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Sintesi
Italiano: il fanciullino di Pascoli

Latino: il puer di Virgilio

Filosofia: Peter Pan psicanalizzato da Freud

Geografia astronomica: le stelle eternamente giovani

Inglese: J.M. Barrie
Estratto del documento

“Seconda stella a destra

questo è il cammino

e poi dritto, fino al mattino

poi la strada la trovi da te

porta all'isola che non c'è.

Forse questo ti sembrerà strano

ma la ragione

ti ha un po' preso la mano

ed ora sei quasi convinto che

non può esistere un'isola che non c'è

E a pensarci, che pazzia

è una favola, è solo fantasia

e chi è saggio, chi è maturo lo sa

non può esistere nella realtà!....

Son d'accordo con voi

non esiste una terra

dove non ci son santi né eroi

e se non ci son ladri

se non c'è mai la guerra

forse è proprio l'isola

che non c'è. che non c'è

E non è un'invenzione

e neanche un gioco di parole

se ci credi ti basta perché

poi la strada la trovi da te

Son d'accordo con voi

niente ladri e gendarmi

ma che razza di isola è?

Niente odio e violenza

né soldati né armi

forse è proprio l'isola

che non c'è.... che non c'è

Seconda stella a destra

questo è il cammino

e poi dritto, fino al mattino

poi la strada la trovi da te

porta all'isola che non c'è.

E ti prendono in giro

se continui a cercarla

ma non darti per vinto perché

chi ci ha già rinunciato

e ti ride alle spalle

forse è ancora più pazzo di te.”

(Edoardo Bennato)

3

INDICE

Simbologia del racconto

 Il fanciullino

 Virgilio e il puer

 Peter Pan sul lettino di Freud

 Le stelle eternamente giovani

 J.M. Barrie

 Bibliografia e sitografia

 4

SIMBOLOGIA DEL RACCONTO

Il personaggio di Peter Pan è il risultato della fusione di due figure. Il nome stesso aiuta a

individuarle: Pan è una divinità e Peter rappresenta alcuni bambini significativi nella vita di J.

M. Barrie.

Secondo i greci Pan era figlio di Ermes e della ninfa Penelope, la quale lo rifiutò appena nato a

causa del suo aspetto; infatti Pan aveva zampe caprine, corna sulla fronte, una lunga barba

ed era peloso in tutto il corpo. Questo rifiuto ritorna nel Peter Pan di Barrie anche se non è

causato dalla fattezza del bambino ma dalla sua fuga. Ermes fece crescere il figlio in Arcadia,

in mezzo alla natura, stesso paesaggio in cui vive il Peter di Barrie. Qui s’invaghì della ninfa

Siringa che non lo ricambiava e che durante un inseguimento, ormai raggiunta da Pan si

trasformò, grazie all’aiuto di Gea, in canne palustri. Mentre il fauno la abbracciava, uscì un

lamento dalle canne che gli fece venire in mente l’idea di legarne insieme alcune di diverse

“Peter e Wendy”.

lunghezze creando cosi una zampogna che viene suonata anche in Il dio

Pan si diverte a spaventare i viandanti emettendo voci strane e producendo rumori

inaspettati: quindi da questo mito Barrie può aver preso l’idea che Peter fosse un abile

imitatore di voci e facesse il verso del gallo. Infine Pan era il protettore dei pastori ed era egli

stesso un pastore, cosi come Peter è la guida dei Bimbi Sperduti.

Peter rappresenta innanzitutto il fratello di Barrie, David morto a quattordici anni in un

incidente di pattinaggio sul ghiaccio e in secondo luogo George Llewely Davies e i suoi

“Ho creato Peter Pan strofinandovi violentemente insieme, come

fratelli: Barrie stesso scrisse

fanno i selvaggi che producono una fiamma, da due stecchi. Questo è Peter Pan, la scintilla

venuta da voi”.

