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Tesina - Premio maturità 2008
Titolo: Il mondo motociclistico internazionale e la ducati
Autore: Federica Villa
Descrizione:L'automobile ha cambiato la società umana, la cultura e l'economia, più di qualsiasi altra invenzione, la moto, invece, ha cambiato di poco l'aspetto del mondo e in certi luoghi e momenti della storia è stata adibita per usi pratici e quotidiani. Riguardo la motocicletta ci sono sempre stati diversi pregiudizi sociali, inizialmente era vista come un veicolo rozzo, sudicio e pericoloso; chiassoso, scomodo, quindi non vi era niente che potesse tentare i giovani, ma era vista solamente come mezzo di trasporto di uomini rozzi di mezza età che indossavano il noto giaccone di cuoio degli anni '50; questo fatto determinò una reazione negativa da parte degli adulti in generale ed in particolare dei famigliari dei giovani aspiranti motociclisti, che ne proibirono la guida ai figli anche perché considerata pericolosa. Perciò la moto fu per molti anni oggetto di desiderio di diversi ragazzi; i più fortunati, coloro che ne possedevano una, giravano all'impazzata e venivano guardati con sospetto. Si facevano chiamare con nomignoli vari, ad esempio: "Diavolo rosso", "Pantera Nera",a seconda del colore delle moto, vestivano con giubbotti di pelle dell'aviazione, gambali. Alcuni utilizzavano dei baschetti neri e dei foulard legati al collo, che rendevano l'idea della velocità . Allora le moto rompevano la quiete pubblica a causa del loro rumore rombante, dei raduni e delle gare che venivano fatte su strade pericolose e polverose. Oggi la moto è uno stile di vita che unisce uomini e donne, anche se esse sono ancora in forte minoranza, la moto crea amicizia e svago, non è semplicemente un mezzo di trasporto, è magica, ha resistito nel tempo e ancora oggi incarna il desiderio dell'uomo di libertà e velocità ; con la moto si può andare ovunque ( purché ci siano curve, perché il vero motociclista è sempre in piega) e ovunque sentirsi parte di un gruppo di amici, fratelli. Un motociclista è un motociclista, indipendente-mente dalla marca della moto, e quando ci si incrocia sulle strade, ci si saluta con l'immortale gesto, sporgendo due dita della mano sinistra!
Materie trattate: arte (Futurismo), storia-economia (Ducati, ieri, oggi, domani), inglese (ACE cafè), tedesco (Die BMW Geschichte), francese (Rallye Dakar)
Area: tecnologica
Bibliografia: Decio Giulio Riccardo Carugati "DUCATI", Mondadori 2005 Bruno Cavalieri Ducati, "STORIA DELLA DUCATI", casa editrice, Editografica Riviste mensili , "DUE RUOTE" Riviste mensili , "MASTERBIKE
Mappa concettuale
MAPPA CONCETTUALE
IL MONDO
MOTOCICLISTICO E
L’ORGOGLIO
ITALIANO:
LA DUCATI
FRANCESE:
INGLESE: ITALIANO TEDESCO: ARTE:
ACE CAFE’ Rallye Dakar
ECONOMIA: Die BMW La modernità
motorcyclists’ Ducati ieri Geschichte e velocità
nell’arte
meeting point oggi e domani
Isle of Man Dalla futurista
Location and radio al
attractions motore
Tourist Monster,
Trophy produzione
TT senza
tempo
Produzione
contemporanea 3
Mappa concettuale
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Storia dell’Arte la modernità e la velocità nell’arte futurista
Storia dell’Arte
“ ....... Noi affermiamo che la magnificenza del mondo si è arricchita di una
bellezza nuova: la bellezza della velocità.
