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Sintesi
Fisica: il cinescopio

Storia: la propaganda fascista e nazista

Latino: Tacito

Filosofia: la scuola di Francoforte

Italiano: Giovanni Verga

Storia dell'arte: il surrealismo

Inglese: George Orwell
Estratto del documento

La manipolazione dei mass media con

conseguente trasformazione della società e

dell’individuo

Fasano Vito VD

Anno scolastico 2008-2009

Introduzione:

Sin dai tempi più antichi c’è sempre stato il tentativo, da parte di chi o di coloro che

sono a capo dei vari sistemi, d’indirizzare l ‘opinione pubblica verso un’unica direzione,

la quale era ovviamente a proprio vantaggio, da qui probabilmente i primi esempi di

manipolazione.

Il termine manipolazione rievoca fosche immagini di lavaggio del cervello e di morte

di coscienza, di conseguenza viene così accostato a quelle teorie che criticano, spesso

accentuando, i rischi delle comunicazioni di massa, affermando che inducono a effetti

di passività e asservimento del pubblico. Le strategie d’ influenza sono sempre

pianificate e sfruttano le opportunità offerte dai linguaggi e dai media e sicuramente lo

strumento più diretto e semplice per comunicare ad un vasto pubblico è la televisione.

Fisica:

Per permettere che una comunicazione arrivi alle abitazioni di ciascuno di noi sono

necessarie le onde elettromagnetiche , che hanno una lunghezza d’onda nell’ordine

del metro. I segnali che ricevono i televisori sono ricavati dagli impulsi elettrici

prodotti dalle immagini dell’iconoscopio, per riprendere un’ immagine a colori sono

necessari tre distinti iconoscopi, ciascuno dotato di un filtro che lascia passare solo

uno dei tre colori fondamentali:il verde , il rosso e il blu. Dalla stessa scena si

generano così tre immagini che danno luogo a tre segnali elettrici distinti.

Opportunamente combinati tutti e tre sono utilizzati per modulare l’onda

elettromagnetica trasmessa.

Quando l’onda è captata da un’antenna collegata ad un televisore il segnale è tradotto

per la ricostruzione delle immagini.

Nel tubo a raggi catodici dei comuni televisori , detto anche cinescopio, tre fasci

elettronici, ciascuno corrispondente a uno dei tre colori fondamentali scandiscono lo

schermo, il quale è costituito da numerose pastiglie fluorescenti, detti fosfori, che sono

raggruppati a tre a tre , i quali indicano i livelli dei fosfori ciascuno per colore.

Nella struttura sono presenti tre catodi con tre cannoni elettronici che sparano a

diversa velocità gli elettroni e una maschera metallica finemente perforata per far si

che gli elettroni di ciascuno dei tre fasci colpiscano solo la pastiglia del colore

corrispondente. Tuttavia l impatto degli elettroni con la maschera metallica è causa di

una produzione di raggi x, per questo motivo la parte frontale del cinescopio è

realizzata in vetro di piombo, in modo da non lasciarsi attraversare dai raggi x. Il cuore

del meccanismo è che un fosforo continui ad emettere luce per un determinato

tempo, permettendo al meccanismo di ricostruire l immagine la quale dovrà

permanere per circa un cinquantesimo d i secondo per essere poi sostituta con

un'altra e così via. Il successo di questa invenzione fu immediato e a livello mondiale

soprattutto per l’interesse generato nella popolazione.

Storia:

Eppure un invenzione così geniale, come spesso accade non è stata usata nel migliore

dei modi , tuttavia essa ora mai costituisce un elemento indispensabile per l’uomo e

spesso finisce con l’identificarsi con i modelli offerti , oltre che dalla televisione , anche

da radio e giornali, ovvero i moderni mezzi di comunicazione di massa , così che sono

diventati strumenti nelle mani di uno stato per manipolare il proprio popolo e

indirizzarlo verso una mentalità comune e che spesso finisce per svuotare l’individuo

della propria essenza. I più classici esempi e anche i più evidenti furono la

manipolazione dei media da parte degli stati totalitari in primis l’ Italia fascista e la

Germania nazista.

