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Sintesi

Introduzione L'origine della pubblicità dal 1800 ad oggi- Tesina



Come i nostri professori ben sanno, io e i miei compagni siamo il frutto di un indirizzo scolastico un po’ senza identità, indefinito, che presenta da una parte la grafica pubblicitaria e dall’altra i servizi commerciali.
Con l’esame alle porte, i mesi scorsi ho impiegato gran parte dei miei pensieri proprio per la tanto temuta tesina di maturità: i giorni continuavano a passare e temevo che non avrei mai fatto in tempo per la stesura, dato che riuscivo a malapena a decidermi su un argomento definitivo. Ogni giorno mi venivano idee nuove e differenti, troppe idee, che alla fine non facevano altro che aumentare la confusione nella mia mente.
“Forse dovrei scegliere un argomento che mi piace inerente alla grafica?” mi domandavo “O forse dovrei presentare qualcosa sulla comunicazione commerciale?”
Ma la verità è che dovevo semplicemente aprire gli occhi e guardarmi intorno. Finalmente l’idea arriva e decido che la cosa migliore da fare non è scegliere a quale ramo affidarmi, se a quello della grafica o a quello commerciale, ma semplicemente fondere i due mondi, trovando il legame più soddisfacente: la pubblicità.
Così sono riuscita a trovare un argomento per la mia tesina di maturità che ho sempre voluto approfondire partendo dalle sue origini e che in futuro studierò ancora più a fondo, un elemento che ha accompagnato l’uomo fin da sempre, fino a diventare un fatto della vita quotidiana, un qualcosa che ho sempre avuto sotto il naso per tutto questo tempo e di cui mi stavo quasi dimenticando. Proprio per questo motivo è stato un argomento che, nel bene e nel male, mi è piaciuto approfondire.


Collegamenti


L'origine della pubblicità dal 1800 ad oggi - Tesina



Psicologia -

Gli obiettivi della pubblicità ieri e oggi



Storia dell'Arte -

Il manifesto artistico: Toulouse-Lautrec



Italiano -

Le Avanguardie Storiche: Il manifesto futurista



Storia -

Il fascismo e la "fabbrica del consenso



Economia -

L'importanza della marca per l'acquisto



Inglese -

Marketing and Communication

Estratto del documento

INGLESE STORIA

Marketing Il Fascismo:

and la “fabbrica del

ECONOMIA

Communication consenso”

L’importanza

della marca

per l’acquisto

L’origine della pubblicità: dal 1800 ai tempi moderni - 3

1. Che cosa vuol dire “pubblicità”?

1.1 - L’origine del termine

Il termine pubblicità deriva dal latino publicare, che letteralmente vuole inizialmente

significare “esporre al pubblico”; successivamente assume il significato di “rendere noto”.

Anche solo per pura curiosità, è interessante osservare come il termine in altre lingue

sottolinei caratteristiche particolari:

● Advertising, in Inglese, deriva dal latino advertere, ovvero avvisare, e si

concentra maggiormente sul fine della pubblicità, raggiungere il destinatario;

● Rèclame, in Francese, deriva dal latino reclamare, ovvero “richiamo”, o

addirittura “grido”; venne utilizzato in Italia fino agli anni ‘60, per indicare la

pubblicità commerciale;

● Werbung, in Tedesco, deriva dal latino werben e significa letteralmente

“corteggiare”, “attirare”, avvicinandosi molto al significato della pubblicità

moderna;

● Publicidad, in Spagnolo. Inoltre è molto utilizzata la parola di origine latina

propaganda, risalente al XVI secolo, periodo in cui la Chiesa Cattolica faceva

appunto propaganda per diffondere la fede tra il popolo.

Difatti la pubblicità è tutto questo, insieme. E’ l’unione di informazioni e

immagini, una creatività particolare che, nel bene o nel male, non può

lasciarci indifferenti, anche perchè è alla base della nostra vita

quotidiana.

E’ una forma di comunicazione persuasiva di massa di tipo commerciale, fine alla vendita

di un dato prodotto/servizio, rientrando quindi negli strumenti che oggi chiamiamo Mass

Media: in ogni sua forma, dalla stampa alla tv, essa riguarda sostanzialmente la

comunicazione, avente come obiettivi principali di marketing trasmettere un

messaggio/informazione al consumatore e provocare di conseguenza una reazione, ma

una pubblicità per essere efficace deve fare molto di più.

