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Sintesi
Italiano: Giovanni Pascoli (Ulisse);

Latino: Apuleio;

Matematica: calcolo aree infinite;

Storia: caduta muro di Berlino;

Geografia astronomica: sbarco sulla Luna;

Filosofia: dal kantismo all'idealismo;

Storia dell'arte: Body art;

Inglese: Frankenstein.
Estratto del documento

La figura di Ulisse è tramandata nel Medioevo attraverso gli scrittori latini:

dell'Inferno

famosissimo è l'episodio di Dante (canto XXVI) in cui l'eroe greco, rinchiuso

in una fiammella tra i fraudolenti assieme a Diomede, narra la sua morte dopo aver

oltrepassato le colonne d'Ercole in vista della montagna del Purgatorio, divenendo

simbolo del desiderio di conoscenza e nello stesso tempo ammonimento a non

oltrepassare i limiti posti all'uomo. Ma quale fu la vera motivazione che relega Dante

all'inferno? Essenzialmente è il cattivo uso dell'ingegno, usato dal singolo per

rincorrere i suoi interessi privati con la frode verso il prossimo, l'abuso dell'intelligenza,

dono gratuito di Dio, in controcorrente alle norme etiche e religiose.

L’Ulisse dantesco è un viaggiatore che cerca soltanto il nuovo, anzi l’ignoto, senza

alcun desiderio di fare ritorno. In Dante né il desiderio del figlio, né la pietà verso il

padre, né l’affetto nei riguardi di Penelope, possono trattenere il viaggiatore Ulisse.

Quindi nella visione dantesca, Ulisse è colui che si è spinto, da uomo, oltre ogni limite,

fino ad arrivare alla morte. E’ ormai un uomo che ha smarrito ogni senso della dimora,

per il quale l’erranza è divenuta l’unica, la sola forma di vita, senza più neppure il

ricordo di una casa ove tornare, senza più neppure il piacere della sosta.

Nell'età del Decadentismo, età in cui entrano in crisi le antiche certezze, ossia gli ideali

romantici e positivistici, il mito di Ulisse viene riproposto in modo diverso, addirittura

antitetico.

L'Ulisse pascoliano, esule e sconfitto è tormentato dall'angoscia esistenziale, dalla

brama di conoscere il fine ed il significato della vita che incontra la morte nell’isola di

Calipso. È il protagonista de L’ultimo viaggio, il più ampio dei Poemi conviviali. Questo

narra la partenza dell’eroe, ormai vecchio, stanco e dominato dai sogni del proprio

passato, da Itaca. A guidarlo non è più il desiderio di nuove conoscenze, ma la volontà

di ripercorrere, insieme ai compagni di un tempo, le avventure di un passato per

cercare la sopravvivenza di un valore che non muore con il tempo. Ma i luoghi del

mito sono ormai vuoti: deserta è l’isola di Circe, dall’isola delle Capre sono spariti i

ciclopi, sostituiti da pastori ospitali che di Polifemo conoscono solo le leggende

raccontate dai padri: il mito si rivela solo un sogno

Filosofia: Il Passaggio dal

Kantismo All’Idealismo

Il passaggio dal criticismo kantiano all’idealismo segna il periodo che comprende gli

ultimi anni del Settecento. I contemporanei di Kant erano convinti che con lui il

criticismo non avesse raggiunto la sua piena formulazione, in quanto continuavano

a coesistere dualismi inconciliabili (sensibilità/intelletto, noumeno/fenomeno). Uno dei

primi ad intervenire fu KARL LEONHARD REINHOLD: Reinhold sottolinea che il soggetto

e l’oggetto non sono pensabili separatamente: essi sono concepiti e pensati come due

facce della stessa medaglia, come se essi facessero riferimento ad un unico principio:

la coscienza, intesa come la facoltà della rappresentazione. Secondo Kant noi

costruiamo l’oggetto fenomenico, ma a monte di esso esiste una cosa in sé

(noumeno), indipendente dal soggetto e dalla sua attività costitutiva. Le tesi di

Reinhold sono tutto il contrario: è il soggetto che costruisce l’oggetto partendo da

zero. E il passaggio all’idealismo consiste proprio in una progressiva

eliminazione della cosa in sé kantiana, e di far identificare il soggetto con

l’oggetto

Il periodo che segue alla filosofia kantiana è caratterizzato da una polemica anti-

intellettualistica, una polemica contro l’intelletto, ovvero contro la facoltà conoscitiva

del finito. Kant ha maestralmente riconosciuto maggiore importanza al soggetto, il

quale auto proietta le sue leggi nella natura. Egli però non ha avuto il coraggio di

compiere fino in fondo il passo decisivo di rottura con il passato e ha mantenuto un

oggetto (la cosa in sé) esistente indipendentemente con il soggetto.

