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Razzismo: Martin Luther King e Nelson Mandela
LETTERATURA
Primo Levi: Se questo è un uomo - Renata Viganò: L’Agnese va a morire
STORIA
Nazismo - Seconda Guerra Mondiale - Apartheid
GEOGRAFIA
Il Sudafrica
SCIENZE
L’Esistenza delle Razze in Genetica
INGLESE
Anne Frank and the Holocaust
FRANCESE
Charlotte Schapira
EDUCAZIONE TECNICA
Atomo e Bomba Atomica
EDUCAZIONE ARTISTICA
Il Futurismo
EDUCAZIONE MUSICALE
Jazz, Blues e Spirituals - Canti dei Negri in America e Gospel
SCIENZE MOTORIE
Olimpiadi di Berlino del 1936
ISTITUTO COMPRENSIVO “PAPA GIOVANNI XXIII” - TERRASINI
Mappa Concettuale per la Sintetizzazione degli Argomenti
RAZZISMO
ITALIANO: SCIENZE:
LETTERATURA:
Razzismo: -L’Esistenza
-Primo Levi: delle Razze
-Martin Luther King;
STORIA: Se questo è un uomo. in Genetica.
-Nelson Mandela.
-Nazismo; -Renata Viganò: ED. TECNICA:
-Seconda Guerra Mondiale; L’Agnese va a morire.
-Atomo e Bomba Atomica.
-Apartheid. INGLESE:
GEOGRAFIA: ED. ARTISTICA:
-Anne Frank and
-Il Sudafrica. the Holocaust. -Il Futurismo.
SCIENZE FRANCESE:
MOTORIE: -Charlotte Schapira.
-Olimpiadi di
Berlino del 1936.
ED. MUSICALE: ITALIANO: Razzismo: Martin Luther King e
-Jazz, Blues e Spirituals; Nelson Mandela.
-Canti dei negri in Razzismo. Il Razzismo è uno dei temi d’attualità più
America e Gospel. noti del momento perché è tuttora molto diffuso nella
nostra società, apparendo anche nelle forme più
impensabili. Con questo termine non si indicano solo le
discriminazioni contro gli uomini e le donne di colore, ma anche contro persone
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di religione diversa, di condizione economica e sociale diversa e persino di un
livello culturale diverso. Anche se la scienza ha stabilito e pubblicamente
annunciato che fra uomo nero e uomo bianco non esistono differenze, queste
discriminazioni continuano ad esistere nel nostro Paese.
Infatti, in Italia, come in altri Paesi sviluppati, si è contrari all’idea di convivere
con altre razze e si torce il naso quando si vede un uomo di colore, anche se il
colore della pelle dovrebbe essere rilevante come il colore dei capelli o degli occhi.
Ancor oggi la gente giudica indecorosi i matrimoni fra negri e bianchi, che, anche
se perfettamente normali, vengono spesso contrastati dalle famiglie adducendo ad
una serie di problemi inesistenti.
Alcune domande interessanti da porsi sono: “Perché la gente non intende
accettare la convivenza con altre persone di cultura e pelle diversa dalla nostra?
Perché le persone di colore non sono accolte come accogliamo un ospite a casa
nostra?” Anche se non tutti, per fortuna, hanno questi pregiudizi, le cause di
questo problema sono i sentimenti di discriminazione che hanno alcune persone,
le quali giudicano gli altri mediante parametri di intolleranza per ciò che di
diverso hanno da loro stessi, invece di apprezzarne il valore e ciò che hanno nel
proprio cuore.
La storia è piena dei tanti episodi ed avvenimenti legati alla matrice razzista, non
solo contro i negri, ma anche nei confronti delle popolazioni cosiddette “diverse”
per colore della pelle, religione, povertà ed ignoranza, come la colonizzazione e la
deportazione degli schiavi dall’Africa in America, oppure l’antisemitismo in
Germania durante i primi del ‘900. Ma la storia è anche piena di persone-simbolo
della lotta al Razzismo, come Martin Luther King, Nelson Mandela e Malcolm X
(quest’ultimo attivista statunitense a favore dei diritti degli afro-americani,
discendente da schiavi negri d’America, cambiò il suo cognome da “Little” a “X”
per rifiuto di accettare il cognome assegnato ai suoi avi dai loro padroni bianchi,
fu assassinato a New York nel 1965).
