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Introduzione Muro, non solo barriera fisica tesina
La mia tesina di maturità descrive il tema del muro. Quando sentiamo la parola “Muro” ci viene subito in mente l’immagine di una parete o di un insieme di mattoni che separa un luogo da un altro. Ma se andiamo a fondo e riflettiamo meglio su cosa significhi innalzare un muro, ci accorgiamo che muri molto alti hanno diviso e continuano a dividere interi popoli. E se riflettiamo, comprendiamo che il termine muro può avere anche un significato psicologico perché capita a ognuno di noi di innalzare un muro con l’intento di difenderci dalle altre persone, ma che poi rischia di soffocarci. Quindi perché desiderare di costruirne altri? Perché desiderare le divisioni, le disuguaglianze? Come poter desiderare sentimenti o disunioni che, come diceva Mazzini: «[…] ci fanno stranieri gli uni agli altri». Il muro di Berlino era un sistema di fortificazione fatto costruire dalla Germania Est per impedire la libera circolazione dei cittadini tra Berlino Ovest (Repubblica federale) e il territorio della Repubblica democratica (Berlino Est).
Il Muro divise la città di Berlino per 28 anni, dal 13 agosto del 1961 fino al 9 novembre del 1989, durante questi lunghi anni si stima che circa 200 furono le persone uccise perché cercarono di scavalcare il muro per passare dall’est all’ovest. Nel 1945 poco prima della fine della seconda guerra mondiale, nel corso della conferenza di Jalta venne decisa la divisione di Berlino in quattro settori controllati e amministrati dall’Unione Sovietica, dagli Stati Uniti, dalla Gran Bretagna e dalla Francia. I protagonisti della conferenza di Jalta furono: Stalin, Roosevelt, e Churchill, il leader francese De Gaulle non venne invitato. Il generale De Gaulle fu profondamente irritato per non essere stato invitato e trasse da questa analisi i motivi per condurre la politica autonoma della Francia nella Scacchiera mondiale.
Collegamenti
Muro, non solo barriera fisica tesina
Storia - Il Muro di Berlino.
Musica - Pink Floyd e The Wall.
Italiano - Luigi Pirandello e le sue opere.
NOEMI TAFARO
IL MURO:
SOLO UNA BARRIERA
FISICA?
V A Odonto, anno 2013/2014
Quando sentiamo la parola “Muro” ci viene subito in mente l’immagine di una
parete o di un insieme di mattoni che separa un luogo da un altro. Ma se
andiamo a fondo e riflettiamo meglio su cosa significhi innalzare un muro, ci
accorgiamo che muri molto alti hanno diviso e continuano a dividere interi
popoli. E se riflettiamo, comprendiamo che il termine muro può avere anche un
significato psicologico perché capita a ognuno di noi di innalzare un muro con
l’intento di difenderci dalle altre persone, ma che poi rischia di soffocarci.
Quindi perché desiderare di costruirne altri? Perché desiderare le divisioni, le
disuguaglianze? Come poter desiderare sentimenti o disunioni che, come
diceva Mazzini: «[…] ci fanno stranieri gli uni agli altri» 2
IL MURO DI BERLINO
Esso era un sistema di fortificazione fatto costruire dalla Germania Est per
impedire la libera circolazione dei cittadini tra Berlino Ovest (Repubblica
federale) e il territorio della Repubblica democratica (Berlino Est).
Il Muro divise la città di Berlino per 28 anni, dal 13 agosto del 1961 fino al 9
novembre del 1989, durante questi lunghi anni si stima che circa 200 furono le
persone uccise perché cercarono di scavalcare il muro per passare dall’est
all’ovest.
Nel 1945 poco prima della fine della seconda guerra mondiale, nel corso della
conferenza di Jalta venne decisa la divisione di Berlino in quattro settori
controllati e amministrati dall’Unione Sovietica, dagli Stati Uniti, dalla Gran
Bretagna e dalla Francia.
I protagonisti della conferenza di Jalta furono: Stalin, Roosevelt, e Churchill, il
leader francese De Gaulle non venne invitato.
Il generale De Gaulle fu profondamente irritato per non essere stato invitato e
trasse da questa analisi i motivi per condurre la politica autonoma della Francia
nella Scacchiera mondiale.
Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale e della Guerra Fredda e prima della
divisione di Berlino la Germania occidentale visse negli anni 50 un fortissimo
boom, il cosiddetto “Wirtschaftswunder” cioè “Miracolo economico”. Aiutata 3
all’inizio dai soldati americani, la Germania Federale riuscì in breve tempo a
diventare nuovamente una nazione rispettata per la sua forza economica. La
parte orientale faceva molta più fatica a riprendersi: era svantaggiata all’inizio
per le pesanti richieste economiche fatte dall’Unione Sovietica per riparare i
danni subiti nella guerra e per le mancanze di aiuti paragonabili a quelli che
riceveva la parte occidentale. Inoltre la rigida struttura di pianificazione
nazionale dell’economia non favorì lo stesso sviluppo come nella parte
occidentale del paese. Più i due paesi si stabilivano a livello politico, più si
facevano sentire le differenze per quanto riguardava lo standard di vita.
