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Sintesi Sogno, tesina
La seguente tesina di maturità prende in analisi il sogno, per poi spaziare e effettuare dei collegamenti con le seguenti materie scolastiche: in Filosofia Freud, in Fisica il modello atomico di Bohr , la teoria della relatività di Einstein, in Arte il surrealismo, in Chimica la molecola del benzene ( Kekulé e la sua formula si struttura), in Matematica il modello di Poincaré per la geometria non euclidea.
Collegamenti
Sogno, tesina
Filosofia : Freud.
Fisica: Il modello atomico di Bohr, la teoria della relatività di Einstein.
Arte: Surrealismo.
Chimica: La molecola del benzene ( Kekulé e la sua formula si struttura).
Matematica: Il modello di Poincaré per la geometria non euclidea.
croste grigiastre su delle forme notevolmente incurvate, che imitavano evidentemente
le cavità nasali. Chiamai subito il Dr. M. ed egli ripeté l’esame e lo confermò… Il Dr M.
sembrava molto diverso dal solito, era pallido, zoppicava e non aveva la barba…
Anche il mio amico Otto era ora vicino a lei, e il mio amico Leopoldo stava
percuotendo il suo petto e diceva: «Ha un’area ottusa in basso a sinistra». Indicò
anche che una parte della pelle sulla spalla sinistra era infiltrata (lo sentii come lui,
nonostante il vestito)… M. disse: «Non c’è dubbio, si tratta di un’infezione, ma non
importa: interverrà la dissenteria e le tossine saranno eliminate»… Noi conoscevamo
anche l’origine dell’infezione. Non molto prima, quando lei si sentiva poco bene, il mio
amico Otto le aveva fatto un’iniezione di propile… propili… acido propionico…
trimetilammina (e vidi davanti a me la formula stampata in grassetto)… Iniezioni di
quel genere non si dovrebbero fare così sconsideratamente … E probabilmente la
siringa non era pulita.”
Vediamo ora quanto di reale c’è in questo sogno : Irma era una amica di famiglia che
presentando una forma di angoscia isterica andò da Freud per farsi curare ma ottenne
risultati solo parzialmente soddisfacenti. Ora tra Irma e Sigmund si era creata una
relazione un po’ strana in quanto era a metà fra quella amichevole e quella
professionale , lui stesso ammetterà che questo limbo era “ fonte di turbamento per
un medico , in particolare per uno psicoterapeuta” perché in caso di fallimento la
vecchia amicizia sarebbe stata minacciata. Ora successe che Otto , un collega di
Freud, che incontrò Irma durante le vacanze estive, riferì al dottor S. che lei non era
del tutto guarita , ma lo disse con un tono che lasciava intendere un rimproverò per
aver fatto promesse di guarigione che non era stato in grado di mantenere, e questo lo
irritò molto. Quindi la sera prima del sogno si accinse a scrivere la cartella clinica di
Irma per farla avere al Dottor. M , amico comune e principale esponente del loro
gruppo di lavoro. A questo punto non resta che vedere l’interpretazione che Sigmund
diede del suo stesso sogno . Innanzi tutto la vicenda si svolgeva in un salone che lui
ricollegò a quello della sua casa a Bellevue dove di lì a breve si sarebbe svolta la festa
di compleanno di sua moglie. Naturalmente il suo sogno aveva uno scopo che lui
identifico come quello di punire ed umiliare Irma, Otto e il Dottor. M : della prima sia
era vendicato sostituendola nel sogno con una sua amica molto più intelligente che
vedeva meglio come paziente; al secondo fece fare una iniezione pericolosa e per
finire al terzo fece pronunciare,come rimedio ad una intossicazione, un parere
scientificamente discutibile sulla dissenteria. Infine , cosa più importante, tutto ciò lo
liberava dalla responsabilità della salute di Irma che sembrava essere attribuita a
qualcos’altro.
