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Descrizione delle varie fasi di lavorazione x le protesi in metallo ceramica
Materie trattate: laboratorio
Le ceramiche a bassa temperatura di cottura hanno una composizione simile a quella
delle ceramiche a media temperatura di cottura, ma presentano l’aggiunta di leuciti,
che ne riducono notevolmente il punto di fusione e quindi la temperatura di cottura.
Legame metallo-ceramica
Nella tecnica della metallo-ceramica, ovvero della ceramica cotta su metallo, la
coesione tra i due materiali e garantita dall’insieme di tre legami : meccanico,
compressivo e chimico.
Legame meccanico : è dato dalla presenza di microscopiche ritenzione
offerte dalla superficie della struttura metallica in conseguenza di
rifinitura e sabbiatura.
Legame compressivo : è dato dal diverso comportamento termico di ceramica
e metallo e dal disegno della struttura metallica . A seguito di cotture e
raffreddamenti , metallo e ceramica si comportano in maniera diversa;
il metallo si dilata, mentre la ceramica si contrae. Quindi, dopo il
raffreddamento, la ceramica risulta sempre in fase di compressione sul
metallo.
Legame chimico : e il principale legame tra ceramica e metallo. Si forma tra
un primo strato di ceramica, detto opaco, e l’ossido del metallo che compone
la lega. L’ossidazione delle superficie del metallo avviene in seguito a un
processo di surriscaldamento in forno della struttura metallica. Questa fase
precedente all’applicazione di opaco e ceramica, risulta di importanza
fondamentale per la buona riuscita del manufatto.
Estetica del dente:
La forma, il colore, la stratificazione e la struttura superficiale del dente sono infatti
alla base del successo estetico di ogni lavoro odontotecnico.
Forma e colore :
Sono le due caratteristiche più evidenti nell’esame dell’organo dentale.
Forma : è necessario approfondire le proprie conoscenze in teme di linee di
analisi, proporzioni, prospettiva e altro ancora. E importante anche
osservare scrupolosamente i modelli in gesso e le dentature naturali,
rilevandone le caratteristiche morfologiche
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Colore : stabilire con esattezza il colore dei denti non è facile;
essenzialmente nella dentatura permanente e presente una tonalità di giallo
chiaro, oltre alla quale se ne posso individuare altre, per esempio l’arancione
dovute a particolari pigmentazioni e alla diversa posizione e spessore degli
strati di smalto e dentina. I fattori che influenzano il colore base dei denti
sono l’etnia di appartenenza e le abitudini igieniche e alimentari. Il colore del
dente può anche essere modificato da fattori esterni quali il tipo di luce
presente durante la rilevazione, l’ambiente circostanze, quale il colore di
gengive, labbra, pelle, vestiario ecc… . La scelta del colore del dente nella
tecnica della ceramica come in quella delle resine viene effettuata con
particolari campionari detti scale-colori. Nei denti possono essere presenti
dei particolari, definiti caratterizzazione (macchie, decalcificazioni, zone di
dentina esposta, influenze cromatiche dovute a interventi di conservativa
ecc….)
Colore: teorie fondamentali
La luce naturale bianca può essere scomposta in 7 colori, lo spettro visibile (indaco,
blu, verde, giallo, arancione, rosso e viola), ognuno dei quali corrisponde a una diversa
lunghezza d’onda .
Saturazione : è la misurazione della quantità di tinta
Tinta : è la proprietà che permette di distinguere i colori, cioè il nome del colore:
giallo, rosso, arancione, blu ecc…. Tinta, ovvero la
qualità o il nome del
colore.
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Croma : può essere definito come unità di misura della quantità di colore
Croma, Ovvero
l’intensità o qualità di
colore
Valore : è la quantità di grigio presente in colore
Valore, ovvero la quantità
di grigio presente nel
colore
Teoria sottrattiva del colore:
Secondo questo principio, vengono identificate 3 tinte primarie
cioè 3 tinte che miscelate tra loro permettono di ottenere i vari
colori desiderati
Con il sistema sottrattivi, miscelando tra loro le tinte primarie, si
ottengono le tinte secondarie:l’unione di giallo e blu darà origine
al verde, quella di giallo e rosso darà arancione, quella di blu e rosso darà il viola.
