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THE NOVEL
Hard Times was, first published in 1854.Charles Dickens was probably the most
important novelist of the Victorian Age, and even today he is still read by many
people. Many of his novels, for example, Oliver Twist and
Hard Times reflect the social problems of his time. The book
aimed to highlight the social and economic pressures that
some people were experiencing.
The novel is not set in London as was Dickens's wont, but in
the fictitious Victorian industrial town of Coketown.
Coketown has the characteristic of real factory towns like
Manchester. Dickens describes the monotony and the sadness
of this city where buildings were of poor quality and usually
built in industrial working-class areas and where things
appeared to be all like one another.
Hard Times is the story of the family of Thomas Gradgrind.
Thomas Gradgrind is a teacher, he believes in facts and
figures, he believes that life should only centre around practical matters and that the
use of the imagination is a time-wasting distraction from the serious world of the real
life. His children have been educated in a rational way, he has stopped all their
imaginative impulses, as he does at school. In his class there is Sissy Jupe, his father
is a circus worker (the circus is in contrast with Thomas Gradgrind). Louisa, his
daughter, marries Bounderby, a factory owner, for whom her brother works, but she is
unhappy and when Harthouse, a politician, tries to seduce her, she goes to Thomas to
ask his protection. Gradgrind has a crise of values. Tom robs his employer and he’s
forced to leave the country. Gradgrind finally admits that his theories on life and how
to bring up children have been proved wrong. 5
La Tour Eiffel, initialement nommée tour de 300 mètres,
construite par l’ingénieur Gustave Eiffel et ses
collaborateurs pour l'exposition universelle de 1889, est
la vitrine du savoir-faire technologique français. En effet
le 1er mai 1886, le ministre du Commerce et de
l'Industrie signe un arrêté qui déclare ouvert un concours
en vue de L’Exposition universelle de 1889. Gustave
Eiffel gagne ce concours. Construite en deux ans, deux
mois et cinq jours elle est
officiellement inaugurée le
31 mars 1889. Situé à
l'extrémité du Champ-de-
Mars, en bordure de la Seine,
ce monument parisien, est le symbole de la France et de
sa capitale. Sa fréquentation s'érode rapidement; la tour
Eiffel ne connaîtra véritablement un succès massif et
constant qu'à partir des années 1960, avec l'essor du
tourisme international. D'une hauteur de 300 mètres sur
une base de 125 mètres, la Tour Eiffel comprend trois
étages et par la suite à son sommet des émetteurs de radio
et de télévision de Paris, culminant à 325 métres. Symbole d’audace technique de la
e
fin du XIX siècle, elle a sucité beacoup de polémiques au moment de sa réalisation.
La Tour Eiffel est restée le bâtiment le plus élevé du monde pendant plus de 40 ans.
Aujourd’hui est le site le plus visité du pays en 2006 et le monument plus visité au
monde en 2007. 6
TITOLO Tempi moderni
REGISTA Charlie Chaplin
NAZIONALITA’ USA
ANNO 1936
DURATA h. 1.27
GENERE
Commedia
Drammatico
IL CAST
Charlie Chaplin (Charlot il vagabondo)
Paulette Goddard( la monella)
Henry Bergman (Titolare del ristorante)
Chester Conklin (Meccanico)
Hank Mann (Ladro)
Allan Ernest Garcia (Presidente della Electro Steel Corp)
Lloyd Ingraham (Direttore del carcere)
Stanley Blystone (Sceriffo)
Frank Hagney (Costruttore navale)
Fred Malatest (Capo cameriere)
AMBIENTAZIONE
Ambientato in America nel periodo della grande depressione degli anni 30, periodo
critico per l’industria
COLONNA SONORA
Ancora una volta Chaplin fa a meno del parlato, mentre il cinema si aggiorna, lui
resta ancorato alle gag tutte fisiche e caratteristiche di Charlot, ma non resta
indifferente alla problematica dell’audio. All’assenza di dialoghi contrappone un
sonoro musicale e industriale come presa di posizione polemica, la tecnologia non è
arte. Il silenzio è l’essenza del cinema, la voce il rumore e la musica distruggono
l’illusione creata dall’immagine buffa di un’astrazione comica. 7
Al cinema, sostiene Chaplin, serve la semplicità, quella stessa semplicità che fa
arrivare il film al popolo, mostrandogli il filo conduttore del film come ossessivo
rapporto tra l’individuo e la società che avanza schiacciandolo in modo crudele.
