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Ho deciso di proporre nella mia tesina un argomento a me molto caro,la Juventus. Della Juve ho deciso di trattarne la storia, dalla fondazione nel lontano 1897 fino alla conquista dello scudetto numero 30 sul campo,avvenuta nel maggio di quest’anno,passando per gli anni delle guerre mondiali a quelli dei successi di Platini e soprattutto di Del Piero. Il tema Juventus lo tratterò poiché per me la Juve oltre ad essere il club calcistico per cui faccio il tifo è qualcosa di più, una grande famiglia o una bandiera gigantesca, che come quella italiana riunisce tutti gli abitanti della penisola, quella bianconera riunisce tutti coloro che fanno il tifo per la Juve, in tutte le parti del mondo, come dice Alessandro Del Piero, nella lettera ai tifosi in “Hurrà Juventus” del giugno 2006:” Sono orgoglioso di essere juventino, di essere una "bandiera", come mi definite spesso, ma in realtà io sono solo una piccola parte di una grande bandiera bianconera, che cresce col passare degli anni e se ognuno di voi guarda con attenzione ci trova scritto anche il proprio nome. Perché questa bandiera continui a crescere c'è bisogno di tutti noi: restiamo uniti!”
L’idea di fare una tesina di maturità su un argomento prettamente legato allo sport mi è venuta,leggendo nel libro di storia un piccolo approfondimento legato allo sport di massa nella “belle époque”.In questo periodo il calcio, l’automobilismo e il ciclismo si diffusero tra tutte le classi come degli svaghi,come in epoca medievale con le giostre dei cavalieri o in Francia nel periodo assolutistico con il gioco della pallacorda, però a differenza del passato per la prima volta lo sport diventava di massa, cioè tutti potevano assistervi o parteciparvi, ed è sempre in questo periodo che De Coubertin fa ripristinare le Olimpiadi con cadenza quadriennale e sempre nella belle époque cominciano i primi campionati calcistici in molti stati europei.
Italiano: D'Annunzio, l'inventore dello stemma dello scudetto.
Storia dell'arte: Boccioni e il suo dipinto Dinamismo di un calciatore.
Storia: Il calcio e il fascimo.
Gli anni delle Guerre Mondiali
Dopo la conquista del primo scudetto per la Juventus cominciarono degli anni
alquanto difficili, il 1906 è ricordato per l’abbandono del presidente Dick, che fondò
il Torino F.C. e così iniziò un periodo non felice economicamente per la squadra,
compensato in parte da qualche successo in campo, come la conquista del secondo
scudetto nel 1908. Dopo questa data, con l’aumento delle squadre partecipanti al
campionato e con i sempre più gravi problemi economici, per la Juventus cominciò
un decennio non molto fortunato, caratterizzato da un lato dagli insuccessi calcistici
e dall’altro dai lutti che la Prima Guerra Mondiale portò alla squadra, dove perse la
vita anche Enrico Canfari , fondatore,giocatore e presidente della Juventus nei primi
anni di vita della squadra.
Enrico Canfari
Dopo la fine del conflitto mondiale per la Juventus iniziò un sodalizio, che dura
tutt’ora, con la famiglia Agnelli, proprietaria della FIAT.
Con la presidenza di Edoardo Agnelli,arriva nel 1926 il terzo scudetto e per la prima
volta, anche un allenatore, l’ungherese Jeno Karoly.
Edoardo Agnelli
Con l’instaurazione del regime fascista, e della Carta di Viareggio, con cui Mussolini
riformava il mondo del calcio, per la Juventus giunse il cosiddetto quinquennio
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d’oro, con la conquista di 5 scudetti a cavallo tra gli anni 1931 al 1935. Sempre in
questo periodo l’Italia conquista la prima Coppa del Mondo per nazionali o Coppa
Rimet, con ben 9 giocatori della Juventus che figuravano tra i partecipanti con la
maglia italiana.
