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Sintesi
Storia - Seconda Rivoluzione Industriale, Nascita dell'Automobile, Il Fordismo
Italiano - Futurismo
Inglese - Henry Ford Life
Matematica - Problemi sui Trasporti, Metodo dello Stepping-Stone
Economia Aziendale - La Strategia Industriale, Mission e Vision
Estratto del documento

La seconda rivoluzione industriale, che sia pure in tempi diversi a seconda dei paesi,

prende avvio attorno alla metà del secolo XIX, si sviluppa con l'introduzione

dell'acciaio, l'utilizzo dell'elettricità, dei prodotti chimici, del petrolio e di una

trasformazione rivoluzionaria nella vita e nelle prospettive dell’uomo.

L’automobile nasce per la prima volta durante la seconda rivoluzione industriale.

Questo è il processo di sviluppo industriale compreso in Europa tra il 1870 e il 1914

circa.

Nell’evoluzione dell’industria si possono distinguere più fasi specifiche:

A. la prima fase va dagli ultimi decenni del ‘700 ai primi decenni dell’800: è

caratterizzata dalla prevalenza del settore tessile, dall’impiego di macchine

semplici costruite artigianalmente e fatte per la maggior parte di legno, dalla

presenza di industrie ancora relativamente piccole, gestite dagli stessi padroni;

B. la seconda fase va dal 1830 al 1870 circa: le caratteristiche di questa fase sono le

grandi industrie, il decollo della siderurgia e in generale dell’industria pesante, la

rivoluzione dei trasporti (ferrovie);

C. la terza fase è spesso indicata come seconda rivoluzione industriale;

D. la quarta fase inizia dopo la seconda guerra mondiale ed è tutt’ora in corso: è

caratterizzata dallo sviluppo della petrolchimica, dalla diffusione dell’informatica

e dall’impiego crescente di robot, dalla scoperta del DNA e dall’uso di energia

nucleare.

Si tratta di un processo di trasformazione economica che da un sistema agricolo-

artigianale-commerciale porta ad un sistema industriale moderno caratterizzato

dall'uso generalizzato di macchine azionate da energia meccanica, dall'utilizzo di

nuove fonti energetiche (come ad esempio il petrolio e l'elettricità) e dalla diffusione

della fabbrica come principale luogo di produzione nel quale si concentrano i mezzi

di produzione (forza lavoro e capitale). Nasce così la classe operaia che riceve, in

cambio del proprio lavoro e del tempo messo a disposizione per il lavoro in fabbrica,

un salario. La caratteristica che differenzia maggiormente la seconda rivoluzione

industriale dalla precedente sta nel fatto che le innovazioni tecnologiche non sono

frutto di scoperte occasionali ed individuali, bensì di ricerche specializzate in

5

laboratori scientifici e nelle università finanziate dagli imprenditori e dallo stato per

il miglioramento dell'apparato produttivo.

I trasporti nella seconda metà dell'Ottocento divennero molto più sviluppati e

complessi. Il sistema ferroviario, per esempio, ebbe un grande accrescimento tanto

che in alcuni paesi ebbe un incremento del 900%. L'enorme sviluppo del trasporto su

binari rivoluzionò in breve tempo i commerci e la possibilità di movimento delle

popolazioni interessate, divenendo a sua volta un potente elemento di accelerazione e

moltiplicazione dello sviluppo economico delle aree raggiunte dal servizio. La

seconda rivoluzione industriale coincide con l’era del petrolio, che in un primo

tempo viene utilizzato solo per l’illuminazione e per il riscaldamento. Fra i derivati

del petrolio c’è la benzina che, inizialmente considerata inutile e pericolosa, assume

invece la massima importanza quando inizia la produzione massiccia di automobili.

1.1 NASCITA DELL’AUTOMOBILE

Nel 1883 l'ingegnere tedesco Gottlieb Daimler brevettò il primo motore a benzina

efficiente. Pochi anni dopo, apparve la prima vettura a benzina creata da Karl Benz:

la sua “Motorwagen”, un veicolo a tre ruote brevettato il 29 Gennaio 1886 , che verrà

riconosciuta ufficialmente come prima automobile. Applicando i classici metodi di

ingegneria, Benz crea una serie di tecnologie innovative: un motore monocilindrico a

quattro tempi compatto e veloce, alimentato a benzina, con accensione elettrica, il

carburatore, il radiatore ad acqua, lo sterzo e il telaio tubolare in acciaio. Con questi

equipaggiamenti, la prima Motorwagen entra in circolazione nel 1886. 6

In Italia la prima automobile a benzina venne costruita a Torino da Lanza nel 1895.