L’origine della pubblicità: dal 1800 ai tempi moderni - 5

1. Che cosa vuol dire “pubblicità”?

1.2 - Gli obiettivi della pubblicità

Oltre a informare e persuadere, la pubblicità deve tenere sempre più in considerazione la

figura del consumatore, non più figura passiva in una comunicazione monodirezionale,

ma ora protagonista attivo, in un mondo ormai sempre più interattivo.

Per avere una pubblicità efficace infatti, oltre a considerare le continue trasformazioni del

cotesto sociale e storico in cui viviamo occorre far leva sui sulle

bisogni umani,

ed infine, ma non per ultima importanza, sulle sui

emozioni umane sensibilità,

e sui del momento.

trend mood

1) I bisogni umani

I bisogni umani devono essere soddisfatti proponendo il prodotto come unica soluzione,

spingendo l’individuo all’acquisto.

Grazie inoltre allo psicologo statunitense Abraham Harold i bisogni dell’essere

Maslow

umani vennero finalmente classificati, secondo una seguendo uno

divisione piramidale,

schema gerarchico d’importanza e in:

urgenza,

● Bisogni Primari, DE

alla base della piramide perchè i più urgenti

da soddisfare, essendo direttamente legati alla L

S

sopravvivenza dell’uomo. Includono più precisamente i É

AUTO

bisogni (alimentazione, sonno, sesso, ecc.),

fisiologici REALIZZAZIONE

di (fisica, lavorativa, familiare, ecc.);

sicurezza SO

STIMA CI

● Bisogni Sociali, AL

con un’urgenza minore rispetto a quelli primari, I

APPARTENENZA

presentano al loro interno il bisogno di

(famiglia, amicizia, amore,

appartenenza PR

ecc.) e di (autostima e gratificazione);

stima SICUREZZA IM

AR

● Bisogni Del Sè, I

al vertice della piramide col FISIOLOGICI

bisogno di autorealizzazione.

I bisogni umani sono classificati in ordine di soddisfazione, questo vuol

dire che per soddisfare i bisogni secondari, dovrò necessariamente

soddisfare i bisogni che vengono prima, al fine di un benessere

personale.

L’origine della pubblicità: dal 1800 ai tempi moderni - 6

2) Le emozioni umane

Quello che vale per i bisogni, vale anche per le emozioni, altro elemento che la pubblicità

deve tenere in considerazione se vuole riuscire ad attirare l’attenzione del consumatore e

indurlo all’acquisto di un determinato prodotto. Le emozioni sulle quali la pubblicità fa

leva possono essere divise in tre grandi categorie fondamentali:

Paura Ira

Piacere

Richiama situazioni Richiama situazioni Reazione ad un ostacolo

favorevoli e positive, in sgradevoli e sfavorevoli, improvviso che può

seguito alla soddisfazione di che scaturiscono spesso la rendere difficoltoso il

un bisogno: gioia, felicità, fuga: imbarazzo, raggiungimento di un

amore angoscia, spavento obiettivo

Facilmente utilizzabile dalla Sfruttata soprattutto per Sfruttata prevalentemente

pubblicità, in quanto molto pubblicizzare prodotti che per la propaganda di tipo

piacevole e ben apprezzata, attenuano la sensazione di politico, facendo leva su

avendo raggiunto uno scopo. ostacolo, come i medicinali. un’insoddisfazione comune.

Il ruolo dell’emozione diventa sempre più fondamentale: è infatti

attraverso le emozioni che l’individuo mette in relazione il mondo esterno

con i suoi bisogni, i suoi desideri, i suoi interessi, e perché no, anche col

suo vissuto.

L’origine della pubblicità: dal 1800 ai tempi moderni - 7

3) Sensibilità, Trend e Mood

Dopo bisogni ed emozioni, la giusta strategia per riuscire a catturare l’attenzione dei

consumatori consiste nel riuscire ad ascoltare il consumatore stesso, sempre più attivo

e indipendente, muovendo il messaggio pubblicitario attraverso gli argomenti e le

tematiche che risultano essere maggiormente a cuore del cliente. Scendendo quindi più

sensibilità del momento,

in profondità, occorre far leva sulle in continuo cambiamento:

basta pensare alla plastica, prima pubblicizzata per la sua resistenza e ora realizzata

secondo materiali biodegradabili, fattore molto importante per i tempi nei quali

viviamo, dominati da inquinamento e difficoltà nello smaltire rifiuti, in continuo

aumento.

