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Sintesi

Introduzione Tatuaggi, tesina



La seguente tesina tratta del tema del tatuaggio nel contesto alberghiero, parla della germania nazista e come questa sia collegata al tatuaggio, del simbolismo, delle convention sui tatuaggi, della cultura maori.



Collegamenti


Tesina sui tatuaggi



Storia - La Germania nazista.
Italiano - Il simbolismo e Charles Baudelaire.
Economia - La convention.
Inglese - La Nuova Zelanda e la cultura maori.
Spagnolo - Il tatuaggio nella Guerra civile spagnola.
Estratto del documento

2. IL TATUAGGIO NELLA GERMANIA NAZISTA

Nella Germania nazista, le SS (organizzazione paramilitare

d’élite del Partito Nazista tedesco), avevano l’obbligo di farsi

tatuare nella parte interna del braccio sinistro il gruppo

sanguigno e il numero di matricola della SS. Il tatuaggio aveva

scopi essenzialmente pratici: permetteva di agevolare e

rendere più rapido il compito dei medici quando era

necessario soccorrere una SS e al tempo stesso era utile per il

riconoscimento dei cadaveri. È proprio sulla base del

tatuaggio che gli Alleati selezionarono, una volta caduto il

Terzo Reich, chi continuare a tener prigioniero e chi rilasciare.

Un caso esemplare in tal senso fu quello di Josef Mengele,

medico delle SS, che stranamente privo di tatuaggio non fu arrestato ma rilasciato.

Le SS vennero formate nel 1925 dal reclutamento delle

matricole SA, il ruolo di questa organizzazione paramilitare era

quello di essere la guardia personale di Adolf Hitler e di

sorvegliare i raduni del partito.

Adolf Hitler fu il dittatore che, sulla base del “Mein Kampf”

ovvero il libro che scrisse nei suoi anni di prigionia contenente

le basi dell’ideologia nazista, fece uccidere milioni di persone

innocenti solo per motivi religiosi e culturali.

Hitler vedeva responsabili della crisi della Germania del primo

dopo guerra i componenti del Partito Socialdemocratico in

quanto furono proprio loro a firmare il “trattato di Versailles”,

il quale prevedeva la restituzione delle colonie ed il

pagamento dei danni di guerra da parte della Germania.

Hitler voleva dar vita ad un programma nazionalista, chiamato “pangermanesimo”, al fine di

riunire in un unico impero tutte le persone di nazionalità tedesca. Questo programma consisteva

nel riprendersi i territori dei Sudeti che si trovavano in Cecoslovacchia ed altri territori i quali erano

affidati ad altri Stati.

2.1 Il tatuaggio nei campi di concentramento

Nel 1933 nei territori del Reich vengono costruiti i

campi di concentramento, luoghi di detenzione

vicino ai grandi centri urbani dove venivano detenuti

i prigionieri. Successivamente vennero ampliati e

iniziarono a sfruttare il lavoro forzato dei detenuti,

usandoli come “macchine industriali” viventi e gratis, e nel 1943 cessarono di usare i campi di

concentramento come campi di lavoro e divennero “fabbriche” di morte.

Nei territori dell’est europeo vennero invece costruiti con la sola finalità dell’eliminazione fisica di

zingari ed ebrei, considerati “sottouomini”. Nei campi di sterminio, o Lager, vennero sterminati 6

milioni e mezzo di ebrei, e solo in quello di Auschwitz ci furono 261.000 morti.

Quando i prigionieri arrivavano al campo,

venivano spinti nel blocco 26, dove dovevano

spogliarsi, li rasavano, li “lavavano” gettandogli

acqua bollente e gelata addosso e poi gli venivano

consegnate le uniformi a righe. Successivamente si

passava alla registrazione del prigioniero;

venivano annotate le generalità di questo e lo si

marcava con un numero.

Il tatuaggio veniva fatto sull’avambraccio sinistro e veniva eseguito con un “timbro” di metallo; in

seguito si tatuavano con una lancetta fissata ad un cannello di legno, somigliante ad una penna

per inchiostro.

Il tatuaggio era il solo segno di identità del prigioniero, sostituiva il nome e aveva come scopo

principale quello di personificare completamente il prigioniero. Era inoltre un chiaro segno di pura

offesa, perché per la religione mosaica tatuarsi il corpo era proibito.

3. IL SIMBOLISMO FRANCESE E CHARLES BAUDELAIRE

Il simbolismo è un movimento culturale nel quale l’indagine della realtà ha come obiettivo quello

di svelare gli elementi profondi che legano l’animo dell’artista alle esperienze sensibili.

Il tatuatore è un’artista che ha il compito di imprimere sul corpo, di chi lo richiede, immagini che

simboleggiano un’esperienza profonda che lega l’anima ad essa.

Il fascino dei sistemi simbolici risiede nel fatto che essi risuonano con gli aspetti più profondi della

nostra natura, ci parlano di una saggezza universale la cui verità riusciamo solo a percepire: ci

mettono di fronte ad una affascinante e sempreverde mappa “simbolica” della realtà.

3.1 Charles Baudelaire Il massimo esponente della corrente del

simbolismo fu Charles Baudelaire il quale

cercò di vedere al di là della realtà sensibile

ovvero di stabilire, attraverso i sensi, le

relazioni con una realtà soprasensibile in

cui gli oggetti acquistano una valenza

simbolica, un significato nascosto che solo

il poeta riesce a decifrare.

Charles Pierre Baudelaire è considerato

uno dei più importanti poeti del XIX secolo,

esponente chiave del simbolismo e grande

innovatore del genere lirico, nonché anticipatore del decadentismo.

