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Questa tesina di terza media descrive il corsetto e la scoliosi, effettuando vari collegamenti disciplinari. Collegamenti tesina terza media: in Italiano Lentamente Muore di Pablo Neruda, in Geografia Nord e Sud del Mondo, in Storia tra guerre e corsetti, il Risorgimento italiano, in Storia dell'arte la perfezione nel neoclassicismo, in Tecnologia dal corsetto al petrolio, in Francese la pollution (inquinamento), in Musica "Ma col corsetto si può suonare?" di Hasselmans, in Scienze motorie il nuoto e la scoliosi non vanno d'accordo, in Scienze la scoliosi e le malattie genetiche, in Inglese the spinecor and the USA.
Italiano-Lentamente Muore di Pablo Neruda.
Geografia-Nord e Sud del Mondo.
Storia-Tra guerre e corsetti, il Risorgimento Italiano.
Storia dell'arte- La perfezione nel neoclassicismo.
Tecnologia-Dal corsetto al petrolio.
Francese-La pollution (inquinamento).
Musica-Ma col corsetto si può suonare? Hasselmans.
Scienze motorie- Il nuoto e la scoliosi non vanno d'accordo.
Scienze-Scoliosi e malattie genetiche.
Inglese-The spinecor and the USA.
Il corsetto e la scoliosi: come fare
di un problema una tesina
scolastica.
Dal corsetto al petrolio… (Tecnologia)
Tutti i corsetti sono fatti all’80% di plastica, che, a sua volta è fatta di petrolio…
Il petrolio è costituito da una miscela oleosa di idrocarburi composte per lo più
da idrogeno e carbonio. Si è formato in epoche preistoriche a seguito della
trasformazione dei residui di piante e animali. Con il passare dei millenni, il
calore e la pressione hanno trasformato tali residui in un liquido denso ed
oleoso. Il petrolio ha il peso inferiore all’acqua ed in genere si trova in sacche di
roccia impermeabile che possono assumere varie forme: l’anticlinale, formato
da strati di roccia di forma “cuata”; la “faglia”, costituita da una frattura degli
strati rocciosi; e la “trappola stratigrafica” dove è racchiuso il petrolio. Esistono
vari sistemi di ricerca del petrolio: l’ ”esplorazione sismica” (con l’esplosione di
cariche poste nel sottosuolo dove le onde d’urto colpiscono gli strati di roccia e
rimbalzano in superfice; il tempo impiegato dalle onde sismiche indica la
presenza di petrolio), l’ ”esplorazione gravimetrica” (Si basa sulla diversa
composizione delle rocce del sottosuolo, ha modalità simili a l’esplorazione
magnetica), l’ ”esplorazione sottomarina” (è il sistema sismico realizzato da
due battelli: uno fa esplodere le cariche, mentre l’altro registra le onde di
ritorno con speciali sismografi) ed, in fine, l’ “esplorazione magnetica” (è
basata sulla diversa quantità di ferro contenuto nelle rocce perché, nelle rocce
sedimentarie, nelle quali si trova il petrolio, contengono meno ferro e pertanto
presentano un minor grado di magnetismo). Quando la zona del giacimento
petrolifero è individuata, si esegue la trivellazione. Prima si costruisce una torre
d’acciaio per sostenere le aste a sezione quadrata alle cui estremità si trova lo
scalpello che scava nel terreno. Le aste sono fatte ruotare e, a mano a mano
che lo scalpello penetra nel terreno si aggiungono nuovi elementi, fino a
ottenere una sequenza di aste unite. All’interno delle aste si pompa un fango
molto fluido che scende al fondo dello scavo e risale all’esterno dell’asta
trascinando in superfice la terra. L’estrazione del petrolio avviene quando la
trivellazione raggiunge il giacimento. Il petrolio, risale, per effetto della
pressione, lungo il pozzo e affiora con violenza in superfice. Per questo,
occorre predisporre un sistema di tubi e valvole di regolazione che permettano
al pozzo di fornire il petrolio con un flusso continuo e costante e con pressione
non troppo elevata. La perforazione dei giacimenti sottomarini avviene
sistemando tutte le apparecchiature su piattaforme galleggianti.
La lavorazione svolta sul petrolio greggio si chiama “distillazione frazionata”,
cioè un processo che comporta prima la vaporizzazione e poi la condensazione.
La torre di distillazione è una torre d’acciaio alta circa 80 m. All’interno ci sono
tanti “piani” costituzione da grandi “piatti d’acciaio”, ognuno dei quali è
mantenuto a una temperatura specifica. Ogni “piatto” contiene molti molti fori,
muniti di un camino e di una campanella: i vapori di un certo tipo, quando
toccano una campanella che corrisponde alla temperatura della propria
condensazione, diventano liquidi. Gli altri vapori, invece, gorgogliano attraverso
il distillato e continuano a salire.
