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“Le emozioni sono l’essenza della qualità delle esperienze umane; senza
la capacità di
emozionarsi, la vita non avrebbe né calore né spessore,,
er lungo tempo lo studio delle emozioni è stato trascurato dal
mondo scientifico, come si evince anche dalla piuttosto scarsa
letteratura in materia, rispetto a quella relativa ad altri aspetti
della mente. Le cause di tale apparente disinteresse sono
molteplici. Era opinione diffusa che le emozioni fossero un aspetto
secondario e meno nobile della vita mentale di un individuo, che
invece andava studiata nella sua componente razionale. Negli ultimi anni
però lo studio scientifico delle emozioni ha subito un notevole sviluppo
che ha prodotto una quantità di conoscenze. Le emozioni costituiscono
un aspetto fondamentale della vita dell’uomo e consentono di classificare
e valutare le esperienze. Tutti noi, grazie ai nostri vissuti , sappiamo in
cosa consiste un’emozione ma nel momento in cui si cerca di darne una
definizione questo si rivela essere molto
complesso e, secondo alcuni studiosi, addirittura
impossibile.
Il processo emotivo _ Scienze
sociali
Solitudine _ Italiano
Odio _ Storia
Desiderio _ Filosofia
Amore_ Inglese
Rabbia _ Diritto
Paura _ Biologia
“Odio le cattive massime più delle cattive azioni,,
ai era accaduto che milioni di persone, tra cui ebrei, zingari,
serbi, oppositori della resistenza di tutte le nazionalità,
tedeschi oppositori del nazismo, omosessuali, testimoni di
Geova, delinquenti abituali, mendicanti, individui diversamente
abili, vagabondi e venditori ambulanti, venissero arrestate per
essere deportate in luoghi, come campi di concentramento e di
lavoro e di sterminio, considerati strumenti di azione politica
appositamente destinati alla distruzione dell’avversario definito “non
umano”, o alla sua riduzione in schiavitù, con modalità tecnologicamente
evolute, capeggiati dalle SS (compagnie testa di morto). Tale progetto
venne deciso e concretizzato dal Terzo Reich nel corso della seconda
guerra mondiale e venne attuato con la collaborazione parziale o totale
dei governi o dei movimenti politici di altri Stati. Il regime Nazista si
andava quindi configurando su un livello totalitario estremamente
repressivo. Uno degli strumenti fondamentali di questo tentativo di
controllo totale fu l’educazione, finalizzata alla formazione di una
gioventù devota al regime. A ciò si accompagnava l’azione martellante
della propaganda che si servì di tutti i moderni mezzi di comunicazione di
massa, per uniformare le coscienze e l’opinione pubblica ad un unico
modello culturale e di comportamento. Se i vincitori del secondo
conflitto mondiale
fossero stati la Germania
nazista o l’Italia fascista,
non un solo ebreo
sarebbe rimasto in vita
nei territori controllati da
questi.
In tutto oltre 10 milioni
di persone furono uccise
dall’odio
nazionalsocialista.
La maggior parte delle
persone soppresse
passarono per i campi di
sterminio, che erano
campi di concentramento con attrezzature speciali progettate per
uccidere in forma sistematica. Storicamente il partito nazista prese la
decisone di dare avvio alla "Soluzione Finale" in seguito alle leggi di
Norimberga, che escludevano praticamente gli ebrei dalla vita pubblica,
e dopo l'invasione, da parte della Germania, dell’unione Sovietica nel
giugno 1941, infrangendo il Patto di non aggressione stipulato con Stalin
(che voleva riconquistare i territori perduti durante la prima guerra
mondiale, e che in questo modo non sarebbe entrato in conflitto con una
nazione così forte) nel 1939. La Germania voleva espandersi verso
oriente, ma nonostante la travolgente avanzata tedesca, l’esercito
sovietico riuscì a riorganizzarsi, bruciando e distruggendo tutto ciò che
non poteva portare con sé, in modo da non farlo avere ai tedeschi. In
questo modo le truppe sovietiche riuscirono ad allontanare i tedeschi da
Mosca.