TEMATICHE
Film nel film con le telecamere a circuito chiuso che rivelano non solo l'assurdità di
ciò che avviene in fabbrica, ma anche l'assurda passività di chi osserva.
Rapporto conflittuale tra individuo e società.
Tematiche attuali come la disoccupazione, lo sfruttamento lavorativo e le carceri.
Disumanizzazione del lavoro e ferocia contro il capitalismo occidentale.
L’uomo inglobato nel sistema come la scena in cui Chaplin viene inghiottito dalla
macchina(cioè la società) e si ritrova a vagare per i meccanismi.
TRAMA I gesti ripetitivi, i ritmi disumani della catena di
montaggio minano la ragione del povero Charlot,
operaio meccanico. La pausa pranzo potrebbe
concedere un momento di riposo, se non che Charlot
viene prescelto quale operaio tipo su cui sperimentare
la macchina automatica da alimentazione, che
dovrebbe consentire di mangiare senza interrompere il
lavoro. L'esperimento però gli causa quasi la rottura
del setto nasale e la perdita dei denti, dato che il
diabolico marchingegno non funziona molto bene. Ossessionato dai bulloni, che per
la sua mansione è addetto a stringere con una chiave apposita, stringe ogni cosa gli
capiti sotto tiro come i bottoni della gonna della segretaria. Charlot perde ogni
controllo sulla propria mente. Con gesto liberatorio mette mano alla miriade di
pulsanti e leve della sala comando del suo reparto provocando il fermo della catena
produttiva e finisce egli stesso ingoiato dagli ingranaggi delle gigantesche macchine
rotative. Charlot sarà affidato forzatamente ad una clinica affinché venga riabilitato
dall'esaurimento nervoso.
Dimesso dall'ospedale raccoglie una bandiera di segnalazione caduta da un mezzo in
transito e la agita per richiamare l'attenzione dell'autista, senza accorgersi che dietro
le sue spalle si sta aggregando un corteo di disoccupati che marciano agitando
anch'essi delle bandiere. La carica della polizia disperde i manifestanti e provoca
l'arresto dell'ignaro Charlot ritenuto a capo dei dimostranti.
Egli viene allora rinchiuso nel penitenziario dove, grazie all'effetto della cocaina
accidentalmente ingerita, senza accorgersene sventa il tentativo di rivolta di alcuni
galeotti, guadagnandosi la grazia, la remissione del reato e la libertà con tanto di
lettera di presentazione dello sceriffo.
La recessione che attanaglia il paese, la chiusura delle fabbriche e la conseguente
perdita del lavoro generano uno stato diffuso di povertà e scontento e stimolano il
ricorso ad espedienti non sempre legali pur di sfamare la famiglia. Le merci delle
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imbarcazioni attraccate al porto sono un richiamo irresistibile per la giovane monella,
che vuole contribuire a sfamare i ragazzini del quartiere e le sue sorelle più piccole,
alle quali il padre disoccupato non può provvedere. Quando lo sfortunato genitore
perderà la vita colpito da un proiettile esploso durante una manifestazione di protesta
dei disoccupati, la sua famiglia verrà disgregata con l'affidamento delle sorelle minori
ad un istituto. Anche la monella vi sarebbe destinata, ella riesce però a sottrarsi al suo
destino con la fuga.
Nel frattempo la lettera di presentazione frutta a Charlot l'ingaggio presso un cantiere
navale dove è in fase avanzata la costruzione di una maestosa imbarcazione che non
sarà mai ultimata, dato che Charlot la varerà prima del tempo, sotto lo sguardo
attonito dei colleghi, rimuovendo inavvertitamente il cuneo di ancoraggio che la
trattiene sulla terra ferma. Il dignitoso autolicenziamento e il girovagare per la città lo
portano ad imbattersi nella monella, minacciata d'arresto in quanto responsabile del
furto di un filone di pane. Charlot tenterà di addossarsene la colpa con lo scopo di
farsi arrestare. Riuscirà comunque a farsi arrestare e sulla camionetta che lo trasporta
verso la stazione di polizia sale anche la monella, riconosciuta quale vera autrice del
furto, e i due fanno conoscenza. Approfittando del ribaltamento del mezzo, coinvolto
in un incidente, Charlot e la monella si danno alla fuga.