Peter Pan è un irresponsabile e prende la decisione di non affrontare la vita perché pensa che

non gli piacerà. Barrie ci dice che Peter a poche settimane di vita decide di scappare prima di

provare a stare nel mondo in cui è nato. Basta una conversazione tra i genitori che ne

delineano il futuro a farlo spaventare e volar via senza accertarsi se valga la pena vivere in un

mondo che neanche conosce. Dopo essere tornato a casa e aver scoperto che la madre ha

chiuso la finestra della sua camera e l’ha rimpiazzato con un altro bambino inizia a crescere

l’ansia creata dall’abbandono. Bisogna essere giusti con la madre, cosa che Peter non è, e

riconoscerle che non ha chiuso la finestra appena il figlio se ne è andato. Infatti, quando il

bambino torna per la prima volta la trova aperta e, forte di questa scoperta, se ne va di

nuovo non pensando al dolore che provoca ai genitori. Solo quando tornerà la seconda volta,

dopo tanto tempo, la madre avrà chiuso la finestra dimenticandosi di lui. Non a caso Peter

Pan visita la famiglia Darling, in cui ritrova un ambiente che doveva essere simile a quello

della sua casa e in cui pensa di poter trovare un nuovo “discepolo”. Il comportamento di Mr.

Darling rivela la sua incapacità a rapportarsi in modo adulto con la vita, tanto che i valori che

considera prioritari sono solo fittizi e la sua immaturità e colta anche dai figli. I coniugi Darling

non hanno un vero dialogo, i loro caratteri sono molto diversi, hanno desideri diversi e il loro

legamene non è profondo. Barrie ci informa che Mary Darling ha sposato George per il

semplice motivo che si è presentato prima degli altri pretendenti. Peter accorre alla loro

finestra sperando di ingrossare le file dei suoi compagni di gioco e di poter trovare una madre

in sostituzione della sua. Scappato di casa il bambino che non voleva crescere si trova solo e

cerca qualcuno che gli dia conforto e che gli faccia da compagnia. Infatti nonostante Peter

dimentichi in continuazione le avventure che vive, ricorda benissimo il rifiuto della madre. La

Neverland

sua memoria è talmente corta che, mentre accompagna Wendy e i fratelli verso si

dimentica chi siano e una volta giunti a destinazione a volte sparisce per ore e al suo ritorno

non sa cosa abbia fatto mentre era via. Un episodio che non dimentica mai è quando taglia la

mano a Hook, forse perché rappresenta la vittoria sugli adulti; Peter poi per combattere la

solitudine si circonda di compagni di gioco e gli unici che trova sono i Bambini Sperduti,

bambini caduti dalle carrozzine che non vengono reclamati per una settimana e giungono a

Neverland. Nel libro Barrie non ne parla direttamente ma è chiaro che Wendy, Tinker Bill e

Tiger Lily mirano a qualcosa di più dell’amicizia di Peter. Il bambino non riesce a capire

assolutamente cosa le tre amiche vogliono, perché tutto quello che lui desidera, è una madre 5

e pensa che loro dovrebbero volere solo lui come figlio. Barrie ambienta il suo racconto su

Neverland Isola Che Non C’è,

un’isola o anche chiamata l’ sceglie questo nome ispirandosi a

“Niever, Niever, Land”. Neverland

un distretto australiano chiamato è il prodotto della

fantasia di ogni bambino, la mappa dei suoi sogni.

Nonostante esistano isole diverse, hanno tutte in comune alcune caratteristiche. Barrie le

descrive come luoghi molto colorati, circondati da barriere coralline al di là delle quali sono

ancorate barche dall’aspetto piratesco. Sono abitate da selvaggi e da gnomi che fanno i sarti,

da un principe con sei fratelli e una vecchia signora con il naso adunco. Oltre a questi

personaggi le isole sono affollate da tutte le esperienze che i bambini vivono, come la scuola, i

genitori e il loro primo dente da latte estratto da soli. Ogni bambino ha la sua isola, ma quelle

dei fratelli si assomigliano, hanno qualcosa di famigliare. John ha un’isola con una laguna

sorvolata dai fenicotteri, dorme sotto una barca rovesciata sulla spiaggia e non ha amici.

Michel ha un fenicottero ed insieme sorvolano la laguna, dorme in una tenda da pellirossa e

ha molti amici di notte. Wendy vive in una casa di foglie abilmente cucite e ha come amico un

Isola Che Non C’è

cucciolo di lupo. L’ è un’isola piacevole e molto confortevole. Vi sono

stipate avventure in tutti gli angoli, così da poterle vivere senza noiose interruzioni. Non

mancano pirati pellerossa, sirene, lupi e un terribile coccodrillo. Gli abitanti sono sempre in

movimento, i Bambini Sperduti cercano Peter Pan e sono inseguiti dai pirati che, a loro volta,

sono inseguiti dai pellerossa. Il movimento è circolare e continuo perché vanno tutti alla

stessa velocità e non si incontrano mai, come a significare che i giochi sull’isola sono di

durata infinita, ci si diverte sempre, ma in mancanza di Peter non c’è azione.