Per quanto riguarda l ‘ Italia , la novità dei moderni mezzi di comunicazione e

l’interesse che nutriva il popolo nei loro confronti fu un occasione che il duce non

poteva farsi fuggire , così l’uso dei mass media all’interno del regime assunse un ruolo

di primo piano. L’informazione all’interno di un regime unitario non poteva certo

fuggire a quest’unita. La radio, che più d’ogni altro mezzo assunse un ruolo di maggior

importanza , trasmetteva per lo più discorsi di Mussolini e Hitler , marce ufficiali o

conversazioni sul razzismo , tuttavia per aumentare l’audience dedicava una piccola

parte della programmazione allo svago e all’informazione. Riguardo alla stampa è

importante sottolineare l’enorme controllo attuato dal regime nei suoi confronti, ciò

fu possibile solo grazie agli acquisti delle maggiori testate giornalistiche avvenute tra

il 1911 e 1925. I quotidiani presentavano il periodo fascista come un modello storico di

pace e moralità omettendo i fatti di cronaca nera, anche i giornali rivolti alla lettura

infantile erano strettamente legati all’ideologia fascista.

Con le leggi fascistissime del 31-12-1925 il duce dispose che ogni direttore

responsabile di un giornale dovesse essere inserito nel partito fascista , inoltre lo

stesso duce istituì l’ufficio stampa che nel 1937 venne trasformato nel ministero della

cultura popolare con a capo Galeazzo Ciano che aveva il compito di controllare tutte le

pubblicazione e di suscitare entusiasmo intorno alla guerra d’ Etiopia e si esaltare il

mito del duce. Un terzo mezzo di strumentalizzazione del fascismo fu il cinema, già dal

1925 Mussolini ne intuì l’importanza tanto da istituire l’istituzione nazionale L.U.C.E.

( l’unione cinematografica educativa). Negli anni ’30 il regime finanziò le costruzioni

degli studi cinematografici di Cinecittà e anche il cosiddetto cinema mobile che

proiettava nelle piazze film con tematiche riguardanti al mito bellico e al tema del

patriottismo , riscuotendo un notevole successo ,fondamentale per il consenso.

Riguardo alla situazione tedesca , la manipolazione dei mass media fu molto affine a

quella attuata dal duce, tuttavia la censura svolta da Hitler era centrata sulla costante

paura che se qualche intellettuale non avesse prodotto lavori che avrebbero portato

acqua al mulino nazista sarebbe finito in campo di concentramento. Il caso più

eclatante fu la pubblicazione nel 1938 del libro di testo per scuole “il fungo

velenoso”, in cui gli ebrei vengono descritti come essere malvagi e spietati, tutto ciò

per educare il ceto infantile all’antisemitismo.

Latino:

La manipolazione dei media non è un’ esclusiva dell’ età moderna , anzi è possibile

riscontrare esempi in epoche passate , soprattutto durante i regni romani , in cui i vari

imperatori s’accerchiavano dei maggior intellettuali , i quali durante i periodi di

tirannide erano notevolmente influenzati da quest’ultimi , producendo mano scritti

(che erano i mass media dell’epoca)atti a lodare o a screditare differenti età imperiali

a seconda del volere dell’ imperatore. Tacito mosse nelle sue opere delle accuse a

questi “auctores” in particolare nel proemio delle historiae esordisce muovendo due

accuse: di aver taciuto o peggio lodato per viltà e convenienza in periodi di tirannide e

di essersi abbandonati alle più sfrenate maldicenze in periodi di sicurezza. Tacito con

le sue opere voleva affrontare la società contemporanea dimostrando la sua

obiettività. Quindi questo autore rappresenta una delle primi voci fuori dal sistema ed

esprimeva la necessità di comunicare in maniera obiettiva.

Filosofia:

Una corrente di pensiero decisamente fuori dal sistema e che mise l’accento riguardo

l’uso dei mass media e le conseguenze che portano nella società e negli individui, fu la

scuola di Francoforte, nota anche come istituto per la ricerca sociale di Francoforte ,

fondato nel 1923, tra i maggiori membri possiamo annoverare Adorno , Hochheimer ,

Marcuse e Fromm. I quali per i loro studi si rifanno ai maestri del sospetto.

