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Ho analizzato la storia dei messaggi subliminali, i vari tipi e le varie applicazioni, nella pubblicità e nella propaganda, portando vari esempi anche (e soprattutto) nell'ambito della musica.
Italiano - La propaganda di D'Annunzio
Inglese - 1984, G. Orwell
Storia - Totalitarismi e la loro propaganda
Filosofia - Freud e il subconscio
Storia dell'arte - La nascita della pubblicità
PUBBLICITÀ E PROPAGANDA
“Molto di ciò che è percepibile, non viene da noi percepito.”
(Democrito, 460 a.C.-360 a.C.)
Tesina di maturità
Liceo scientifico Galileo Ferraris – Varese
Anno scolastico 2014/2015
Secondo la definizione più comune, la parola “pubblicità” indica la propaganda
svolta da un’azienda per richiamare l’attenzione del pubblico sul proprio
prodotto al fine di incrementarne le vendite. Per raggiungere questo fine, il
messaggio divulgato deve avere un impatto emotivo con il pubblico, tale da
creare un collegamento tra la propaganda e la percezione sensoriale
dell’acquirente. Solitamente questa propaganda sfrutta quello che
inconscio
psicologicamente viene definito come “ ” (ovvero il livello della
psiche in cui si originano gli istinti e gli impulsi). Neurologicamente accade che
nelle aree cerebrali coinvolte si creino delle associazioni tra le qualità di un
prodotto e gli stimoli manifestati da esso. Questi stimoli involontari fanno parte
di un’attività psichica che non raggiunge il livello della coscienza; ecco perché
si sfrutta indirettamente l’inconscio della massa per incrementare le vendite di
un prodotto. Da qui nascono messaggi di propaganda come campagne
elettorali o reclamizzazioni di prodotti di consumo che contengano elementi in
grado di richiamare “inconsciamente” l’attenzione dei lettori o degli spettatori;
quando tali associazioni sono troppo “deboli” per l’inconscio, questi stimoli
possono essere recepiti dalla nostra mente, ma ad un livello psichico ancora
subconscio
più profondo, il .
Nasce da qui il termine “subliminale”, che deriva dal latino sub limen (sotto il
limite) ovvero sotto quel limite che separa l’inconscio dal subconscio. Le
informazioni del subconscio vengono innocuamente percepite dai nostri sensi
sottoforma di immagini (messaggi visivi) e/o suoni (messaggi sonori), ed è
durante il passaggio da subconscio a percezione sensoriale che queste
informazioni si trasformano in associazioni involontarie capaci di arrivare allo
stato conscio. Il fine delle aziende è, quindi, quello di abbattere le barriere che
dividono il conscio dall’inconscio e dal subconscio, permettendo di creare un
collegamento diretto tra la propaganda dell’azienda e la percezione sensoriale
dell’acquirente. Partendo da questo, numerose aziende hanno pensato a
possibili applicazioni dei messaggi subliminali in campo pubblicitario per
convincere i consumatori ad acquistare determinati prodotti.
La pubblicità subliminale è quindi una forma di pubblicità che il cervello
percepisce ma non vede e non sente, e che lavora al di sotto della percezione
cosciente. La teoria del subliminale poggia sulla convinzione che il cervello sia
diviso in due emisferi: a sinistra, una mente conscia e oggettiva e a destra, una
mente inconscia e soggettiva. La prima si occupa delle funzioni consce come la
volontà di alzare una mano ed è in grado di codificare le percezioni dei cinque
sensi; questo emisfero, secondo alcuni, costituirebbe il 10% della mente; la
seconda è quella parte che si occupa delle funzioni inconsce come quella di
respirare, ed è responsabile delle emozioni e delle impressioni; il subliminale
gioca proprio su quest’ultime. L’emisfero conscio è in grado di dare giudizi su
un evento, l’emisfero inconscio è attratto da ciò che riesce a sorprenderlo, sia
in maniera negativa o positiva, privando l’individuo della possibilità di decidere
e crearsi un opinione sull’accaduto. Il messaggio subliminale cercherebbe di
impressionare la mente destra, tentando di entrare in maniera inconsapevole,
riuscendo ad agire indisturbato per manipolare la mente portare il consumatore
all’acquisto di un prodotto (nella pubblicità) e al compimento di una
determinata azione o all’impartizione di una certa idea (nella propaganda).
La situazione americana del dopoguerra e la ricerca
motivazionale
La nascita della pubblicità subliminale è da ricondursi agli anni cinquanta in
America. Usciti vincitori dalla guerra, gli Stati Uniti stavano facendo esperienza
del boom economico: iniziava l’era consumistica, un periodo di benessere in cui
si costruirono le moderne innovazioni tecnologiche. Il fermento economico
aveva portato ad un’eccessiva produzione rispetto alla domanda,
accompagnato quindi dal fallimento di molte campagne pubblicitarie. Tale
fallimento e la necessità di stimolare la domanda, esortò i pubblicitari a servirsi
di psicologi affinché studiassero ed analizzassero i consumatori per poter
arrivare a ciò che è stata definita come “ricerca
motivazionale”: la ricerca del perché una persona
compra o è attratta da un determinato prodotto.