In seguito venne fondata la FIAT (Fabbrica Italiana Automobili Torino) nel 1899 da

Giovanni Agnelli.

Oltre a Karl Benz, da cui prende il nome la nota casa automobilistica Mercedes-

Benz, un altro inventore fu Henry Ford, creatore della Ford T prodotta appunto dalla

Ford Motor Company.

La Ford T è stata un auto prodotta dal 1907 al 1927 e rappresentò il primo esempio di

utilitaria nel mondo dell’auto, ed è stata la prima autovettura prodotta in gran serie

utilizzando la tecnica della catena di montaggio. Henry Ford vendette la Ford

Modello T usando la famosa frase: "Gli americani avranno l’auto che vorranno,

del colore che vorranno, purché sia nera". In realtà il Modello T era disponibile in

una modesta gamma di colori, ma la produzione rapida richiedeva una vernice che

asciugasse velocemente, che all'epoca era disponibile solo in un colore, il nero

appunto. Il successo trasformò la piccola fabbrica, fondata da Henry Ford nel 1903,

in un gigantesco complesso industriale.

Bisogna però portare a conoscenza che il primo modello prodotto dalla Ford fu la

Model A che rappresenta la prima vettura costruita dalla Ford quando iniziò la sua

produzione nel 1903 e alla quale seguirono 19 vetture tra prototipi e versioni

definitive, riconoscibili dall'uso delle successive lettere dell'alfabeto. 7

Comunque in ambito internazionale la Ford si distinse e riuscì a produrre questi

modelli grazie all’introduzione di nuove forme di organizzazione del lavoro e di

meccanizzazione come la catena di montaggio e il nastro trasportatore.

“Operai a lavoro in una fabbrica Ford”

1.2 UN NUOVO METODO DI PRODUZIONE

La catena di montaggio è un processo di assemblaggio teso ad ottimizzare il lavoro

degli operai e a ridurre i tempi necessari per il montaggio di un manufatto complesso.

Essa è generalmente costituita da un nastro trasportatore che scorre portando con sé i

diversi oggetti da assemblare per ottenere il prodotto finito; ogni operaio può così

assemblare un unico pezzo, tramite movimenti ripetitivi e meccanici, permettendo un

notevole risparmio dei tempi di produzione: da quando questo metodo entrò in

funzione, negli stabilimenti della Ford, i tempi necessari a produrre una singola

autovettura si ridussero da 12 ore ad un'ora sola. Molte teorie nacquero intorno al

8

fatto che il lavoro altamente ripetitivo e meccanico richiesto agli operai dell'epoca

nelle catene di montaggio provocasse alienazione della psiche e disturbi motori negli

operai stessi. Ford ricevette molte critiche per i problemi che i nuovi metodi di

produzione da lui utilizzati produssero nei suoi dipendenti, e tentò di rispondere

installando nelle fabbriche dei presidi medici tesi a ridurre questi inconvenienti.

Oggigiorno, ad ogni modo, l'automazione e l'impiego di robot per svolgere le

operazioni maggiormente ripetitive o pericolose ha ridotto notevolmente gli aspetti

negativi correlati alla produzione in serie. Ford comunque sviluppò intere fabbriche

basate sul concetto della catena di montaggio, ed i benefici che le sue industrie

trassero, in termini di abbattimento dei tempi di produzione e di risparmio

economico, furono tali da spingere la maggior parte delle compagnie industriali

dell'epoca ad assumere questo metodo, creando in definitiva un nuovo modo di

intendere la produzione seriale che prese appunto il nome di Fordismo.

1.3 IL FORDISMO

Il “Fordismo”, detto anche “Taylorismo-Fordismo”, è una modalità di organizzare il

lavoro nelle fabbriche teorizzata dall’ingegnere americano Frederick Winslow Taylor

agli inizi del novecento e applicata per la prima volta, e con successo straordinario,

dall’industriale automobilistico americano Henry Ford, e poi in tutte le società

industriali avanzate.

