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Estratto del documento

Il nostro destino: Europei Lisa Avanzi

SIMBOLI.......................................................................................... 4

B ....................................................................................... 4

ANDIERA

I .............................................................................................. 4

NNO

M ........................................................................................... 4

OTTO

G .......................................................................................... 4

IORNO

STORIA............................................................................................ 4

L’IDEA............................................................................................5

CONSIGLIO D’EUROPA: IL PRIMO OSTACOLO....................................5

CECA............................................................................................. 5

CED: UN ULTERIORE FALLIMENTO....................................................6

RILANCIO EUROPEO: L’EUROPA CONTINUA A SPERARE......................6

CEE E EURATOM............................................................................. 7

LA DIFFICILE ADESIONE DELL’INGHILTERRA......................................7

ANNI ‘80: ATTO UNICO EUROPEO.....................................................8

IL TRATTATO DI MAASTRICHT..........................................................8

NUOVI ALLARGAMENTI...................................................................9

ACCORDO DI SCHENGEN.................................................................9

DICHIARAZIONE SULL’UEO..............................................................9

1997: L’UE SI ESPANDE VERSO EST................................................10

TRATTATO DI LISBONA..................................................................10

BULGARIA E ROMANIA ENTRANO A FAR PARTE DELL’UE.....................10

IL BILANCIO CEE.............................................................................11

STATO PATRIMONIALE CONTO ECONOMICO..................................12

E

NOTA INTEGRATIVA.......................................................................13

CRITERI DI VALUTAZIONE..............................................................13

RELAZIONE SULLA GESTIONE........................................................14

................................................................................................... 14

RELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE..........................................14

PUBBLICAZIONE...........................................................................14

AMMORTAMENTO...........................................................................14

METODO ITALIANO........................................................................14

AMMORTAMENTO FRANCESE.........................................................16

LE ISTITUZIONI DELL’UNIONE EUROPEA............................................17

I P ..............................................................................17

L ARLAMENTO

I .................................................................................. 18

L CONSIGLIO

L C ............................................................................. 19

A OMMISSIONE

L C C ........................................................................20

A ORTE DEI ONTI

L C G .....................................................................20

A ORTE DI IUSTIZIA

..................................................................................................... 21

PARLEMENT EUROPÉEN DES JEUNES................................................21

..................................................................................................... 22

..................................................................................................... 22

GLI ORGANI DELL’UE.......................................................................23

2

Il nostro destino: Europei Lisa Avanzi

O F .........................................................................23

RGANI INANZIARI

LE PROGRAMME DE LA PRÉSIDENCE FRANÇAISE DE L'UNION

EUROPÉENNE.................................................................................24

L’EURO..........................................................................................25

MONETE E BANCONOTE.................................................................26

DISCOVERING BRUSSELS................................................................27

COMO SE HACE UN ITINERARIO.......................................................28

3

Il nostro destino: Europei Lisa Avanzi

L’Unione Europea è composta da più paesi che a lei delegano una parte delle loro

sovranità al fine di riuscire ad ottenere una maggiore presenza in ambito mondiale

(perso a seguito dei conflitti mondiali) e realizzare un’unione politica più stretta. Questi

poteri vengono quindi dati alle autorità europee da loro stessi formati che opera per

l’interesse globale e non per il singolo.

È una delle principali potenze economiche e commerciali, nonché uno dei principali

erogatori mondiali di aiuti allo sviluppo per i paesi più poveri, mantiene rapporti stretti

e amichevoli con i paesi limitrofi, sia in Europa, che sulle rive orientali e meridionali del

Mediterraneo. SIMBOLI

Bandiera

La bandiera dell’UE è stata utilizzata per la prima volta dalle istituzioni europee nel

1986, ma l’idea è nata ben prima. Le sue origini risalgono esattamente al 1955

quando esisteva oltre alla Comunità europea del carbone e dell’acciaio (CECA)

composta da sei stati membri, il Consiglio Generale composto da molti più stati, creato

per la difesa dei diritti umani e per la promozione della cultura europea. Questo

consiglio fu il primo ad utilizzare questo simbolo: un cerchio di dodici stelle dorate su

campo azzurro. Il dodici ha molti significati: è simbolo di perfezione e di completezza, il

numero dei mesi dell’anno e delle ore indicate sul quadrante dell’orologio. In più la

disposizione a cerchio ne indica l’unità.

Questo simbolo venne poi diffuso e nel 1983 il parlamento europeo lo adottò come

bandiera. Nel 1985 questa bandiera iniziò a comparire in tutti gli stati membri. Il

numero delle stelle, nonostante l’ampliarsi del numero degli stati, è sempre rimasto

invariato per il significato intrinseco che contiene.

Inno

La storia dell’inno ha molte similitudini con quella della bandiera. La melodia è la

Nona Sinfonia di Ludwing Van Beethoven in cui nella parte finale vi è “L’inno alla gioia”

scritto precedentemente da Friedich Von Schiller. Il consigli d’Europa nel 1972 adottò

questa composizione come proprio inno per trasmettere ideali di libertà, pace e

solidarietà. Nel 1985 venne adottato da tutti i capi di stato e di governo dell’unione

europea, con lo scopo, non di sostituire gli inni nazionali dei singoli stati, ma di

celebrare dei valori e la loro unità nelle diversità.