Per i nazisti era ebreo chiunque appartenesse alla Comunità Ebraica dal
15 Settembre 1935, o vi si fosse iscritto successivamente; chiunque
fosse sposato con un ebreo o un'ebrea dal 15 settembre 1935 o
successivamente a questa data; chiunque discendesse da un matrimonio
o da una relazione extraconiugale con un ebreo dal o dopo il 15
settembre 1935.
Gli ebrei venivano perseguitati in virtù della loro origine familiare
indelebile.
La spiegazione dell'odio implacabile dei nazisti contro gli ebrei era di
natura economica: la grande industria tedesca, dopo la sconfitta della
prima guerra mondiale, aveva bisogno di soldi, e le banche erano in gran
parte controllate da ebrei; inoltre molti proprietari terrieri che avevano
ipotecato i loro beni avevano creditori tedeschi: l’eliminazione degli ebrei
avrebbe dunque risolto questi problemi. Inoltre Hitler facendo leva sui
pregiudizi che
vedevano gli ebrei
oscuri manipolatori
dell’ economia e della
finanza, additò i
cittadini di cultura e
religione ebraica come
i responsabili delle
ripetute crisi
economiche.
Questi fattori
scatenarono la
persecuzione e lo
sterminio degli ebrei
da parte dei nazisti,
che fu in qualche
modo celato dagli
stessi esecutori.
Con il Processo di Norimberga i capi delle maggiori potenze mondiali si
riunirono per decidere le sorti dei colpevoli della dottrina dell’odio.
Ma nonostante i giudizi e le condanne a morte che furono emesse
durante il processo, ora non resta che il ricordo di milioni di vittime
giustiziate per amore di una religione dell’odio.
“And there he closes her eyes / wild and passionate / four kisses,,
he contemplation of beauty is the central theme of Keats’
poetry. But it’s his disinterested love for it that created a
difference from the other Romantic writers and makes him
the forerunner of writers like Oscar Wilde and the
Aesthetes who saw in the cult of beauty the expression of the principle
“art for art’s sake”, but, in Keats’ view it’s still a Romantic feature
because of its moral aim. It’s the classical Greek world that inspires
Keats. To him the expression of beauty is the ideal of all art as the Greek
beliefs. Keats identifies beauty and truth as the only type of knowledge.
His first approach of beauty comes from the senses, from the concrete
physical sensations. For Keats all the senses are very important. This
“physical beauty” is in all the forms of nature, in its colours, in its scents,
in a woman, so beauty seen in all its details that produces much more
joy. Keats’ opinion introduces a sort of “spiritual beauty”, that is the one
of love, friendship and poetry. These two kinds of beauty are linked
together: the first one is linked to life and death, the second one is
related to eternity.
But beauty is also productive of a much deeper experience than that of
an intense sensual pleasure. When in the “Ode on a Grecian Urn” he
identified truth and beauty as the only types of
knowledge possible for man, he stated the superiority
of aesthetic intuition over reason and logic. In the
poem the urn is decorated with three scenes, which
are a perfect work of art. Keats’ message is contained
in the two last lines of the ode: “poetry is truth
beauty . That is all he knows on earth, and all he
needs to know”.
Keats believed in the supreme power of imagination,
for this reason he was considered a Romantic poet.
The imagination, for Keats, takes two main forms. The
first one is that the world of his poetry is artificial, it’s what he imagines
rather than he reflects from direct experience. In the second one Keats’
poetry represents a vision of what he would like human life to be like,
stimulated by his own experience of pain and misery.
“Come e' nobile chi, col cuore triste,
vuol cantare ugualmente un canto felice, tra cuori felici,,
n’ emozione è un processo, che ha inizio in seguito ad un
evento che lo precede, e segue in maniera continua fino ad
arrivare ad una conclusione. Il processo emotivo è il risultato
di cambiamenti psicologici diversi: esso non è quindi una
condizione statica, ma è un flusso di eventi che coinvolgono
l’individuo nella sua globalità bio-psico-comportamentale:
un’emozione è cioè fatta di processi mentali, di cambiamenti
dell’organismo e di azioni. Tuttavia questi tre livelli non sono sempre
presenti contemporaneamente, e a volte può accadere che siano assenti
manifestazioni comportamentali visibili dall’esterno, e che tutto si riduca
ad un’esperienza interiore (emozioni interne). All’origine di un’ emozione
c’è un antefatto in parte oggettivo ed in parte soggettivo, che dipende
sia da ciò che accade nella realtà e sia dalla nostra percezione delle cose.