In quegli anni il confine tra est ed ovest non era ancora insuperabile e per tutti
gli anni 50 centinaia di migliaia di persone fuggivano ogni anno dall’est
all’ovest, per la maggior parte erano giovani con meno di 30 anni e spesso
persone con una buona formazione professionale, laureati, operai specializzati
e artigiani, che all’ovest si aspettavano un futuro più redditizio e più libero.
Questo continuo spostamento stava diventando un pericolo serio per la
Germania dell’est ed era un’ulteriore causa delle difficoltà economiche di
questo stato. Per fermare l’esodo delle persone della Germania Est iniziò la
costruzione di un muro attorno ai settori occidentali nella notte tra il 12 e il 13
agosto 1961.
Inizialmente la parte occidentale fu circondata da filo spinato, ma già il 15
agosto cominciarono ad utilizzare elementi prefabbricati di cemento e pietra
destinati a formare un vero e proprio muro.
La Germania Est sosteneva che si trattava di un “muro di protezione
antifascista” per evitare aggressioni da parte dell’Ovest. Fu chiaro sin dall’inizio
che si trattava di una falsa giustificazione, perché ai cittadini dell’Est venne
impedito di recarsi all’Ovest e in breve tempo questo fu chiaro.
Dal punto di vista propagandistico la costruzione del muro fu un disastro,
divenne un simbolo della tirannia comunista, specialmente dopo le uccisioni di
chi aspirava alla libertà.
Molti furono anche i comunisti che si schierarono contro questa divisione.
Durante il periodo di esistenza del muro vi furono circa 5.000 tentativi di fuga
verso Berlino Ovest. Nello stesso periodo varie fonti indicano un numero
compreso tra 192 e 239 i cittadini della Germania Est uccisi dalle guardie
mentre tentavano di raggiungere l'ovest e molti altri feriti.
Se dovete sparare, fate in modo che la persona in questione non
«
vada via ma rimanga con noi »
(28 aprile 1989, Erich Mielke Ministro per la Sicurezza della DDR)
Finché il muro non fu completamente edificato e fortificato, i tentativi di fuga
furono messi in atto da principio con tecniche casalinghe, come passare con
una macchina sportiva molto bassa sotto le barricate o gettandosi dalla finestra
di un appartamento prospiciente il confine sperando di "atterrare" dalla parte
4
giusta. Con il tempo le tecniche di fuga si evolsero fino a costruire lunghe
gallerie, scivolare lungo i cavi elettrici tra pilone e pilone o utilizzando
aerei ultraleggeri.
Nel corso del tempo, il muro non veniva scavalcato solo per liberarsi dalla
tirannia dell’Est, ma divenne uno strumento di “sfida” per chi scavalcava il
muro con una scala per poi camminarci sopra.
Günter Schabowski Il 9 novembre 1989, durante una conferenza stampa
convocata per le 18.00, gli fu recapitata la notizia che tutti i berlinesi dell’Est
avrebbero potuto attraversare il confine con un appropriato permesso, ma non
gli furono date informazioni su come trasmettere la notizia. Dato che il
provvedimento era stato preso poche ore prima della conferenza, esso avrebbe
dovuto entrare in vigore nei giorni successivi, dando così il tempo di dare la
notizia alle guardie di confine. Alle 18,53 Riccardo Ehrman, chiese da quando le
nuove misure sarebbero entrate in vigore. Schabowski cercò inutilmente una
risposta, ma non avendo un'idea precisa, azzardò:
Per accontentare i nostri alleati, è stata presa la decisione di aprire i
«
posti di blocco. (...) Se sono stato informato correttamente
quest'ordine diventa efficace immediatamente. »
Decine di migliaia di berlinesi dell’Est avendo visto l’annuncio di Schabowski in
GÜST
diretta alla televisione, si precipitarono, inondando le e chiedendo di
entrare a Berlino Ovest. Le guardie di confine, sorprese, iniziarono a
tempestare di telefonate i loro superiori, ma era ormai chiaro che non era più
possibile rimandare indietro tale enorme folla vista la mancanza di
equipaggiamenti atti a sedare un movimento di tali proporzioni.
Furono allora costrette ad aprire i checkpoint e visto il gran numero di berlinesi,
nessun controllo sull’identità fu eseguito. Gli estasiati berlinesi dell’Est furono
accolti in maniera festosa dai loro fratelli dell’Ovest, spontaneamente i bar
vicini al muro iniziarono a offrire birra gratis per tutti.
