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Sintesi

Colore e arte: Vasilij Kandinskij

DELLO SPIRITUALE NELL'ARTE: L'EFFETTO DEL COLORE

Colore e psiche: il disegno infantile

LO SCARABOCCHIO

IL REALISMO FORTUITO

IL REALISMO MANCATO

LA FIGURA UMANA

IL REALISMO INTELLETTIVO O GNOSEOLOGICO

IL REALISMO VISIVO

IL COLORE, CHE GIOIA!

IL SIGNIFICATO DEI COLORI

Il colore nella storia: il nero fascista

Il colore nella letteratura: G. Pascoli e J. Joyce

JAMES JOYCE Dubliners - "THE DEAD"

Introduzione

Nel mondo dell'arte il colore ha sempre svolto una funzione fondamentale, poiché è proprio grazie ad esso che gli artisti dell'antichità  hanno potuto esternare in forme, sfumature, passaggi cromatici le loro emozioni e i loro sentimenti più profondi. Particolare importanza assume a questo proposito la figura di Kandinskij che espone le sue teorie sull'uso del colore secondo cui esso può avere sull'osservatore sia un effetto fisico che psichico. Tale riflessione non è, però, da circoscriversi al campo artistico: la psicologia, la pedagogia, ma anche la letteratura ci mostrano come il colore possa rappresentare un efficace strumento di comunicazione e influenzare notevolmente l'animo di chi lo percepisce. Numerosi psicologi hanno affrontato questo tema in relazione al disegno infantile in cui il colore, più della forma, è puro linguaggio emotivo che permette di evidenziare aspetti psichici - altrimenti insondabili - dell'inespresso e dell'inesprimibile. Il colore usato nel disegno diviene simbolo che assurge a significati universali, inconsci, arcaici, ed esprime le emozioni profonde del bambino. Tanto tempo fa, ma non è una fiaba, in una certa fabbrica gli operai si lamentavano con il padrone per il freddo che sentivano nel locale mensa, un locale che aveva le pareti imbiancate con un tono di blu, e chiedevano di aumentare il riscaldamento; il padrone, non essendo di questa idea, fece invece dipingere le pareti con un tono di arancio: il risultato fu che non solo gli operai non avvertivano più il freddo, ma addirittura fu abbassato il riscaldamento. Mi sembra una storia abbastanza convincente per capire quanto il colore possa influire sull'umore degli uomini. A grandi linee, noi viviamo in un mondo dove inconsciamente, cioè per abitudine, senza che neppure ce ne rendiamo conto, il colore ha una sua collocazione ben precisa: questo fin dall'antichità ', perché da sempre a ogni colore era abbinato un significato, ad esempio il rosso è sinonimo di passione e forza, il giallo è vitalità , il blu tranquillità . Quando si pensa al fascismo, da sempre viene in mente il colore nero, sicuramente per il ricordo delle "Camicie Nere", divisa indossata dai suoi militanti, ma forse anche perché è stato uno dei periodi più travagliati e dolorosi della recente storia italiana. Ecco un esempio di simbologia del colore. Significato simbolico assume il colore anche in ambito letterario. Qui il colore è utilizzato dagli scrittori per generare legami e corrispondenze tra i sensi o rappresentare metaforicamente aspetti e situazioni del reale. Pascoli, ad esempio, insiste sulle intense sensazioni cromatiche dei fiori per suscitare emozioni ed attribuire significati simbolici alle cose: è il caso di "digitale purpurea" e "gelsomino notturno", in cui il colore rosso allude ad un'accesa sensualità  e sottolinea con forza la carica sessuale, è sinonimo di passione, eros. Joyce, invece, in "The Dead" attribuisce significato simbolico alla neve e al suo colore bianco, che associa alla purezza e all'infinito, all'assenza e al vuoto e, analogamente a quanto avviene nelle culture orientali, alla morte. Il colore è una sensazione del cervello causata dall'interazione della luce con la materia. La luce che viene emessa in qualità  e quantità  differenti dalla materia illuminata, interagisce con il nostro sistema visivo provocando quelle diverse sensazioni alle quali abbiamo dato i più svariati nomi: i nomi dei colori. Ma la luce è energia elettromagnetica, un'energia in grado di indurre cambiamenti nel nostro equilibrio neurofisiologico e di conseguenza anche del nostro atteggiamento psicologico: senza scendere in esempi particolari pensate solo all'effetto diverso che hanno sulla nostra psiche una bella mattinata di sole, una giornata di pioggia, la notte.

BIBLIOGRAFIA INTRODUZIONE:

• - maggio 2009 • Copyright © Giulio Bertagna color designer

LINGUAGGI DELL'ARTE: KANDINSKIJ • Wikipedia, enciclopedia libera • DELLO SPIRITUALE NELL'ARTE: Dello spirituale nell'arte: L'effetto del colore da W. Kandinsky - Tutti gli scritti vol.2 - ed. Feltrinelli 1973 ( maggio 2009)

PEDAGOGIA - PSICOLOGIA: IL DISEGNO INFANTILE • Renzo Vianello, Da zero a sei anni, Edizioni Junior, Bergamo, 2005; • G. Luquet, Le dessin enfantin, Paris 1927, • Evi Crotti, Alberto Magni, Colori, edizioni Red! • Jacqueline Goodnow, Il disegno dei bambini, a cura di J.S. Bruner, M.Cole, B. Lloyd

