s. 2008/09
Liceo scientifico G.B. Grassi Lecco
Addio/ monti sorgenti dall’acque- ed elevati al cielo/ cime inuguali/ note a
chi è cresciuto tra voi/ e impresse nella sua mente/ non meno che l’aspetto
de’ suoi familiari/ torrenti- de’ quali si distingue lo scroscio/ come il
suono delle voci domestiche/ ville sparse e biancheggianti sul pendìo/
come branchi di pecore pascenti/ addio!/ Quanto è tristo il passo di chi/
cresciuto tra voi/ se ne allontana!//(Alessandro Manzoni Cap VIII
“I Promessi Sposi”)
Manca ormai poco alla maturità,se tutto andrà bene fra qualche mese mi sarò trasferita a Milano o a Pavia
per frequentare l’università.
E’ sera e osservo il lago come faccio spesso quando ho bisogno di un attimo di tranquillità,quando ho
bisogno di pensare.
Guardando le luci delle case riflesse sull’acqua mi vengono in mente le parole di Manzoni,il famoso “Addio
ai monti” e mi sento un po’ come Lucia, che allontanandosi dalla sua terra natia ripensa nostalgica ai
momenti della sua infanzia e della sua giovinezza. Come lei so che la tranquillità del mio paese,di cui tante
volte mi sono lamentata,mi mancherà;mi mancherà la sera poter aprire la finestra e osservare l’acqua del
lago,staccare per un attimo dalla vita frenetica e pensare.
Anche in letteratura spesso, l’acqua o un elemento naturale sono fonte di ispirazione per componimenti
poetici.
Nell’Allegria di Ungaretti per esempio, il tema della natura è centrale,proprio grazie ad essa, all’io è
concesso di ancorare il proprio bisogno di significato di ricerca di un senso della vita.
Nel componimento “I tratto appunto dall’Allegria, Ungaretti, mentre di sera ripensa all’esperienza
Fiumi”,
del bagno fatto nell’Isonzo, si rende conto che l’acqua del fiume ha rievocato il proprio passato riepilogando
in se stessa quella di altri tre fiumi(Serchio,Nilo,Senna)rappresentativi di altri momenti della sua vita.
ITALIANO
Giuseppe Ungaretti nasce ad Alessandria d'Egitto nel 1888, da genitori toscani emigrati. Dopo gli studi
liceali si trasferisce a Parigi, dove frequenta l'università e conosce esponenti della come i
cultura francese,
pittori e gli scrittori Apollinaire e Breton, ma incontra anche alcuni scrittori italiani che di
Braque Picasso,
Parigi avevano fatto in quegli anni una seconda patria. Allo scoppio della prima guerra mondiale, torna in
Italia e si arruola come soldato semplice combattendo in prima linea sul fronte del Carso. La vita di trincea è
un'esperienza decisiva per il poeta che scopre compiutamente in quei mesi la propria vocazione di scrittore.
Negli anni successivi aderisce al fascismo lavorando come addetto culturale all'ambasciata italiana a Parigi.
Nel 1931 accetta la cattedra di letteratura italiana all'università di San Paolo in Brasile. Lì nel 1939 una
tragedia sconvolge la sua esistenza: la morte del figlio Antonietto, di nove anni, in seguito ad un incidente.
Tornato in Italia, dal 1942 al 1958 insegna letteratura italiana all'università di Roma e continua la sua attività
di poeta e uomo di cultura. Muore a Milano nel 1970.
I FIUMI
Cotici il 16 agosto 1916
Mi tengo a quest’albero mutilato
Abbandonato in questa dolina
Che ha il languore
Di un circo
Prima o dopo lo spettacolo
E guardo
Il passaggio quieto
Delle nuvole sulla luna
Stamani mi sono disteso
In un’urna d’acqua
E come una reliquia
Ho riposato
L’Isonzo scorrendo
Mi levigava
Come un suo sasso
Ho tirato su
Le mie quattro ossa
E me ne sono andato
Come un acrobata
Sull’acqua
Mi sono accoccolato
Vicino ai miei panni
Sudici di guerra
E come un beduino
Mi sono chinato a ricevere
Il sole
Questo è l’Isonzo
E qui meglio
Mi sono riconosciuto
Una docile fibra
Dell’universo
Il mio supplizio
È quando
Non mi credo
In armonia
Ma quelle occulte
Mani
Che m’intridono
Mi regalano
La rara
Felicità
Ho ripassato
Le epoche
Della mia vita
Questi sono
I miei fiumi
Questo è il Serchio
Al quale hanno attinto
Duemil’anni forse
Di gente mia campagnola
E mio padre e mia madre.