Verde, arancione e viola sono quindi definiti colori secondari.
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Rilevazione del colore:
Il dente umano si presenta di norma con colore giallo chiaro con variazione di croma e valore
che vanno dall’arancione al grigio.
Le minime variazioni di colore, se male interpretate, comportano l’immediato contrasto del
manufatto con la dentizione naturale residua.
Alcuni fattori esterni influenzano la rilevazione del colore; uno dei principali elementi da
considerare e il tipo di luce presente nell’ambiente. Per la rilevazione del colore con luce
naturale, la fascia oraria più indicata e quella che va dalle 10,00 alle 14,00 circa.
Per avere una buona resa del colore in un luogo chiuso bisogna optare per un’illuminazione con
dei tubi al neon che garantiscano una resa cromatica di circa 5000 kelvin .
Stratificazione
È l’aspetto tridimensionale interno del dente, ovvero il disegno formato dai vari
strati organici che lo compongono (smalto, dentina, ecc…).
E’ compito dell’odontotecnico di interpretare la corretta stratificazione del
dente naturale è riprodurre le caratteristiche nel dente artificiale.
Questa particolare abilità si acquisisce gradualmente, esercitandosi, osservando i
denti naturali.
Tessitura superficiale
Con il termine tessitura superficiale si intende l’aspetto della superficie esterna del dente,
può presentarsi lucida, opaca, liscia, rigata, ecc….
Nelle protesi in ceramica, hanno una particolare importanza la lucidatura termica (glasatura) e
la lucidatura manuale (o meccanica). 7
Funzione ed età del dente
Vi sono alcuni aspetti morfologici - funzionali legati profondamente all’età del dente.
Il trascorrere del tempo, unitamente al lavoro e alla funzione delle arcate dentarie, tende a
modificare forma, colore e tessitura superficiale dell’elemento dentario.
Aspetto della dentizione nel bambino Aspetto della dentizione in età adolescenziale Aspetto della dentizione in età media
Aspetto della dentizione in tarda età Particolare abrasione della dentatura dovuta a
. età, usura e lavoro degli elementi dentari
Sta alle conoscenze e all’esperienza del tecnico riuscire a percepire i cambiamenti e
trasmetterli al dispositivo protesico rendendolo più somigliante e naturale rispetto alla
dentizione residua del paziente.
La ricostruzione deve essere adatta alla tipologia del paziente,
la forma del dente deve armonizzarsi, oltre che con i denti presenti, con la caratteristica
forma del viso e con la personalità del paziente.
Realizzazione di protesi in metallo-ceramica
La struttura metallica (travata), come in quasi tutti i dispositivi protesici in metallo, viene
realizzata tramite la modellazione in cera e la successiva fusione con tecnica a cera persa.
Ricevuta l’impronta dallo studio, si deve verificare che la stessa permetta di ottenere un
modello che riproduca fedelmente la situazione dentale del paziente.
Dopo aver realizzato e articolato all’antagonista il modello master, si dovrà verificare se la
preparazione del pilastro risulta idonea al tipo di dispositivo da realizzare.
La preparazione a lama di coltello può comportare, già in fase di prova o cementazione del
corpo protesico, la rottura della ceramica posta a livello del margine di chiusura. Questo è
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dovuto al fatto che questo tipo di preparazione costringe il tecnico, onde garantire un
adeguato spessore del rivestimento estetico, ad alcuni inevitabili compromessi: eccessiva
riduzione dello spessore del metallo, determina una tendenza alla deformazione del metallo a
livello del colletto vestibolare durante le cotture della ceramica e le conseguenti espansioni e
contrazioni; ciò diminuisce la precisione della chiusura.
