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Sintesi

Introduzione Tesina sull'India



Questa tesina di terza media descrive l'India. La tesina permette questi collegamenti: in geografia la geografia generale dell’India, in Storia l’indipendenza dell’India, in Letteratura Mahatma Gandhi , in religione, geografia, scienze Il fiume Gange, in Artistica il Taj Mahal , in Musica la musica classica indiana, in Francese Pondichérry.




Collegamenti


Tesina sull'India



Geografia-Geografia generale dell’india.
Storia-l’indipendenza dell’India.
Letteratura- il mahatma Gandhi.
Religione, gGeografia, Scienze -Il fiume Gange .
Artistica- il Taj Mahal.
Musica- la musica classica indiana.
Francese- Pondichérry.
Estratto del documento

I minareti

I minareti del Taj Mahal sono di forma tronco-conica ma poggiano su una base ottagonale che

supera in pianta il terrazzamento marmoreo che soggiace all'intero mausoleo; i minareti sono

[1]

alti 41,6 metri. Essi, secondo una soluzione tipica di questo periodo, sono leggermente

inclinati verso l'esterno in modo tale che, in caso di un forte terremoto, non crollino sulla

struttura centrale ma verso l'esterno. Essi sono più bassi della cupola centrale per non

sovrastarla ma accompagnarla e darle la giusta evidenza. Come il mausoleo, sono

completamente ricoperti di marmo bianco ma lo scheletro portante delle strutture è fatto di

mattoni.

Sono coperti da cupole, simili a quelle del mausoleo, Nella parte terminale della cupola è posto

un elemento di chiusura metallico e, poco sotto, una decorazione marmorea a forma di fiori

di loto.

All'interno di ogni minareto è posta una scala spiroidale che lo attraversa lungo tutta la sua

altezza per permettere di raggiungerne anche la cima. Ogni minareto presenta una netta

divisione in tre parti lungo la direzione verticale, rese visibili da balconi che lo circondano.

Le cupole

L'intero edificio è sovrastato da cinque cupole, per la cui realizzazione fu chiamato

l'architetto turco Ismail Khan: la più grande (18 metri di diametro e 24 di altezza) è centrata,

mentre le altre quattro sono più piccole (8 metri di diametro) e sono poste attorno a quella

centrale in direzione dei lati corti dell'ottagono. Esse sono tutte generate dalla rotazione

secondo un asse centrale di un arco ogivale.

Al di sopra della cupola più grande è posto un elemento di chiusura decorativo che riprende lo

stile indù e quello persiano. Questo, infatti, pur rappresentando una mezzaluna (elemento

tipicamente islamico), presenta un'ulteriore parte appuntita tale che assieme alla mezzaluna

coricata crei una forma a tridente, simbolo di Shiva, divinità indù.

Tutte le cupole presentano nella loro parte superiore una decorazione scolpita a forma di

foglie di loto.

L'interno

Al centro del mausoleo è posta una stanza principale ottagonale che contiene i cenotafi di

Shah Jahan e di Mumtaz Mahal e al di sotto della quale è posta un'ulteriore stanza minore

(contenente le tombe dell'imperatore e di sua moglie). Essa è circondata da quattro stanze

minori anch'esse di forma ottagonale e da quattro rettangolari, ciascuna delle quali presenta

delle aperture a forma di arco ogivale (una per ogni parete); alcune di esse sono aperte e

permettono il collegamento con l'esterno o le altre stanze, mentre altre sono semplici archi

ciechi. La sala è coperta con una falsa cupola, rivestita come il resto di marmo, che ha il suo

piano di imposta ad un'altezza di 25 metri dal piano di calpestio. Al centro esatto della stessa

c'è una decorazione a forma di sole, simboleggiante la presenza di Allah.

Le stanze laterali sono sovrastate da cupole.

I cenotafi

I cenotafi dell'imperatore e di sua moglie si trovano al livello della stanza principale, mentre

le tombe vere e proprie (quelle contenenti le salme) si trovano nel livello immediatamente

sottostante, orientate in modo da essere esattamente nello stesso punto in cui si trovano i

sovrastanti cenotafi.

Il cenotafio della moglie dell'imperatore è al centro esatto della struttura, mentre quello

dell'imperatore è ad un lato, nella parte occidentale. I cenotafi sono circondati da un recinto

Tesina sull’India Pag. 14

ottagonale in marmo perforato, in cui ognuno degli otto pannelli di cui è costituito è stato

intagliato da una singola lastra marmorea, regalandogli una decorazione con figure floreali.

