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Sintesi
Introduzione Tesina sull'Evoluzione Sociale


Questa tesina descrive il processo che ha portato all'evoluzione della società nel tempo. La tesina di maturità permette l'analisi dei seguenti argomenti: in Italiano vengono analizzate le poetiche di Ungaretti con "Fratelli", Pasolini con "Ragazzi di vita", in Storia la società di massa, la Prima e la Seconda Guerra mondiale, il boom economico, in Diritto la nascita della Costituzione e l'analisi degli articoli 1,2,3 e 4, in Scienza delle finanze gli effetti della spesa pubblica sulla società, in Economia aziendale l'impresa industriale, in Geografia economica la globalizzazione, in Inglese the multinational.


Collegamenti

Tesina sull'Evoluzione Sociale


Italiano - Ungaretti, Fratelli, Pasolini, Ragazzi di vita.
Storia - La società di massa, la Prima e Seconda Guerra mondiale, il boom economico.
Diritto - La nascita della Costituzione e gli articoli 1,2,3 e 4.
Scienza delle finanze - Gli effetti della spesa pubblica sulla società.
Economia aziendale - L'impresa industriale.
Geografia economica - La globalizzazione.
Inglese - The multinational.
Estratto del documento

Involontaria rivolta

Dell’uomo presente alla sua fragilità

Fratelli

La drammatica situazione dell’uomo e dell’intera società non

migliorò affatto negli anni del primo dopoguerra e precipitò con lo

scoppio della Seconda Guerra Mondiale nonché nel secondo

dopoguerra. La Seconda Guerra Mondiale scoppiò il 1 settembre

1939 , si estese in fretta a differenti aree geografiche coinvolgendo

anche le popolazioni civili. Paesi protagonisti della guerra furono : la

Germania razzista, l’Italia fascista , il Giappone, la Gran Bretagna, la

Franca, gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica. Conseguenze sociali della

guerra furono : sterminio degli ebrei , molti morti tra soldati, donne

e anche bambini, distruzione dei territori e delle fabbriche. Nel dopo

guerra quindi la situazione era non drammatica ma tragica.

L’Europa era tutta da ricostruire. La gente viveva nella miseria, le

fabbriche erano distrutte e quindi non vi era né produzione né

occupazione. La società era frammentata , senza più speranze,

l’unico desiderio comune era ricominciare a vivere e a cambiare. Il

concetto di cambiamento cominciò a interessare alcuni intellettuali,

ecco perché nacque il Neorealismo un movimento letterario che ha

visto come protagonisti Vittorini, Levi e Pasolini. Questi intellettuali

descrivevano la guerra e la distruzione umana con la speranza di

cambiare ed essere migliori. Come già detto uno tra i tanti autori

neorealisti è Pierpaolo Pasolini. Pasolini nasce a Bologna nel 1922 e

si laureò nel 1945 con una brillante tesi su Pascoli. Nel 1949 fu

denunciato e processato per omosessualità, tema che allora, come

oggi, era considerato un tabù. Successivamente si trasferì a Roma

con la madre e qui iniziò a scrivere romanzi e sceneggiature

cinematografiche aventi come sfondo la precaria società romana.

Uno tra i vari romanzi è “Ragazzi di vita” pubblicato nel 1955 dove

egli punta l’attenzione sulla società romana del secondo

dopoguerra, in particolare su ragazzi appartenenti al

sottoproletariato. Questi ragazzi di cui parla Pasolini, vivono in

prima persona la miseria del dopoguerra nello sbando più totale: le

famiglie non costituiscono punti di riferimento, né sono valori e

spesso sono costituite da padri ubriaconi e violenti e madri

sottomesse; le scuole, presenti come edifici, ma non in funzione,

sono destinate ad accogliere sfrattati e sfollati. Nel libro Pier Paolo

Pasolini sfrutta le semplici azioni di una piccola parte di giovani

rispetto a tutta Roma e a tutta l’Italia intera per narrare il degrado

sociale che aveva colpito tutto il Paese dopo il conflitto. Ecco perché

da questo degrado nasce la voglia per gli uomini di ricominciare e

ricostruire fisicamente e moralmente il Paese vedendo come mezzo

di rinascita non più un Paese basato sulla Monarchia bensì un paese

basato sulla Repubblica dove a governare non era un solo uomo ma

tutto il popolo italiano. Da qui nel giugno 1946 gli Italiani si recarono

in massa alle urne per scegliere tra monarchia e repubblica. Si

trattò delle prime elezioni a suffragio universale della storia d’Italia,

nelle quali il diritto di voto fu riconosciuto anche alle donne.

