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Introduzione Scienza - Non solo empirismo, tesina
La seguente tesina di maturità descrive la scienza. La tesina permette anche il collegamento con i seguenti argomenti: in Italiano Le cosmicomiche di Italo Calvino, in Latino Lucrezio e il De rerum natura ( tradotto da Odifreddi), in Inglese Flatland di Edwin Abbott, in Filosofia Popper e l'epistemologia, in Scienze la struttura del DNA, in Fisica l'effetto Meissner (in riferimento alla Golden slide n cui appare l'Hoverboard di ritorno al futuro) e in Arte Escher.
Collegamenti
Scienza - Non solo empirismo, tesina
Italiano - Le cosmicomiche di Italo Calvino.
Latino - Lucrezio e il De rerum natura ( tradotto da Odifreddi).
Inglese - Flatland di Edwin Abbott.
Filosofia - Popper e l'epistemologia.
Scienze - La struttura del DNA.
Fisica - L'effetto Meissner (in riferimento alla golden slide n cui appare l'Hoverboard di ritorno al futuro).
Arte - Escher.
A cura di Ettore Egidi.
Infondo già Einstein aveva detto che la crisi è portatrice di
progresso.
Le congetture sono ipotesi necessarie per risolvere i
problemi, sono quindi alternative alle teorie consolidate.
In questa fase Popper reintroduce quel carattere che nella
scienza viene sempre poco considerato cioè la creatività,
che lascia spazio all’intuizione e all’immaginazione. Oltre
che dall’intuito tali ipotesi possono essere mosse da miti
e dottrine metafisiche. Questo è un altro aspetto
fondamentale in quanto si riduce il divario tra scienza e
dottrina metafisica.
In ultimo, ma non per importanza, tali ipotesi possono esser mosse dalla
stessa storia, ed ecco che lo scienziato si fa portatore di una cultura che
va oltre la sola applicazione di un metodo. In conclusione un’ipotesi può
dirsi scientifica quando è falsificabile e questo è il punto forse più
contrastato ma più interessante del pensiero popperiano.
Le confutazioni come abbiamo già potuto intuire
non sono necessarie a confermare la le ipotesi bensì
a falsificarle, infatti la validità di un’ipotesi sarà
sempre smentibile.
Tuttavia se ci troviamo davanti ad un’ipotesi difficile
da smentire ma che ha i caratteri tali da potersi
ritenere scientifica vuol dire che essa è ben
corroborata, cioè si appresta bene nel descrivere la
realtà studiata ed è più forte delle altre ipotesi. É
quindi la falsificabilità che rende vantaggiosa una
teoria o un’ipotesi e non la sua verificabilità.
Ovviamente un’ipotesi sarà tanto più scientifica quanto più sarà precisa,
infatti all’aumentare della sua precisione essa può essere più facilmente
smentita contribuendo al progresso. Quindi quanto più un’ipotesi è
precisa tanto più può ritenersi scientifica.
Il modello
Siamo quindi arrivati al nocciolo della situazione. É bene ora soffermarci sulle
congetture. Le congetture poppoeriane possono essere intese tanto come ipotesi
quanto come teorie e alla base delle teorie e delle ipotesi troviamo solitamente
un modello, lo stesso Lord Kelvin (William Thomson) affermava:
<<Non sono soddisfatto fino a quando non riesco a farmi un modello di una cosa.
Se riesco a farmene uno allora la capisco.>>
E proprio al modello sono state mosse le
critiche maggiori degli oppositori della scienza:
secondo tali pensatori il modello non è che una
riduzione a cosa del fenomeno studiato e
quindi non può permettere di comprendere a
pieno la realtà. Questo pensiero potrebbe
apparentemente apparire condivisibile a patto
che non si tenga conto di ciò che si cela dietro
un modello:
- il linguaggio e il simbolismo
- la cultura e la storia
- l’intuito e l’immaginazione
- l’incertezza delle certezze
Un segno nello spazio
Ci pensavo giorno e notte; anzi, non
potevo pensare ad altro; ossia, era
quella la prima occasione che avevo
di pensare qualcosa; o meglio,
pensare qualcosa non era mai stato
possibile, primo perché mancavano
le cose da pensare, e secondo
perché mancavano i segni per
pensarle, ma dal momento che c'era
quel segno, ne veniva la possibilità
che chi pensasse, pensasse un
segno, e quindi quello lì, nel senso
che il segno era la cosa che si poteva
pensare e anche il segno della cosa
pensata cioè di se stesso.
Le “Cosmicomiche” di Italo Calvino
Il linguaggio della natura
Sono importanti le interazioni fra
gli atomi, e i legami che essi
creano fra di loro. In fondo, sono
sempre gli stessi atomi,
muovendosi e combinandosi in
vari modi, a formare il cielo, i
corpi celesti come il sole e la
terra, e i corpi terrestri come il
mare, i fiumi, gli alberi, i prati, i
campi e gli esseri viventi.
Nelle frasi che stai leggendo puoi notare molte lettere che ricompaiono in
molte parole, e ciò nonostante le varie frasi e le varie parole significano
cose diverse e risuonano in maniera diversa.
Quanto potere deriva alle lettere, solamente grazie alle loro combinazioni!
Pensa dunque quanto potere deriverà agli atomi, che sono molti più delle
lettere, quando si combinano a formare le cose più varie.