Essa aveva come progetto la cosiddetta TEORIA CRITICA , ovvero un’analisi critica nei

confronti della cultura e delle comunicazioni di massa. I pensatori di questa corrente

erano contro il sistema , inteso come l’apparato tecnico-economico-politico-industriale

che manipola le persone indirizzandole verso il consumo coatto e che conduce le

persone stesse ad una situazione di alienazione.

Scrivono a tal proposito Adorno e Hochheimer che la civiltà attuale conferisce a tutto

un aria di somiglianza, film ,radio e settimanali costituiscono un sistema.

L’ oggetto a cui si rivolgono, soprattutto Adorno è l’impero dei media, il quale è

definito come il più subdolo strumento di manipolazione delle coscienze , impiegato

dal sistema per conservare se stesso e tenere sottomessi gli individui. Una delle

categorie più frequenti è “l industria culturale” . questa espressione era stata

sostituita alla locuzione “cultura di massa”, tuttavia si rese ben presto conto del

carattere ideologico di quest’ ultima , che potrebbe far pensare ad una cultura che

scaturisce spontaneamente dalle masse stesse , invece l’espressione industria

culturale attira subito l ‘attenzione sul fatto che il consumatore non è per nulla ,come

si vorrebbe far credere , il soggetto di quest’industria ,ma bensì il suo oggetto. Infatti

l’industria culturale è l enorme apparato che suscita i bisogni e determina i consumi

degli individui rendendoli passivi , annullandoli come persone e riducendoli ad una

massa informe , priva di iniziativa morale e facili da manipolare, infatti sono imposti a

loro valori e modelli di vita. Tanto è vero , come sottolinea Adorno che anche il

divertimento è pianificato e programmato. Hochheimer nel suo saggio “Arte nuova e

cultura di massa” sostiene che i mass media non sono veicoli neutri , essi trasmettono

ideologia e sono ideologia , essi uccidono l’aura , sono gli strumenti di un mondo che

non conosce più i valori spirituali profondi, che non conosce più l’interiorità, usando le

parole di Hochheimer possiamo dire che i mass media sono gli strumenti di una

società che ha de finitamente soppresso ogni forma di trascendenza.La comunicazione

di massa è prodotta da un organizzazione di individui formata da professionisti della

comunicazione. Le industrie culturali utilizzano i prodotti realizzati dai media per

manipolare la massa ed ottenere su di essa un controllo psicologico, attraverso il

consumismo e il conformismo, annullando la possibilità di pensare e creando pseudo-

individui. Tutto ciò permette di ottenere due scopi: il profitto e il contrasto

dell’opposizione al sistema sociale. Tra le strategie di manipolazione dei media si

possono citare la stereo tipizzazione per generi del contenuto dei media ,ad esempio

una trama scontata dei film, o la ripetitività e banalità della musica leggera.

Per Adorno e Hochheimer l’unica speranza di recupero della dimensione interiore è

l’arte contemporanea la quale rompe i canoni classici di bellezza e perfezione e si

pone come denuncia della disarmonia del nostro mondo . l ‘arte riesce a far parlare

ciò che l’ideologia nasconde . L’arte sopravvive in quelle opere che esprimono l’abisso

che vi è tra l’uomo monadico e il suo ambiente barbarico , come la prosa di joyce

oppure i quadri di Picasso , infatti tali opere presentano forme espressive grottesche e

disorientanti ma ciò è dovuto al fatto che la coscienza di questi autori vive fuori dal

sistema. Come in ogni corrente di pensiero non mancano posizioni diverse su qualche

tema , infatti a differenza di quanto affermato da Adorno e Hochheimer , Benjamin

criticò notevolmente l’arte e la sua massificazione , soprattutto nei confronti del

dadaismo, il quale usando sue parole, le opere dei dadaisti non sono altre che bottoni

e biglietti ferroviari , ciò che essi ottengono è uno spietato annientamento dell’aura

dei loro prodotti . l’arte diventa uno dei tanti prodotti del mondo capitalistico , diventa

per il pubblico un oggetto di divertimento anziché di conoscenza.

Tuttavia questo progetto della teoria critica si è fatto ben presto più pessimistico in

quanto quando sorse era ispirato all’idea di una società migliore , ma negli ultimi anni i

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