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Introduzione Macchina Radiocomandata, tesina
La seguente tesina di maturità tratta della macchina radiocomandata.
La macchina radiocomandata, che siamo abituati a vedere come un classico gioco per bambini, è in realtà uno dei frutti della tecnologia sviluppata tra la seconda metà dell’IXX secolo e i primi anni del XX secolo. E’ infatti in questo periodo che sono collocate le due principali invenzioni che ne permisero la realizzazione: il motore elettrico ed il radiocomando.
Collegamenti
Macchina Radiocomandata, tesina
- Storia: Il radiocomando e la radio nella prima metà del novecento;
- Fisica (1): cenni fisici - onde elettromagnetiche;
- Sistemi: Onde radio per le telecomunicazioni - modulazione in larghezza d'impulso;
- Filosofia: le macchine in Marx;
- Italiano: le macchine nel futurismo - manifesto futurista;
- Fisica (2): Le macchine elettriche - Il motore elettrico in corrente continua;
- Chimica: Le materie plastiche (a sostegno della realizzazione di apparati con motore elettrico in corrente continua);
- Laboratorio di Fisica: realizzazione virtuale (modello 3D) e pratica di un modellino funzionante di motore elettrico in corrente continua con valutazione critica del suo funzionamento.
ISTITUTO DI
ISTRUZIONE
SUPERIORE
Liceo Scientifico Tecnologico
“Da Vinci – De Giorgio” Lanciano
Sabatino Fabio
Alunno:
Anno Scolastico: 2013/2014
Sezione: V B 1
2
INDICE
PREFAZIONE
••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
•••••••••••••••••4
INTRODUZIONE AL RADIOCOMANDO
••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••5
QUADRO STORICO – Il perché del successo della
radio••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••5
CENNI FISICI – Onde
Elettromagnetiche•••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
••••••7
TRASMISSIONE DELL’INFORMAZIONE MEDIANTE ONDE RADIO
•••••••••••••••••••••••••••••••••••9
1. ONDE RADIO PER LE TELECOMUNICAZIONI: Bande e relativi usi
••••••••••••••••••••••••••••••••9
2. INTRODUZIONE AL SISTEMA DI TELECOMUNICAZIONI
•••••••••••••••••••••••••••••••••••••••• 9
3. SEGNALI: Tipi e trasmissione numerica
••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••10
4. CODIFICA PER LA TRASMISSIONE IN DIGITALE
••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••11
5. TRASMISSIONE IN CANALI ANALOGICI E MODULAZIONE
••••••••••••••••••••••••••••••••••••• 12
6. TRASMISSIONE CON RADIOCOMANDO
••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••12
7. VANTAGGI, SVANTAGGI E DISTURBI DELLE RADIOCOMUNICAZIONI
•••••••••••••••••••••••••••13
PARTE II: LA MACCHINA ELETTRICA – La macchina in Marx
•••••••••••••••••••••••••••••••••••••••14
IL CONCETTO DI MACCHINA NEL FUTURISMO ITALIANO – Filippo Tommaso
Marinetti••••••••••••16
LA MACCHINA
ELETTRICA••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
•••••••••••••18
1. IL MOTORE ELETTRICO
••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
••••18
2. CENNI
STORICI•••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
••••••••••••••••••• 19 3
3. ASPETTO FISICO
••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
•••••••••• 19
IL RUOLO DELL’INDUSTRIA CHIMICA E DELLE MATERIE
PLASTICHE•••••••••••••••••••••••••••••••21
PARTE III: IL MOTORE ELETTRICO
RADIOCOMANDATO•••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••• 23
1. IDEAZIONE – Analisi approfondita del motore elettrico
•••••••••••••••••••••••••••••••••••••• 23
2. PROGETTAZIONE
••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
••••••••• 25
3. REALIZZAZIONE E CONSIDERAZIONI FINALI
•••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••27
PREFAZIONE
Ho deciso di orientare il mio lavoro verso quest’ambito sia perché mi ha sempre
affascinato, sia in previsione di quelli che saranno i miei progetti futuri e degli
argomenti di interesse della facoltà di Ingegneria Informatica e dell’Automazione a cui
mi iscriverò.