Traduzione “De rerum natura” di Lucrezio libro I versi 817-829 a cura di
Piergiorgio Odifreddi in “Come stanno le cose” p.55
Il linguaggio e la simbologia
Prendiamo ad esempio un
genetista: sicuramente saprà, a
differenza di una persona che non
ha mai aperto un libro di biologia,
dirci ciò che rappresenta la figura a
sinistra e molto probabilmente
vedendo tale figura il suo cervello
non rimarrà inerte, tale figura
susciterà in lui molti pensieri, ma se
chiedessimo a tale genetista di
zoomare tale figura e di
descrivercela sempre più nel
dettaglio innanzitutto inizierà col
dirci che è una molecola di DNA e
che come tale è costituita da una
serie di nucleotidi, che a lo volta
sono costituita da una base azotata
uno zucchero pentoso (il
desossiribosio) e un gruppo fosfato.
Chiediamo ora a tale
genetista di andare sempre
più nel particolare e di
descriverci più nel profondo
la struttura di tali nucleotidi.
Dopo averci descritto la
struttura dello zucchero e del
gruppo fosfato passerà a
descriverci la struttura delle
singole basi azotate.
E se questo genetista ha dei
rimasugli a proposito delle
conoscenze chimiche
sicuramente ricorderà che
queste sono composte da
anelli eterociclici.
Ci dirà quindi che l’adenina e la
guanina essendo delle purine
sono costituite essenzialmente da
una molecola di imidazolo e da
una molecola di pirimidina
mentre la citosina e la timina
essendo delle basi pirimidiniche
da una sola molecola di
primidina.
Divenuto nostro amico egli potrà parlarci poi degli atomi che costituiscono
tali molecole e se magari ha mantenute anche delle conoscenze di
meccanica quantistica potrà descriverci la loro struttura senza ovviamente
andare oltre il protone, il neutrone e l’elettrone. Potremmo essere cosi
fortunati da trovare un genetista laureato in fisica delle particelle ma per il
momento non andiamo oltre.
La cultura...
Quello appena esposto era solo un
esempio per comprendere che
dietro un modello c’è un simbolismo
(ovviamente simbolismo decifrabile
prestabilito e comune per tutti, non
certamente esoterico) che
rappresenta una forma di
linguaggio, dato che d’altronde la
lingua scritta non è che una serie di
simboli.
Potremmo infatti considerare gli elementi della tavola periodica come lettere
dell’alfabeto, le molecole come parole e le macromolecole come il DNA come
veri e propri testi (e gli elettroni, i neutroni e i protoni?? Bhe quelli fanno parte
della calligrafia). E li dove il letterato è in grado di analizzare i testi il genetista
può darci informazioni interessantissime sul ruolo svolto dai singoli atomi,
dalle molecole più piccole e dalle molecole più grandi…
Il genetista parla quindi un’altra lingua oltre la propria lingua di nascita e si fa
portatore di un’altra cultura oltre quella dei soli testi letterari.
Proprio in ciò risiede la cultura, cioè nel saper comprendere e interpretare un
linguaggio. ...la storia presente...
E così come la letteratura è influenzata dal contesto e dal periodo storico anch
ricerche lo sono: se Darwin formulò la sua teoria dell’evoluzionismo fu anche p
nei decenni che precedettero le sue opere le ricerche in campo biologico si era
affinate grazie all’utilizzo del microscopio, perché era da poco nata l’anatomia
comparata e perché suo nonno si era già occupato di tali ricerche. Lo stesso v
per tutte le altre scoperte scientifiche, basti da pensare a quelle relative alla
struttura atomica, avvenute a seguito della necessità da parte di alcuni stati d
creare la famosa bomba atomica.
...quella passata...
E allo stesso mondo in cui la letteratura risente della
cultura passata anche la scienza ne risente.
Prendiamo l’”Ulisse” di Joyce ad esempio, forse l’opera
più innovativa del novecento. Pur volendo proporre
un’opera originalissima e con una sintassi libera da
ogni restrizione caratterizzante la letteratura
precedente, Joyce non può far a meno di tener conto
della cultura passata:
a- utilizzando l’alfabeto fonosimbolico di ventisei
lettere convenzionale a tutto il continente europeo, e
non solo, per far si che tutti potessero leggere la sua
opera o tradurla;
b- facendo riferimento in ogni capitolo dell’opera ad
un episodio dell’”Odissea” di Omero, archetipo
Allo stesso modo lo scienziato deve far riferimento come abbiamo già visto a un
letterario.
linguaggio prestabilito, che sia esso fisico, chimico o matematico ma, cosa
ancora più importante, pur proponendo teorie originali deve inevitabilmente far
riferimento a teorie passate e tutte le sue conoscenze e le sue osservazioni sono
fondate a partire da teorie e osservazioni passate. Che senso avrebbe parlare di
campo elettrico, di cariche positive o di cariche negative se non in riferimento ad
una cultura regressa?
Un caposaldo della scienza moderna
Molti sono i possibili esempi evidenti del
rapporto tra cultura scientifica presente e
regressa ma per dimostrare questo rapporto in
maniera più concreta potremmo riprendere
come esempio le due teorie prima citate:
quella atomica e quella evoluzionista. Infatti
sebbene tutti sappiano che la teoria atomica
derivi dalla teoria democritea e da quella
epicurea passando attraverso il “De rerum
natura” ed essendo riproposta prima dagli
astronomi, come per esempio Newton per la
spiegazione dell’universo e della natura della
luce;
poi dai chimici, come per esempio Dalton per spiegare la natura dei
composti chimici; e poi ancora dai fisici per spiegare molti dei fenomeni
legati alla materia; non molti sanno che la teoria evoluzionistica
darwiniana risente proprio dell’influenza lucreziana, infatti seppure
Darwin non lesse mai Lucrezio ci pensò suo nonno Erasmus che scrisse
ben due opere sul modello lucreziano: “Giardino botanico” e
“Zoonomia”
La sopravvivenza del più adatto
In tempi andati la Terra cercò di generare
mostri e portenti, con strane facce e
strane membra. Alcuni erano androgini,
ad esempio, senza un sesso definito. A