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Sintesi
Filosofia: Friedrich Nietzsche

Geografia astronomica/Scienze: la teoria dell'inflazione

Letteratura italiana: Luigi Pirandello (Il fù Mattia Pascal)

Latino: Ovidio (L'ars amatoria)

Letteratura inglese: George Orwell (1984)

Storia: la guerra del Vietnam

Fisica: le teorie atomistiche (Dalton,Thomson,Rutherford...)

Storia dell'arte: la fotografia
Estratto del documento

Stanley

Kubrick

<<Se qualcosa può essere pensato allora può essere

raccontato in un film.>>

Indice

Chi è Stanley Kubrick?

Kubrick e…

… Nietzsche

2001: Odissea nello spazio e Also Sprach Zarathustra

Dioniso e Apollo

Zarathustra: il superuomo e l’eterno ritorno

…l’Universo

2001: la cosmologia e la teoria dell’inflazione

…Pirandello

Danny e Il fu Mattia Pascal

La maschera

…Ovidio

Eyes Wide Shut e l’Ars Amatoria

…Orwell

Arancia Meccanica e 1984: distopia e lavaggio del cervello

…la Guerra

Full metal Jacket e la guerra del Vietnam

…le teorie atomistiche

Il Dottor Stranamore: l’atomo e il modello diRutherford

…la fotografia

Kubrick e i suoi inizi nel mondo della fotografia

Chi è Stanley Kubrick?

Stanley Kubrick nasce a New York nel 1928 da una famiglia piccoloborghese ebraica di origini

polacche. Fotografo dilettante, dopo i deludenti risultati al college, essendo stato scartato

dall'università, fu assunto come reporter dalla rivista Look, "più per pietà che per fiducia" dirà lui in

seguito. Sbarcava il lunario prima con servizi fotografici su stranezze metropolitane (come le scene

di vita in un circo durante la chiusura invernale), poi con servizi più impegnativi; da uno di questi,

sul pugile Walter Cartier, nascerà il primo cortometraggio di Kubrick, Il giorno della battaglia (Day

of the fight), nel 1950. Tre anni più tardi uscì il suo primo film a soggetto:Paura e Desiderio, un

ambizioso film filosofeggiante. Fin dall'inizio Kubrick fece tutto da solo: si procurò i soldi, la

troupe, fu sceneggiatore, fotografo e regista, si trovò un distributore, imparò a usare troupe

ridottissime per risparmiare. La realizzazione della sua prima opera era durata in tutto (dal primo

ciak alla distribuzione) due anni.

Autoritratto di Kubrick nel 1949

Il primo grande film di Kubrick è del 1957: Rapina a mano armata; mentre Orizzonti di Gloria lo

fece conoscere anche al pubblico europeo e lo consacrò cineasta engagè. Kubrick aveva allora

trent'anni. Da Kirk Douglas si vide offrire la direzione di un kolossal holliwoodiano, Spartacus,

primo successo di incassi del regista. Per motivi quasi casuali e burocratici si trasferì in Inghilterra

nel 1962, girando Lolita: non lascerà più l'isola, contribuendo così a creare il suo mito di cineasta

"europeo" e cultus.

Da questo punto in poi Kubrick rarefece sempre più i suoi film, arrivando a fare di ciascuno di essi

un'impresa o una scommessa. Tutte le pellicole di Kubrick -come vuole un altro dei tanti luoghi

comuni che fanno parte del suo mito- amate o odiate, fanno sempre sensazione. Il dottor Stranamore

consolidò la sua fama di regista impegnato (e tale fu ritenuto dal Sessantotto), fama che egli tradirà

in seguito coi suoi grandi capolavori sui "futuri già reali": 2001-odissea nello spazio e Arancia

meccanica. Due film politicamente imprendibili, accusati addirittura (specie il secondo) di fascismo.

Di Arancia meccanica il regista interruppe addirittura la distribuzione in Inghilterra, impressionato

dagli effetti di imitazione che questa favola filosofica sulla violenza ebbe.

Nei suoi ultimi trent'anni Kubrick girò solo quattro film: Barry Lyndon, Shining, Full Metal Jacket e

Eyes Wide Shut, misurandosi così -e sconvolgendoli- con tutti i generi, dallo storico all'horror. Morì

nel 1999, pochi giorni dopo aver completato il montaggio di Eyes Wide Shut e con il progetto, già

avanzato, di quello che avrebbe dovuto essere il suo ritorno al futuro: Artificial Intelligence.