La macchina radiocomandata, che siamo abituati a vedere come un classico gioco per
bambini, è in realtà uno dei frutti della tecnologia sviluppata tra la seconda metà
dell’IXX secolo e i primi anni del XX secolo. E’ infatti in questo periodo che sono
collocate le due principali invenzioni che ne permisero la realizzazione: il motore
elettrico ed il radiocomando.
Date queste premesse, analizzeremo la macchina radiocomandata nei suoi aspetti
tecnici fondamentali, inquadrando anche il periodo storico e le correnti di pensiero
relativi. Cominceremo con l’analizzare il meccanismo del comando tramesso
attraverso onde radio. 4
INTRODUZIONE AL RADIOCOMANDO
Come per le onde radio, la paternità dell’invenzione del radiocomando è attribuita a
più figure importanti.
I due grandi padri delle onde elettromagnetiche, Guglielmo Marconi e Nikola Tesla,
sono tra i contendenti: il primo, nel 1896, usò un trasmettitore telegrafico fisso per far
suonare un campanello collegato ad un ricevitore che un suo collegava trasportava
nella stanza; il secondo, più accreditato del precedente nel 1898 brevettò un
il meccanismo di vascelli o veicoli mobili
dispositivo senza fili per “controllare ”,
dimostrandone l’efficacia nel Madison Square Garden di New York.
È tuttavia ad una terza figura che l’Institute of Electrical and
Eletronics Engineers (I.E.E.E.) riconosce il titolo di padre dei
principi di controllo remoto”:
“moderni Torres y Quevedo.
Nel 1901, cercando un sistema per testare i suoi dirigibili
senza rischiare vite umane, costruì un prototipo del suo
Telekino, grazie al quale il 7 Novembre del 1905 riuscì a
stupire persino il re spagnolo comandando a distanza il
Vixcayam,
motore elettrico di una barca; il era pronta con il
suo carico di otto passeggeri e un Telekino a bordo che
avrebbe controllato il motore elettrico della barca.
L’inventore, attraverso una stazione telegrafica senza fili,
inviò i suoi comandi al dispositivo e la guidò dal club fino a
metà dell’estuario, poi la fece girare e la riportò indietro tutta
intera. Fu un vero trionfo che segnò l’inizio dell’epoca del
Figura 1 – Torres Y Quevedo telecomando e del controllo remoto.
5
QUADRO STORICO – Il perché del successo della radio
Nonostante l’invenzione del radiocomando si collochi storicamente prima delle due
guerre mondiali, non venne adoperata alcuna arma radiocomandata sul campo, poiché
quelle realizzate (durante la Seconda Guerra Mondiale) risultarono poco efficienti
(esempio noto è quello delle Fritz-X, bombe radiocomandate che tuttavia
presentavano scarsa controllabilità).
Figura 2 - La bomba Fritz - X
Mentre il controllo
da remoto
non vide applicazioni e sviluppi ulteriori fino all’invenzione del telecomando, non fu
così per le onde radio. La radio infatti era da poco stata inventata e una prima, triste,
dimostrazione della sua utilità la si era avuta nella catastrofe del Titanic, nel 1912.
Grazie al segnale di S.O.S inviato dal radio telegrafista dopo l’impatto con l’iceberg,
una nave era riuscita a raggiungere e mettere in salvo 712 persone. Rappresentò
inoltre una delle principali innovazioni della Prima Guerra Mondiale consentendo,
insieme all’uso di mezzi motorizzati, di far affluire rapidamente in movimenti
coordinati enormi masse di soldati, anche su fronti molto vasti. L’industria della radio
fu per questo una delle poche che grazie alla guerra riuscì ad arricchirsi e a progredire
enormemente.