L’importanza del conservare una

Il messaggio di Barrie ai suoi lettori è dunque: “

piccola parte infantile di sé, seppur nell’ineluttabilità della crescita” 6

IL FANCIULLINO

“È tempo di toglierla dalla stanza dei bambini!”: questa frase, pronunciata dal padre di

Peter Pan,

Wendy in è la causa della fuga della bambina e dei suoi fratellini verso

l’Isola che non c’è.

Wendy è una ragazzina che ama narrare ai fratellini le avventure di Peter Pan, un

bambino avventuroso, sempre pronto a giocare e che si rifiuta di crescere. E’

fermamente convinta dell’esistenza di Peter, poiché la sua stessa madre è sempre

stata certa che Peter Pan fosse lo spirito della giovinezza che ognuno di noi ha dentro

di sé.

I tre fratelli, in una notte stellata, partono a cavallo del vento per l’Isola che non c’è,

un luogo fantastico abitato da creature mitiche. Inizia così l’esplorazione di questa

magica isola a cui i bambini non sanno dare una descrizione degna di uno scrittore,

ma esprimono il loro entusiasmo e la loro ammirazione attraverso brevi parole e uno

sguardo carico di emozione.

Peter Pan rappresenta un po’ l’Isola stessa, piena di occasioni di avventura a cui

bisogna assolutamente partecipare, incuranti dei pericoli o della loro assurdità. Infatti,

l’Isola, pur essendo al di fuori della normalità, è un luogo in cui i bambini possono

esprimere loro stessi ed esplorare divertendosi: questa routine non diventa mai

noiosa, perché per un bambino ogni giorno è diverso dall’altro. Il bambino si stupisce

di fronte a cose meravigliose ma anche di fronte a quelle piccole e semplici, quelle che

nell’età adulta ci sembrano normali o invisibili.

Le giornate sull’Isola passano tra la Laguna delle Sirene, il Covo dei Cannibali,

l’Accampamento degli Indiani e la nave dei pirati. Proprio i pirati sono gli unici

Peter Pan.

personaggi adulti presi in considerazione in Cantano, bevono, ma tuttavia si

lamentano della loro vita, perché sono convinti che non ci sia nulla di bello nelle loro

giornate: tutto il contrario di quello che pensano Peter Pan e i Bambini sperduti delle

loro vite.

Il capitano del vascello è Uncino, perennemente in lotta con Peter Pan. Uncino tenta

più volte di scoprire quale sia il segreto per volare come Peter: consideriamo però che

la parola “volare” può in questo contesto essere letta come sinonimo di “vivere”. Non

risulta quindi azzardato pensare che Uncino non vada alla ricerca della sua giovinezza,

per ritrovare quel fanciullino che aveva dentro di sé da bambino ma ha perso

crescendo. Probabilmente Uncino e Peter Pan sono in lotta in quanto l’uno fa parte

dell’altro: Peter Pan vede quello che sarà, cioè un adulto che ha perso interesse nella

vita e nelle cose meravigliose che essa può dare; Uncino vede in Peter la persona che

era e che ritiene essere la causa del suo malessere attuale.

Nessuno dei due capisce che l’unico modo per ritrovare l’equilibrio - la responsabilità

delle proprie azioni da una parte, la gioia nelle piccole cose dall’altra - è unirsi,

ritornare un unico essere.

Sebbene il ritorno all'innocenza è considerato un mito e per di più dannoso, molti

autori del passato, tra cui Pascoli, hanno identificato la fanciullezza con l'autenticità

il fanciullino:

umana. A questo proposito Pascoli scrive infatti un testo in prosa di venti

capitoli in cui si svolge il dialogo fra il poeta e la sua anima. 7

“C’è dentro noi un fanciullino che rimane tale anche quando noi cresciamo e si accende nei nostri occhi un nuovo

desiderare. Il fanciullino ama i lunghi viaggi e le grandi traversie e non si interessa degli amori e delle donne. Il fanciullino

si meraviglia di tutto, poiché tutto gli sembra nuovo e bello e non tralascia nessun particolare; il fanciullino è generoso e

buono, i fanciulli che sono in loro, i quali, per ogni poco d’agio e di tregua che sia data, si corrono in contro, e si

abbracciano e giocano. Egli è in tutti gli uomini. E’ lui che ha paura al buio, è lui che ci fa sognare ad occhi aperti, è lui

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