Sono rivolti sull'asse est-ovest, verso La Mecca.

Il portale principale

Il portale ha nell'architettura islamica un'importanza particolare: esso rappresenta il punto di

transizione tra il clamore del mondo esterno e materiale e la pace e la tranquillità dello spazio

sacro e spirituale interno.

Il portale (41x34 m² e alto 23 m) è una imponente struttura divisa in tre piani in arenaria

rossa e marmo, da cui si accede al giardino interno. L'ingresso ha la forma di un'enorme

nicchia semiottagonale sovrastata da un arco ogivale che si trova al centro della struttura. È

costruito in modo tale da essere simmetrico, come tutto il resto del complesso. La sua altezza

è esattamente la metà dell'altezza del mausoleo.

In ognuno dei quattro angoli della struttura sono presenti ampie torri, riprendendo così la

struttura del mausoleo. Tali strutture ottagonali sono sovrastate da cupole sorrette da otto

archi ognuna. Al di sotto di questi una struttura sporgente ottagonale si estende oltre le

pareti di queste torri. Quest'ultima è sorretta da elementi che permettono lo scarico delle

forze lungo le pareti sottostanti.

Immediatamente al di sotto di ogni cupola presente nella struttura è presente una cornice che

sporge oltre gli archi sottostanti e la cupola sovrastante.

Il giardino

Il giardino, dalla forma di un quadrato dal lato di 300 m, ha la forma tipica dei giardini della

dinastia Moghul: è diviso in quattro parti uguali da due canali che si incrociano nel mezzo. Al

suo interno si trovano aiuole di fiori, viali alberati e canali d'acqua che creano un suggestivo

effetto riflettendo l'immagine della costruzione alle loro spalle. Ogni quadrato formato dai

canali si compone a sua volta di quattro parti (16 in totale) divise da percorsi rialzati

pavimentati con pietra. Si dice che in ognuna di queste furono piantate 400 piante.

La struttura del giardino si rifà molto alla visione del paradiso in quel periodo: esso era visto

come un giardino ideale abbondantemente rifornito d'acqua. Nei testi mistici dell'Islam, poi,

esso era descritto come composto da quattro canali che si incontrano in una montagna o una

cascata centrali, che dividono il tutto nei quattro punti cardinali. La visione del giardino come

simbolo del paradiso è ulteriormente rafforzata dalle calligrafie presenti sul portale

principale, che presentano un invito ad entrare nel paradiso.

Al termine dei canali che attraversano il giardino lungo la direzione est-ovest sono poste due

costruzioni simmetriche dette Nagar Khanas (i portali secondari). Esse si attestano lungo il

muro che circonda il complesso. Sono costituite di arenaria rossa e sono poste su un leggero

rialzamento. Lungo la facciata sono poste due file di archi ogivali e, sopra di esse, due balconi.

Tesina sull’India Pag. 15

6-musica

La musica classica indiana è un tipo di musica integrata con la cultura e storia indiana. È una

musica molto spirituale e con molta energia, usata per occasioni religiose. Questo tipo di

musica ha una struttura rigorosa. Ogni struttura è chiamata "raga". Per raga si intende un

sentimento, un momento del giorno, anche un tipo di occasione o una stagione.

Il raga ha un gruppo di note specifiche e regole per suonare.

La musica classica indiana non è scritta ma è sempre improvvisata dentro le regole del raga.

Il raga

È costituito da una serie di note che compiono un movimento ascendente e discendente, con

l’inclusione di microtoni e di accenti su note particolari. Il raga fornisce il linguaggio o la

struttura che organizza e governa la melodia.

Le note nella musica classica indiana vengono chiamate:

Sa = Do

 Re = Re

 Ga = Mi

 Ma = Fa

 Pa = Sol

 Dha = La

 Ni = Ti

Il tala

È il ritmo, spesso suonato con le tabla(tamburo a due percussioni una alta e leggera una bassa

e cavernosa). Un tala può essere descritto come un gruppo di colpi ritmati.

Le strutture ritmiche dei tala sono molto complesse e vengono trasmesse ed insegnate con

una sillabazione ad imitazione, chiamata bol, dei vari suoni ottenuti con le tabla.

I tala industani sono costituiti da sei, sette, otto, dieci, dodici, quattordici o sedici colpi

ritmati.