... Noi viviamo già nell’assoluto, poiché abbiamo già creata l’eterna velocità
onnipresente..... "
(Manifesto del Futurismo, pubblicato su Le Figaro, 20 febbraio 1909
La modernità e la velocità
nell’arte futurista
La pittura futurista ha molte analogie con il cubismo e qualche notevole differenza. Il
cubismo scomponeva l’oggetto in varie immagini e poi le ricomponeva in una nuova
rappresentazione. Il futurismo non intersecava diverse immagini della stessa cosa ma interseca
direttamente diverse cose tra loro. Il risultato stilistico a cui si giungeva era, però, molto simile
ed affine. Del resto, non bisogna dimenticare che gli artisti futuristi erano ben a conoscenza di
ciò che il cubismo faceva in Francia. Non solo perché il futurismo nacque, di fatto, a Parigi con
Marinetti, ma anche perché uno di loro, Gino Severini, viveva ed operava nella capitale
francese. Nel 1912 si tenne a Parigi la prima mostra futurista: nelle opere esposte fu possibile
individuare la direzione in cui si muoveva la ricerca espressiva del gruppo, che a partire da una
base divisionista sviluppava una tendenza più generale ad annullare l'opposizione tra figura e
ambiente e a rivedere lo stesso concetto di forma, non più ritratta nella sua fissità ma nel
dinamismo del movimento. Fondamentale per il processo di graduale definizione teorica e
stilistica del futurismo pittorico fu la conoscenza delle opere di Picasso e dei cubisti, che diede
l’impulso decisivo all’elaborazione di una tecnica all’altezza della poetica formulata, in grado di
rendere il movimento dei corpi, la simultaneità degli eventi, la compenetrazione e la
disgregazione degli spazi.
Ciò che invece distingue principalmente i movimenti cubista e futurista fu soprattutto il
diverso valore dato al tempo. Come detto, la dimensione temporale era già stata introdotta
Storia dell’Arte la modernità e la velocità nell’arte futurista
nella pittura dal cubismo. Ma si trattava di un tempo lento, fatto di osservazione, riflessione e
meditazione. Il futurismo ha invece il culto del tempo veloce. Del dinamismo che agita tutto e
deforma l’immagine delle cose.
È proprio la velocità il parametro estetico della modernità; nei quadri futuristi, la
velocità si traduceva in linee di forza rette che davano l’idea della scia che lasciava un oggetto
che correva a grande velocità. Mentre in altri quadri, soprattutto di Balla, la sensazione
dinamica era ricercata come moltiplicazione di immagini messe in sequenza tra loro. Così che le
innumerevoli gambe che compaiono su un suo quadro non appartengono a più persone, ma
sempre alla stessa bambina vista nell’atto di correre («Bambina che corre sul balcone»).
Luigi Russolo nasce il primo maggio 1885 a Portogruaro, in provincia di Venezia.
L'incontro milanese tra Marinetti e i giovani pittori Boccioni, Carrà e Russolo frutta la duplice
redazione del Manifesto dei pittori futuristi, l’11 febbraio 1910, e La pittura futurista. Manifesto
tecnico, l’11 aprile 1910, oltre che una produzione pittorica che inizia a definirsi
nell'applicazione effettiva dei principi affermati, pur rimanendo ancora influenzata dalla
precedente attività simbolista e divisionista. La mostra alla Galerie Bernheim-Jeune di Parigi, nel
febbraio 1912, inaugura il Grand Tour europeo dei pittori futuristi, Russolo in queste occasioni
espone con successo le sue più importanti tele futuriste, tra cui Dinamismo di un'automobile.
Nel 1933, si stabilisce a Cerro di Laveno e stende un trattato filosofico, Al di là della
materia, edito nel 1938. In quello stesso anno ritorna alla pittura con un'unica opera che anticipa
la sua nuova, prolifica fase pittorica. Si impegna in una produzione di carattere figurativo,
composta da più di cento dipinti in cui prevale la quiete dell'animo pacificato dell'artista
filosofo, distaccato dal contingente.
Luigi Russolo muore a Cerro di Laveno il 4 febbraio 1947. 5
Storia dell’Arte la modernità e la velocità nell’arte futurista
Dinamismo di un’automobile
(1912-1913, olio su tela, 106 x 140 cm, Georges Pompidou Center, Paris.)