Il greggio proveniente da una cisterna entra in un forno. Dal forno esce alla
temperatura di 350°C, in parte vaporizzato, ed entra dal basso della colonna di
frazionamento. La parte vaporizzata sale. A ogni piano si fermano i vapori di un
certo tipo. Questi tengono così separati dagli altri vapori più leggeri che
continuano a salire: nel piatto a 300°C condensa il gasolio;
nel piatto a 250°C condensano il kerosene;
nel piatto a 200°C la virgin nafta ( materia prima per ricavare le plastiche e le
gomme sintetiche);
nel piatto 120°C condensa la benzina;
nel piatto a 60°C condensano i gas liquefacibili (butano) che saranno venduti in
bombole;
in alto si trasformano i gas leggeri (metano ed etano). Dal fondo della colonna
esce il residuo, detto anche olio combustibile o nafta.
I prodotti petroliferi si dividono in quattro famiglie, in base all’uso cui sono
destinati. I carburanti servono per azionare i vari tipi di motori; i combustibili
servono per il riscaldamento di abitazioni e per impieghi industriali; i lubrificanti
servono per ridurre l’attrito e quindi l’usura delle parti in movimento di motori e
macchine; gli altri prodotti comprendono la vaselina (farmacia e prodotti
cosmetici), la paraffina (cere, lucidi), gli asfalti e i bitumi…
Il cracking ed il reforming avvengono nelle raffinerie e modificano i prodotti
petroliferi ottenuti seconde l’ esigenze del mercato. Il cracking consiste nel
sottoporre gli oli densi a temperature di 400 r 500°C, così da suddividere le
molecole in altre più semplici come quelle delle benzine;
il reforming, modifica le benzine ottenute per distillazione trasformandole in
super carburanti.
I corsetti inquinano tantissimo…
La Pollution (Francese)
La pollution est la dégradation d'un écosystème par l'introduction,
généralement humaine, de substances ou de radiations altérant de manière
plus ou moins importante le fonctionnement de cet écosystème. Par extension,
le mot désigne aussi, parfois,les conséquences de phénomènes géologiques
comme une éruption volcanique.
La pollution est nuisible à la vie puisque elle modifie de manière significative
les caractéristiques de l'eau, du sol et de l’air.
Au fil des années, nous avons fait beaucoup de progrès ... Cependant, on peut
constater que les conséquences sont encore beaucoup plus lourdes de ce
qu'on ne le pensait initialement.
Pour protéger notre environnement nous devons etre citoyens responsables: si
nous sommes dans la rue et nous avons (par exemple) un ticket de bus nous
devons chercher une poubelle or nous devons le mettre dans notre sac. Si
nous voyons quelqu’un qui jette un mègot de cigarette par terre il nous faudrait
intervenir en disant:” On ne jette pas de papiers par terre”. Puis, le recyclage,
qui permet d’importantes economies d’energie, est absolument necessaire
pour protéger notre environnement. Mais la pollution n'est pas le seul problème
qui est en train de détruire la terre….les radiations, l’extinction des espèces
animales, sont en jeu aussi…
Fra guerre e corsetti
(Storia)
All’epoca del risorgimento italiano le donne nobili usavano i corsetti per
bellezza; questi, all’epoca, erano di stoffa, spesso decorata, stringevano
moltissimo la vita e venivano portati con gonne lunghissime. Il corsettiere
Leroy inventò questo capo di abbigliamento nel 1820, in un momento storico
molto importante per l’Europa in cui molti Stati, come anche l’Italia, furono
percorsi da fremiti di libertà e sogni d’indipendenza dall’oppressione delle
monarchie assolute.
Furono i palermitani a dare inizio al sogno rivoluzionario, nel 1848, strappando
al re delle Due Sicilie la promessa di una costituzione; continuarono i milanesi,
che si rivoltarono contro l’esercito di occupazione austriaco comandato dal
maresciallo Radetzky, il quale dopo cinque giorni di combattimento abbandonò
il capoluogo . Nel frattempo anche le altre città del Lombardo-Veneto insorsero
contro presìdi austriaci. Per evitare sommosse violente, vari sovrani della
penisola pensarono di promulgare una carta costituzionale. Dopo la
proclamazione della nascita della Repubblica di Venezia, avvenuta il 22 marzo
1848 ad opera di un gruppo di patrioti guidati da Daniel Manin, sembrò a molti
che fosse venuto il momento di realizzare il sogno di una riunificazione dei
diversi stati della Penisola. Mentre alcuni moderati confidavano in Carlo Alberto
e speravano che fosse il Piemonte a promuovere una guerra per l’indipendenza
e per l’unità dell’Italia, altri vedevano nel Papa, Pio IX, l’unica figura in grado di
poter unificare l’Italia sotto la sua autorità. Alcuni repubblicani sognavano una
federazione di Stati autonomi secondo il modello svizzero, mentre altri
pensavano che l’unità d’Italia dovesse venire da un grande movimento
popolare. Il 23 marzo 1848 Carlo Alberto di Savoia dichiarò guerra all’Austria.