Con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale il campionato venne fermato dal
1943 al 1945 e la Juventus dovette rinunciare alla sigla Foot-Ball Club per via
dell’italianizzazione imposta dal fascismo e per 2 anni circa prese il nome di
Juventus- Cisitalia, visto che in quel periodo il presidente era Pietro Dusio,
presidente dell’azienda automobilistica Cisitalia appunto . Con la ripresa del
campionato alla presidenza della squadra arrivò Gianni Agnelli, figlio di Edoardo
scomparso nel 1935, denominato L’Avvocato da tifosi e giocatori.
A sinistra il presidente Pietro Dusio, mentre a destra l’avvocato Gianni Agnelli
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Il Trio Magico
Con la presidenza di Gianni Agnelli arrivarono subito nuovi giocatori di classe
internazionale quali l’italo-argentino Omar Sivori, primo giocatore italiano a vincere
il pallone d’oro, il gallese John Charles e l’italiano Giampiero Boniperti, secondo
cannoniere di sempre della Juventus e presidente onorario tutt’ora. Questi tre
giocatori formarono il cosiddetto Trio Magico, capace di regalare 4 scudetti, 3 coppe
Italia e una Coppa Delle Alpi(primo successo internazionale) in poco più di un lustro.
Da sinistra, Omar Sivori, John Charles e Giampiero Boniperti.
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Gli anni settanta e ottanta
Gli anni ’70 si aprirono con la nomina a presidente di Giampiero Boniperti, che
decise di investire su giocatori di sicuro avvenire, quali Fabio Capello, Gaetano
Scirea,Franco Causio , Beppe Furino e Roberto Bettega.Nella prima metà degli anni
settanta la Juventus conquistò 3 scudetti e per la prima volta nella sua storia la
finale della Coppa Campioni(oggi denominata Champions League) persa contro
l’Ajax di Joahn Crujff massimo esponente del calcio totale, praticato per la prima
volta tra gli anni sessanta e settanta appunto.
Nel 1976 sulla panchina sedette Giovanni Trapattoni, allora trentasettenne e in
squadra vennero inseriti altri giovani italiani dal longevo, quali Marco Tardelli,
Antonio Cabrini e Roberto Boninsegna. L’avventura del Trap cominciò con la vittoria
dello scudetto al suo primo anno e della conquista della Coppa Uefa(oggi Europa
League) in finale contro l’Athletic Bilbao. Quella vittoria è considerata da molti il
massimo successo a livello di club per una squadra italiana composta da soli italiani.
festa giocatori dopo la conquista della Coppa Uefa 8
L’anno successivo la Juventus conquistò nuovamente lo scudetto, arrivando a 18 e
giunse fino alle semifinali di Coppa Campioni.
Gli anni ottanta iniziarono con altri 2 scudetti per la compagine bianconera, con
l’aggiunta della seconda stella in petto(nessuna squadra italiana dopo la Juve ci è
riuscita ancora)e l’acquisto di giocatori stranieri dopo la riapertura delle frontiere al
mercato estero, chiuso dal 1966 dopo la figuraccia della Nazionale italiana ai
mondiali in Inghilterra.
Nel 1982 mentre l’Italia o Ital-Juve visto che ben 7 giocatori su 11 in campo
militavano nella compagine bianconera vinceva il suo terzo titolo mondiale, la Juve
acquistò Michel Platinì (presidente Uefa) e Zbigniew Boniek che insieme al pallone
d’oro Paolo Rossi formarono un tridente molto simile a quello composto da Charles,
Sivori, Boniperti qualche decennio prima. Nel 1983 la Juventus non riuscì a ripetersi
in campionato arrivando seconda dietro la Roma ma in compenso vinse la sua
settima Coppa Italia e il Mundialito per Club.
