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PREMESSA

Gabrielle Chanel, in arte

Coco, è stata una donna che

ha saputo reinventarsi per

sentirsi libera, come solo un

uomo avrebbe potuto essere,

e non rimanere legata al

ruolo sottomesso che aveva

la donna, e con abiti che non

la lasciavano respirare.

Coco Chanel è stata una

donna ostinata che sapeva

ciò che non voleva diventare

e che ha fatto del suo essere

diversa dalle altre un’arma

da sfruttare a proprio

vantaggio.

…… PREMESSA

Ha rappresentato il nuovo

modello femminile del

‘900, ossia un tipo di donna

dedita al lavoro, a una vita

dinamica, sportiva, dotata

di autoironia, fornendo a

questo modello il modo più

idoneo di vestire.

Chanel ha infatti

rivoluzionato l’industria

della moda ed ha dato un

prezioso contribuito nel

percorso

dell’emancipazione

femminile. La vie de Coco (1)

Gabrielle veut devenir une

reine du music-hall et se

produit dans les “beuglants”,

un café-concert, de l’époque où

elle chante “Qui a vu Coco

dans le Trocadéro”: un surnom

qui lui restera .

Elle a 25 ans, lorsqu’elle

rencontre Etienne Balsan, un

jeune officier d’infanterie qui

l’initie à la vie de château et lui

fait fréquenter demi-mondaines,

actrices et séduisants cavaliers.

La vie de Coco (2)

Mince et brune Coco Chanel

étonne par son style vestimentaire

à la simplicité presque mascoline.

Elle entame une carrière de

modiste à Paris, en 1909, avant de

s’installer un an plus tard au

numero 31 de la rue Cambon.

Ses création sont fort prisées et elle

ouvre une boutique à Deauville où,

pendant la guerre, se retrouve la

clientele chic. Ses premiers

vêtements souples et confortables

sont taillés dans un vieux stock de

jersey, un tissu réservé jusqu’alors

aux sousvêtements masculins.

Sa liaison avec le grand duc Dimitri, en 1920, lui fait découvrir le

charme slave dont elle s’inspire pour ses créations.

La vie de Coco (3)

Coco voulait aussi son parfum: en 1921, le grand

chemiste Ernest Beaux lui propose cinq variants.

Elle reticent la cinquième: c’est le fameux numéro

cinq, qui est né dans son flacon de crystal aux

arêtes nettes.

Il sera suivi de nombreaux autres mais reste

aujourd’hui leader mondial des parfums de

couturiers. Chanel a coupé ses cheveux de

jais, elle ose s’exposer au soleil,

elle scandalise en lançant le

pantalon qu’elle porte avec des

perles.

La vie de Coco (4)

Elle rencontre le duc de Westminster

et ajoute les vestes de tweed et le

chandail à son répertoire créatif.

Elle lance la petite robe noire en

1926, puis les bijoux fantaisie et les

accesoires dont le success ne se

démentira jamais. Pendant toutes ces années, elle a

également dessiné des costumes pour

les Ballets Russes de Diaghilev, pour

le theatre avec Jean Cocteau ou pour

le cinema à Hollywood.

La vie de Coco (5)

Á la declaration de la

Deuxième guerre mondiale,

Gabrielle Chanel ferme sa

maison de coutire, licencie ses

employés et s’installe au Ritz. Elle ne rouvrira ses salon qu’en 1954:

elle a alors 71 ans et les célébrités viennent

lui commander ses fameux tailleurs.

La grande mademoiselle meurt une

dimanche de 1971, seule dans sa suite du

Ritz.

La vie de Coco (6 )

“ La parure, quelle science! La beauté,

quelle arme! La modestie, quelle élégance!”

Voila résumé, selon sa propre expression, le

style intemporel de Chanel, mélange de

implicite et de sophistication. La maison Chanel est

dirigé, depuis 1983, par

Karl Lagerfeld.

La crisi del 1929

La crisi economica internazionale aveva ridotto le entrate della stilista, i

tempi incerti e bui presagivano lo scoppio della Seconda guerra mondiale. Nel

1936 viene chiusa fuori dal suo atelier dalle lavoranti che scioperano. Afflitta

anche dalla stampa che ora, preferiva (al suo) il look eccentrico della sua eterna

rivale, Elsa Schiaparelli, Chanel chiude la sua maison nel 1936, licenziando tutti i

dipendenti e si rifugiò a Vichy.

La crisi economica si estese anche in Francia come in tutto, o quasi, il resto

del mondo.

La ripresa del dopoguerra

Dopo la guerra il sistema

economico Occidentale, conobbe

nel corso degli anni 20, una fase

di notevole sviluppo.

La potenza che ottenne un

maggiore sviluppo economico,

caratterizzato da alti profitti e da

un elevata produzione fu gli Stati

Uniti. Il boom economico USA

Gli USA vivono una fase di enorme espansione:

 Razionalizzando la produzione

industriale, secondo i criteri teorizzati da

Taylor, si ottengono costi più contenuti

 I salari crescono, aumentando il

potere di acquisto degli operai

(“fordismo”)

 Le vendite rateali consentono a

tutti di acquistare automobili e

elettrodomestici Il modello T

della Ford fu

prodotto tra

1908 e 1927 in

15 milioni di

esemplari

L’euforia borsistica

I successi produttivi si riflettono sul mercato borsistico, in crescita

costante dal 1926.

L’andamento positivo attira

in borsa sempre più

acquirenti .

L’aumento di valore dei

titoli perde ben presto

rapporto con le capacità

produttive delle imprese

che hanno ormai saturato il

mercato . La crisi Si trattò di una crisi di sovrapproduzione, dovuta

all’eccesso di offerta rispetto alla domanda

insufficiente.

Il fattore che incise fortemente

nell’affermazione di tale crisi fu la speculazione

finanziaria.

Il panico si diffuse sul mercato: il 24 ottobre,

il “giovedì nero” furono cedute 13 milioni di

azioni e il 29 oltre 16 milioni e il valore delle

azioni crollò a vertici mai visti primi.

Il crollo di Wall Street causò la chiusura di

molte banche scatenando il panico fra i

risparmiatori.

Il risultato fu una gigantesca diminuzione

della liquidità con gravi conseguenze sul

piano dell’economia reale; le aziende, non

potendo più accedere al credito per gli

investimenti, riducevano la produzione,

tagliavano i salari e licenziavano.

La crisi

La crisi del 1929, che si generò negli USA, ebbe gravi

ripercussioni non solo nel suo paese d’origine, ma anche nel

resto del mondo. I vari paesi, soprattutto quelli europei, furono

costretti ad adottare metodi abbastanza drastici per non essere

schiacciati,visto che gli USA si preoccuparono di difendere

unicamente la loro economia.

La conseguenza fu una progressiva

diminuzione dei commerci.

Particolarmente gravi furono gli

effetti della crisi in Germania

(Austria), che facilitò l’ascesa del

nazismo.

La crisi costituì un grave fattore

d’instabilità internazionale economica

e politica, e queste furono le basi che

anticiparono lo scoppio della II Guerra

Mondiale

. Le risposte alla crisi

Si cercò di placare la crisi attraverso

l’intervento dello Stato in campo

economico.

Questa teoria nacque dal pensiero

dell’economista britannico Keynes, il

l’economia da

quale sostenne che

sola non potava sorreggersi

poiché occorreva l’intervento

dello stato con gli opportuni

provvedimenti.

Un fattore molto importante per garantire lo sviluppo

economico risultò essere la spesa pubblica, utilizzata a

sostegno della domanda.

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