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Introduzione Tesina Star Wars
la seguente tesina parla di Star Wars. La tesina permette i seguenti collegamenti: in fisica l'iperspazio, in Astronomia: confronto tra la galassia di Star Wars e la Via Lattea, in Scienze: le forme di vita presenti nella Galassia, in Letteratura: il viaggio dell'eroe; la "Morfologia della Fiaba", in Filosofia: la funzione propedeutica della fiaba (Sigmund Freud).

Collegamenti
Tesina Star Wars
Fisica: lo spaziotempo: l'iperspazio.
Astronomia: confronto tra la galassia di Star Wars e la Via Lattea.
Scienze: le forme di vita presenti nella Galassia.
Letteratura: il viaggio dell'eroe; la "Morfologia della Fiaba".
Filosofia: la funzione propedeutica della fiaba (Sigmund Freud).
Luca Ruffato V E Liceo Scientifico U. Morin as 2010/2011
altri cavalieri, a cui dichiararono presto guerra (venendo inizialmente sconfitti, per poi risorgere
con la nascita dell’Impero); tale gruppo di Jedi clandestini assunse il nome di Sith, la cui
onorificenza più elevata è il prefisso Darth.
Impero Galattico: l’Impero che si è formato sotto Darth Sidius, Signore
Sith precedentemente noto come senatore Palpatine quando era membro
della Repubblica Galattica. In seguito al suo colpo di Stato, sapientemente
orchestrato piegando al suo volere la Federazione dei Mercanti e
acuendone i contrasti con il Senato Galattico, Palpatine instaurò un governo
fortemente autoritario, basato sul terrore e sulla paura: una dittatura.
L’Impero crollò nel 4 ABY, dopo 18 anni dalla sua fondazione, con la morte
dell’Imperatore e del suo braccio destro Darth Vader.
Repubblica Galattica: forma di governo della Galassia che riuniva
pacificamente tutti i pianeti sotto la Costituzione Galattica del 25.000 BBY.
Su Coruscant, dove si trovavano tutti gli organismi politici, aveva sede anche
il Senato Galattico, dove avevano accesso delegazioni da ogni pianeta.
Seppur inizialmente potente ed efficiente, in grado di tener testa a ben due
guerre contro i Sith, la Repubblica volgeva al suo termine a causa della
soffocante burocrazia e dell’avidità di alcuni senatori: dopo le lunghe guerre
dei cloni, Palpatine, che era ormai Cancelliere Supremo da molti più anni di quelli consentiti,
decretò la fine della Repubblica e si proclamò, sotto gli scroscianti applausi degli ignari senatori,
Imperatore Supremo della Galassia. Con la fine dell’Impero, la Repubblica tornò ad un governo
illuminato e perfino migliore del precedente, sotto il nome di Nuova Repubblica.
Alleanza Ribelle: baluardo dell’antica Repubblica, ebbe origine dopo la
fondazione dell’Impero di Palpatine. Composta da senatori e Jedi, vantò
presto tra le sue file numerosi comuni volontari, che tentarono con tutte le
loro forze di non soccombere all’Impero. L’avvento di Luke Skywalker decretò
in breve tempo la fine del regime di Palpatine: con la sua distruzione, anche
l’Alleanza venne formalmente sciolta e su di essa si fondò la Nuova
Repubblica.
Luke Skywalker: giovane originario di Tatooine, un brullo pianeta di
periferia, dove vive con gli zii (i suoi genitori sono morti e non li ha mai
conosciuti). Iniziato alla via della Forza da Obi-wan Kenobi, egli diventerà
un eroe e sarà colui che porterà pace e stabilità nella Galassia,
distruggendo l’Impero.
Luca Ruffato V E Liceo Scientifico U. Morin as 2010/2011
Anakin Skywalker/Darth Vader: il padre di Luke, definito
come “il prescelto” a causa della sua precocissima abilità
nell’uso della Forza, cadrà vittima del Lato Oscuro e diventerà
il fedele alleato di Palpatine. Il suo amore verso la giovane
Padme l’ha reso incapace di compiere le scelte giuste per il
bene della Galassia, anteponendo i propri interessi personali
al bene comune; salvato in punto di morte da Palpatine,
venne trasformato in Darth Vader, dotato di una possente e
sofisticata armatura che gli garantisce la sopravvivenza.
GUERRE STELLARI E LA FIABA
Nel 1928 Vladimir Propp, linguista e antropologo russo, scrisse Morfologia della fiaba, studio sulla
struttura e sull’origine dei racconti russi. Analizzando, confrontando e studiando a fondo centinaia
di racconti folcloristici della sua terra natia, Propp individuò una struttura di base che accumunava
le favole di magia, da noi meglio note con il nome di fiabe: una concatenazione di funzioni
(divieto, allontanamento, lotta), comune ai racconti apparentemente più disparati, non solo della
Russia, ma di tutto il mondo.