Quest’opera di Luigi Russolo rappresenta al meglio il connubio tra arte, velocità e
motori. Il soggetto raffigura un’automobile che, ad una prima vista, appare semplificata e
stilizzata; in realtà sembra esserci una sorta di involucro esterno che indica la velocità che
pervade l’auto. È proprio una sorta di aura che avvolge la carrozzeria di un’autovettura dei
primi del ‘900; ad una più attenta vista si possono infatti anche scorgerne i particolari.
Il colore che caratterizza l’auto è il blu in tutte le sue sfumature e si contrappone al
rosso e al giallo che dominano lo sfondo.
L’armonia curvilinea dell’auto viene a tagliare le linee oblique della base del quadro e ne
è reciprocamente frammentata: l’auto penetra lo spazio e ne è a sua volta penetrata.
L’idea di dinamismo è data anche dalla scelta dei colori prima accennata. L’auto è blu,
fredda e con il suo moto viene a interrompere una successione di forme triangolari colorate,
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Storia dell’Arte la modernità e la velocità nell’arte futurista
caratterizzate dai toni caldi del rosso. Questi triangoli indicano e seguono il movimento
dell’auto da destra verso sinistra.
Tale artificio è stato reso rappresentando linee oblique che, procedendo nel moto,
tendono ad aprirsi sempre di più: in poche parole i triangoli a destra sono acutangoli, a sinistra
ottusangoli fin quasi a raddrizzarsi. Tali figure ricostruiscono lo spostamento reciproco della
folla al passaggio della vettura e quello della vettura stessa all’interno della folla. Il giallo che
ogni tanto inframmezza lo sfondo sta ad indicare lo scorrere rapido e dinamico delle ruote su
una ipotetica strada, tanto che sembra quasi di avvertire il rumore prodotto dal loro attrito.
L’aspetto sonoro è fondamentale per Russolo che, in sperimentazioni artistiche
successive, abbandonò la pittura per darsi alla costruzione di strumenti in grado di riprodurre i
suoni pulsanti delle metropoli.
L’espediente di confondere le sensazioni, in questo caso visive con auditive, ovvero la
sinestesia, si realizza appieno in quest’opera grazie alle scelte grafiche e cromatiche di colori
complementari. 7
Storia/Economia la storia della Ducati
Storia/Economia
“In Ducati il ciclomotore è fase transitoria di una coscienza
progettuale e produttiva che si manifesterà nella pienezza della sua
vocazione passando dalla motoleggere,ulteriore avanzamento, alla
definizione della moto vera e propria.”
-Decio Giulio Riccardo Carugati-
La storia della Ducati
.
Il mondo Ducati nasce il 4 luglio 1926
Quando i fratelli Cavalieri Ducati fondano l’azienda di Borgo Panigale, non pensavano
ancora al mondo del motociclismo, infatti inizialmente nasce come Società Radio Brevetti
Ducati, con l’obiettivo di alimentare il mercato dalle nascente industria della trasmissioni radio;
ma non solo, infatti la Ducati fu una delle prime aziende italiane a comprendere l’ importanza
Storia/Economia la storia della Ducati
della fusione industriale delle quattro tecniche fondamentali: radio- elettro- ottica- meccanica.
Dal 1925 al 1991 sono stati creati e diffusi nel mondo una lunga serie di prodotti, tra i quali:
CONDENSATORI MANES DUCATI-1925
1925 fu disegnato e creato da Adriano Ducati il primo condensatore fisso, chiamato
“MANES” derivante dal latino “manere” ovvero restare fisso; questi furono inviati a molti
radiotecnici del mondo per cercare notorietà ed approvazione, e quindi furono sempre più
modernizzati ed rinnovati.
