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Sintesi
Introduzione Tesina sulla Shoah


Questa tesina ricorda la drammatica deportazione degli ebrei, la Shoah. Argomenti tesina maturità: in Storia la Shoah, in Italiano Se questo e' un uomo di Primo Levi, in Storia dell'arte la crocifissione bianca di Marc Chagall, in Geografia gli Stati Uniti, in Tecnica turistica Il viaggio della memoria, in Francese Le negationnisme de Robert Faurisson, in Inglese The English holocaust denier, David Irving.

Collegamenti

Tesina sulla Shoah


Storia: La Shoah.
Italiano: Se questo e' un uomo di Primo Levi.
Storia dell'arte: La crocifissione bianca di Marc Chagall.
Geografia: Stati Uniti.
Tecnica turistica: Il viaggio della memoria.
Francese: Le negationnisme de Robert Faurisson.
Inglese: The English holocaust denier, David Irving.
Estratto del documento

Düsseldorf ( Sinagoga in fiamme )

Francoforte( Sinagoga in fiamme )

Berlino ( Negozio di ebreo distrutto)

Stoccarda ( Casa di ebrei in fiamme )

STORIA

La SHOAH : uno sterminio programmato

“Shoah”

Lo sterminio degli ebrei perpetrato durante la

seconda guerra mondiale, rappresenta l’apice raggiunto dalla

violenza nazista.

La “soluzione finale della questione ebraica” può essere

considerata come l’estremo orrore della storia umana.

L’ideologia nazista si basava sull’affermazione della presunta

superiorità genetica della razza ariana.

Secondo Hitler una delle minacce più gravi alla purezza della razza

ariana era l’“infezione ebraica”.

In base a questa concezione gli ebrei venivano considerati un

popolo inferiore, che quindi avrebbe dovuto essere eliminato.

Il razzismo nei confronti degli ebrei nascondeva in realtà

motivazioni di natura economica.

Hitler indicò i cittadini di cultura e religione ebraica come i

responsabili delle ripetute crisi economiche che

continuavano ad affliggere la Germania.

L’eliminazione degli ebrei avrebbe favorito in particolare due

categorie:

quella dei grandi industriali, che avevano bisogno dei

 prestiti delle banche

quella dei molti proprietari terrieri che, a causa della crisi,

 avevano ipotecato i loro beni e si erano indebitati con gli

istituti bancari.

Il razzismo nazista individuò il principale nemico nel popolo

ebraico , considerato come l origine di tutti i mali del mondo,

compresi quelli della Germania.

La propaganda contro il “nemico interno” si rivelò un modo

per unire ideologicamente la società al regime nazista

La propaganda antiebraica si concretizzò in forme di

persecuzione sempre più violente ai danni dei cittadini ebrei, che

furono privati dei loro diritti e emarginati dalla vita del

paese. ” Solo per ebrei”

“Leggi di Norimberga” del settembre

Infatti con le

1935 gli ebrei furono:

esclusi dal diritto di voto e dagli impieghi pubblici,

 dall’esercizio di professioni liberali, dal commercio, dalle

 banche e

dall’editoria.

Furono proibiti i matrimoni “misti” tra ebrei e tedeschi e

 si dichiararono nulli quelli già celebrati.

In pratica gli ebrei vennero privati di ogni diritto di

cittadinanza e obbligati a esibire sugli abiti la stella gialla di

David, in modo da essere ben riconoscibili in pubblico.

Dall´ Agosto del 1938 essi furono obbligati ad

 aggiungere al loro nome “ ISRAEL ( se maschi) e SARAH

( se femmine)

 Dall´ Ottobre dello stesso anno venne timbrata una

JUDE “ Giudeo”

“J”, l´iniziale di sui

grande

loro passaporti.

Privati di qualsiasi diritto civile e costretti a

condurre un´ esistenza separata, gli Ebrei

diventarono vittime di una persecuzione sempre piú

violenta, gestita da alcuni alti funzionari del regime

NAZISTA

Come:

ADOLF EICHMANN ( responsabile per la

 questione ebraica)

JOSEPH GOEBBELS ( ministro della Cultura e

 della propaganda)

HERMANN GÖRING ( capo della Gestapo, la

 polizia segreta del governo nazista)

ADOLF EICHMANN

JOSEPH GOEBBELS

HERMANN GÖHRING

Dal 1938 si diffuse la pratica della “arianizzazione ” dei beni

ebraici, cioè il sequestro dei patrimoni appartenenti a ebrei.

Inoltre nello stesso tempo fu ulteriormente

accentuata la politica di segregazione degli ebrei

infatti:

I. dovevano occupare posti separati nei trasporti pubblici

II. venne proibito di accedere a tutti i luoghi di

divertimento

( cinema , teatro ecc..)