Propp definisce la funzione come l’operato d’un personaggio determinato dal punto di vista del
suo significato per lo svolgimento della vicenda. Le funzioni sono indipendenti dall’identità di chi le
esegue, limitate e seguono una successione sempre identica (non mutano ordine neanche in
assenza di alcune di esse). Tale caratteristica fa’ si che le fiabe assumano struttura monotipica,
ossia tutte presentano la medesima successione di funzioni.
Esplicitando il valore delle funzioni, Propp si rende conto della impossibilità di un lavoro
dettagliato, in cui ogni funzione viene definita e classificata: secondo lo studioso infatti, non si può
esaminare la specie in una morfologia generale; pertanto, egli si limita ad individuare dei generi di
funzione in cui avviene sempre lo stesso evento generico, declinato poi in maniera
particolareggiata a seconda della fiaba.
Un esempio chiarificatore potrebbe essere l’episodio in cui al giovane Ivan viene vietato di
abbandonare la isba: esso corrisponde, funzionalmente, al divieto che il re fa al figlio di cavalcare il
cavallo bianco. Esteriormente, i due avvenimenti paiono molto diversi: i protagonisti, Ivan e il
principe, sono di diversa estrazione sociale, così come l’oggetto dei loro desideri, abbandonare la
isba e montare il cavallo bianco, sembrano non aver nulla in comune. Grazie agli studi di Propp
invece, sappiamo che la funzione che caratterizza questi due episodi è la stessa, ossia il divieto.
L’ordine delle funzioni, raggruppate nello schema: equilibrio iniziale - rottura - peripezie dell’eroe -
ristabilimento dell’equilibrio, è noto come Sequenza di Propp, e comprende 31 funzioni:
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1. Allontanamento: uno dei membri 17. Marchiatura: all'eroe è impresso un
della famiglia si allontana da casa marchio;
2. Divieto (o ordine): all'eroe viene 18. Vittoria: l'antagonista è vinto;
imposto un divieto 19. Rimozione: l'eroe viene liberato dal
3. Infrazione: il divieto è infranto danno o dalla mancanza iniziale;
4. Investigazione: l'antagonista fa delle 20. Ritorno: l'eroe ritorna;
ricerche sull'eroe; 21. Persecuzione: l'eroe è sottoposto a
5. Delazione: l'antagonista riceve le persecuzione;
informazioni; 22. Salvataggio: l'eroe si salva;
6. Tranello: l'antagonista tenta di 23. Arrivo in incognito: l'eroe arriva in
ingannare l'eroe; incognito a casa o in un altro paese;
7. Connivenza: l'eroe cade nel tranello; 24. Pretese infondate: il falso eroe avanza
8. Danneggiamento (o mancanza): pretese senza fondamento;
l'antagonista reca danno all'eroe (o 25. Prova: all'eroe è imposto un compito
viene a mancare qualcosa) difficile, una prova da superare;
9. Mediazione: il danneggiamento o la 26. Adempimento: il compito difficile è
mancanza vengono resi noti; eseguito;
10. Consenso: l'eroe reagisce; 27. Identificazione: l'eroe viene
11. Partenza: l'eroe parte; riconosciuto
12. Funzione del donatore: il donatore 28. Smascheramento: il falso eroe o
mette alla prova l'eroe; l'antagonista viene smascherato;
13. Reazione: l'eroe supera la prova; 29. Trasfigurazione: l'eroe assume nuove
14. Fornitura: il donatore dà l'oggetto sembianze;
magico all'eroe; 30. Punizione: l'antagonista viene punito;
15. Trasferimento: l'eroe si trasferisce, o 31. Lieto fine: l'eroe ottiene il premio
viene condotto sul luogo in cui si finale; spesso si sposa o ottiene un
trova l'oggetto delle sue ricerche; regno;
16. Lotta: l'eroe e l'antagonista
ingaggiano direttamente la lotta;
Propp studia anche la caratterizzazione dei personaggi, suddivisi tra: protagonista (eroe),
antagonista, mandante (colui che invia l’eroe in missione), donatore (colui che dona il mezzo
magico all’eroe), aiutante (si occupa del trasferimento dell’eroe e/o del suo salvataggio nei
momenti difficili), principessa (il personaggio cercato con cui l’eroe convoglia a nozze) e il falso
eroe (avanza pretese infondate sostituendosi all’eroe).