Il processo emotivo si innesca ogni qualvolta che valutiamo la realtà
circostante non in sintonia con i nostri interessi tanto da richiedere un
maggior controllo sull’ambiente.
Le emozioni sono la conseguenza di squilibri nella nostra inconsapevole
interiorità: da essa possano scaturire emozioni implicite ed esplicite: si
parla di emozioni esplicite quando sappiamo sin dall’inizio cosa ci fa
emozionare; si parla di emozione implicita quando la nostra coscienza
non interviene nella valutazione dell’evento l’ha scatenata e nasce quindi
senza che ce ne rendiamo conto. Solo quando l’esperienza emotiva
affiora alla coscienza cerchiamo di ricostruirne l’origine e di spiegarcela.
A provocare lo squilibrio nella nostra inconsapevole interiorità è
comunque un evento scatenante, reale o pensato che ci mette in
allarme. Gli eventi scatenanti possono essere considerati ostacoli, che ci
impediscono di raggiungere una meta desiderata, oppure imprevisti che
incontriamo in un cammino che avevamo pianificato. Un’ emozione può
nascere però anche in assenza di ostacoli o di imprevisti: basta che ci sia
la prospettiva di una meta fortemente desiderata (Mandler). A volte
l’evento scatenante è semplicemente l’emozione manifestata da qualcun
altro che ci contagia. Le reazioni emotive che abbiamo sono svariate
perché noi non reagiamo agli eventi sé, ma agli eventi percepiti,
interpretati e valutati. Ma non basta comprendere l’evento che abbiamo
davanti e classificarlo dal punto di vista emotivo: dobbiamo decidere
quanto esso sia importante per noi, e la comprensione del fatto va di pari
passo con la sua valutazione: ognuno ricorre a schemi differenti per
valutare la situazione e quindi le emozioni sono diverse.
Nel processo emotivo si verificano cambiamenti fisiologici,che non sono
sempre identici ogni volta che ci emozioniamo ma possono assumere
forme diverse a seconda dei casi. Si conoscono alcune configurazioni
tipiche delle emozioni (aumento della frequenza cardiaca, aumento della
sudorazione, dilatazione delle
pupille, etc…) che però non
corrispondono sistematicamente
nonostante possano sembrare il
contrario.
Nel processo emotivo
intervengono anche cambiamenti
nella sfera del comportamento.
Solitamente si distinguono tre tipi
di risposte comportamentali:
Reazioni espressive, cioè quelle manifestazioni involontarie sia del
viso, sia dei movimenti delle mani, dei piedi la postura, i segnali
non verbali emessi con la voce (tono di voce, ritmo, forza vocale) e i
segnali paralinguistici (che si affiancano al linguaggio come gli urli,
le pause);
Tendenze, cioè quelle spinte interiori a fare determinate cose che
possono tradursi comportamenti o restare mentali (la voglia di
scappare o al contrario di affrontare la situazione, la voglia di
prendere il controllo della situazione o di lasciar perdere tutto). Le
tendenze emotive sono caratterizzate dalla precedenza di controllo
(Frijda), cioè quelle tendenze per cui l’individuo continua in un
azione nonostante non ci sia bisogno (una persona terrorizzata da
un’aggressione continua a colpirlo anche quando lo vede a terra
priva di sensi; essa potrebbe lasciar spazio alla tendenza di ritirarsi
ma la tendenza emotiva ad aggredire continua a prevalere);
Comportamenti specifici, cioè quelle tendenze emotive o quelle
strategie per riportare le cose alla normalità.
“Lo sfruttamento del lavoro minorile
costituisce una grave violazione dei diritti dei bambini,,
’articolo 37
della
costituzione
italiana La
donna
lavoratrice