III. i bambini furono esclusi dalle scuole pubbliche

La situazione peggiorò ulteriormente dopo l´ inizio della

guerra

( SETTEMBRE 1939),

quando agli Ebrei venne imposto il coprifuoco, che vietava

loro di uscire di casa in determinate ore e fu ordinato di

consegnare gli apparecchi radiofonici in loro possesso.

Nella notte tra il 9 e il 10 novembre 1938

come misura di ritorsione in seguito all´ uccisione di un funzionario

nazista da parte di un ebreo,

si svolse in Germania la più dura e violenta manifestazione

di antisemitismo che l’Europa avesse mai visto.

devastati negozi

In molte città tedesche vennero

appartenenti agli Ebrei,oltre a sinagoghe e abitazioni .

Poiché furono infrante le vetrine dei negozi e le vetrate delle

“Notte dei

sinagoghe, quest´ azione viene definita la

cristalli”

Le violenze antisemite provocarono più di 90 morti e 20 000

ebrei furono arrestati e molti di loro vennero avviati nei

campi di concentramento, chiamati LAGER.

I campi di concentramento fecero la loro comparsa quasi

contemporaneamente alla presa del potere da parte dei

nazisti.

I primi Lager furono installati già nel 1933 per rinchiudervi gli

avversari politici.

Il primo campo di Dachau fu ampliato e ad esso se ne aggiunsero

numerosi altri, come quelli di Buchenwald (in Germania dal 1937)

e di Auschwitz (in Polonia dal maggio 1940). , Mauthausen e

Ravensbrück

Sul cancello del campo di concentramento di Auschwitz

campeggiava la scritta

A r b e i t m a c h t f r e i

(il lavoro rende liberi).

Nei campi di concentramento e di lavoro i prigionieri erano

suddivisi in categorie, individuate da un contrassegno visibile:

ebrei

gli (stella o triangolo giallo),

 zingari omosessuali

poi gli e gli (triangolo rosa),

 “asociali

i cosiddetti ” (triangolo nero),

 avversari politici

gli (triangolo rosso),

 sacerdoti testimoni di Geova

i e i (triangolo viola),

 criminali comuni

i (triangolo verde)

 che avevano il compito di mantenere la disciplina fra i

prigionieri.

Alle SS spettavano le esecuzioni esemplari.

Secondo calcoli approssimativi,

durante l’intero arco del regime nazista furono deportati

da 8 a 10 MILIONI di individui

nei LAGER

sia di nazionalità tedesca, sia deportati dai paesi occupati

dalla Germania.

Era questo lo scenario che connotava i lager nazisti:

Denutrizione,

 malattie dovuta alla totale mancanza di igiene e di

 riscaldamento nelle baracche,

lavoro protratto fino ai limiti fisiologici,

 umiliazione continua e brutale dei prigionieri:

Malgrado le persecuzioni, le discriminazioni giuridiche e

l’istituzione dei campi di concentramento, né Hitler né gli

altri capi nazisti chiarirono in quale modo essi volevano

risolvere la “questione ebraica”.

Il regime nazista intendeva rendere così difficile la vita agli

ebrei da indurli a emigrare.

Solo dopo lo scoppio della guerra furono avviate le procedure

per una soluzione radicale del problema.

I nazisti decisero che lo sterminio degli Ebrei aveva bisogno

di essere ufficializzato e organizzato.

Per questo nel Gennaio del 1942 venne convocata una

conferenza presso il

LAGO DI WANNSEE,

alla quale parteciparono

i principali LEADER nazisti

per pianificare la cosiddetta

“ SOLUZIONE FINALE “

attraverso lo sterminio sistematico di tutti gli ebrei.

Hitler diede corpo all’idea dello sterminio fisico, di cui

inizialmente si incaricarono i “Gruppi operativi”

( EINSATZGRUPPEN) delle SS, che

nell’inverno 1941-42

fucilarono 700 000 ebrei.

Sotto la supervisione

di Reinhard Heydrich e del colonnello Adolf Eichmann ,

nei campi di concentramento fu messo in atto

la TOTALE ELIMINAZIONE FISICA DEGLI EBREI.

Veri e propri campi di sterminio ( Vernichtungslager ) ,

furono allestiti dall’estate del 1942:

essi servivano solo esclusivamente all’uccisione in serie

attraverso le camere a gas e i forni crematori.

In questo senso è possibile distinguere da una parte i

campi di concentramento( “Konzentrationslager” / KZ

Lager”)

adibiti allo

sfruttamento dei prigionieri come forza di lavoro a

bassissimo costo,

dall’altra i campi di sterminio.

.

I campi di sterminio furono tutti allestiti in territorio polacco.

( che contava piú di due milioni di Ebrei)

. baracche

All´ interno dei campi vi erano numerose ( in tedesco

BLOCK),

edifici in legno o in muratura

che potevano essere di dimensioni diverse anche a seconda

della loro funzione.