Contemporaneamente bisognava eleggere anche i deputati della

Costituente che vide una chiara affermazione dei tre partiti di

massa ovvero la Democrazia Cristiana seguita dai socialisti e dai

comunisti. La Costituente nei 18 mesi successivi alla sua elezione si

dedicò con fervore alla stesura della Costituzione della Repubblica

italiana, che venne approvata il 22 dicembre del 1947 ed entrò in

vigore l’1 gennaio 1948. La nostra Costituzione si presenta come

una Costituzione lunga, composta da 139 articoli, ai quali si

aggiungono 18 disposizioni transitorie e finali. Un’altra caratteristica

della nostra Costituzione è data dalla forma di governo: essa

delinea una Repubblica parlamentare caratterizzata da una

ripartizione del potere statale tra organi soggetti a reciproco

controllo. Un ulteriore caratteristica consiste nell’essere una

Costituzione rigida. Essa, infatti, può essere integrata o modificata

soltanto con la complessa procedura prevista dall’articolo 138 della

Costituzione stessa. La nostra Costituzione si apre con una serie di

articoli, 12, riguardante i principi fondamentali su cui essa si fonda.

Tali principi sono detti fondamentali proprio perché sono alla base

dei diritti umani.

All’articolo 1 viene citata quella che è la forma di stato e tale

L’Italia è una repubblica democratica, fondata sul

articolo recita:”

lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle

forme e nei limiti della Costituzione”. Tale articolo è considerato il

più importante perché tratta delle tematiche fondamentali ovvero:

Repubblica, democrazia e lavoro. Il primo comma sancisce il

concetto di “Repubblica democratica” cioè la forma di governo nella

quale tutte le cariche pubbliche si riconducono direttamente o

indirettamente al consenso del popolo. Viene inoltre sancito il

principio di lavoro il quale annuncia la nascita di un nuovo modello

di Stato che avrà riguardo per la persona umana senza più

distinzioni di nascita o di censo. Il secondo comma sancisce il

concetto di “Sovranità”, si intende il potere supremo di governo,

che appartiene esclusivamente al popolo nella sua globalità, ma

esercitabile solamente nei modi e nelle forme previste dalla

Costituzione.

Dopo aver indicato le scelte di fondo che caratterizzano lo Stato

italiano, la Carta costituzionale compie un altro passo importante.

Tale passo riguarda i diritti inviolabili dell’uomo racchiusi

La Repubblica riconosce e garantisce i diritti

nell’articolo 2: “

inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali

dove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei

doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.”

Quest’articolo enuncia che lo Stato italiano, comprese le regioni,

province, camuni e tutti coloro che si trovano nel territorio italiano,

riconosce quei diritti inviolabili, vale a dire quei diritti riconosciuti a

tutti che nessuna legge può infrangere, cioè sopprimere e che

nessuna persona può violare; lo Stato non solo deve rispettarli ma

deve anche proteggerli dalle violazioni provenienti dai soggetti

privati. Con la parola “riconosce” si intende che i diritti inviolabili

fanno parte del patrimonio di ogni individuo, sia come singolo, sia

come membro di organizzazioni sociali. Inoltre è introdotto il

principio di solidarietà politica, economica e sociale. I doveri di

solidarietà politica si riferiscono a situazioni in cui la persona è

chiamata a partecipare alla vita della comunità di cui fa parte per

esempio l’esercizio del diritto al voto. Adempiere ai doveri di

solidarietà economica significa agire non pensando solo al nostro

tornaconto, ma considerare anche gli altri. Adempiere ai doveri di

solidarietà sociale significa mettersi a disposizione gratuita di chi ha

bisogno ossia il volontariato.

La terza norma della Costituzione pone un altro pilastro nel nostro

sistema giuridico. Essa contiene, infatti, il riconoscimento del

Tutti i cittadini

principio di uguaglianza. Tale articolo dispone che:”

hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza

distinzioni di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni

politiche, di condizioni personali e sociali. E’ compito della

Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociali, che,

limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini,

impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva

partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica,

economica e sociale del Paese.” Nel comma 1 viene sancito il

principio di uguaglianza formale di tutti davanti alla legge, questa

espressione ha due significati:

a) La legge è uguale per tutti sia governanti che governati

b) Tutti hanno gli stessi diritti.

