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Sintesi

Introduzione Immagine e evoluzione del bambino, tesina



In questa tesina maturità per liceo delle scienze umane si illustra tutto ciò che riguarda il bambino, da quando nasce fino all'adolescenza. Il suo sviluppo, come si esprime, i suoi diritti. I collegamenti presenti nella tesina sono i seguenti:

Italiano - Poetica del fanciullino di Giovanni Pascoli
Storia - Inchiesta Franchetti e Sonnino sullo sfruttamento dei carusi nelle zolfare siciliane
Scienze Motorie - Schema corporeo e le tappe dello sviluppo psicomotorio
Scienze Umane - Diritti del bambino
Filosofia - Sessualità infantile di Sigmund Freud
Inglese - Freud and the psyche
Estratto del documento

LO SFRUTTAMENTO MINORILE NELLE

ZOLFARE SICILIANE

Come esempio nell’ambito dello sfruttamento minorile ho scelto di occuparmi del lavoro dei carusi

nelle zolfare siciliane, facendo riferimento all’inchiesta del 1876 dei due deputati nazionali

appartenenti alla destra storica, Franchetti e Sonnino. Questa inchiesta farà poi parte di un volume

che verrà pubblicato nel 1877, intitolato La Sicilia nel 1876. Nel 1876 il Regno d’Italia era guidato

dalla Sinistra storica. I governi della Destra avevano attuato una politica di rigore che non poteva

essere popolare e ben accetta. Il leader di questo schieramento fu Depretis che, fin da subito

mostrando una sorta di continuità di programma con la Destra approvò una legge che imponeva

l’istruzione elementare obbligatoria e gratuita: un provvedimento necessario ma di difficile

applicabilità nelle zone più povere del paese come la Sicilia. L’inchiesta portata avanti da Franchetti

e Sonnino rappresenta la prima indagine documentata sulle condizioni sociali ed economiche della

Sicilia. I due deputati, aiutati da alcune testimonianze, descrivono la Sicilia come una terra

problematica, povera, violenta in mano alla mafia. Raccontano del diffuso impiego del lavoro

minorile: in queste zolfare i fanciulli vengono adoperati per il trasporto dello zolfo dalle gallerie di

escavazione fino al pozzo; come pure in superficie per

il trasporto del minerale dal luogo ove resta

ammucchiato in casse fino al calcarone, ossia la fornace

dove viene fuso. In moltissime gallerie di queste stesse

grandi miniere, inoltre, il lavoro dei fanciulli consiste

nel trasporto del minerale in sacchi o ceste, portati sulla

schiena. I carusi hanno dai 7 anni in su; il maggior

numero conta dagli 8 agli 11 anni. Essi lavorano sotto

terra dalle 8 alle 10 ore al giorno, dovendo fare un

determinato numero di viaggi; in media 29. I ragazzi

impiegati all’aria aperta lavorano dalle 11 alle 12 ore. Il

carico varia secondo l’età e la forza del ragazzo, ma è

sempre molto superiore a quanto possa portare una creatura di tenera età. Questi bambini a volte

sono completamente nudi e passano da una temperatura caldissima sotto terra ad un vento gelido.

Alcuni di essi sono figli degli zolfatari e sono i meglio trattati e guadagnano più degli altri. Molti

sono orfani o figli naturali, e sono i peggio trattati, perché privi di ogni difesa. Gli altri sono figli di

contadini. I ragazzi mangiano solo pane, soltanto quando vanno a casa ricevono un piatto di

minestra. Quelli che lavorano lontano da casa dormono sul posto di lavoro dal lunedì al sabato in

appositi stanzoni, coricandosi sulla paglia. Bisognerà aspettare una nuova fase politica, quella

giolittiana caratterizzata dalla volontà di cercare il consenso del PSI all'azione di governo, perché

concreti provvedimenti legislativi pongano dei limiti al lavoro minorile, in modi che comunque per

noi sono ancora inaccettabili. La legge del giugno 1902 a tutela del lavoro femminile e minorile

(poi rafforzata nel luglio 1907) fissa a 12 anni il limite d'età per il lavoro dei minori e a 12 ore il

limite dell'orario di lavoro giornaliero.