Ora Fichte elimina completamente la cosa in sé, spiegando l’intera realtà con un unico

principio e non più due: il soggetto. Non avremo più, come invece era in Kant, un

soggetto che riceve dati dalle inconoscibili cose in sé, li riorganizza secondo le sue

forme mentali e ottiene la conoscenza ma al contrario ci sarà il soggetto che organizza

formalmente i contenuti che non derivano da presunte cose in sé, ma che lui stesso si

crea dal nulla con un’attività produttiva. Dunque l’esistenza di un Io infinito, che

abbatti quello finito di Kant viene stabilita attraverso 3 principi dove l’Io compie tre

azioni: pone se stesso, ricavato dal principio di identità: se A è dato, deve formalmente

essere uguale a se stesso, dunque è spiegata l’esistenza di A: l’io non può affermare

nulla senza prima affermare la sua esistenza; successivamente all’Io è opposto

assolutamente un non-Io (oltre a porre se stesso) e infine attraverso questo secondo

principio l’Io, avendo posto il non-Io si trova ad essere limitato e divisibile da esso. Nel

momento in cui contrappone a sé un non-Io, Io e non-Io si limitano a vicenda con

l’inevitabile conseguenza che ciascuno di loro si spezzetta moltiplicandosi. L’Io pone

gli ostacoli (non-Io) in modo inconscio, in modo tale da superarli come se fossero dei

veri ostacoli autonomi. Si tratta perciò di uno sforzo etico, un tentativo di cambiare la

realtà riassorbendo tutte le molteplici contraddizioni. Risale proprio in questo

concetto il superamento di un limite (imposto da Kant): proprio nel porsi un

limite per poi superarlo.

English: Frankenstein

Frankenstein or the Modern Prometheus was written by M. Shelley in 1816: it was

published anonymously in 1818. The plot is very simple. The story is told by Victor

Frankenstein , a scientist that achieved to discover the secret of life and used it to

create a giant man from parts of dead bodies. R. Walton, the captain of a ship bound

for the North pole, tells to this sister, through letters, the story of Victor. The result of

the experiment, led to life with an electric shock (Aldini), is ugly and revolting. Initially

the creature is quiet and good but then when he is expulsed from the society he

becomes a murderer and takes revenge by killing all the people who Frankenstein

cares about. In the end he destroys his creator.

Probably “Frankenstein” is born from Mary’s anxieties about her role of mother, (in fact

we can find that the female role is absent, since the creation of human beings

becomes possible without the participation of women) from the death that surrounded

her life, but also from other ghost stories and not only as the result of a nightmare.

She read a lot of scientific book and she was very interested in chemistry (Davy). It is

an atypical gothic novel because it doesn’t contain supernatural or irrational element

but fantastic. About her life there are 3 important stages that influence this novel;

Mary had a life full of trouble and suffering: first her mother’s death, second the

relation with her father, third her disability to have children. Other influences are

philosophical and literary. Mary is influenced by Rousseau, in fact the monster is the

typical man of the state of nature, not influenced by civilization. His intellect is like a

“tabula rasa”, that will be shaped by experiences (Locke). Another important influence

was the work of Romantic poets in general like Coleridge’s Rime of the Ancient Mariner

The myth of Prometheus is

since they both talk about a crime against nature.

also important: Prometheus in fact challenged the divine authority

and freed men from God’s power, he is a clear example of an

overreach. Finally she uses the theories of evolutionism of E. Darwin.