La musica comincia molto lentamente con un'introduzione, detta Alap, che stabilisce il modo

armonico del raga, per poi svilupparsi gradualmente in un crescendo energetico che ha lo scopo

di sollevare l'ascoltatore ad un livello spirituale superiore.

Questi sono alcuni degli strumenti musicali utilizzati per l’esecuzione di un raga:

Tesina sull’India Pag. 16

Veena

 Sitar

 Sarod

 Shehnai

 Flauto Bansuri

 Santoor

 Violino

 Harmonium

 Chitarra indiana

Il sitar è uno strumento musicale a corde dell'India settentrionale; è lo strumento

della musica classica indiana più conosciuto in Occidente. Si pensa che sia stato importato in

India dalla Persia. Il termine sitar deriva probabilmente dal termine persiano seh-tar, che

letteralmente significa tre corde.

E’ una specie di liuto antico che in origine era dotato di tre corde, ed è una combinazione

della Vina indiana e del Tamburo persiano, è stato inventato dal famoso

musicista Amir Khusrau vissuto nel XIII sec. alla corte dell’allora sultano di Delhi. Nella

versione più moderna utilizza solitamente venti corde delle quali tredici simpatiche (poste di

sotto le sette principali), vibrano per simpatia pizzicando le altre sette, grazie ad un anello

metallico chiamato (mizrab) che s’infila nell’indice della mano destra. Il lungo manico è di

legno, mentre la cassa acustica è costituita da una zucca tagliata a metà, svuotata e lasciata

essiccare a lungo. Un sottile strato di legno è utilizzato come coperchio che diventerà poi la

tavola armonica dello strumento. I ponti su cui poggiano le corde sono in osso di corna di cervo

o di bufalo. I maestri liutai più esperti e rinomati costruttori di Sitar, vivono prevalentemente

nel Nord dell’India: Calcutta, Benares ed infine Delhi.

Tesina sull’India Pag. 17

7-francese

Le Territoire de Pondichéry un territoire de l'Inde formé de quatre districts issus

des anciens Établissements français de l'Inde : Pondichéry et Kârikâl, Mahé

et Yanaon.

La capitale du territoire, la ville de Pondichéry, se trouve dans le district homonyme.

Le Territoire compte 1 244 464 habitants au total répartis en 6 villes et 92 villages.

L'économie locale repose sur l'agriculture bien développée (arachides, riz, café,

bananes et le coton)

sull'industrie alimentaire, textile et mécaniques.

Une ressource se développe le tourisme, promu par les caractéristiques particulières

découlant de la colonisation française qui font Pondichéry un "unicum" dans le sous-

continent indien.

………………..

Il territorio Pondicherry in India si compone di quattro distretti degli ex stabilimenti

francesi in India: Pondicherry e Karaikal, Mahe e Yanam.

La capitale del territorio, la città di Pondicherry si trova nel quartiere omonimo.

L'area ha 1.244.464 abitanti in 6 città e 92 villaggi.

L'economia locale si basa su un'agricoltura molto sviluppata (arachidi, riso, caffè,

banane e cotone) e sull'industrie alimentari, tessili e meccaniche.

Una risorsa in espansione è il turismo, favorito dalle particolari caratteristiche

derivanti dalla colonizzazione francese che fanno di Pondicherry un "unicum" nel

subcontinente indiano.

Tesina sull’India Pag. 18

La cité-État pour 138 ans à Paris où il a cultivé le rêve d'un empire en Inde.

Pondichéry a une histoire longue et mouvementée du commerce, de la conquête, de domination,

des luttes, des rêves de gloire et de sanglantes défaites, tous concentrés dans le premier

siècle de notre ère époque où la première preuve des échanges avec le monde occidental, avec

des fournitures de poterie, des textiles et des pierres précieuses aux marchands de l

'Empire romain.

Après les Romains, les premiers Européens à débarquer sur la côte de Pondichéry à acheter

des tissus ont été les Portugais en 1520: suivis les marchands hollandais et danois, et les

Français qui, en 1674, fonde une colonie de Pondichéry et fait une citadelle fortifiée. Les

possessions françaises élargies au-delà des murs de la ville.

En 1750, les villages conquis par les Français étaient déjà cinquante.

L'expansion du français a poussé les troupes britanniques au siège de Pondichéry tâtons 4

fois entre 1750 et 1816. L'état-ville a été capturé par l'armée britannique _ trois fois plus

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