Questo è il Nilo
Che mi ha visto
Nascere e crescere
E ardere d’inconsapevolezza
Nelle distese pianure
Questa è la Senna
E in quel suo torbido
Mi sono rimescolato
E mi sono conosciuto
Questi sono i miei fiumi
Contati nell’Isonzo
Questa è la mia nostalgia
Che in ognuno
Mi traspare
Ora ch’è notte
Che la mia vita mi pare
Una corolla
Di tenebre
Ha scritto Ungaretti:”L’allegria di naufragi è la presa di coscienza di sé,è la scoperta che prima adagio
avviene,poi culmina d’improvviso in un canto scritto in piena guerra,in trincea,e che si intitola I fiumi. Vi
sono enumerate le quattro fonti che in me mescolavano le loro acque,i quattro fiumi il cui moto dettò i canti
che allora scrissi”.
È la poesia della consapevolezza, quindi, e di una raggiunta identità che deriva dal recupero del proprio
passato attraverso la memoria. Immergersi nella corrente dell’Isonzo equivale a ricordare tutti gli altri fiumi
che hanno segnato l’esperienza ungarettiana,ricomponendone il tessuto lacerato. Prendere “coscienza di sé”
significa allora chiarire il proprio percorso biografico esistenziale,dando un senso,nello stesso tempo,alle
motivazioni della ricerca poetica.
Nella prima parte della poesia il poeta descrive sé stesso immerso nella sua condizione esterna, ambientale,
presso una dolina, [una formazione tipica del paesaggio carsico, una cavità di forma approssimativamente
circolare che si è creata ad opera dell'acqua che scorre o precipita sulla roccia calcarea ]. Quindi descrive il
suo stato d’animo di reduce dalla guerra. Disteso nel letto del fiume Isonzo, si sente come una reliquia, un
frammento superstite – e pertanto maggiormente prezioso – di un resto mortale, si sente come uno dei sassi
levigati su cui cammina con movenze d'acrobata, sotto il sole, il cui calore benefico riceve con la stessa
familiarità di un beduino.
L’acqua è un evidente simbolo della vita,che dalle sue origini ancestrali(richiamate dal Serchio),giunge alla
chiarezza del presente(rappresentato dall’Isonzo),alla maturazione dell’uomo che la guerra ha dolorosamente
determinato. In mezzo ugualmente emblematici ci sono gli altri due fiumi:il Nilo,che rievoca la stagione
libera e avventurosa dell’infanzia e della prima giovinezza africana;la Senna,che richiama gli anni parigini
dell’inquieta formazione artistica e intellettuale.
L’immersione nell’acqua ha un valore rituale,che rinvia a precisi riferimenti archetipici,e in particolare alla
cerimonia del battesimo. Il lavacro rigeneratore trasforma il fiume in un’”urna” che raccoglie la reliquia del
corpo,con un uso dell’analogia che si avvale di un linguaggio liturgico e religioso,attribuendo un significato
sacrale all’intera situazione. Lo scorrere dell’acqua compie un gesto di trasformazione e di
purificazione,riducendo l’individuo a una realtà minerale e ricongiungendolo alla natura primigenia,tanto da
assimilarlo a un sasso del fiume. L’azione è così intensa che finisce per scarnificare la figura umana(“le mie
quattr’ossa”),costituendo tuttavia il presupposto necessario per una riemersione che è anche rinascita e
liberazione. Il motivo della partenza(“e me ne sono andato”),si traduce in un’immagine di straordinaria e
quasi incorporea leggerezza:quella dell’acrobata che cammina sull’acqua,con un richiamo ben noto al
miracolo compiuto da Cristo,a conferma della disposizione religiosa del componimento. Un altro elemento
significativo,è costituito dalla nudità del poeta,che non ha ancora indossato i panni/sudici di guerra(simbolo
della corruzione e della morte)e che,in un immediato rapporto con la natura,si china “a ricevere/il sole),che
porta con se la luce e il calore della vita. Attraverso la gradazione di questi paesaggi,simbolicamente
confluenti nel corso dell’Isonzo,il poeta compie la conquista definitiva della propria identità. E’ questa
l’”armonia” di cui il poeta va alla ricerca e che solo pochi momenti privilegiati di pienezza dell’essere
sembrano in grado di poter realizzare. Di qui si compone anche il processo di riappropriazione del proprio
passato,che ha un tangibile riscontro geografico nei fiumi via via nominati(Serchio,Nilo,Senna);i fiumi della
realtà,ma soprattutto i fiumi della memoria,le cui acque zampillano in un’unica sorgente di vita e di poesia.