La storia è fatta anche di altri eroi anti-razzisti, benché meno conosciuti, ma
ugualmente coraggiosi come: Rodney King, tassista afro-americano, divenuto
celebre per essere stato vittima, nel 1991, di un violento pestaggio, filmato da un
video-amatore, da parte di agenti della Polizia di Los Angeles, da cui era stato
fermato per eccesso di velocità; l’assoluzione degli agenti innescò violenti disordini
con forti proteste nei confronti della Polizia, accusata di esercitare metodi brutali
verso le persone di colore, King fu trovato lo scorso anno morto annegato in una
piscina. Tra le donne ricordiamo Rosa Parks, attivista statunitense afro-
americana, figura-simbolo del movimento per i diritti civili, fu arrestata nel 1955
per essersi rifiutata di cedere il posto su un autobus ad un bianco, dando così
origine al boicottaggio che bloccò, per oltre un anno, gli autobus a Montgomery.
Martin Luther King. Nato il 15 Gennaio 1929 ad Atlanta e morto il 4 Aprile
1968 a Memphis. Politico, attivista e pastore statunitense, leder dei diritti civili,
fu il più giovane premio Nobel per la Pace nella storia, riconoscimento conferitogli
a soli 35 anni, ovvero nel 1964. Fu famoso per le sue attività pacifiste e per la sua
resistenza tramite la “non violenza”, di cui Richard Gregg fu il primo teorico.
L’impegno civile di Martin Luther King è racchiuso nella “Letter from Birmingham
Jail”, scritta nel 1963, e in “Strenght to love”, che costituiscono un’appassionata
spiegazione della sua lotta per la giustizia. Considerato il “redentore dalla faccia
nera”, Martin Luther King ha sempre combattuto per l’uguaglianza di tutti gli
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uomini, affinché fosse abbattuta ogni sorta di pregiudizio etnico nella triste realtà
delle differenti razze durante gli anni ’50 e ’60 del secolo scorso.
Nelson Mandela. Nato a Mvezo il 18 Luglio 1918; fu un Politico Sudafricano e 1°
Presidente negro del Sudafrica alla fine dell’Apartheid, nonché Premio Nobel per
la Pace del 1993. Fu a lungo uno dei leader del movimento anti-apartheid, anche
se non aderì alla non violenza di Martin Luther King. Il suo vero nome è
Ralihlahla Dalibhunga, Nelson Mandela gli venne attribuito dai missionari della
scuola elementare. Fu incarcerato per 27 anni durante i governi Africani pro-
apartheid e gli venne assegnato il titolo onorifico “Madiba”, sinonimo del suo
combattimento eroico per la libertà.
A 22 anni fuggì, assieme a suo cugino Justice, dalla scelta di matrimonio perché,
secondo il suo pensiero, l’obbligo di sposarsi costituiva una privazione di libertà;
così scappò a Johannesburg. Nel 1942 si unì all’Africa National Congress (ANC) e
nel 1944 fondò l’associazione Youth League insieme a Walter Si Sulu, Oliver
Tombo e altri. Vinse le elezioni del 1948 e si unì alla campagna di resistenza
organizzata dall’ANC nel 1952.
Nel 1955, periodo il quale si adottava la Carta della libertà, Mandela e il suo
amico avvocato Oliver Tombo fondarono l’ufficio legale “Mandela e Tombo”,
fornendo assistenza gratuita e rappresentanza legale. Fu arrestato insieme ad
altre 150 persone il 5 Dicembre 1956 ,a cui seguì un processo durato 5 anni, e
dopo il quale tutti gli imputati furono assolti. Nelson Mandela ed altri suoi
compagni appoggiarono la lotta armata dopo l’uccisione di alcuni manifestanti a
Sharpeville, nel Marzo 1960 e la successiva chiusura dell’ANC e di altri gruppi
anti-apartheid.
LETTERATURA: Primo Levi e Renata Viganò.
Primo Levi: Se questo è un uomo. Primo Levi è nato a Torino nel 1919. Le
esperienze vissute in seguito al suo trasferimento, nel 1944, nel campo di
sterminio di Auschwitz, saranno raccontata in diverse opere, ma è in “Se questo è
un uomo” che si comprende appieno la tragicità degli eventi che hanno fatto di
questa sciagura, la più grande tragedia della storia d’Europa.
Primo Levi ha lavorato per molti anni come chimico, affiancando al mestiere la
sua passione per la scrittura. Dopo “Se questo è un uomo” pubblica “La tregua”,
con il quale vince il Premio Campiello nel 1963, e in cui racconta il viaggio del suo
ritorno a casa da Auschwitz, attraverso un’Europa devastata.