Kubrick e Nietzsche

2001: Odissea nello spazio e Also Sprach Zarathustra

C’è un evidente parallelismo tra le immagini dei film del regista e il filosofo tedesco.Si nota

soprattutto la concezione del superuomo (übermensch) in diverse opere come Arancia meccanica,

Il

Dottor Stranamore e in particolar modo in 2001: Odissea nello spazio.

Quest’ultimo film, tratto dal racconto di Arthur C.Clarke La Sentinella (1953), rimanda più volte

alla filosofia nietzschiana, a partire già dall’utilizzo della colonna sonora, infatti la musica

d’apertura s’intitola Also Sprach Zarathustra di Richard Strauss ,inoltre l’uomo primitivo che si

vede nelle scene iniziali rappresenta lo spirito dionisiaco.

Dioniso e Apollo

Nietzsche vuole esprimere la dualità, già presente in Natura, dei due impulsi di base dello spirito

(Triebe) e dell’arte greca (Kunnsttriebe). L’apollineo che si esterna nelle forme limpide e armoniche

della scultura e dell’architettura, scaturisce da un impulso alla forma e un atteggiamento di fuga di

fronte al divenire. Il dionisiaco, invece proviene dalla forza vitale e dalla partecipazione al divenire,

si esprime nell’esaltazione creatrice della musica. Mentre in un primo tempo, nella Grecia

presocratica, apollineo e dionisiaco convivono separati, in un secondo tempo, nella tragedia attica,

si armonizzano fra di loro. In un terzo momento, tale equilibrio viene dissolto dal prevalere

dell’apollineo, ciò si ha con la tragedia di Euripide e con il razionalismo di Socrate. Nietzsche è

convinto che ci sia bisogno di un recupero di Dioniso, il dio dell’ebbrezza e della gioia, per il

filosofo, che respinge la noluntas schopenhaueriana e la tematica dell’ascesi, il dionisiaco è il

simbolo del suo “Sì” totale al mondo.

Nietzsche e il feto astrale (übermensch)

Zarathustra: il superuomo e l’eterno ritorno

Il superuomo è raggiunto alla fine di 2001. Nelle scene finali, l'astronauta, David Bowman, giace

nel letto di morte. Desidera che il superuomo venga ad esistere prima che lui sia morto.

In 2001 , il superuomo è mostrato come un bambino (nel racconto La sentinella è chiamato

Bambino-Stella). Anche questo proviene da Nietzsche, nelle sue metafore che adombrano le tre

metamorfosi dello spirito dell'uomo. Nella metamorfosi finale, quando l'uomo diviene superuomo,

il filosofo dice che lo spirito sarà come un bambino, perché «il bambino è innocenza e oblio, un

nuovo inizio».

In 2001 il Bambino-Stella è anche il rinato David Bowman (ovvero, il genere umano

rinato) che ritorna alla Terra nella scena finale. Bowman, perduto per il mondo durante la sua

Odissea nello spazio, è tornato al mondo per dominarlo.

Il superuomo è, secondo Nietzsche, colui che è in grado di accettare la dimensione tragica e

dionisiaca della vita; di “reggere” la morte di Dio e la perdita delle certezze assolute; di collocarsi

nella prospettiva dell’eterno ritorno; di emanciparsi dalla morale e dal cristianesimo; di porsi come

volontà di potenza; di procedere oltre il nichilismo; di affermarsi come attività interpretante e

prospettica.

Con la morte e la rinascita dell’uomo sotto forma del feto astrale (Bambino-Stella), si può

riscontrare anche il concetto dell’eterno ritorno. Ciò viene approfondito nelle opere nietzschiane più

importanti come La gaia scienza, Ecce homo, Frammenti Postumi e Così parlò Zarathustra. Si può

definire come la dottrina secondo cui tutte le realtà e gli eventi del mondo sono destinati a ritornare

identicamente infinite volte. Credere nell’eterno ritorno significa infatti ritenere: 1) che il senso

dell’essere non stia fuori dall’essere, ma nell’essere stesso; 2) disporsi a vivere la vita, e ogni attimo

di essa, come coincidenza di essere e senso, ossia come un gioco creativo avente in sé medesimo il

proprio senso appagante. Perciò l’eterno ritorno, come apoteosi estrema del divenire, incarna al

massimo grado l’accettazione superomistica dell’essere, ponendosi come «la suprema formula

dell’affermazione che possa mai essere raggiunta» (Ecce homo).