Il Fordismo gode delle seguenti caratteristiche:

A. particolare divisione del lavoro (la separazione dei diversi compiti tra diversi

gruppi di lavoratori); 9

B. è un sistema dove la fabbricazione è altamente standardizzata;

C. la produzione non è organizzata con il criterio di dislocare nella stessa zona

macchine simili, ma le macchine sono disposte funzionalmente, ovvero nel

corretto ordine di sequenza richiesto per la fabbricazione del prodotto;

D. le varie parti della catena di montaggio sono collegate insieme da un nastro

trasportatore (la linea di assemblaggio) per facilitare un veloce ed efficiente

svolgimento dei compiti. “Frederick Winslow Taylor e Henry Ford”

“Il Taylorismo”

2- L’AUTOMOBILE COME SIMBOLO DEL

FUTURISMO

L’invenzione dell’automobile influenzò i

vari aspetti della società, anche la cultura e

in particolar modo la letteratura e la pittura

furono influenzate dal nuovo mezzo di

trasporto. 10

Il Futurismo infatti fu un movimento di portata internazionale(Francia e Russia),

inoltre non si limitò all’ambito letterario, ma volle rinnovare anche le arti e persino i

modelli di comportamento.

Il Futurismo rappresentò l’uomo moderno proiettato nel mondo della macchina.

I futuristi vollero scuotere il pubblico, esaltando il dinamismo, l’attivismo, la

modernità, la tecnologia, la velocità, la lotta e la guerra. Queste furono le ideologie e

le tematiche apparse nel loro primo manifesto programmatico: il Manifesto del

futurismo, pubblicato a Parigi sul giornale “Le Figarò” da Filippo Tommaso

Marinetti nel 1909.

Il primo manifesto del Futurismo consta di undici punti nei quali oltre all’esaltazione

della forza, del nazionalismo e della guerra appare un’evidente esaltazione della

velocità e dell’automobile, come si può riscontrare ai punti 4 e 5:

 “Noi affermiamo che la magnificenza del mondo si è arricchita di una

bellezza: la bellezza della velocità.

Un’automobile da corsa col suo

cofano adorno di grossi tubi simili a

serpenti dall’alito esplosivo…

un’automobile ruggente ,che

sembra correre sulla mitraglia, è

più bello della Vittoria di

Samotracia.”

 “Noi vogliamo inneggiare all’uomo che tiene il volante, la cui asta ideale

attraversa la terra, lanciata a corsa,essa pure, sul circuito della sua orbita.”

L’esaltazione della velocità dell’automobile si traduce in letteratura nell’uso di un

nuovo linguaggio, fondato sul rifiuto delle regole tradizionali, sullassenza della

punteggiatura, sulle “parole in libertà” (paroliberismo), su caratteri tipografici

insoliti, spazi bianchi, onomatopee. Per definire tali caratteristiche espressive,

Marinetti pubblicò sempre a Parigi, nel 1912, il secondo Manifesto: Il Manifesto

tecnico della letteratura futurista.

Ma è sul fronte delle arti visive

cioè la pittura, che il futurismo

offrì il meglio di sé (Manifesto

11

tecnico della pittura futurista, 1910). Boccioni, Carrà, Severini e Balla furono i

maggiori rappresentanti che rivoluzionarono la pittura tradizionale. Invece il

Fascismo si disinteressò completamente del culto della velocità futurista,

interessandosi però dell’automobile a scopo propagandistico.

“Quadri futuristi”

3- HENRY FORD LIFE

Henry Ford was born in 1863 and he began

his working life at age of 16 as an apprentice

mechanic in a factory in Detroit, until 1891,

when he was employed as an engineer

specializing in lighting company in Edison.

He had the brilliant idea that the car was

supposed to be a product of mass and 12

therefore had to be inexpensive and be available everywhere. He founded what is

now one of the largest car manufacturers, Ford. His greatest success was the Model T

car, a car that stood on the market from 1908 to 1927, a record.

Henry Ford was born in 1863 and he began his working life at age of 16 as an

apprentice mechanic in a factory in Detroit, until 1891, when he was employed as an

engineer specializing in lighting company in Edison.

The turning point of his life came in 1893 when he began to develop prototypes of

the internal combustion engine. In 1896, Ford led for the first time the prototype of a

motor vehicle interior, the ATV, which he himself developed.

Ford resigned from Edison and, thanks to some members, he founded his first

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