Questa guerra passò alla storia come la prima guerra d’indipendenza. Le
prime e vere battaglie si svolsero nei villaggi di Curtatone, Montanara e di
Goito che furono vittorie piemontesi. In conseguenza di ciò, a Milano i capi di
stato maggiore Piemontese e Austriaco firmarono l’armistizio che ristabiliva le
frontiere originali e molti altri patrioti sul territorio nazionale furono incoraggiati
a proseguire le battaglie per l’indipendenza, ottenendo successi straordinari: a
Firenze il granduca Leopoldo II fu costretto a lasciare la città a un governo
formato da democratici; a Roma i rivoluzionari instaurarono le Repubbliche
Romane mandando alla fuga Pio IX. Nel 1849 Carlo Alberto decise di
ricominciare la guerra contro l’Austria, che non si dava per vinta. L’esercito
sardo-piemontese, però, questa volta venne battuto dagli austriaci nella
Battaglia di Novara che decretò la chiusura definitiva della prima guerra
d’indipendenza e la restaurazione dei poteri precedenti in molti Stati italiani.
Così a Firenze il granduca ritornò sul suo trono con l’aiuto degli austriaci,
mentre, a Roma, furono i Francesi ad aiutare il Papa a riprendere il governo
della città e nel regno delle Due Sicilie il sovrano ristabilì l’ordine da solo,
reinsediandosi sul trono. Fu così che tutte le costituzioni furono ritirate, tranne
nel Regno di Piemonte e Sardegna, e la prima breve stagione rivoluzionaria in
Italia svanì.
I Savoia, che governavano il Piemonte e la Sardegna, rappresentarono in quel
momento un esempio illuminato di monarchia e la costituzione che
promulgarono fu la prima, in Italia, a rendere tutti i cittadini uguali davanti la
legge e a sancire la tolleranza religiosa, la libertà d’opinione, la libertà di
stampa e d’associazione. Buona parte del Risorgimento italiano scaturì dal
genio politico di Camillo Benso, conte di Cavour, importante uomo politico del
governo sabaudo. Fu lui a preparare il Regno di Sardegna a un “decennio di
preparazione” per il futuro dell’Italia unita, quando Vittorio Emanuele II lo
nominò primo ministro nel 1852. Cavour fece divenire il Regno di Sardegna un
paese moderno. Egli intuì che le ambizioni di Napoleone III e le sue mire
sull’Italia potevano servire alla causa del Piemonte e perciò sfruttò i francesi
per contrastare l’egemonia austriaca. Cavour e Vittorio Emanuele II decisero di
non affrontare l’Austria senza aver ottenuto il sostegno militare dei francesi e
senza la neutralità dell’Inghilterra. Per questo motivo, nel 1855, Cavour decise
di combattere al fianco di Inghilterra e Francia nella penisola di Crimea, sul mar
Nero, dove, l’Inghilterra e la Francia, erano corsi in aiuto della Turchia contro la
Russia. Dopo un’anno lo zar russo Nicola I dovette rinunciare all’ annessione
della Crimea.
Mentre Camillo Benso progettava l’unificazione dell’Italia sotto i Savoia,
Giuseppe Garibaldi, il grande condottiero e patriota che si ispirava alle teorie
politiche e filosofiche di Giuseppe Mazzini, credeva che l’unità d’Italia non
potesse che venire dal popolo. Egli era un capo militare, ma a causa
dell’attività di propaganda politica e rivoluzionaria fra i marinai, fu costretto
alla latitanza e fu ricercato dalla polizia. Per questi motivi nel 1835 scappò
all’estero, prima in Francia e poi in America latina, e anche lì svolse attività
rivoluzionaria per la liberazione e l’indipendenza di quei popoli. Per tale motivo
è passato alla storia come “L’eroe dei due Mondi”.
La divisa degli uomini di Garibaldi era una camicia rossa che fu usata per la
prima volta in Uruguay, nella guerra contro l’Argentina. Appena saputo delle
rivoluzioni del 1848, Garibaldi tornò in Europa.