Motto

“Unita nella diversità” è anche il motto della U.E. il quale vuole esprimere che

nonostante le molteplici diversità di cultura, tradizione e lingue che vi sono tra tutti gli

stati, questi riescono ad agire per la pace e la prosperità facendo di queste diversità

una fonte di ricchezza.

Giorno

Il giorno dell’UE è il 9 maggio data in cui si fa risalire la vera nascita

dell’UE. È il 9 maggio del 1950 quando Robert Schuman, ministro degli

esteri francesi propone di creare un’entità superiore a tutti gli stati,

senza sottometterli, che assicuri la pace in vista di una terza guerra

mondiale: questa soluzione verrà trovata nella CECA.

S TORIA 4

Il nostro destino: Europei Lisa Avanzi

L’IDEA

Più di una volta, durante il corso della storia, si è cercato di unificare l’Europa. Il

primo esempio è l’impero romano, seguito dall’impero di Carlo Magno, il sacro romano

impero e l’impero napoleonico, ma questi si basavano sulla sovranità di un solo stato.

Anche filosofi e intellettuali ipotizzavano un’unione: Victor Hugo, ispirato da idee

pacifiste, immaginava gli “Stati Uniti d’Europa”.

Il fatto che ne ha resa necessaria la nascita è stato la Seconda Guerra Mondiale che

aveva trascinato con sé il bisogno di un’entità che salvaguardasse la pace e l’armonia

fra gli Stati, stremati da due conflitti di tali dimensioni in nemmeno mezzo secolo.

La spinta iniziale fu data dal Movimento federalista europeo che iniziò la propria

concreta attività per la realizzazione di una prospettiva unitaria federale, partecipando

attivamente alla costituzione dell'Unione europea dei federalisti, un’organizzazione di

militanti articolata secondo la presenza di associazioni nei vari Paesi d'Europa senza

distinzione di partito o di nazionalità.

Nel frattempo si erano andate costituendo nei Paesi dell’Europa occidentale

numerose organizzazioni di carattere politico, concordi nella volontà di realizzare la

prospettiva dell’Europa unita, ma distinte riguardo le modalità con cui attuare tale

obbiettivo: vi era chi riteneva sufficiente un sorta di confederazione o di unione

paritaria e chi invece si batteva per un’effettiva federazione a carattere

sovranazionale.

Gli esponenti principali di tali organizzazioni parteciparono al Congresso d’Europa,

apertosi a L’Aja il 7 maggio 1948, promosso da un Comitato internazionale di

coordinamento dei movimenti per l’unità europea,

presieduto dal leader britannico Winston Churchill. Le

conclusioni del Congresso, sotto forma di Messaggio agli

europei, furono esposte il 9 maggio ad Amsterdam nel

corso di una grande manifestazione pubblica: si auspicava

un’azione unitaria da parte di tutti i Paesi europei per

scongiurare il pericolo di un nuovo conflitto, per garantire la

pace, salvaguardare la libertà dei popoli, contrastare

l’insorgere di nuovi dispotismi e tutelare i diritti dell’uomo.

Il 5 giugno viene annunciato, dagli Stati Uniti di

Truman, il Piano Marshall, chiamato “piano di ricostruzione

europea”: questo programma prevedeva una serie di

prestiti per l’86% a fondo perduto, mentre il restante

prevedeva una successiva restituzione. Per meglio gestire

questi aiuti, nel 1948 venne istituito il OECE (organizzazione

europea per la coordinazione economica) che rese concreta

una stretta collaborazione oltre che con l’Europa, tra gli Stati stessi.

CONSIGLIO D’EUROPA: IL PRIMO OSTACOLO

Tra il 5 maggio del 1949 dieci Stati promossero il Consiglio d’Europa, nell’Aia nei

Paesi Bassi, con presidente Churchill e composto da 800 delegati. Questo ente non

nacque da una tesi federalista, ma da un’idea unionista: infatti racchiudeva in se i

principi delle organizzazioni internazionali, basate sulla cooperazione politica e sul

consenso paritario nelle decisioni. Inizialmente ebbe un grande successo che fu ben

presto soffocato dalla scarsità dei risultati ottenuti.

CECA 5

Il nostro destino: Europei Lisa Avanzi

Il 9 maggio 1950 il ministro

degli Affari esteri francese, Robert

Schuman, rilasciò la Dichiarazione con

la quale accompagnava l’iniziativa

della creazione di un mercato comune

carbosiderurgico fra la Francia e la

Germania, estendendo l’invito a

partecipare agli altri Paesi europei più

direttamente interessati e più

politicamente affini. Tale prospettiva

era stata elaborata su indicazione di

Jean Monnet, commissario al piano di

governo francese e stretto

collaboratore di Schuman. Monnet e Schuman

Per dare concreta attuazione

agli intenti della Dichiarazione Schuman, il 18 aprile 1951, Francia, Germania, Italia,

Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo firmarono a Parigi il Trattato istitutivo della

Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio. La CECA entrò in funzione il 25 luglio,

facendo passare la gestione di un settore strategico per l’economia di una Nazione

sotto il controllo di un organismo sovranazionale. Gli organi della CECA erano: un’Alta

Autorità, composta da nove membri, con il compito di gestire in modo comunitario la

produzione d’acciaio e carbone dei Paesi aderenti; un’Assemblea parlamentare

composta da 78 deputati inviati dai Parlamenti nazionali; un Consiglio dei ministri che

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