In oltre, anche in assenza di deformazioni a causa della sottigliezza della struttura metallica
questa porzione risulterebbe particolarmente fragile, poiché la travata sarebbe
caratterizzata da uno spessore minimo proprio nella zona più sollecitata Preparazione a
lama di coltello su
Preparazione a lama di un manufatto
coltello corretta anatomicamente
a spalla o bisello scorretto
Eseguiti questi elementari controlli, si procede alla modellazione in cera dell’elemento, che
deve essere eseguita in modo da riprodurre il più fedelmente possibile la forma del dispositivo
ultimato.
Questo permette al tecnico di definire con precisione, anche a livello funzionale, la morfologia
completa del dente.
Terminata la modellazione dell’elemento, si procede alla sua riduzione, scavandone le zone che
dovranno accogliere il rivestimento estetico.
Per garantire la riuscita della fusione nella scavatura dell’elemento si dovrà prestare
attenzione affinché lo spessore minimo del modellato non scenda al di sotto di 0,5 mm.
La scavatura della cera deve rispettare 2 fondamentali esigenze: da un lato si ha la necessità
di disporre di uno spazio sufficiente a garantire l’estetica del manufatto; dall’altro si richiede
di non creare spazi eccessivi o non uniformi che potrebbero comprometter la resistenza della
ceramica.
E’ errato realizzare un dente protesico sovra contornato per porre rimedio alla mancanza di
spazio. Anche spazi eccessivi o non uniformi comportano da parte del metallo una ridotta
azione protettiva nei confronti della ceramica. 9
Infatti differenze notevoli di spessore della massa ceramica determinano, nella fase di
raffreddamento successiva alla cottura una contrazione disomogenea delle diverse zone del
rivestimento estetico producendo nel materiale tensioni latenti e fratture.
Per evitare questo inconveniente risulterà di grande aiuto
una mascherina in silicone della modellazione ultimata; la
sua funzione di controllo permette di ottenere e
mantenere, durante la scavatura, spazi sufficienti e
uniformi per il rivestimento estetico
Le metodiche tradizionali prevedono che nella parte
cervicale - linguale della corona sia mantenuta una piccola porzione del modellato, da
conservarsi in metallo anche dopo le operazioni di ceramizzazione.
La bandina, oltre ad aumentare la robustezza della struttura metallica, offre sostegno
verticale alla massa ceramica e permette all’operatore grazie all’uso di pinzette e strumenti,
di maneggiare il modellato più agevolmente durante il lavoro.
La bandina e i punti di contatto non dovranno ovviamente compromettere l’estetica del
dispositivo finale.
Talvolta per motivi estetici può essere richiesto all’odontotecnico la creazioni di dispositivi
protesici privi di bandina metallica ( spesso corone singole o denti posteriori singoli ) in questo
caso, per rendere agevole la manipolazione del
dispositivo durante le prove cliniche o le lavorazioni
in laboratorio, si può dotare la corona di un venting,
ovvero un piccolo filo linguale sporgente, che una
volta terminato il dispositivo viene tagliato e
lucidato in modo che risulti a filo della superficie
della ceramica.
Nella scavatura, si deve prestare la massima attenzione a non creare, sulla superficie della
travata, angoli vivi o asperità di nessun genere, poiché tali irregolarità comprometterebbero
solidità e omogeneità del rivestimento ceramico. Vanno valutati gli eventuali punti di
contatto, verificando che siano sufficientemente robusti (soprattutto se si prevedono
saldature).
E’ buona norma utilizzando leghe per metallo-ceramiche, rigenerare sempre il metallo, cioè
utilizzare una quantità di metallo nuovo non inferiore a quello del matarozze provenienti da
vecchie fusioni.
Una volta avvenuta la fusione e si è raffreddato il cilindro si procede rimuovendo il
rivestimento, si sabbia la fusione e la si pulisce con cura, quindi si tagliano le mandate e si
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inizia la rifinitura. Con il trapano si esegue una rifinitura preliminare, controllando
attentamente che le fusioni calzino con adeguata precisione sui monconi di appartenenza.
Successivamente, con speciali frese non inquinanti si provvede a ridurre eventuali spessori
anomali e a migliorare la precisione anatomica di bordi di chiusura e bandina.
Infine si invia la struttura al clinico per la prova-metallo e la rilevazione del colore.