Quindi non ci possono essere delle leggi che discriminano il sesso,

la religione, la razza, la lingua, l’opinione politica, le condizioni

personali e sociali.

Nel comma 2 viene sancito il principio di uguaglianza sostanziale di

tutti davanti alla legge proprio perché si riconosce che nella realtà

sono presenti delle discriminazioni, quindi la Repubblica deve

essere in grado di offrire pari opportunità a tutti affinché essi

abbiano gli stessi diritti, rimuovendo qualsiasi tipo di ostacolo che

impedisca ai cittadini di partecipare alla vita politica, economica e

sociale del Paese. : “ La

Il successivo articolo ovvero l’articolo 4, dispone che

Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove

le condizioni che rendano effettivo questo diritto.” Nel comma 1

viene sancito il principio del diritto al lavoro ma con tale

espressione non si intende che lo stato è obbligato a offrire lavoro a

tutti i cittadini. Si intende invece che lo stato deve favorire

l’economia del Paese e l’ingresso , per tutti gli individui, nel mondo

del lavoro. Nel comma 2 invece, il lavoro , oltre ad essere un diritto

è anche un dovere morale. Ogni individuo, infatti, ha bisogno di

lavorare per poter non solo vivere in modo agiato ma anche per

tutelare la propria personalità. La Costituzione, ha messo le basi

non solo alla rinascita morale del Paese ma anche alla rinascita

economica. Tale rinascita si ebbe negli anni Cinquanta con il boom

economico il cosiddetto miracolo italiano, grazie al quale l’Italia

poté rimettere in moto l’economia e offrire effettiva esecuzione del

principio lavorista. Il boom economico fu caratterizzato da un

impetuoso e veloce sviluppo industriale che vide aumentare il

numero degli occupati. La società migliorò: gli appartamenti

vennero rimodernati, la popolazione grazie al lavoro poté usufruire

dei divertimenti quali: cinema, televisione e macchina. Come già

detto il boom economico fu caratterizzato da un esorbitante

accrescimento dell’attività produttiva, ovvero quell’attività

finalizzata all’ottenimento di beni e servizi idonei a soddisfare i

bisogni umani. La produzione comprende diversi settori:

Produzione indiretta che si riconduce ad una semplice

 intermediazione negli scambi da parte dell’imprese mercantili;

Produzione diretta che si occupa della trasformazione fisico-

 tecnica delle materie prime in prodotti finiti, tipica di quelle

unità produttive che si denominano imprese industriali.

Le imprese industriali quindi accanto a una semplice attività

commerciale svolgono anche un’attività di trasformazione e/o

assemblaggio di parti provenienti da precedenti lavorazioni al fine

di ottenere beni da immettere sul mercato e destinare ai

consumatori finali.

In un’economia sempre più globalizzata, caratterizzata da una forte

competizione fra imprese anche di paesi diversi, l’elemento

fondamentale della strategia produttiva e commerciale delle

aziende industriali è la soddisfazione del cliente. Pertanto le

imprese si impegnano a ridurre il time to market, ovvero il tempo

che intercorre da quando l’azienda decide di produrre un bene e il

momento in cui lo lancia sul mercato e inoltre devono realizzare

opportune ricerche di mercato per individuare le esigenze della

clientela (con particolare attenzione ai costi, all’assistenza post

vendita, ai tempi di consegna, ai termini di pagamento) . Per

perseguire tale obiettivo (soddisfazione del cliente) e per essere più

competitiva sul mercato deve porre particolare attenzione alla

qualità del prodotto intesa nel suo complesso e quindi non solo del

bene ma di tutti i servizi accessori: assistenza e garanzia post-

vendita, tempestività dei tempi di consegna, qualità delle tecniche

di comunicazione con i clienti. In definitiva, la qualità totale va

perseguita in ogni fase dei processi produttivi, in ogni parte

dell’organizzazione aziendale e nei comportamenti di ogni individuo

che opera nell’azienda. Per questo molte delle moderne

organizzazioni aziendali applicano sistemi di gestione per la qualità

e si sono dotate di nuovi sistemi di programmazione e di gestione

della produzione che hanno come obiettivi fondamentali la

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