We can find three different points of view in the narration: Walton to his sister,

Frankenstein to Walton, Monster to Frankenstein. The theme of double pervades all the

. He tries to

novel: Walton, a double of Frankenstein, had some Romantic elements

go beyond human limits and at the end is punished. Frankenstein and the

monster are complementary because they live in alienation and isolation.

Arte: la Body Art

La Body Art è movimento artistico, iniziato a svilupparsi negli USA e in Europa verso

la fine degli anni sessanta, che considera il corpo come massimo strumento

espressivo. Il corpo è visto come riflesso esterno delle angosce e degli struggimenti

dell'anima, come espressione stessa di arte. Secondo molti artisti che seguirono

questo movimento il corpo riusciva ad essere molto più espressivo di tutte le tecniche

possibili, anzi, il corpo da solo doveva essere in grado di esternare il mondo interiore,

le angosce, i dolori, i problemi di coloro che lo mostravano. Il concetto di body art in

breve tempo divenne un’espressione concettuale: ciò che stava fuori doveva essere un

ponte che portava all’interno, il corpo doveva essere lo specchio dell’anima. Questa

corrente artistica è stata spesso oggetto di critiche in quanto considerata da molti

oscena e offensiva verso il comune senso del pudore e il buon costume. Molti artisti

infatti in questo periodo esprimevano la loro visione artistica attraverso atti

considerati dai più molto estremi e particolarmente forti, esibendo il proprio corpo

nudo in pubblico e compiendo gesti che arrivavano anche all’auto inflizione di dolore

fisico, per mostrare attraverso il corpo i tormenti del proprio mondo interiore. Col

passare degli anni la Body Art ha preso sempre più piede in tutti il mondo sotto varie

forme, da quelle temporanee, come il Body painting, la Nail art, a quelle permanenti

come Piercing, Tatuaggi e Branding.

Storia: la caduta del Muro di

Berlino

La Germania rimase sconquassata dopo la seconda Guerra Mondiale, non solo

fisicamente, ma anche politicamente ed istituzionalmente. Le potenze vincitrici del

conflitto (USA, GB, FRA, URSS) si accordarono nella conferenza di Potsdam del 1945 di

dividere la Germania in quattro settori, ognuno dei quali sarebbe stato sotto il controllo

di uno di essi. I tre primi paesi unirono le loro zone di influenza in quella che si

trasformò nella Repubblica Federale della Germana. Tuttavia, l’URSS decide di creare

uno stato comunista nel suo territorio, dentro il quale si aggiungeva la città di Berlino.

Il fatto che Berlino stesse totalmente nella zona occupata dall’esercito sovietico non

soddisfò le potenze occidentali che consideravano un privilegio eccessivo che la

principale città del paese rimanesse fuori dal territorio della Repubblica Democratica

Tedesca.

La ricostruzione, favorita dal Piano Marshall (erogazione ai paesi europei di prestiti a

bassi tassi di interesse (2,5%) o addirittura di un aiuto in forma gratuita; era tutto

finalizzato alla ricostruzione dopo la guerra), portò la Germania Occidentale (Federale)

ad avere uno standard di vita molto buono durante il decennio del 1950, mentre la

zona Orientale viveva sotto il controllo dello stato comunista e faceva molta più fatica

a riprendersi anche a causa delle ingenti richieste economiche fatte dall’Unione

Sovietica per riparare i danni subiti nella guerra. Questo portò, agli inizi del 1960 e

specialmente nel 1961 a che migliaia di persone si trasferissero nella parte

occidentale. Dalla resa tedesca del 1945 fino al 13 agosto del 1961, c’era stato uno

spostamento alla Germania Occidentale di più di 2 milioni e mezzo di cittadini.

Il governo della Repubblica Democratica Tedesca (che governava la zona affidata

all’unione sovietica), con la direzione di Ulbricht, volle frenare a qualunque prezzo

questa migrazione di popolazione e ideò la costruzione del Muro di Berlino nel

1961. Iniziarono così i lavori di costruzione: inizialmente la linea di demarcazione fu

realizzata con un filo di ferro spinato e posti di guardia, ma poco dopo cominciò a

costruirsi un muro solido di 107 chilometri e 4 metri di altezza. Non solo a Berlino ma

in tutta la Germania il confine tra est ed ovest diventò una trappola mortale. I soldati

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