Oltre a quelle adibite al dormitorio, a lavanderia, a cucina, a

officina e a uffici e alloggi dei sorveglianti ,vi era la baracca di

quarantena ( isolamento),

un´ infermeria speciale chiamata anche

“ blocco della morte”

dove venivano rinchiusi i deportati destinati a essere soppressi in

breve tempo.

Erano anche presenti le camere a gas, i forni crematori, i locali

destinati alle esecuzioni, alle torture e agli esperimenti

medici operati su cavie umane.

Ad Auschwitz i treni blindati trasportavano il loro carico umano che,

dopo un estenuante viaggio, veniva interamente assassinato nelle

camere a gas. Si calcola che la

“soluzione finale”

abbia

provocato la morte di

cinque- sei milioni di ebrei.

(BAMBINI EBREI DENUTRITI)

Nonostante la storia del XX secolo conobbe numerose esplosioni di odio

etnico e nazionalistico, la Shoah conserva una sua singolarità storica e resta

un evento unico per l’enormità delle cifre, per la sistematicità della strage,

per il silenzio delle popolazioni civili di fronte a ciò che si stava compiendo.

Lo sterminio degli ebrei

è stato messo in atto nel cuore

dell’Europa

dove,

almeno in apparenza ,

principi

come:

la tolleranza,

la libertà politica,

il valore di ogni singola vita

sembravano divenuti patrimonio comune e

condiviso.

Nel lager di Fossoli, vicino Bolzano

Primo Levi

fu successivamente deportato ad Auschwitz

La testimonianza di Primo Levi sulla vita nel campo di

Auschwitz è raccolta nel volume :

Se questo è un uomo.

Per i pochi superstiti fu

impossibile dimenticare la

terribile esperienza del lager.

In questi uomini la prostrazione

fisica,

il senso di umiliazione,

lo stupore per la fine di un

incubo

e

in alcuni casi il senso di colpa

per essere sopravvissuti,

prevalsero

sulla

liberazione.

gioia per la

LETTERATURA ITALIANA

PRIMO LEVI

SINTESI BIOGRAFIA PRIMO LEVI

Primo Levi nasce a Torino nel 1919 da una famiglia ebrea dove compie gli

studi fino alla laurea in chimica.

Nel 1938, in seguito alle leggi razziali, perde l’impiego di chimico e dopo l’8

settembre 1943 si aggrega alle formazioni partigiane in Val d’Aosta.

Arrestato il 13 dicembre di quell’anno è inviato, per la sua condizione di

ebreo, al campo di raccolta di Fossoli (Modena) e da qui, nel febbraio del

1944, viene deportato con altri 650 ebrei nel lager di Auschwitz, in Polonia.

Salvato dalla camera a gas perché i tedeschi avevano bisogno di chimici, viene

liberato nel gennaio del 1945 quando le truppe russe costringono al ritiro

quelle tedesche.

Tornato in Italia alla fine del 1945, narra la sua drammatica esperienza nei

libri autobiografici Se questo è un uomo (1947) e La tregua (1963).

Continua a lavorae nell’industria fino al 1975 e alterna il suo lavoro di chimico

con quello di narratore pubblicando romanzi e raccolte tra cui Le storie

naturali (pubblicate con lo pseudonimo di Damiano Malabaila), Il sistema

periodico, La chiave a stella, I sommersi e i salvati. Muore suicida l’11 aprile

1987. BIOGRAFIA PRIMO LEVI

Primo Levi nasce a Torino, nel 1919, da una famiglia ebrea, di estrazione intellettuale.

Nel 1934 si iscrive al liceo classico "Massimo D'Azeglio" di Torino, dal quale uscirono i principali

esponenti dell'antifascismo torinese.

Nel 1937 si iscrive alla facoltà di Chimica dell'Università di Torino.

La fase iniziale dell'esperienza universitaria è serena e stimolante, ma nell'anno successivo , nel 1938

esplode in Italia la campagna antirazziale e per il giovane è un trauma senza precedenti, visto lo stato

di isolamento in cui gli studenti ebrei vengono a trovarsi.

Nonostante ciò Levi riesce a conseguire la laurea con il massimo dei voti nel 1941.

Dopo la laurea e fino all'occupazione tedesca del Nord-Italia, del settembre 1943, Primo Levi esercita

la professione di chimico, dapprima a Torino e successivamente a Milano, in un'industria di prodotti

chimici.

In questi anni viene a contatto con numerosi ebrei e molti intellettuali politicamente impegnati con i

quali svolge un'attiva campagna antifascista.

L'8 settembre, il giorno stesso dell'armistizio, dopo aver assistito all'ingresso delle truppe tedesche in

Milano, Levi lascia l'impiego, fugge a Torino e si trasferisce in Val d'Aosta insieme alla madre.

Qui conosce alcuni giovani appartenenti al movimento "Giustizia e Libertà" e con essi costituisce una

"banda"; prendendo contemporaneamente contatto con i partigiani operanti nella zona.

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