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Introduzione Sogno, tesina
La seguente tesina di maturità tratta del tema del sogno.
Un terzo circa della vita si trascorre dormendo, un'attività fisiologica necessaria all'organismo tanto quanto respirare o nutrirsi. Il sonno è costituito da quattro fasi: la prima fase è detta di sonno leggero ed è seguita da quella di sonno medio e poi da quella di sonno profondo. Durante la quarta ed ultima fase, la cosiddetta REM (dall'inglese Rapid Eyes Movements, letteralmente "movimenti rapidi degli occhi) i nostri occhi si muovono incessantemente sotto le palpebre: è proprio in questa fase che sogniamo.
Collegamenti
Sogno, tesina
Italiano - Sigmund Freud e "L'interpretazione dei sogni"
Storia dell'arte - Il surrealismo
Spagnolo - Salvador Dali'
Francese - Charles Baudelaire, "Rêve parisien
Geografia - Gli Stati Uniti
Storia - Martin Luther King e i diritti dei neri
Inglese - "I have a dream"
Tecnologia - Energia rinnovabile, il sogno di un mondo meno inquinato
Ed. Fisica - Paralimpiadi
Scienze - Il sistema nervoso
Cittadinanza e Costituzione - L'Onu, il sogno del mondo
Musica - Dream on, Aerosmith
I SOGNI
Un terzo circa della vita si trascorre dormendo, un'attività fisiologica necessaria
all'organismo tanto quanto respirare o nutrirsi.
Il sonno è costituito da quattro fasi: la prima fase è detta di sonno leggero ed è
seguita da quella di sonno medio e poi da quella di sonno profondo. Durante la
quarta ed ultima fase, la cosiddetta REM (dall'inglese Rapid Eyes Movements,
letteralmente "movimenti rapidi degli occhi) i nostri occhi si muovono
incessantemente sotto le palpebre: è proprio in questa fase che sogniamo.
Il significato fisiologico dei sogni è ancora poco chiaro. Si pensa che, attraverso
il sogno, il cervello possa scaricare l'eccesso di informazioni che ha accumulato
durante la veglia.
E' certo, invece, che quanto più un individuo è giovane e intellettualmente
attivo tanto più sogna.
Un uomo in media sogna complessivamente per sei anni durante la sua vita
(circa due ore per ogni notte). Non si conosce ancora l'area del cervello in cui
hanno origine i sogni, né sappiamo se ciò avviene in una singola area o se più
parti del cervello sono coinvolte.
Nel 1953, Eugene Aserinsky scoprì la fase REM notando che gli occhi dei
dormienti, durante il sonno, si muovono pur con le palpebre chiuse.
Successivamente pubblicò il risultato degli studi effettuati sulla rivista
"Science".
Uno studio del 2001 ha dimostrato l'evidenza che sognare aiuta il cervello a
fortificare il consolidamento della memoria semantica, quella cioè che ci
permette di ricordare conoscenze generali riguardo al mondo che ci circonda.
Ciò potrebbe realmente verificarsi in quanto, durante la fase REM, la memoria
unisce ricordi apparentemente lontani fra loro che, tuttavia, sono correlati.
I livelli in aumento dell'ormone dello stress Cortisolo fanno inoltre decrescere
(spesso durante il sonno di REM) la comunicazione. Una tappa del
consolidamento della memoria è il concatenamento di ricordi distanti ma
correlati.
Ci sono molte ipotesi relativamente alla funzione dei sogni. Durante la fase
REM ci possono essere molti stimoli esterni che la mente rielabora e facendone
parte integrante del sogno stesso , nell'ordine in cui il sonno procede.
I sogni possono permettere anche alle parti represse della mente di essere
soddisfatte attraverso la fantasia mentre tiene la mente lontana da pensieri
che causerebbero un risveglio improvviso. I sogni lasciano anche esprimere
alla mente sensazioni che sarebbero normalmente soppresse da svegli,
tenendosi così in armonia.
SIGMUND FREUD
Sigismund Schlomo Freud, conosciuto come Sigmund Freud, nacque il 6
Maggio del 1856 a Freiberg, nell'odierna Repubblica Ceca (al tempo chiamata
Moravia). Quando Sigmund aveva appena quattro anni, la famiglia si spostò a
Vienna per motivi legati al lavoro del padre, un ebreo che commerciava la lana.
Nonostante il disinteresse paterno per l'argomento, Freud iniziò ad
appassionarsi allo studio del testo biblico sin da giovane, e la storia e la
tradizione del suo popolo giocheranno un ruolo non indifferente nella sua
produzione successiva (per altro, in un contesto sociale come quello viennese
di strisciante antisemitismo). Sigmund conseguì il diploma a diciassette anni e
s'iscrisse alla Facoltà di Medicina dell'università di Vienna, concludendo gli studi
nel 1881.
