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Sintesi

Sintesi Telecucina - Tesina



La scuola, nel settembre del 2013, mi ha dato un’opportunità unica, quella di rappresentarla, da studente,
in uno dei più importanti programmi televisivi di cucina di tutti i tempi: La prova del cuoco.
Ciò che mi ha spinta a costruire la tesina proprio sulla telecucina è stata la curiosità che è scaturita dopo aver vissuto quell’esperienza. Il fatto di essere stata, insieme a un compagno, la protagonista di una
puntata di un programma così importante nella storia della televisione, ha scaturito in me la
consapevolezza e la voglia di sapere molto di più sulla storia dei programmi di cucina in televisione.
Purtroppo lo devo ammettere, non sono un’appassionata di questo tipo di programmi e non ne sapevo
assolutamente nulla a riguardo prima di questa esperienza, anche ora non mi reputo un’esperta di questi
programmi, ma ho imparato davvero molto leggendo libri, articoli e quant’altro per questo progetto che
è la mia tesina di maturità.
Ho scoperto che nel giro di sessanta anni i programmi che sono stati prodotti per la televisione sono infiniti, alcuni sono passati alla storia e tutt’ora vanno in onda, altri non hanno avuto successo e si sono interrotti alle prime puntate, altri ancora stanno nascendo per spopolare. Insomma,nel giro di sessantanni si è assistito alla produzione ininterrotta di programmi con cambiamenti nello stile della loro produzione per stare al passo con i tempi e con la crisi che tutt’ora stiamo vivendo. Un mondo che mi si è aperto anche grazie ai racconti della nonna e dei genitori, la scoperta di programmi che hanno spopolato di cui non ne sapevo l’esistenza, le sigle e i conduttori che hanno avuto successo grazie alla telecucina e oggi, se mi si chiede il nome del primo programma di cucina in televisione, potrei
anche saperlo.

Collegamenti


Telecucina - Tesina



Italiano - Montale.
Storia - Miracolo economico.
Alimenti e alimentazione - Le 10 linee guida per una sana alimentazione italiana.
Francese - Des regimes pour la santè.
Inglese - The Mediterranean diet.
Estratto del documento

Dedico questo mio lavoro a tutta la mia famiglia, in particolare a due persone che non sono riuscite a vedere il mio

percorso in questa scuola, ma sono sicura che sono tra le persone più orgogliose di me.

2

3

INDICE

Introduzione 5

Dalla nascita della televisione... 6

...al primo programma di cucina 10

Intanto in Italia... 11

Cresce la presenza maschile in cucina 14

Kitchen, la rivoluzione del 1997 15

I due canali tematici 17

La prova del cuoco 18

Oltre il saper cucinare, reality! 19

Anche l’alimentazione in primo piano 20

The mediterranean diet 23

Des régimes puor la santé 24

Montale anticipa la televisione 25

Conclusione 28

Bibliografia e sitografia 29 4

INTRODUZIONE

La scuola, nel settembre del 2013, mi ha dato un’opportunità unica, quella di rappresentarla, da studente,

in uno dei più importanti programmi televisivi di cucina di tutti i tempi: La prova del cuoco.

Ciò che mi ha spinta a costruire la tesina proprio sulla telecucina è stata la curiosità che è scaturita dopo

aver vissuto quell’esperienza. Il fatto di essere stata, insieme a un compagno, la protagonista di una

puntata di un programma così importante nella storia della televisione, ha scaturito in me la

consapevolezza e la voglia di sapere molto di più sulla storia dei programmi di cucina in televisione.

Purtroppo lo devo ammettere, non sono un’appassionata di questo tipo di programmi e non ne sapevo

assolutamente nulla a riguardo prima di questa esperienza, anche ora non mi reputo un’esperta di questi

programmi, ma ho imparato davvero molto leggendo libri, articoli e quant’altro per questo progetto che

è la mia tesina. Ho scoperto che nel giro di sessantanni i programmi che sono stati prodotti per la

televisione sono infiniti, alcuni sono passati alla storia e tutt’ora vanno in onda, altri non hanno avuto

successo e si sono interrotti alle prime puntate, altri ancora stanno nascendo per spopolare. Insomma,

nel giro di sessantanni si è assistito alla produzione ininterrotta di programmi con cambiamenti nello stile

della loro produzione per stare al passo con i tempi e con la crisi che tutt’ora stiamo vivendo.

Un mondo che mi si è aperto anche grazie ai racconti della nonna e dei genitori, la scoperta di programmi

che hanno spopolato di cui non ne sapevo l’esistenza, le sigle e i conduttori che hanno avuto successo

grazie alla telecucina e oggi, se mi si chiede il nome del primo programma di cucina in televisione, potrei

anche saperlo... 5

Dalla nascita della televisione...

L’inizio della storia della televisione può risalire al 25 marzo 1925, quando l’ingegnere scozzese John

Logie Baird ne diede dimostrazione nel centro commerciale Selfridges di Londra.