L'infortunio alla guardia notturna di un grande magazzino offre a Charlot la
possibilità di rifarsi e mostrando la sua lettera di presentazione ottiene l'impiego.
Dopo aver preso servizio alla chiusura al pubblico Charlot fa entrare la monella per
andare alla scoperta del magazzino. L'indomani mattina alcune clienti trovano
Charlot addormentato sotto il banco dei vestiti. Cacciato dal negozio egli dovrà
scontare dieci giorni in galera.
Al suo rilascio la monella lo aspetta e lo invita nell'abitazione che nel frattempo ha
rimediato. Si tratta di una catapecchia ma, se non altro, è un riparo per la notte e un
luogo dove consumare i pasti. L'indomani Charlot, che ha dormito nel canile annesso,
scorre il giornale e la lettura della notizia della riapertura delle fabbriche in prima
pagina lo fa precipitare ai cancelli della fabbrica riuscendo a farsi assumere come
aiutante manutentore. Questa volta tra gli ingranaggi finisce il suo capo, a causa sua
naturalmente. Un nuovo sciopero interrompe l'attività lavorativa e durante i
successivi tumulti Charlot sarà nuovamente fermato e condotto in galera. La monella
lo accoglie al rilascio raggiante di felicità perché ha trovato un impiego come
ballerina presso un ristorante, in cui le riesce
di fare assumere come cameriere anche
Charlot.
L'impiego prevede inoltre un'esibizione come
cantante dove è costretto ad improvvisare le
parole sul famoso pezzo della "Titina" poiché
non si ricorda le parole, primo e unico
episodio di interpretazione sonora. Tutto
sembra procedere per il meglio, ma due
funzionari dell'ufficio assistenza ai minori
orfani bloccano la monella nel corso della sua 9
esibizione con intenzione di rinchiuderla in istituto. Ancora una volta fuggono
insieme.
La monella sconsolata, si abbandona al pianto sul margine di una strada deserta.
L'abbraccio di Charlot però le infonde fiducia e coraggio per rialzarsi e incamminarsi
insieme a lui, mano nella mano, lungo la strada che si apre tra gli sconfinati spazi
californiani, simboleggianti le inesplorate opportunità che la vita riserva ancora loro e
che insieme sono pronti ad affrontare.
L’AUTORE CI HA VOLUTO COMUNICARE UN
PRECISO MESSAGGIO?
Il film è una durissima critica all’organizzazione del lavoro del capitalismo moderno.
Chaplin ritiene che questa organizzazione del lavoro sia disumana e la sua critica è
radicale soprattutto per le conseguenze negative sui lavoratori. Non a caso la prima
immagine , quella del branco di pecore è associata a quella dei lavoratori che entrano
in fabbrica la mattina. Infatti, nell’industria moderna con continua intensificazione
dei ritmi di lavoro e la prevalenza delle macchine comporta che il lavoratore perda
non solo la sua dignità di uomo, ma soprattutto la sua libertà, trasformandolo in
schiavo. Per cambiare questo sistema, che ha come unico scopo lo sfruttamento dei
lavoratori, non c’è che la protesta organizzata degli stessi lavoratori e non è un caso
che Charlot si trovi, anche se involontariamente, a capo della manifestazione degli
operai in lotta.
ESPRIMI LE TUE VALUTAZIONI SUL
CONTENUTO DEL FILM E SULLA SUA FORMA
L’espressività di Chaplin nel film “Tempi moderni” è stupefacente come sbalorditivo
il suo coraggio a presentare un film con questa tematica negli anni 30. Chaplin è
riuscito a trattare ironicamente una tematica importante e molto forte in quei anni
cioè la crisi dell’industria americana e la diffusione del taylorismo con il conseguente
“esaurimento”dei lavoratori. Nonostante sia un film sonoro Chaplin è riuscito a farmi
appassionare a questo film e, grazie alle sue enorme potenzialità espressive, mi ha