LO SCHEMA CORPOREO E LE TAPPE DELLO

SVILUPPO PSICOMOTORIO

Per sviluppo psicomotorio si intende la formazione dello schema corporeo, cioè l’immagine che

ognuno ha di sé e del proprio corpo in posizione statica o in movimento, in relazione con lo spazio,

il tempo, gli oggetti e le persone. L’immagine del corpo è la struttura centrale della personalità e si

costituisce attraverso i continui rapporti del corpo stesso con l’ambiente. Secondo lo psicoterapeuta

Juan De Ajuriaguerra lo schema corporeo acquista la propria struttura seguendo quattro tappe

fondamentali:

1. tappa del “corpo subito” (da 0 a 3 mesi);

2. tappa del “corpo vissuto” (fino a 3 anni);

3. tappa della “discriminazione percettiva” (3-6 anni);

4. tappa della “rappresentazione mentale” (7-12 anni).

LA TAPPA DEL CORPO SUBITO: già alla nascita i neonati sono in grado di muovere tutta la

muscolatura poiché l’innervazione dei muscoli è completa; tuttavia, il sistema nervoso è in

formazione ed è per questo che la motricità volontaria subentrerà solo successivamente. Il

comportamento del neonato è dominato dai bisogni organici e ritmato dall’alternanza di sonno e

fame. La sua capacità di esprimersi è limitata. In questa fase l’attività motoria è solo automatica e

riflessa, per questo si parla di esperienza subita.

LA TAPPA DEL CORPO VISSUTO: in questa fase compare l’intenzionalità del movimento. Il

controllo sempre maggiore del tono muscolare consente di sperimentare gli schemi senso motori già

posseduti, adattandoli e trasformandoli, per prove ed errori, in funzione delle nuove situazioni. La

maturazione degli organi di senso, accelerata dall’influenza degli stimoli prodotti dall’ambiente,

accresce e arricchisce le esperienze motorie, migliorando la capacità di adattamento all’ambiente.

La scoperta del proprio corpo come strumento di esplorazione e conoscenza del mondo permetterà,

in seguito, l’acquisizione dei primi movimenti volontari.

LA TAPPA DELLA DISCRIMINAZIONE PERCETTIVA: in questa fase si sviluppa la capacità

di riconoscere le diverse informazioni in entrata. In questa età, si è ora in grado di distinguere due

campi percettivi ben differenziati: - la percezione mediata dal proprio sistema sensoriale; - la

percezione centrata sul proprio corpo. Mentre all’inizio la percezione era rivolta principalmente

verso il mondo esterno, ora si è in grado di portare l’attenzione sulle singole parti del corpo,

prendendone coscienza. L’affinamento del concetto di forma, distanza, dimensione, la percezione

dei tempi e delle successioni necessarie per compiere le azioni completeranno gradualmente la

strutturazione spazio-temporale, di cui si avvantaggerà anche il linguaggio.

LA TAPPA DELLA RAPPRESENTAZIONE MENTALE: si diventa capaci di organizzare la

propria esperienza attraverso uno “schema d’azione”. Da una rappresentazione statica del proprio

corpo si passa a una dinamica, in cui il corpo è orientato nello spazio e nel tempo. Lo schema

d’azione, associato allo schema posturale, genera una “immagine anticipatrice” che permette di

progettare il movimento secondo modi e tempi definibili. Tra i 9 e i 12 anni si completa l’ultima

fase dello sviluppo psicomotorio, con l’acquisizione della rappresentazione mentale del proprio

corpo in movimento. Una volta entrati nell’adolescenza, si abbandona il riferimento esclusivo al

proprio corpo e si diventa capaci di immaginare una situazione, leggerne la successione, la durata e,

nel caso, riprodurla. Alla fine di questo periodo, gli adolescenti di entrambi i sessi hanno quindi

tutte le potenzialità per sviluppare le proprie abilità ed è compito loro, attraverso l’esperienza,

arricchire il proprio patrimonio motorio.