Il 9 novembre 1989 è quindi considerata la data della caduta del Muro
festeggiata l'anno seguente, il 21 luglio 1990 con il mega concerto di Roger
The Wall
Waters (ex bassista dei Pink Floyd) con l'esecuzione di dal vivo.
La Germania fu ufficialmente riunificata il 3 ottobre 1990 i cinque Länder (stati
federali della Germania) già esistenti nel territorio della Repubblica
democratica tedesca furono aboliti e trasformati in province, si ricostituirono e
aderirono formalmente alla Repubblica federale tedesca 5
The Wall non fu soltanto un concerto, divenne anche un film di Alan Parker.
The Wall rappresenta tre temi:
1. Autobiografico
2. Osservazione e critica sociale
3. L’evoluzione della follia del protagonista
Pink è un famoso rocker, che attraverso un film di guerra rivive i momenti più
tragici della sua esistenza, il padre morto in guerra, il crudele maestro di
scuola, la madre iperprotettiva e la moglie infedele.
Questi avvenimenti hanno aggravato la situazione di Pink che innalza attorno a
se un muro psicologico che lo protegge dalle persone che lo circondano.
I suoi incubi cominciano ad aggredirlo e tormentarlo, intanto i componenti del
gruppo cercano di rimettere in sesto Pink e di farlo partecipare al concerto.
Quando Pink si trova sul palco gli sembra di partecipare a una parata nazista
ed a quel punto Pink raggiunge il culmine della sua pazzia.
Pink si auto-sottopone ad un processo in cui tutti i personaggi significativi della
sua vita, rappresentati come grottesche creature, lo accusano delle sue
infamie. Alla fine il Giudice Verme (che fa parte della sua immaginazione)
impone a Pink di distruggere il muro, si rivedono in "stile flashback" le scene
più tragiche della vita di Pink. 6
A poco a poco, queste "scene" si dissolvono, facendo rimanere la cupa
immagine del muro, che nel silenzio totale, esplode ad un tratto in un boato
assordante, riportando così Pink al mondo reale.
Pink da solo si è creato un muro psicologico e grazie al suo forte carattere da
solo è riuscito ad uscirne.
Ma molti uomini che hanno subito traumi infantili o anche traumi subiti da
adulti si sono creati un muro da cui difficilmente sono riusciti ad uscire in modo
autonomo, molti hanno avuto bisogno dell’aiuto di qualcuno, molti altri ancora
sono rimasti chiusi in se stessi.
LUIGI PIRANDELLO 7
LA VITA
Luigi Pirandello nacque il 28 giugno 1867 ad
Agrigento da un’agiata famiglia borghese, proprietaria di alcune miniere di
zolfo. Dopo l’istruzione primaria impartitagli
da maestri privati, andò a studiare presso il liceo classico di Palermo, quindi a
causa delle difficoltà nel comunicare con gli adulti, soprattutto con la sua
famiglia Pirandello decise di affinare le sue capacità espressive per poter
comunicare meglio con le persone che lo circondavano così dopo il liceo, si
iscrisse alla facoltà di lettere presso l’università di Roma e in seguito a Bonn
dove conseguì la laurea. Dopo
la laurea conseguita nel 1891 si stabilisce a Roma, dove conosce Luigi Caprana
che lo spinge nel campo della narrativa, componendo il suo primo romanzo
“L’ESCLUSA”.
Nel 1894 sposa Maria Antonietta Portulano, figlia di un ricco socio del padre,
con lei da vita a tre figli: Stefano, Rosalia e Fausto.
Grazie alle sue novelle, Pirandello, inizia una fitta collaborazione con i giornali e
le riviste letterarie di Roma iniziando a lavorare ai suoi primi testi teatrali.
Nel 1903 il padre di Pirandello investe tutti i beni di Maria Antonietta nella sua
miniera di zolfo. La società però subì una grave crisi economica e gettò la
moglie di Luigi Pirandello in una crisi depressiva.
Inizialmente fu costretta a restare a letto per parecchi mesi, in seguito la crisi
che la colpì fu così acuta che si trasformò in una vera malattia mentale, che
costrinse Pirandello a rinchiudere la moglie in un ospedale psichiatrico
Mentre Maria Antonietta si trova ricoverata, Pirandello acquisisce maggiore
successo in campo teatrale in tutta Europa e in America. Nel 1934 riceve il
Premio Nobel per la Letteratura.
Nel 1936 muore a Roma a causa di una Polmonite.
LE OPERE DI LUIGI PIRANDELLO
Tra le opere più importanti di Pirandello ricordiamo: 8