La nascita dei messaggi subliminali
James Vicary
La personalità più famosa è quella di , un agente pubblicitario
che fondò la Subliminal Projection Company e che nel 1956 proiettò sullo
schermo di un cinema del New Jersey, la pubblicità di una marca di gelati ogni
cinque secondi per la durata di 1/3000° di secondo, facendo registrare un
notevole incremento delle vendite. Il suo
esperimento più famoso è però, quello in
cui nel cinema Fort Lee nel New Jersey,
per sei settimane, fece proiettare la
scritta “Drink Coke” (“Bevi Coca Cola”) e
“Hungry? Eat Popcorn” (“Hai fame?
Mangia i pop corn”) durante la
proiezione di un film, analogamente al
primo esperimento. Le vendite di Coca
Cola aumentarono del 18% mentre quelle dei pop corn del 57,5% dando inizio
alla vera pubblicità subliminale. Il fermento che portò questa pubblicità fu
sorprendente e si volle applicarla anche alla tv. La prima volta fu quando nello
stesso anno, una stazione del Maine, trasmise in modo subliminale la frase “If
you have seen this message, write WTWO” (“Se hai visto questo messaggio
scrivi a WTWO”), purtroppo la stazione non registrò aumenti della posta.
Questo tipo di messaggio si estese anche alla radio, le tecniche utilizzate erano
chiamate “added recall devices” (trucchi aggiuntivi di richiamo): messaggi pre-
registrati e mandati a basso volume e ad alta velocità, come sottofondo
musicale o nelle pause tra i dialoghi. Tali messaggi, erano difficilmente udibili e
comprensibili ma riuscivano a passare direttamente all’inconscio. Il messaggio
subliminale spopolò anche all’estero: la BBC negli anni sessanta condusse
esperimenti simili a quelli svolti in America ma i risultati rimasero sempre
sconosciuti. Il tachistoscopio
Dr. Hal Becker
Con il i messaggi subliminali si materializzarono. Nel 1962
tachistoscopio
brevettò il , uno strumento in grado di proiettare immagini ad
elevata velocità e capace di imprimere messaggi ed immagini a frequenze
altissime. Lo scopo era quello di utilizzare questo tipo di messaggi a scopo
sociale, il più famoso fu infatti “Drive Safety” (“Guida con Prudenza”),
trasmesso durante gli usuali programmi della giornata. L’intento di Becker non
diede il risultato sperato, e la situazione cominciò ad esasperarsi ed il New
Yorker affermò che “le menti erano state violate e penetrate” ed il Newsday
dichiarò che i messaggi subliminali erano “l’invenzione più allarmante dai
tempi della bomba atomica”. Iniziò così un periodo di allarmismo in cui i
governi dei paesi di tutti il mondo cominciarono a tentare di proteggere il loro
popolo con sanzioni penali comportanti pesanti multe ed addirittura la pena
detentiva. Diversa era la situazione in America: nonostante molti legislatori
presentarono disegni di legge, nessuno di questi venne approvato. La
situazione non cambiò quando si chiesero spiegazioni a Bruce Parker, avvocato
della Federal Trade Commission (FCT), che rispose “subliminal technique is not
specifically prohibited or otherwise covered under any Federal or State laws”.
Questo aspetto fa emergere in qualche modo che il governo americano fosse
d’accordo con le emittenti televisive e che sarebbe stato sconveniente porre
limitazioni o fine ad un processo che aveva portato denaro, novità e scalpore.
L’argomento subliminale sembrò subire una battuta d’arresto, e continuò ad
apparire raramente su qualche articolo di giornale.
La rinascita dei messaggi subliminali
L’era del subliminale riiniziò negli anni settanta
quando riflettendo sull’aumento delle vendite e
sulle critiche al subliminale, che non avevano portato grandi conseguenze, si
decise di ricominciare la sperimentazione per ultimarla e collaudarla: durante
un appello rivolto ad un assassino evaso, venne proiettata la scritta “Give
yourself up!” (“Arrenditi!”); non si seppe mai se l’assassino vide quella
trasmissione. Il culmine si raggiunse quando un inserzionista arrivò a
persuadere la mente dei bambini; nel periodo natalizio del 1973 venne
trasmessa la scritta “Get it” (“Prendilo”) quattro volte per un tempo di 1/60° di
secondo durante la pubblicità del giocattolo Hūsker Dū?, una volta individuato
il messaggio la Federal Communication Commission (FCC) capì che la
situazione stava degenerando ed ammise “subliminal techniques are contrary
to the public interest”. Anche la Commissione per i diritti umani delle Nazioni
Unite suggerì “provisions be adopted which would prohibit the use of subliminal
messages in broadcasting and make such use subject to penal sanctions under
national laws”, e definì l’indottrinamento subliminale “a major threat to human
rights throughout the world”. La
dichiarazione della FCC non fu in grado di
porre fine al fenomeno subliminale che
cominciò ad essere presente nelle sale
cinematografiche, nei supermercati e nei
brani musicali.
La “piccola scatola nera” e l’Expando-Vision
Nel 1978 il tachistoscopio di Becker, venne perfezionato per definirsi “Bec Mark
Little
IV Digital Audio Subliminal Processor”, più conosciuto con il nome di “
Black Box ”. Questo strumento poteva ricevere, mixare e trasmettere
materiale audio da due fonti, di cui una poteva essere percepita solo a livello
subliminale. Tale apparecchio fu usato nei supermercati per indurli a non
rubare, seguendo quella linea di onestà che Becker aveva usato nella
trasmissione dei suoi messaggi subliminali. La piccola scatola nera, eseguiva il
suo lavoro pronunciando queste parole “Be honest: do