IL DUFONO-1935
Risolveva il problema delle comunicazioni tra le varie stanze di un’ albergo, banca ,
stabilimento o ospedale senza utilizzare il telefono; il Dufono consisteva in un impianto di
comunicazione interna a viva voce. 9
Storia/Economia la storia della Ducati
APPARECCHI RADIO MUSICALI- 1939
Finalmente lo stabilimento Ducati potè produrre apparecchi radio con parti da loro
costruite, come ad esempio i condensatori. In Messico circolava una pubblicità che diceva “ E
come l’Italia è la culla di Marconi, così gli apparecchi radio Ducati sona nati nella medesima
culla!” Radio Ducati – Ducati Radio un binomio che è come ora moto Ducati - Ducati moto.
Dall’elettronica alla meccanica, le due vie percorse dalla Ducati.
IL RASELET- 1940
Il raselet fu noto per essere il primo rasoio elettrico italiano e per la sua campagna
pubblicitaria che passava il messaggio “ Un nemico sanguinario vi aspetta ogni mattina? …lo
eviterete usando il raselet” .
Nonostante gli anni, il raselter è rimasto l’unico rasoio italiano, perché poi furono
importati i rasoi elettrici Philips, Braun e Grundig. 10
Storia/Economia la storia della Ducati
LA MIRCRO CAMERA FOTOGRAFICA-1941 La microcamera
fotografica Ducati misurava 18 x 24 cm. La sezione ottica della Ducati fu eliminata per ordine
di Roma dopo che la Microcamera aveva conquistato il favore del mercato e non se ne
conobbero mai le ragioni, nonostante questa macchina rappresentasse l’ideale di ogni
fotografo.
PROIETTORE CINEMATOGRAFICO- 1941
Il proiettore cinematografico Ducati era dotato della perfezione più recente della
tecnologia cinematografica del tempo; poteva sostenere bene 45 minuti di proiezione.
DUOCONTA- 1942
La Duoconta era una macchina modernissima per il tempo, che affiancava le calcolatrici
manuali, prodotta in vista della ripresa economica per il dopo-guerra; purtroppo ne furono
vendute solamente alcune centinaia di pezzi e poi sparì dalla produzione a causa dei
bombardamenti del 1944.
Durante la seconda guerra mondiale, che risultò disastrosa per lo stabilimento, il quale
venne raso al suolo nel 1944 dai bombardamenti, i fratelli Ducati studiarono e progettarono
nuovi prodotti da proporre ai mercati internazionali alla fine del conflitto. 11
Storia/Economia la storia della Ducati
I loro studi non furono vani grazie all’offerta dell’ IRI ( Istituto di Ricostruzione
Industriale) fondato con l’obiettivo di evitare il fallimento delle principali banche italiane e di
conseguenza il crollo dell’economia, infatti nel 1946, alla fiera di Milano, i fratelli Ducati
poterono presentano“ il Cucciolo”, un piccolo motore ausiliario per biciclette. Per il lancio nel
mercato del “Cucciolo”, come campagna pubblicitaria, l’azienda Ducati fece scrive all’autore
musicale, il Maestro Olivero, una canzoncina che cantava “ ..il motorino è piccolo ma batte
come il mio cuore vieni con me, ti porterò
sul Cucciolo”.
“il Cucciolo” era un motore a quattro
tempi, quindi non funzionava a miscela, ma a
benzina; nonostante fosse semplice da applicare al
telaio di bicicletta, il micromotore aveva il pregio
di collegarsi direttamente alla catena di Dettaglio ancora più
trasmissione, avvantaggiando la mobilità. innovativo era la presenza di un
cambio a due velocità, dettaglio che rendeva le biciclette trasformate adatte anche per percorsi
collinari.
Nel 1954 entrò a far parte del team Ducati l’ ingegner Fabio Taglioni alias “Doctor T”
il quale da subito si rivelò una grande fonte di innovazione
tecnica, infatti creò il motore monoalbero destinato alla 100 Gran Sport; questo motore
consentiva delle prestazioni migliori, la 100 Gran Sport, nota come Marianna, era molto
competitiva per il tempo, con 9 CV a 9000 giri e una velocità di oltre 115 km/h, infatti vinse