Nel 1927 trasmise la televisione in bianco e nero da Londra a Glasgow a

700 km di distanza, attraverso una normale linea telefonica in cavo e

nel 1928 riuscì a trasmettere le prime immagini a colori . Televisore

meccanico,

La televisione di Baird fu in seguito definita televisione meccanica modello Baird

perchè l’apparecchio di ripresa delle immagini e quello di visione si

basavano su un dispositivo elettromeccanico inventato il 24 dicembre

1883 da Paul Gottlieb Nipkow, il disco di Nipkow. Televisore Midget,

Questa tipologia di televisione era ancora a uno stato tra i primi modelli

embrionale e si diffuse solo in alcuni stati del mondo e in aree elettronici costruiti

in Italia

geografiche molto limitate. In Italia non si diffuse, fu solo sperimentale.

La definizione “televisione meccanica” fu scelta per distinguerla dalla

televisione elettronica. Già nel 1939 fu completamente dismessa e sostituita da

quest’ultima che fu realizzata per la prima volta il 7 settembre 1927

dall’americano Philo Farnsworth. La definizione “televisione elettronica” è

dovuta al fatto che era realizzata con un dispositivo elettronico, il tubo a raggi catodici.

In Italia le prime trasmissioni sperimentali iniziarono nel 1934 a Torino, interrotte poi nel 1940 a causa

della partecipazione alla seconda guerra mondiale; l’inaugurazione ufficiale della tv italiana è rimandata

al 3 gennaio 1954 dopo quasi dieci anni di sperimentazione. 6

“Il televisore diventa così protagonista nei bar, nei

cinema e nei luoghi di aggregazione. La visione era

collettiva.”

Negli anni ‘50 le dimensioni del televisore erano imponenti a causa della forma allungata del tubo

catodico e dell’elettronica a valvole. Il mobile era quasi sempre in legno, con la presenza di un vetro

nella parte frontale, per proteggere da urti il tubo catodico molto fragile. All’inizio la televisione era un

bene di lusso per pochi cittadini benestanti, ma quando gli acquisti aumentarono, molte persone

vedevano la televisione nelle case dei parenti e amici, altri al bar.

Televisore bianco e nero a valvole,

modello TX 1410 U, Philips 1953

7

“Nel decennio '60-'70 il pubblico non va più nei bar

a vedere la televisione poichè l'apparecchio

troneggia al centro della vita familiare.”

Nel decennio ’60-’70 la tv diventa per tutti e gli abbonati passano da 2 a 13 milioni. Il pubblico non va

più nei bar a vedere la televisione perchè l’apparecchio entra nella vita quotidiana familiare.

Grazie ad alcuni cambiamenti tecnici i televisori diventano più leggeri e compatti con mobili anche in

plastica. Televisore a colori, modello T2S Mivar

Color, 1973

8

Viaggiare è conoscere gente, luoghi, paesi. E qual’è il modo più semplice,

più elementare di viaggiare? Ma, di mangiare! Di praticare la cucina del

paese dove si viaggia. E se voi ci pensate bene, nella cucina c’è tutto: c’è la

natura del luogo , il clima quindi l’agricoltura, la pastorizia, la caccia, la

pesca e nel modo di cucinare c’è la tradizione di un popolo, c’è la storia,

la civiltà di questo popolo

( Mario Soldani in una puntata di “Viaggio nella Valle

)

del Po. Alla ricerca dei cibi genuini”

9

... al primo programma di cucina

A soli tre anni dalla nascita della televisione, Mario Soldati scrittore,

giornalista, regista, scenografo, gastronomo ha un’intuizione, quella

di realizzare un documentario per la Tv legato al cibo, uno dei beni

primari dell’Italia.

Il 3 dicembre 1957 va in onda la prima puntata di Viaggio nella Valle

del Po. Alla ricerca dei cibi genuini. Mario percorre la Valle del Po,

fiume che attraversa la sua città natale Torino, per spiegare ai

telespettatori come si produce un determinato prodotto, quali sono

gli ingredienti utilizzati, con quale tipo di lavorazione viene effettuato

un piatto. Il programma si sviluppa tra le esterne del suo viaggio e un

piccolo studio televisivo dove, supportato dalla cartina della Valle del

Po, mostra i luoghi e spiega il senso del suo viaggio.

Il successo del programma viene attribuito quasi totalmente al

conduttore; Soldati viene descritto dai colleghi come un personaggio

dal linguaggio diretto, che mostra il cibo alla telecamera come se fosse

difronte ad ogni spettatore. Il lavoro di Soldati è sorprendente, Nelle foto sopra:

meticoloso, educativo ed informativo. Mario Soldati

E’ un’esperienza nuona, mai vista e concepita prima di allora nella

nuova televisione italiana che sta nascendo. 10

Intanto in Italia...