I DIRITTI DEL BAMBINO

Il problema della realizzazione di un’efficace protezione dei bambini e degli adolescenti si è posto

per la prima volta nell’ambito internazionale agli inizi del ‘900. Nel 1902, nell’ambito della

Conferenza dell’Aia sul diritto internazionale privato, viene infatti approvata una convenzione per

regolare la tutela dei minori, stabilendo come criterio-guida il diritto di cittadinanza. Un passo

ulteriore in questa direzione si realizza con la Dichiarazione dei diritti del fanciullo, approvata dalla

Società delle Nazioni il 24 settembre 1924. Nella Dichiarazione di Ginevra,si affermano

solennemente alcuni principi di notevole importanza; riportiamo alcuni esempi:

 “ il fanciullo che ha fame deve essere nutrito; il fanciullo malato deve essere curato; il fanciullo

traviato deve essere ricondotto sulla nuova via; l’orfano e l’abbandonato deve essere accolto e

soccorso”;

 “ il fanciullo deve essere posto in condizione di svilupparsi in maniera normale, sia sul piano

fisico che in quello spirituale”;

 “ il fanciullo deve essere messo in condizione di guadagnarsi da vivere ma deve essere protetto

contro ogni forma di sfruttamento”.

Nel 1959 avviene l’approvazione di una nuova Dichiarazione dei diritti del fanciullo, di

straordinaria importanza da un punto di vista giuridico perché da essa ha origine il diritto per i

minori; il riconoscimento del diritto all’amore e all’affetto costituisce l’elemento centrale del

documento, che in esso individua il fondamento di uno sviluppo armonico della personalità del

bambino. Nella famiglia si individua il contesto di affetto, cura e sicurezza ideale per una crescita

serena ed equilibrata. L’interesse superiore del bambino deve porsi come riferimento fondamentale

per ogni intervento che riguardi questioni minorili: è questo l’importante contributo offerto dalla

Convenzione sui diritti del bambino del 1989 alla tutela dei minori. Il documento raccoglie insieme

i diritti civili politici, economici, sociali e culturali dei bambini di tutto il mondo, contribuendo a

formare il principio di una unitarietà dei diritti umani. Una nuova visione del bambino come

soggetto di diritti fa della Convenzione un importante progetto pedagogico. Il problema della tutela

del lavoro minorile viene affrontato per la prima volta a livello internazionale nel 1919 dall’ OIL

(Organizzazione internazionale del lavoro) elaborando una Convenzione che fissa a 14 anni l’età

minima per il lavoro nell’industria, dopo che la rivoluzione industriale di fine ‘800 aveva

ampiamente reclutato manodopera infantile, sfruttata anche nelle attività di estrazione di materie

prime dal sottosuolo, in condizioni di totale insicurezza, con ritmi di lavoro massacranti e

retribuzioni misere. Nel 2000 viene promulgata la Convenzione internazionale sui bambini nei

conflitti armati, entrata in vigore nel 2002, con l’obbiettivo di fermare il fenomeno dei bambini-

soldato. Il protocollo opzionale, allegato alla Convenzione, vieta ai paesi aderenti di arruolare

militari di età inferiore ai 18 anni. Ciò significa che gli Stati che hanno aderito alla Convenzione

possono scegliere se adottare questo criterio oppure no, senza incorrere a sanzioni particolari. I dati

attuali relativi al lavoro minorile nel mondo destano comunque una forte preoccupazione: sono

infatti circa 150 milioni i bambini tra i 4 e i 14 anni che in tutto il mondo svolgono manodopera a

basso costo, spesso senza alcuna tutela né salvaguardia giuridica. Uno dei capitoli più tristi dello

sfruttamento minorile è quello relativo all’abuso sessuale e alla prostituzione. La modalità

attraverso cui si manifesta questa fo

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