A partire dall’analisi di questo sogno Freud propose le sue teorie riguardo i fenomeni
onirici. Secondo lui i sogni sono una forma di pensiero che si manifesta nel sonno
sottoforma di allucinazioni controllate che appagano i nostri desideri. Quando ci
svegliamo ci ricordiamo solo una piccolissima parte del sogno , e nel ricordarla ci
sembrerà di ricordare un esperienza vissuta. Questo è contenuto manifesto. Ora se
scomponiamo il sogno in numerosi frammenti e li interpretiamo uno per uno si arriva
al contenuto latente cioè il desiderio nascosto, lo scopo del sogno. Freud per arrivare a
scoprire il contenuto latente utilizzava principalmente due metodi: le associazioni
libere e il transfert . L’associazioni libere : consiste nella verbalizzazione dei pensieri,
delle emozioni, dei ricordi che fluiscono alla coscienza liberamente, senza vergogna e
razionalizzazione . Ciò faciliterebbe il ritorno dell'inconscio rimosso, la rielaborazione e
la presa di coscienza. Il transfert: il transfert o traslazione un
meccanismo mentale per il quale l'individuo tende a spostare schemi
di sentimenti, emozioni e pensieri da una relazione significante passata a una persona
coinvolta in una relazione interpersonale attuale. Il processo è
largamente inconscio ovvero il soggetto non comprende completamente da dove si
originino tali sentimenti, emozioni e pensieri. Il transfert è fortemente connesso alle
relazioni oggettuali della nostra infanzia e le ricalca.
La creazione di un sogno parte sempre da una trama di pensieri che ha interessato la
nostra giornata e di cui non si ci è occupati abbastanza, essi continuano
inconsciamente a occupare il nostro interesse. Da questa trama di pensieri e da
associazioni inconsce incomincia il lavoro onirico che porterà alla nascita del desiderio
represso ovvero il fulcro del sogno. Dopo la nascita di questo desiderio represso, il
sogno formato dal desiderio e dalle idee associate emerge dall’inconscio dove
supererà due fasi. La prima parte prevede che la rete di pensieri e di associazioni che
formano il sogno diventino un’ immagine onirica, ovvero che le idee guadagnino un
carattere rappresentativo: questa fase condensa tutti i collegamenti dei pensieri in un
unico quadro visivo. La seconda fase è quella della censura. Mascherando il più
possibile i pensieri la censura permette di rendere accettabile al nostro conscio i nostri
desideri e le pulsioni più nascoste ed inaccettabili. L’esistenza della censura fa si che i
pensieri dell’inconscio siano irraggiungibili durante la veglia e che quindi siano
estranei alla nostra vita psichica ordinaria. Durante il sonno la censura cede la sua
morsa e questo contenuto emerge, la censura però riesce ancora a dire la sua; i
pensieri quindi subiscono la deformazione onirica da parte della censura, essa agisce
con varie tecniche che hanno come obiettivo il camuffare i pensieri del sogno:
1) Simbolizza i pensieri del sogno usando un linguaggio simbolico unico per ogni
persona, alcuni simboli sono universali per la propria natura di oggetti comuni.
2) Attenua o taglia alcune parti del sogno.
3) Identificazione, ovvero alcuni personaggi nel sogno compiono azioni che noi
desideriamo ma che riteniamo incettabili (per esempio nel “ sogno dell’iniezione di
Irma” il Dottor Otto fa un iniezione “ letale” a quest’ultima).
Queste sono solo alcune delle tecniche attuate dalla censura che hanno come fine
.
ultimo quello di nascondere il contenuto latente del sogno
Non sempre la censura maschera i pensieri del sogno come dovrebbe: molte volte la
censura tende ad “addormentarsi” e fa passare più dati e meno censurati di quanto
dovrebbe, essa però può comunque agire durante il sogno se rischia di far svegliare la
persona. La censura opera anche durante il flusso verbale della veglia in due modi: il
primo rivedendo quello che si è vissuto nel sogno e dando falsi ricordi di esso. Il
secondo invece si attiva razionalizzando e scartando le idee che vengono alla mente
riguardo al sogno durante l’associazione libera, questa sua particolarità dimostra come
la censura non sia un processo inconscio ma preconscio sempre attivo in noi. Dopo che
il sogno è stato creato esso viene quindi vissuto in uno stato allucinatorio controllato.
Inconsciamente infatti durante il sogno sappiamo sempre di stare sognando, molte
volte infatti la censura per evitare che il sogno risvegli la persona fa notare che quello
che vediamo è finto. Perché la censura fa tutto questo lavoro e poi ci permette di
scoprire che quello che stiamo vivendo è finto? Perché il sogno non serve
principalmente a soddisfare un desiderio represso ma serve a mantenere e proteggere
il sonno della persona. Il sogno infatti provvede a mascherare gli impulsi esterni
(classico esempio è il rumore della sveglia che viene aggiunto al sogno) e quelli interni
(Il bisogno di andare in bagno che viene esaudito con il “sogno di comodo”) e
permette ovviamente agli impulsi repressi dalla coscienza di esaurirsi in un modo
sicuro senza disturbare il sonno. L’interpretazione dei sogni infatti è stata la base per
la psicoanalisi e lo studio della vita psichica inconscia. Favorirà indirettamente
l’irrazionalismo e direttamente la corrente pittorica Astratta.