Nel frattempo, decise di dedicarsi anche alla ricerca psicoterapeutica.
Nonostante il successo ottenuto in questo campo, Freud si dedicò alla pratica
clinica per tre anni all'Ospedale Generale di Vienna, curando i pazienti del
reparto psichiatrico. Poi, tra il 1885 e il 1886, collaborò con Charcot a Parigi, e
si avvicinò così all'ipnosi come cura per i malati nervosi, metodo clinico che
Freud voleva poi diffondere al suo ritorno a Vienna.
Egli iniziò ad applicare il metodo ipnotico anche sui pazienti isterici, e a
pubblicare i primi studi su questo metodo catartico (Studi sull'isteria, 1895).
Tuttavia, Freud stava già lavorando alle opere maggiori; nel 1900 pubblicò uno
studio, risultato del lavoro di cura sui propri pazienti e su se
stesso, L'interpretazione dei sogni, che fissò i paletti della futura psicoanalisi.
La nomina a professore universitario nel 1902 si affiancò allo sviluppo della
nuova teoria, a cavallo tra interpretazione del mondo dell'inconscio e praticò
terapeutica per i disturbi psicoanalitici.
L'ascesa al potere del nazismo hitleriano costrinse però Freud - da anni malato
di cancro - all'esilio a Londra nel 1938, dove lo psicoanalista morì l'anno
seguente, nel 1939.
- LA PSICOANALISI
La medicina ottocentesca tendeva ad interpretare tutti i disturbi della
personalità in chiave somatica, ma Freud si dedicò allo studio dell'isteria con
metodi completamente nuovi.
Insieme allo psicoanalista Charcot cominciò ad utilizzare il metodo dell'ipnosi
ma, a differenza di quest'ultimo, il medico viennese si dedicò anche allo studio
dell' eziologia, letteralmente "studio delle cause" (dal latino aetiologia, che
αιτία λογία
deriva a sua volta dal greco , causa e , studio).
Questa scienza si proponeva infatti di scoprire la causa delle psiconevrosi e
Freud giunse alla scoperta che l'eziologia è da ricercarsi in un conflitto tra forze
psichiche inconscie, ovvero che operano al di là della nostra consapevolezza.
La scoperta dell'inconscio segnò l'atto di nascita della psicoanalisi.
Prima di Freud si riteneva che la psiche si identificasse con la "coscienza": il
medico viennese invece affermava che la maggior parte della vita mentale si
svolge fuori dalla coscienza e che l'inconscio è la realtà primaria di cui il
conscio, simile alla punta di un iceberg, è solo la manifestazione visibile.
Nel 1920 Freud elabora una topica psicologica distinguendo tre istanze: l'Es,
l'Io e il Super-io, che interagiscono tra loro.
L'Es o energia psichica inconscia preme per soddisfare le pulsazioni collegate
con la sopravvivenza (la fame, la sete, ecc.) e con l'aggressività.
L'Io rappresenta la "punta dell'iceberg" della struttura della personalità, cioè
una piccola parte in cui troviamo le percezioni, i pensieri, le valutazioni, i
giudizi e i ricordi di cui siamo coscienti.
L'Io viene anche definito "l'esecutivo" della personalità, in quanto decide le
nostre azioni e funge da mediatore tra le esigenze dell'Es e le richieste del
mondo esterno, quindi le norme morali.
Il Super-io può invece essere paragonato alla "voce della coscienza" che ci
suggerisce i crieri in base ai quali valutiamo ciò che è giusto o sbagliato e che
giudica le nostre azioni accompagnandole con sentimenti di colpa o di orgoglio.
Di conseguenza, chi ha un Super-io forte sarà tendenzialmente onesto o
travolto dai sensi di colpa; chi invece è in possesso di un Super-io debole sarà
permissivo e ansioso.
Nella teoria psicoanalitica bisogna evidenziare un processo psicologico molto
importante: la rimozione. Questa rappresenta uno dei meccanismi di difesa
della nostra psiche che ci permette di vivere perché rimuoviamo nell'inconscio
tutti gli eventi dolorosi.
Tuttavia questi sentimenti fastidiosi premono per essere presenti nella parte
conscia della nostra psiche e a volte ci riescono attraverso lapsus,
dimenticanze e, soprattutto, attraverso i sogni.
Lo stesso Freud, nella notte del 23 Luglio del 1895, fece un sogno che intitolò
"Sogno dell'iniezione di Irma".
Partendo da questo sogno e convinto che da essi si possa arrivare alla base dei
conflitti che causano le nevrosi nei propri pazienti, Freud incominciò una ricerca
che darà vita al suo saggio: “L’interpretazione dei sogni”, una delle basi della
psicoanalisi.