Il miracolo economico

Siamo ormai negli anni tra il 1958 e il 1963. L’Italia vive una straordinaria epoca di

progresso produttivo e di radicali cambiamenti sociali che prende il nome di

miracolo economico a causa della velocità e della forza con cui il cambiamento si è

verificato, trasformando completamente il paese.

In quegli anni i tassi di incremento della produzione arrivano a livelli sorprendenti e

al primo posto tra i settori trainanti di questa crescita si ricorda la produzione di

automobili che già qualche anno prima aveva visto la FIAT lanciare la 600, una

vettura economica, capace di trasformare la motorizzazione in un

fenomeno di massa.Un altro importante settore per la crescita economica del Felice Casorati: disegno

paese fu quello della produzione di elettrodomestici, televisori, macchine da pubblicitario del 1955 che

scrivere e nella fabbricazione di materie plastiche. raffigura la FIAT 600

Automobile protagonista

della prima motorizzazione di

La protesta studentesca massa in Italia

I numerosi governi che si susseguono tra il 1963 e il 1969 non riescono a dare

un’importante risposta ai problemi dell’Italia. Pertanto, a partire dal 1967,

iniziano una lunga serie di proteste che dura quasi quindici anni. Tra le più importanti spunta quella

studentesca. Iniziano a crescere gli alunni che si vogliono iscrivere all’università, ma nessuna facoltà è

pronta ad assorbire un così elevato numero di iscrizioni. Il malcontento tra gli studenti esplode

nell’autunno del ‘67 e nella primavera del ’68 e le sedi universitarie di Trento, Milano, Torino, Roma...

vengono occupate dagli studenti giorno e notte. 11

Divorzio e aborto: i referendum

Arriviamo agli anni Settanta, anni di cambiamento per il costume e la vita

quotidiana di italiani e italiane.

Nel 1971 il Parlamento approva la legge che autorizza il divorzio, come quasi in

tutti gli altri paesi d’Europa.

Per la Chiesa il risultato del refendum è un gravissimo strappo alla morale a

cui bisogna porre rimedio al più presto. Il mondo cattolico quindi si mobilita e

raccoglie firme per proporre un referendum abrogativo previsto dalla

Costituzione Repubblicana, ma fin’ora mai utilizzato. Il referendum è previsto

per la primavera del 1974, ma viene preceduta da una durissima campagna

elettorale: la parte cattolica sostiene che la legge può avere effetti devastanti

sulle famiglie italiane e che i diritti dei figli saranno “calpestati dai capricci di

uno dei loro genitori”, mentre alcuni intellettuali sono convinti che lo stato non

possa imporre per legge un principio (il no al divorzio)valido per i credenti, ma non per tutti i cittadini.

Il referendum vede un’altissima affluenza alle urne e si conclude con la conferma della nuova legge.

In alto: manifesto elettorale

favorevole all’abrogazione della

legge sul divorzio

A lato: la prima pagina di un giornali

che annunciano che “il divorzio è

legge”

12

Negli stessi anni inizia anche la grande stagione del movimento femminista italiano.

Qualche anno più tardi l’interruzione volontaria della gravidanza diventa un nuovo motivo di scontro tra

cultura laica e mondo cattolico. Nel 1978 viene approvata dal parlamento la legge sull’aborto; socialisti

e radicali vedono l’aborto come un diritto delle donne, dall’altra parte i comunisti sostengono la legge

per combattere l’aborto clandestino, diventato ormai una piaga sociale perchè praticato in condizioni

igieniche pessime e senza una vera assistenza medica.

A sinistra: la prima pagina del

quotidiano Avvenire che annuncia

il risultato del referendum

A destra: una donna in protesta

contro l’aborto clandestino

13

Cresce la presenza maschile in cucina

Siamo nei primi anni settanta, più precisamente 1973.

La concezione di famiglia e dei ruoli sta cambiando. Se prima la donna era casalinga, donna delle pulizie

e madre ora inizia a emanciparsi. Esce di casa, lavora e le faccende domestiche per molte non sono più

la routine quotidiana.

Da ormai due anni spopola in tv il programma Colazione allo studio 7 conosciuto anche come A tavola

alle 7 condotto da Luigi Veronelli è il primo programma a proporre un sfida di cucina.

Nelle prime due edizioni sono chef importanti e famosi a dare vita alla gara mentre la rivoluzione

avviene alla terza edizione. I concorrenti non sono più cuochi famosi, ma casalighe e casalinghi.

La redazione spiega questo cambiamento come una volontà di avvicinare ancora di più il pubblico a casa,

creare immedesimazione e rispecchiare la vita quotidiana.

Un dato che però stupisce la redazione è che le richieste maggiori per partecipare al programma

arrivano dagli uomini. 14

Kitchen, la rivoluzione del 1997

La rivoluzione parte dalla figura che conduce il programma. Nessun esperto del settore, nessun

intenditore, semplicemente un ragazzo cresciuto a musica, televisione e radio: Andrea Pezzi.

E’ riuscito a creare una nuova logica, un nuovo senso di intendere la telecucina.

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