SCIENZE
Ungaretti si immerge nelle acque dell’Isonzo,abbandonato “in questa dolina”.La dolina è una cavità
tipica del paesaggio carsico. Anche il territorio lecchese è interessato da fenomeni carsici,ne è un
esempio la grotta del Fiumelatte che scorre nel mio paese.
FIUMELATTE
LA GROTTA SPECIFICHE
Regione: Lombardia
Provincia: Lecco
Comune: Varenna
Monte: M. Foppe
Area Carsica: Grigna Settentrionale
Quota dell'Ingresso: 325 m slm
Dislivello: +58, -61 m
Sviluppo Reale: (plan) 740 m
Fiumelatte
Il è un immissario del Lago di Lecco che nasce dentro la Grigna, a 1200 metri di profondità. Con
una lunghezza di appena 250 metri dalla sorgente alla foce è tra i più brevi fiumi d'Europa e il secondo più
corto d'Italia, preceduto in questa graduatoria solo dal fiume Aril immissario del Garda, che risulta il corso
d'acqua più corto al mondo coi suoi 175 metri.
La grotta alla sorgente del Fiumelatte e l'ambiente suggestivo in cui scorre hanno favorito la nascita di alcune
leggende. TRE SPELEOLOGI PER..... AMORE
C’ era u n a vo lta , in q u el d i Va re n n a , u n a s p len d id a f a n ciu lla d a i g ra n d i o cch i a zzu r r i,
le t r ec c e d ’o ro e, n a t u ra l men te , u n fa s cin o .., i rr e si sti b ile. D i l ei u n b el g io rn o — o
fo r se sa r eb b e p iù e sa t to d ir e u n b ru tto g io r n o — s ’in n a mo ra ro n o p a z za m en t e t r e
g io va n i a it a n ti e co ra g g io si ch e le d i ch ia ra ro n o il lo r o a mo re ed il re la ti vo d e sid erio
d i co n d u rl a , a l p iù p re sto , a ll ’ a lta r e. La b ella p e rò n o n sa p eva p ro p rio c h i s c eg li er e e
men tr e si t o rm en ta va , p r ed a d e l d u b b io , eb b e... u n la mp o d i g en io : a vr eb b e co n c e sso la
su a ma n o e il su o cu o re a ch i, d o p o u n ’o p p o rtu n a ri co g n i zio n e in lo co , l e a v es s e
ri ve la to l ’ o rig in e d el Fiu m ela tt e. A q u el la p ro p o sta i tr e in n a m o ra ti s en ti ro n o
ce rta m en t e va cilla r e i l fi ero p ro p o sito d i c o mp i er e q u a lsia si imp re sa p u r d i o tten e re
(leg itti ma men te ) l e g ra z ie d el la d o n z ella , ma a lla fin e d ec is e ro d i ten ta r e l’i mp r e sa . Il
cu p o a n t ro d a cu i sg o rg a sp u m e g g ia n d o il ce leb r e ri v o (ta n to c e leb re ch e p er fin o
Leo n a rd o l o ri co rd ò n el « Co d i ce Atla n ti c o » ) e s er ci ta va n ei « se co l i ch e fu ro n o » ,
su lla fa n t a sia d ei te rra z za n i u n mi st er io s o fa s cin o , u n a sp ec ie d i so ttil e ma lia p e r cu i
a ltri a rd im en to si — p ri ma d ei n o st ri t r e es p lo ra to ri p er a mo r e — vi s i e ra n o
a vv en tu ra t i co n tra g i ci ri su lta ti .
Pro p rio p e r q u esto la b ella va r e n n es e, a l fi n e d i c rea r e u n a … g r a d u a to ria d i m e rito
fra i su o i p re ten d en t i, a v eva p en sa to a l Fiu me la tt e co me a l me z z o p iù e ffi c a ce p e r
sc eg l ie r e l ’u o mo d el l a su a vita . E i t r e si i n o ltra ro n o n ella g ro t ta . Pa ssò u n g io rn o ,
d u e, t r e, d i ec i… Da lla ca ve rn a c o n tin u a va n o a sg o rg a re l e a cq u e : so l ta n to l e a cq u e
u sc iva n o s ch iu meg g i a n ti p e r co n fo n d e rs i, d o p o u n a b re vi s si ma co r sa , co n le o n d e
a zzu r re d e l La rio . La n o st ra fa n ciu l la , co n vin ta ch e i tr e a n i mo si sia n o o r ma i p e rd u t i,
si v est e a l u tto e p ia n g e a ma ra m en t e la su a in fe li ce id ea . Ma u n g io rn o — d o p o u n a