Nello stesso anno del pensionamento (1975) pubblica una raccolta di racconti
intitolata “Il sistema periodico”. Nel ’78 pubblica “La chiave a stella”, premiato con
il Premio Strega: un omaggio alla creatività degli italiani nell’ambiente di lavoro.
La sua produzione letteraria si chiude con due opere che affrontano ancora una
volta la Seconda Guerra Mondiale e l’Olocausto, segno evidente che gli anni di
Auschwitz, lo hanno segnato profondamente. Si tratta di “Se non ora, quando?”,
avventure di un gruppo di partigiani e della loro lotta, e di “I sommersi e i salvati”,
una dolorosa ricerca di un perché agli atteggiamenti degli aguzzini dei lager.
Primo Levi fu trovato morto nel 1987, in fondo alle scale di casa sua. Qualcuno
parla di suicidio, altri di una caduta accidentale.
“Se questo è un uomo” di Primo Levi è il romanzo in cui l’autore racconta la sua
esperienza nei campi di concentramento, durante la Seconda Guerra Mondiale.
Sottratto alla sua vita quotidiana, Primo Levi viene condotto in questo luogo di
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morte, costruito per annientare la dignità umana. Il lager nazista è pensato
appositamente per trasformare gli uomini in vere e proprie bestie, costretti a
lottare gli uni contro gli altri per la sopravvivenza. I suoi abitanti sono obbligati ai
lavori forzati, denutriti e privati persino del nome, spogliati di qualsiasi bene e
divisi dalle proprie famiglie. La vita nel lager è descritta come una realtà
assurdamente umiliante ed avvilente, in cui gli uomini e le donne subivano ogni
tipo di sopruso. Torturati, costretti a soffrire ogni genere di dolore sempre più
massacrante, da quello fisico a quello mentale e morale; le persone si trascinano
nel campo di concentramento fino a non provare più emozioni.
E’ così che l’autore di “Se questo è un uomo” descrive il proprio tempo trascorso
nei lager. Il romanzo è estremamente toccante, perché al di là delle crude
descrizioni di ciò che ha visto accadere ai propri compagni di sventura, al sangue
versato, ai bisogni primari insoddisfatti, Primo Levi racconta di come, in un luogo
in cui la morte era una compagna di viaggio quasi desiderata, per quanto
tremende erano le condizioni di vita, scopre un’incredibile forza che si aggrappa
alla residua speranza di lottare fino in fondo per sopravvivere.
Il coraggio, la necessità di non lasciarsi andare, lo hanno indotto istintivamente a
reagire, e questa reazione ha trovato significato nella scrittura, in parole da
nascondere perché, nel campo, non era concesso neppure scrivere. Primo Levi
oltre a raccontarsi, cerca di dare una spiegazione, un ragionamento per trovare la
causa che ha spinto degli essere umani ad annullare la personalità, l’individualità
e l’esistenza dei loro simili. Nonostante la brutalità, dietro quest’azione violenta,
che priva lentamente della vita un altro individuo, non ci sono animali spinti
soltanto dall’istinto, ma degli uomini, persone qualunque, di quelle che
s’incontrano per strada o al lavoro.
Non c’è nessuna forma di normalità dietro il dolore gratuito che viene inflitto, ed è
questo il male perverso, che non può essere spiegato né gestito, ma che in
qualche modo deve essere contenuto all’interno di chi ha subito la privazione
della propria anima. E quando Primo Levi riesce a sopravvivere e ad uscire da
Auschwitz con le proprie gambe, non riesce a lasciare la propria sofferenza dietro
il filo spinato del campo di concentramento, ma se la porta addosso, per tutto il
tempo che gli resta da vivere.
“Se questo è un uomo” di Primo Levi.
Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici.
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo 5 22
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Come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole;
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.
Commento. La poesia di Primo Levi “Se questo è un uomo”, scritta durante il
periodo della seconda guerra mondiale e della persecuzione degli Ebrei, racchiude
in sole cinque strofe la vergogna che si prova quando si pensa a quante
ingiustizie sono state commesse contro gli Ebrei. A mio parere in questa poesia ci
ha voluto far riflettere sul fatto che noi, che viviamo di affetti, sicurezze, racchiusi
nelle nostre abitudini, dobbiamo sapere che gli uomini non erano più persone ma