Con il suo prezzo d’acquisto relativamente basso e i suoi costi d’esercizio
praticamente nulli, divenne presto un fondamentale mezzo di svago anche per le
classi popolari, e come mezzo d’informazione non
temeva confronti: i notiziari potevano essere
ascoltati a qualsiasi ora, ed erano per giunta
molto più tempestivi dei giornali. Una delle figure
che si accorse subito del crescente potere della
radiofonia fu Mussolini.
Dal 1927 il regime fascista unì il controllo sulla
carta stampata a quello sulle trasmissioni
radiofoniche affidate all’Eiar (progenitore
dell’attuale Rai). Solo dopo il 1935 la radio si
affermò come strumento essenziale di
Figura 3 - La Radio Balilla era un popolare ed
6 economico tipo di radio italiana. L'intento era
quello di diffondere la radio anche tra le
famiglie meno abbienti. L'elevata diffusione
avrebbe consentito una più capillare
espansione della politica di regime.
propaganda, potendo raggiungere una diffusione capillare dell’informazione grazie
anche alla decisione del governo di installare apparecchi nelle scuole, negli uffici
pubblici e nelle sedi delle organizzazioni di partito. Negli ultimi anni ’30 inoltre
attraverso il nuovo mezzo giungevano alle famiglie della piccola e media borghesia
non solo i messaggi propagandistici, ma anche le canzonette, i servizi sportivi, gli
sceneggiati radiofonici, le trasmissioni di varietà: tutti gli ingredienti essenziali di una
nuova cultura di massa destinata a svilupparsi su più larga scala nel secondo
dopoguerra.
Durante il secondo conflitto la radiotecnica ebbe un ruolo di primaria importanza: navi,
sottomarini, carri armati, aeroplani erano dotati di efficienti impianti di
ricetrasmissione, che permettevano di comunicare in modo istantaneo con la base o
con i compagni. Mentre durante la Prima Guerra Mondiale le comunicazioni fra e per i
civili erano state vietate, per non interferire con le comunicazioni militari, durante la
Seconda Guerra Mondiale si cercò in tutti i modi di favorire queste comunicazioni. La
radio era infatti diventata uno strumento del quale, specialmente in una situazione
come un conflitto mondiale, era impensabile e perfino pericoloso fare a meno. La
popolazione civile cercava in tutti modi, anche costruendosi i più improvvisati
ricevitori, di ascoltare la radio, specialmente i programmi per il “fronte interno” e le
trasmissioni di servizio, che avvertivano tempestivamente di attacchi in luoghi precisi.
La radio era considerata una sorta di oracolo da consultare quotidianamente, per
conoscere le sorti della guerra e orientare le proprie opinioni. In Italia i giornali radio
raggiungevano le otto trasmissioni giornaliere. Un ruolo indiscutibile fu quello che
ebbero le radio della fazione opposta, destinate ai civili, come ad esempio Radio
Mosca o la famosissima Radio Londra.
Durante la guerra i programmi di intrattenimento via radio ebbero grandissima fortuna
non solo fra i civili ma anche all’interno delle forze militari, specie quelle alleate.
L’ascolto di stazioni come Radio Forze Armate (AFR), della musica swing, ad esempio
quella di Glenn Miller, allora tanto di moda, era molto utile per mantenere alto il
morale dei combattenti, e per questo veniva incoraggiato dagli stessi capi delle forze
armate.
CENNI FISICI - Onde Elettromagnetiche
L’era dell’informazione in cui viviamo è stata il frutto diretto dello sviluppo allora
inimmaginabile dello studio delle onde elettromagnetiche (di cui le onde radio
fanno parte). Gran parte di questa interconnessione globale dei mezzi d’informazione
era difficile da immaginare perfino ai tecnici più fantasiosi di 20 o 30 anni fa. Il punto