Il pensiero e la biografia di Baudelaire hanno influenzato molti autori successivi a lui (tra cui i

“poeti maledetti” come Verlaine, Mallarmé e Rimbaud) e viene ancora oggi considerato non solo

come uno dei precursori della letteratura decadente, ma anche di quella poetica e di quella

filosofia nei confronti della società, dell’arte, dell’essenza dei rapporti tra esseri umani,

dell’emotività, dell’amore e della vita che lui stesso aveva definito come “modernismo” ovvero

l’orientamento fondato sulla necessità di rinnovare le ideologie per renderle conformi alle nuove

esigenze del mondo moderno.

3.2 I fiori del male – Charles Baudelaire

“I fiori del male” (o “Les Fleurs du Mal”), la sua opera maggiore, è considerata uno dei classici della

letteratura francese e mondiale. Il titolo di quest’opera riassume a pieno l’idea di bellezza propria

del poeta francese.

Il male, come il bene, ha i suoi fiori, le sue bellezze. Il male risulta però più attraente e più

accattivante. Quest’opera evoca il “viaggio” immaginario, tipico della concezione di vita di

Baudelaire. Si parte infatti dall’angoscia di vivere, alla quale si contrappone da una parte un ideale

divino, fatto di corrispondenze naturali, d’amore e bellezza al quale si può arrivare solo tramite la

bellezza ideale.

Dall’altra parte abbiamo poi la morte, altra fonte di salvezza. Ci arriviamo attraverso il male, la

ribellione contro tutto ciò che ci circonda, ma soprattutto contro Dio, con l’utilizzo di droghe e

alcol, che rappresentano il tentativo del poeta di trovare rifugio, scoprendo però che sono capaci

di donare solo una breve illusione di libertà.

I fiori del male esprimono dunque la vita secondo Baudelaire. Il significato della scelta del titolo è

anche molto importante: ha un doppio valore simbolico; infatti il “fiore”, nascendo dalla terra, fa

parte della natura maligna e perciò viene detto “del male”.

I poeti maledetti

4. INTERNATIONAL TATTOO CONVENTION NAPOLI

Il 22 - 23 e 24 Maggio 2015, gli spazi della Mostra D'Oltremare di Napoli hanno ospitato la 12°

edizione dell' International Napoli Tattoo Convention dedicata alle nuove espressioni artistiche

legate al mondo della body-art e della body-modification.

Oltre a poter ammirare i tatuatori all'opera, è stato possibile ascoltare musica, partecipare a giochi

organizzati ed assistere alle performance di body art.

Naturalmente la Tattoo Convention non si è potuta concludere senza il Tattoo Contest, la

premiazione dei tatuaggi più belli realizzati dai migliori tatuatori presenti in fiera, che sono stati

osservati da giudici di settore. Per ogni categoria di gara, vi è stato un vincitore premiato con un

trofeo realizzato appositamente per l’evento.

Come ogni anno, l’Artexpo, mostra d’arte contemporanea destinata ad ospitare le opere figurative

di molti artisti che chiarisce la piena appartenenza del tatuaggio al mondo dell’arte.

4.1 La convention

Una convention è una riunione di persone per discutere di argomenti di comune interesse. In

particolare si scambiano informazioni ed esperienze, favorendo così un arricchimento delle

conoscenze di tutti i partecipanti.

In lingua inglese si parla, di solito, di

convention per intendere le grandi

adunanze di persone che perseguono scopi

specifici.

I termini congresso, convegno, adunanza,

meeting, convention vengono, in genere,

usati come sinonimi.

In ambito aziendale grande importanza assume il fenomeno della convention come leva di

comunicazione. A partire dagli anni ’60 sono stati infatti utilizzati sempre più spesso eventi

collettivi per comunicare con il proprio pubblico interno, con i fornitori e i partner commerciali.

Le convention possono coincidere con il lancio di un prodotto o con la presentazione delle stategie

commerciali. Spesso al convegno viene abbinata una cena di gala, possono essere studiate attività

di costruzione del gruppo e momenti di spettacolo.

4.2 Organizzazione di una convention

Un congresso richiede sempre una preparazione lunga e accurata, che ha inizio con l’opera dei

promotori, cui è demandato il compito di mettere in moto la complessa macchina organizzativa.

I promotori possono essere:

 Associazioni (operano in base al loro statuto o alla volontà dei loro associati)

 Aziende (hanno obiettivi di promozione o di immagine)

 Enti culturali (agiscono per conseguire i propri fini istituzionali)

 Enti pubblici (per motivi diversi)

Il comitato esecutivo è costituito dai promotori i quali hanno il compito di organizzare l’attività e

costituiscono una segreteria che deve:

1. Stendere il programma dell’evento

2. Contattare gli esperti

3. Pubblicizzare il programma

4. Gestire le iscrizioni

5. Tenere i contatti con i fornitori dei servizi

6. Reclutare il personale

7. Amministrare i fondi

Per dare una buona immagine al congresso che si intende svolgere è opportuno ottenere il

patrocinio ovvero l’appoggio di enti, autorità o personalità conosciute dal pubblico.

Inoltre, si costituisce spesso un comitato d’onore formato da esperti di competenza il cui nome

serve a qualificare l’attività congressuale.

Prima di stabilire il programma è necessario stabilire il budget del convegno stendendo il

preventivo delle entrate e delle uscite, per determinare le disponibilità finanziarie sulle quali gli

operatori possono contare.

Difficilmente il congresso ripaga in modo diretto il promotore delle sue spese ma, chi organizza

queste manifestazioni, ha intenti promozionali ed i relativi costi sono considerati investimenti in

vista di profitti futuri.

Sulla base del budget viene redatto il programma del congresso, che deve es

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