L’anno dopo la Juventus tornò sul tetto d’Italia e riuscì a conquistare anche la Coppa
delle Coppe contro il Porto. Il 1986 invece è ricordato per la vittoria della
Supercoppa Uefa contro il Liverpool e della Coppa Dei Campioni sempre contro il
Liverpool nella finale famosa più per ciò che successe prima della partita dove un
gruppo di Hooligans nel tentativo di aggredire i tifosi bianconeri, crearono una vera
e propria strage, la Strage dell’Heysel appunto in cui persero la vita circa 40 persone,
per la maggior parte italiani.
Da sinistra Platinì, Boniek e Paolo Rossi 9
Nel 1987 si chiuse il decennio Trapattoni con la vittoria della Coppa
Intercontinentale e del ventiduesimo scudetto.
La fine degli anni ottanta si chiusero con una Coppa Italia e una Coppa Uefa
conquistate e un rinnovamento generale della rosa.
La Juve di Del Piero
Gli anni novanta si aprirono con il ritorno di Trapattoni a 5 anni circa dal suo addio e
l’ingaggio di giocatori quali Baggio, Vialli e Ravanelli, il tutto per tornare competitivi
e cercare di fermare il Milan di Capello e del trio olandese Rijkard , Gullit, Van Basten
che sembrava implacabile sia in Italia che in Europa. I primi due anni la Juventus non
riuscì a battere il Milan nella corsa allo scudetto ma si consolò con la vittoria della
terza Coppa Uefa della sua storia.
Tra il 1993 e il 1994 la Juventus fece esordire in Serie A, l’appena diciannovenne
Alessandro Del Piero, voluto fortemente da Gianni Agnelli che per lui sborsò 5
miliardi di lire. Del Piero appena arrivato alla Juventus nel 1993
Nel 1994 oltre al giovane Del Piero, la Juventus cambiò faccia anche dal punto di
vista amministrativo con l’ingresso in società della cosiddetta Triade, composta da
Luciano Moggi come direttore generale, Roberto Bettega come direttore sportivo ed
economico e Antonio Giraudo come amministratore delegato, e la squadra venne
affidata a Marcello Lippi. 10
Da sinistra Moggi, Lippi, Bettega e giraudo
L’era Lippi si aprì con la vittoria dello scudetto numero 23 dopo tre anni di egemonia
Milan e della nona Coppa Italia.
Il 1995 segnò la fine dell’avventura di Roberto Baggio con i colori bianconeri,per via
della società sempre più decisa di affidare l’attacco al giovane Del Piero che
dimostrava sempre più di essere un campione, sul campo la squadra arrivò seconda
in campionato ma vinse la Supercoppa Italiana,la prima della sua storia e la sua
seconda Champions League, nella finale a Roma contro l’Ajax.
festeggiamenti per la conquista della Champions
il 1997 segnò il primo secolo di storia della Juventus che ovviamente la squadra
festeggiò con gli acquisti di Zinedine Zidane e Christian Vieri e con la vittoria in
Supercoppa Uefa, in Coppa Intercontinentale con lo storico gol di Del Piero contro
gli argentini del River Plate e la vittoria del ventiquattresimo scudetto.
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Gol Del Piero in Coppa Intercontinentale
Riguardo la Champions League la Juventus raggiunse per il secondo anno di fila la
finale ma questa volta perse 2 a 1 contro il Borussia Dortmund, memorabile ancora
una volta il gol di Del Piero con una prodezza di tacco. L’anno dopo la Juventus partì
bene vincendo la Supercoppa Italia,riuscì a conquistare il venticinquesimo scudetto
e raggiungere per la terza volta in tre anni la finale di Champions, perdendo però
contro il Real Madrid. Il 1999 fu un anno disastroso per la Juventus, perse la finale di
Supercoppa Italia, perse in semifinale di Champions e soprattutto perse per tutta la
stagione Del Piero, considerato uno dei giocatori più forti al mondo in quel periodo.