Ogni personaggio si inserisce nella favola in maniera diversa, e si occupa di diverse sfere d’azione,
cioè determinati raggruppamenti di funzioni. Ad esempio, nella sfera d’azione dell’antagonista,
rientrano le funzioni: danneggiamento, combattimento con l’eroe e persecuzione di quest’ultimo.
Da sottolineare anche come lo stesso personaggio possa ricoprire più ruoli: spesso la medesima
persona è sia mandante che donatore, o aiutante e donatore allo stesso tempo (è il caso di Obi-
Wan che, nel ruolo di mandante, si occupa del trasferimento di Luke al luogo della sua missione,
mentre vestendo i panni del donatore dona a quest’ultimo la spada laser).
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Propp non fu però l’unico che applicò il metodo scientifico allo studio delle fiabe: sebbene da
differenti punti di vista, esse furono oggetto di interesse anche per la psicologia moderna.
Sigmund Freud, Carl Gustav Jung e la fiaba
«…lo spirito umano possiede modi di comportamento universali e tipici che costituiscono il
pattern of behaviour biologico. Queste forme preesistenti, innate (archetipi) possono produrre
negli individui più diversi idee o combinazioni di idee che sono praticamente identiche…»
[C. G. Jung] 2
Nel 1900 Freud pubblica L'interpretazione dei sogni: la sua teoria è che il sogno sia l’appagamento
allucinatorio di un desiderio inesaudito. Durante la nostra vita infatti, ci troviamo a volte costretti
a reprimere impulsi e desideri inconsci che contrastano con la nostra ragione o con il nostro Io; tali
impulsi non vengono cancellati, bensì relegati in un angolo della nostra mente, dove però svolgono
una funzione negativa e distruttiva. I desideri non realizzati rappresentano quindi per il soggetto
un problema: un malessere che trova applicazione non solo nel sogno, ma anche nel lapsus o
nell’atto mancato (ossia compiere o dire qualcosa involontariamente).
L’accesso alle cause di questi problemi risiede nello studio di tali manifestazioni involontarie, ma è
specialmente durante il sonno, quando la nostra coscienza abbassa le difese contro gli impulsi
repressi, che abbiamo maggiori possibilità di sviscerare i nostri disagi interiori.
Applicando i suoi studi di psicologia alle fiabe, Freud ne analizza la struttura e i contenuti,
individuandovi quattro sezioni, proprio come in un sogno: la prima, dove vengono riportati luogo,
tempo, spazio e personaggi; la seconda, che illustra gli avvenimenti dei personaggi, il loro agire; la
terza sezione è occupata dal momento di crisi, dove il protagonista fronteggia eventi terrificanti
dai quali però, nell’ultima fase, esce vincitore e rinato.
In tal senso, la fiaba svolge un ruolo catartico per l’ascoltatore (bambino o adulto che sia): in essa
è individuabile infatti il percorso di crescita della coscienza del soggetto, che è chiamato ad
affrontare svariate prove per realizzarsi e conoscere la sua vera natura.
Freud suddivide la mente umana in due topiche: la prima è costituita da inconscio,
preconscio e conscio, mentre la seconda è tripartita in Es (Id), Io (Ego) e Super-Io (Super-Ego).
L’inconscio è la zona della mente dove risiedono le pulsioni e gli istinti di cui non siamo
consapevoli: al suo interno opera infatti l’Es, che è l’istanza più naturale dell’uomo, l’insieme delle
pulsioni di carattere erotico, auto-distruttive ed aggressive. Nel preconscio invece sono situati una
serie di elementi provenienti dall’inconscio, ma che è possibile, al momento opportuno,
richiamare alla coscienza (e quindi al conscio) oppure rimuovere. Il conscio infatti è la sezione della
mente di cui siamo consapevoli, che ci permette di rapportarci con il mondo circostante.
Per quanto concerne la seconda topica, Freud definisce l’Io come la struttura che media tra l’Es e
la realtà con le sue norme e i suoi divieti, i quali vengono interiorizzati ed espressi dal Super Io: per
farlo, utilizza una serie di strumenti come la memoria, la coscienza e l’attenzione. Mente l’Es opera
2 C. G. Jung «La libido: simboli e trasformazioni», Boringhieri, Torino 1965, p.307
Luca Ruffato V E Liceo Scientifico U. Morin as 2010/2011
solo nell’inconscio, l’Io e il Super Io sono
entrambi ripartibili tra inconscio,
preconscio e conscio, anche se la loro
attività in quest’ultimo è piuttosto ridotta.
La separazione della mente nelle due
topiche, specie in quella Id-Ego-Super Ego,