Analizzato il sogno ora non rimane che parlare dell’influenza che hanno avuto
quest’ultimi sulle più grandi menti dell’ultimo secolo. Iniziamo quindi con il più vecchio
di questi: il chimico Friedrich August Kekulé von Stradonitz. Nacque nel 1829 a Bonn,
iniziò la facoltà di architettura ma finì per laurearsi in chimica. Pochi anni prima della
sua nascita venne scoperto un nuovo composto chimico dallo scienziato Faraday: il
benzene. Nel 1934 fu ricavata la formula grezza di tale composto C6H6 che destò
stupore in quanto fu la prima molecola conosciuta ad avere un numero uguale di atomi
di carbonio e di atomi di idrogeno. Dopo la scoperta della formula di struttura iniziò il
vero problema: dare una struttura a questa molecola. Nonostante i numerosi tentativi
fatti dagli scienziati dell’epoca, nessun modello sembrava in grado di spiegare le sue
proprietà chimiche. Tra i vari modelli si ricordano quello di Ladenburg nel quale i sei
atomi di carbonio sono disposti ai vertici di un prisma a base triangolare. Tale ipotesi
fu smentita dall’osservazione sperimentale secondo cui la molecola del benzene è un
composto planare. Il modello di James Deward che si trattava di un diene biciclico e il
modello di Armstrong che propose una struttura molto simile a quella reale , in quanto
rappresenta con sei segmenti dei legami de localizzati. Ed è qui che entra in gioco
Kekulé. Il nostro scienziato non poteva certamente essere da meno e tentò anche lui di
dare una struttura al benzene la quale spiegasse tutte le sue proprietà chimiche e ci
riuscì nel 1865. La sua struttura proponeva un modello dove gli atomi di carbonio
erano disposti a esagono sullo stesso piano. In particolare propose due strutture,
entrambe valide, che saranno spiegate solo successivamente tramite la teoria degli
ibridi di risonanza: esse infatti rappresentano due forme limite che coesistono in una
forma mesomera. Ma la sua intuizione da dove nacque?? Lui stesso inizialmente non
volle dare nessuna spiegazione al riguardo, solo nel 1890 , durante una festa in suo
onore per il venticinquennale della sua scoperta, decise di rivelare il suo segreto.
Raccontò che 25 anni prima si era addormentato davanti al camino e durante il sogno
aveva visto un serpente mordersi la coda. Kekulé si svegliò di soprassalto e lavorò per
tutta la notte cercando di risolvere l’enigma della struttura esagonale del benzene. E
quindi fu così che , interpretando un sogno, Kekulé, che inizialmente era partito per
fare l’architetto, si affermò come uno dei più grandi chimici della storia.
Procedendo sempre cronologicamente, dopo un grande chimico troviamo un grande
fisico : Niels Bohr. Niels Bohr nacque nel 1885 a Copenaghen. Niels come il fratello era
un calciatore , ma dilettante, nel ruolo di portiere , e insieme a lui giocò in una delle
squadre di Copenaghen. Nel 1905 fu selezionato per la nazionale danese ma
successivamente venne scartato perché , così raccontò lui stesso, durante una partita
fra il suo club e la rappresentativa tedesca subì un goal molto facile in quanto si era “
incantato” nel pensare alla soluzione di un problema matematico. Successivamente
intraprese la facoltà di fisica e si laureò nell’università della sua città natale nel 1911.
Grazie a diverse borse di studio si recò prima a Cambridge, nella speranza di lavorare
a fianco i J.J. Thomson , poi a Manchester, dove iniziò a collaborare con Ernest
Rutherford. Vediamo meglio cosa scoprì quest’ultimo: sfruttando le conoscenze sulla
radioattività Rutherford intraprese a partire dal 1908 un’indagine sistematica sulla
struttura atomica bombardando lamine di vari metalli con particelle provenienti da
decadimenti radioattivi. Fra le tante particelle conosciute, la scelta cadde su quelle
alfa formate da nuclei di elio che hanno carica +2e e massima praticamente uguale a