Kubrick e l’Universo

2001: la cosmologia e la teoria dell’inflazione

In una delle sequenze più belle del film, l’astronauta Bowman, dopo essersi liberato del computer

impazzito (HAL 9000), cerca di salvarsi dall’avaria dell’astronave lanciandosi nello spazio. Nella

parte denominata“… AND BEYOND THE INFINITE”(traducibile come “verso l’infinito e oltre”)

il regista prova a dare una sua spiegazione alla creazione dell’universo, costruendo così una sua

cosmologia. Infatti, Bowman, dopo aver percorso distanze enormi nello spazio nero e misterioso,

entra in una strana dimensione spazio-temporale in cui ogni cosa sembra distorcersi e annullarsi in

un tripudio di colori: alla fine l’astronauta arriva in una stanza dallo stile settecentesco, lì invecchia,

muore e rinasce.

Kubrick rende in immagini la “teoria dell’inflazione”. Essa è stata formulata abbastanza

recentemente (1980) da A.H. Guth, A.D. Linde e P. Steinhardt, quindi si può dire che il regista

abbia addirittura anticipato la scienza. Secondo questa teoria, alla sua nascita, l’Universo poteva

essere frazionato in infiniti e piccolissimi orizzonti, ognuno contenente una sua quantità di materia,

ma privo di comunicazione con gli altri; ogni orizzonte avrebbe dato origine a un Universo. Questa

fase inflattiva avrebbe avuto luogo 10-²² secondi dopo il Big Bang. L'ipotesi dell'inflazione risolve

diversi rilevanti problemi concettuali che affliggevano la teoria standard del Big Bang. Fra questi, il

problema della "piattezza" dell'Universo (cioè il fatto che l'Universo sembra essere ottimamente

descritto da una geometria con curvatura esattamente pari a 0), la sua straordinaria omogeneità su

scale così ampie da non essere casualmente connesse (problema dell'orizzonte cosmologico), e

l'assenza di difetti topologici (ad es. di monopoli magnetici) osservati, che invece sarebbero previsti

da molte teorie di Grande Unificazione.

Il nome della teoria è un riferimento semi-umoristico all'inflazione economica che aveva colpito gli

Stati Uniti ed il mondo Occidentale negli anni a cavallo del 1980.

Lo stesso Kubrick commentò così sul film:«Ognuno è libero di speculare a suo gusto sul

significato filosofico del film, io ho tentato di rappresentare un'esperienza visiva, che aggiri la

comprensione per penetrare con il suo contenuto emotivo direttamente nell'inconscio.»

Kubrick e Pirandello

Danny e Il fu Mattia Pascal

Nel cinema del grande regista si ritrovano tante tematiche pirandelliane. Non si può non citare

la follia in Uno, Nessuno e centomila o nell’ Enrico IV . Ma ancora di più appunto la doppia

persona di Danny-Tony( bambino di Shining: parla col suo “amico Tony muovendo l’indice…) e

Mattia Pascal-Adriano Meis.

Il fu Mattia Pascal

apparve dapprima a puntate sulla rivista "Nuova Antologia" nel 1904 e fu pubblicato lo stesso anno

in volume.

Il romanzo tratta la vicenda di Mattia Pascal che vive in un immaginario paese ligure, Miragno,

dove il padre, che si era arricchito con i traffici marittimi e il gioco d'azzardo, ha lasciato in eredità

alla moglie e ai due figli una discreta fortuna. A gestire l'intero patrimonio è un avido e disonesto

amministratore, Batta Malagna, la cui nipote, Romilda, viene messa incinta da Mattia dopo che non

è riuscito a farla sposare all'amico Pomino. Mattia viene costretto a sposare Romilda e a convivere

con la suocera vedova che non manca di manifestare il suo disprezzo per il genero che considera

inetto.

Tramite l'amico Pomino, Mattia ottiene un lavoro come bibliotecario ma dopo un po' di tempo,

infelice per il lavoro che trova umiliante e per il matrimonio che si è rivelato sbagliato, decide di

fuggire da Miragno e di tentare l'avventura in Francia.

Arrivato a Montecarlo e fermatosi a giocare alla roulette, in seguito ad una serie di vincite fortunate,

diventa ricco. Deciso a ritornare a casa per riscattare la sua proprietà e vendicarsi dei soprusi della

suocera, un altro fatto muta il suo destino.

Mentre è in treno legge per caso su un giornale che a Miragno è stato ritrovato nella roggia di un

mulino il cadavere di Mattia Pascal.

Sebbene sconvolto, comprende presto che, credendolo tutti ormai morto, può crearsi un'altra vita.

Così, con il nome di Adriano Meis, inizia a viaggiare prima in Italia e poi all'estero, fino a quando

decide di stabilirsi a Roma in una camera ammobiliata sul Tevere.

Si innamora, ricambiato, di Adriana, la dolce e mite figlia del padrone di casa, Anselmo Paleari, e

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