Ma tutto ciò non è sufficiente per dar vita ad una comunicazione efficace: occorre difatti

trend,

anche scoprire dove nascono i quindi cosa piace veramente alle persone, e

mood,

analizzare i ovvero gli umori del momento. Ricavare queste tipologie di

informazioni è possibile seguendo vie differenti:

● Trend Setter, trend, comportamenti

il inviando report periodici sui i

d’acquisto, in base all’area geografica selezionata dall’azienda stessa;

● Web Hunting,

il analizzando quotidianamente siti internet frequentati dal

target a cui l’azienda fa riferimento;

● di periodici e giornali, novità

l’analisi per scoprire più nel profondo le di

vità e consumo della società;

● street watching, attentamente

lo osservando i comportamenti comuni delle

persone che s’incontrano nei luoghi pubblici;

● partecipare a fiere e mostre, conoscere

un’ottima occasione per l’azienda di

ogn

le novità del momento.

Rielaborando i dati raccolti è possibile dar vita ad un messaggio

interessante, che riesca a coinvolgere il consumatore, adottando il

linguaggio giusto e una buona attenzione per il mondo esterno.

L’origine della pubblicità: dal 1800 ai tempi moderni - 8

1.3 - Le prime forme di pubblicità

A differenza di quello che potrebbe essere il credo comune, la pubblicità non riguarda

millenni:

solo i tempi moderni, ma si può addirittura parlare di già nell’antichità infatti

esistevano delle prime forme di pubblicità che venivano usufruite dai commercianti del

attirare

tempo per una quantità sempre più maggiore di persone, verso le loro botteghe.

Probabilmente la primissima forma di pubblicità che è giunta fino a noi risale ai tempi

civiltà egizia,

della in particolare

Tebe:

nella città di un famoso

tessitore di nome Hapù sparge

difatti per la città degli annunci di

papiro per chiedere a gran voce se

qualcuno avesse visto o sapesse

qualcosa di un suo schiavo, ormai

fuggito. Chiunque nel paese avesse

avuto informazioni sullo schiavo, si

sarebbe dovuto recare nella bottega

dell'uomo, luogo “dove si tessono le

più belle tele di tutta Tebe, secondo

il gusto di ciascuno", per una

ricompensa.

Iscrizione elettorale, Pompei, 55-79 d.C.

Museo Archeologico Nazionale

Napoli

Seppur sotto ancora una spoglia molto arretrata, tutto ciò testimonia che

la necessità di fare pubblicità nasce nel momento in cui si passa ad una

economia basata sul commercio, grazie quindi alla nascita delle

botteghe.

Fenici,

I invece erano soliti incidere delle grandi scritte lungo le strade più importanti,

greci romani

elencando la merce in vendita nelle loro botteghe, mentre e preferivano

utilizzare tavolette di legno ricoperte di vernice bianca, sulle quali venivano pubblicizzati

eventi pubblici, fiere, gare e competizioni, o spettacoli. Troviamo molto spesso pubblicità

anche su vasi, bassorilievi e pergamene, dove però molto spesso il testo era assente, per il

semplice motivo che la maggiorparte della popolazione era analfabeta e il messaggio,

composto da immagini, doveva essere chiaro e comprensibile per tutti.

Medioevo

Nel invece la pubblicità è di tipo prevalentemente orale, dove la figura del

"banditore" aveva il preciso compito di girare di piazza in piazza e di fiera in fiera per

Rinascimento,

vantare a gran voce le qualità della loro merce, così fino al periodo del

dove gli unici strumenti di pubblicità disponibili erano immagini o persone fisiche, fino

ovvero alla nascita di un vero e proprio strumento innovativo: la stampa.

L’origine della pubblicità: dal 1800 ai tempi moderni - 9

2. Un nuovo media: la stampa

2.1 - Dalla xilografia a Johannes G. Gutenberg

stampa

La rappresenta un'invenzione rivoluzionaria,

quanto quella della scrittura, che offre un modo nuovo

di intendere la comunicazione e di diffondere messaggi.

Inizialmente la tecnica di stampa più utilizzata in

Europa xilografia

era la stampa tramite incisione: la

xilos, sec

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