Freud cominciò a scrivere un diario dei sogni e ogni volta che si svegliava
annotava tutto quello che ricorda di essi: così facendo cominciò sempre più a
ricordare i propri sogni e arrivò a raccoglierne centinaia suoi e dei pazienti.
Freud era alla ricerca di leggi e di basi comuni nella creazione del sogno e iniziò
anche una ricerca tra le fonti che avevano già trattato il sogno all’epoca.
Inaspettatamente, la cultura popolare rispecchiava in parte il pensiero di
Freud: infatti in essa i sogni erano presentati come un appagamento di un
desiderio.
Egli era convinto che i sogni fossero appunto una forma di pensiero che si
manifesta durante il sonno in uno stato allucinatorio controllato che appaga i
nostri desideri.
Essi provengono dalla parte non accessibile della nostra mente, l’inconscio.
Quando ci svegliamo ciò che conosciamo del sogno è un ricordo frammentario
di esso che ci appare come un esperienza vissuta a noi sconosciuta. Questa
sensazione viene chiamata contenuto manifesto.
Scomponendo il contenuto del sogno e interpretando ogni frammento di sogno
si arriva al contenuto latente, ovvero i pensieri che lo compongono e che ci
appaiono immediatamente come propri, questo processo di analisi avviene con
l’associazione libera.
La creazione di un sogno parte sempe da una trama di pensieri che ha
interessato la nostra giornata e di cui non si ci è occupati abbastanza, essi
continuano inconsciamente a occupare il nostro “Interesse”.
Da questa trama di pensieri e da associazioni inconsce incomincia il lavoro
onirico che porterà alla nascita del desiderio represso ovvero il fulcro del
sogno.
Dopo che il desiderio represso è “nato”, l’embrione del sogno formato dal
desiderio e dalle idee associate emerge dall’inconscio in cui supererà due fasi.
La prima parte prevede che la rete di pensieri e di associazioni che formano il
sogno diventino un “immagine onirica”, ovvero che le idee guadagnino un
carattere rappresentativo non essendo possibile la verbalizzazione di esse;
questa fase condensa tutti i collegamenti dei pensieri in un unico quadro visivo.
La seconda fase invece è quella che renderà il sogno qualcosa di estraneo a
noi, ovvero la censura. Mascherando il più possibile i pensieri la censura
permette di rendere accettabile al nostro conscio i nostri desideri e pulsioni più
nascosti ed inaccettabili.
Ciò avviene perché, secondo Freud, il sogno serve principalmente a mantenere
e proteggere il sonno. Il sogno infatti provvede a mascherare gli impulsi
esterni e quelli interni e permette ovviamente agli impulsi repressi dalla
coscienza di esaurirsi in un modo sicuro senza disturbare il sonno.
Grazie ad una visione del sogno da un differente punto di vista, il libro di Freud
è stata una rivoluzione per il suo tempo ed ha largamente influenzato il
pensiero futuro. IL SURREALISMO
In linea con il pensiero di Freud molti artisti cercano la manifestazione
dell’inconscio attraverso il sogno, che diventa oggetto di analisi e discussione,
e prende vita sotto forma di opera d’arte.
Il sogno infatti propone soprattutto immagini: si svolge, quindi, secondo un
linguaggio analogico. Di qui, spesso, la sua difficoltà ad essere tradotto in
parole, ossia in un linguaggio logico. La produzione figurativa può, dunque,
risultare più immediata per la rappresentazione diretta ed immediata del
sogno. E da qui, nacque la teoria del Surrealismo.
Il Surrealismo, come movimento artistico-letterario, nacque in Francia nel
1924. Alla sua nascita contribuirono in maniera determinante sia il Dadaismo
sia la pittura Metafisica.
Teorico del gruppo fu soprattutto lo scrittore André Breton. Fu egli, nel 1924, a
redigere il "Manifeste surréaliste". Secondo Breton, bisognava cercare il modo
di giungere ad una realtà superiore (appunto una surrealtà), in cui conciliare i
due momenti fondamentali del pensiero umano: quello della veglia e quello del
sogno.
Il Surrealismo è dunque il processo mediante il quale si giunge a questa
surrealtà.
Elementi sostanziali del pensiero surrealista sono la riconsiderazione della
componente irrazionale della creatività umana e la volontà di esprimere,
attraverso l'arte, le manifestazioni del subconscio: un rifiuto della logica umana
e delle restrizioni della civiltà a favore di una totale libertà di espressione che
trova riferimento teorico nelle innovative ricerche psicanalitiche di Freud.
Nei dipinti surrealisti tante volte non è possibile dare un significato a tutto,
infatti lo stesso Dalì, uno dei maggiori esponenti del movimento surrealista,