La stagione disastrosa segnò la fine della prima era Lippi e l’inizio di quella di
Ancelotti, il quale in due anni riuscì a raggiungere altrettanti secondi posti in
campionato, ma nessuna vittoria di rilievo se non una Coppa Intertoto.
Tra il 2001 e il 2002 tornò Marcello Lippi il quale in 2 anni, nonostante la cessione di
Zidane, riuscì a far costruire alla società una squadra molto competitiva, con gli
acquisti di Pavel Nedved(pallone d’oro 2003) e Gianluigi Buffon(riconosciuto
recentemente come miglior portiere degli ultimi 25 anni). La squadra riuscì a vincere
due scudetti consecutivi e nel 2003 raggiunse anche la finale di Champions League,
all’Old Trafford di Manchester contro il Milan, nella prima finale tutta italiana della
storia della manifestazione più importante d’Europa.
12 Juve stagione 2002-03
Il 2004 chiuso al terzo posto in campionato e con la sola Supercoppa Italiana
conquistata segnò la fine del Lippi-bis e come sostituto venne scelto Fabio Capello,il
quale si portò dalla Roma il fedele Emerson e fece comprare Zlatan Ibrahimovic,
giocatore a molti sconosciuto all’epoca, rivelatosi però tra i migliori al mondo. Il
2005 e il 2006 si coronano con altrettanti successi in campionato e con L’Ital-Juve
che per la terza volta nella storia conquistò il titolo di campione del mondo, con ben
8 giocatori presenti nella finale tra Italia e Francia.
Il 2006 segnò anche lo scoppio del caso Calciopoli , vera pagina nera della storia
juventina, l’inchiesta consisteva nel ritrovamento di alcune intercettazioni effettuate
dai dirigenti bianconeri Moggi e Giraudo, i quali insieme a tutti gli altri presidenti di
Serie A, provavano a truccare le designazioni arbitrali.
Il caso si chiuse a fine luglio, con conseguenze disastrose per la Juventus, Serie B,
revoca dei due scudetti e 17 punti di penalità da scontare in campionato, molti
campioni decisero di abbandonare la squadra, ma molti altri, quali Buffon, Nedved,
Del Piero, Camoranesi e Trezeguet rimasero, e sotto la guida del francese
Deschamps, ex centrocampista della Juventus, e con l’esplosione di nuovi giovani
giocatori, quali Claudio Marchisio e Giorgio Chiellini, la squadra riuscì a conquistare
la promozione diretta e risalire finalmente in Serie A.
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Del Piero dopo la promozione in serie A
Con la riconquista della Serie A, la Juventus cambiò allenatore, visti i disguidi creatisi
con Deschamps, così sulla panchina arrivò Claudio Ranieri. A fine stagione la Juve
riesce ad arrivare terza e conquistare un posto in Champions.Il 2009 iniziò e la
Juventus rimase nelle zone di competenza, cioè ai primi posti,riuscendo ad arrivare
seconda a fine anno, in Champions arrivò invece l’eliminazione agli ottavi contro il
Chelsea. A fine 2009, Ranieri venne esonerato e al suo posto fu chiamato Ciro
Ferrara, al quale vennero acquistati giocatori come Diego e Felipe Melo, rivelatesi
entrambi dei flop, la stagione andò male e la Juventus arrivò settima in campionato,
ed eliminata in Europa League dal Fulham. Il 2010 fu caratterizzato dal cambio di
allenatore, che diventò Gigi Delneri e l’acquisto di moltissimi giocatori, puntando più
sulla quantità che sulla qualità, l’anno partì male e finì peggio, la squadra arrivò
nuovamente settima e Delneri esonerato, per far spazio ad Antonio Conte.
La stagione 2011-12, l’ultima di Alessandro Del Piero da giocatore, parte bene sin dal
mercato estivo, con l’acquisto di Andrea Pirlo e l’inaugurazione del nuovo stadio, lo
Juventus Stadium (primo stadio di proprietà di un club in Italia).