STORIA : IL NERO FASCISTA • "Regime fascista italiano, " Microsoft® Encarta® Enciclopedia Online 2009 http://it.encarta.msn.com © 1997-2009 Microsoft Corporation. Tutti i diritti riservati. © 1993-2009 Microsoft Corporation. Tutti i diritti riservati. • Marco Fossati, Giorgio Luppi, Emilio Zanette, Passato e Presente, Edizioni scolastiche Bruno Mondadori

LETTERATURA ITALIANA : G. PASCOLI • Guido Baldi, Silvia Giusso, Mario Razetti, Giuseppe Zaccaria, Dal testo alla storia, dalla storia al testo, Paravia • conoscenze acquisite nel percorso di studio • analisi personale • http://www.tellusfolio.it - maggio 2009

LETTERATURA INGLESE : J. JOYCE • conoscenze acquisite nel percorso di studio • analisi personale

Estratto del documento

IL COLORE TRA PSICHE ED EMOZIONE 7

Se si accetta questa spiegazione, la vista dovrebbe essere collegata non soltanto al gusto ma anche a tutti gli

altri sensi. Così è infatti.

Molti colori possono avere un aspetto ruvido, pungente, mentre altri vengono sentiti come qualcosa di liscio,

di vellutato, cosicché li si accarezzerebbe volentieri (blu oltremare scuro, verde di cromo, lacca garanza).

Anche la differenza tra freddo e caldo nella percezione del tono del colore si fonda su questa sensazione.

Ci sono addirittura colori che appaiono molli (lacca garanza) e altri che si presentano sempre come duri

(verde cobalto, ossido verde-blu), tanto che il colore appena spremuto dal tubetto può dar l'impressione di

essere già secco.

D'uso comune è l'espressione "colori profumati."

Infine le qualità acustiche dei colori sono così ben definite che non esiste forse un essere umano che abbia

mai cercato di rendere l'impressione del giallo squillante con i tasti bassi del pianoforte o che designerebbe la

lacca garanza scura come una voce di soprano.

( Nota :In questo settore sono già state condotte numerose ricerche, di carattere teorico e anche pratico.

Sulla base delle molteplici analogie (anche della vibrazione fisica dell'aria e della luce) si troverà anche per la

pittura una possibilità di costruire un proprio contrappunto.

D'altra parte è stato compiuto con successo, nella pratica, il tentativo di far apprendere una melodia a

bambini musicalmente poco dotati con l'aiuto dei colori (ad esempio mediante fiori).

In questo settore ha lavorato per molti anni la signora A. Sacharyin-Unkovskij, la quale ha costruito uno

speciale metodo esatto "per trascrivere la musica dei colori della natura, per dipingere i suoni della natura,

per vedere i suoni cromaticamente e ascoltare musicalmente i colori ". Questo metodo è usato già da anni

nella scuola di colei che lo ha inventato e fu riconosciuto utile dal conservatorio di Pietroburgo. Anche

Skrjabin ha redatto in modo empirico una tabella parallela dei toni musicali e cromatici, la quale è molto

simile alla tabella, più fisica, della signora Unkovskij.

Skrjabin ha applicato in modo molto persuasivo il suo principio nel Prometeo .

Si veda la tabella nel settimanale "Muz'ika" Moskvà 1911, N. 9.)

Questa spiegazione (e quindi propriamente anche quella fondata sull'associazione) non è però sufficiente in

molti casi che sono per noi di particolare importanza.

Chi ha sentito parlare della terapia del colore sa che la luce colorata può causare un effetto del tutto

particolare sull'intero organismo.

Sono stati compiuti vari tentativi di utilizzare questa forza del colore e applicarla in varie malattie nervose;

anche qui si osservò che la luce rossa esercita un effetto vivificante, stimolante, anche sul cuore, e che invece

il blu può condurre a uno stato temporaneo di paralisi.

Se un effetto del genere è osservabile anche su animali e addirittura su vegetali, com'è di fatto avvenuto, la

spiegazione fondata sull'associazione cade completamente.

Questi fatti dimostrano in ogni caso che il colore ha in sé una forza poco studiata ma enorme, la quale può

esercitare la sua influenza sull'intero corpo umano come organismo fisico.

Se però l'associazione non ci sembra in questo caso sufficiente, non possiamo accontentarci di questa

spiegazione neppure a proposito dell'azione del colore sulla psiche.

In generale, il colore è un mezzo che consente di esercitare un influsso diretto sull'anima.

Il colore è il tasto, l'occhio il martelletto, l'anima è il pianoforte dalle molte corde.

L'artista è la mano che, toccando questo o quel tasto, mette opportunamente in vibrazione l'anima umana.

è chiaro pertanto che l'armonia dei colori deve fondarsi solo sul principio della giusta stimolazione dell'anima

umana .

Questa base deve essere designata come il principio della necessità inferiore .”

7 IL COLORE TRA PSICHE ED EMOZIONE 8

Colore e psiche: il disegno infantile

“i colori sono un alfabeto del mondo; non solo il mare, il prato o il fuoco, ma anche sentimenti,

parole, situazioni, perfino idee hanno dei colori.”

Claudio Magris, 1998

Il colore è un mezzo educativo di notevole importanza per chiunque si occupi dell'infanzia e dell'adolescenza,

come genitore o come educatore, perché permette di cogliere quel mondo sotterraneo fatto di emozioni che

il bambino non riesce a esprimere totalmente con le parole.

Da qui il mio interesse verso l'interpretazione del disegno infantile.

LO SCARABOCCHIO

Già dal primo anno di vita il bambino manifesta sensazioni, emozioni, bisogni di tenerezza e di attenzione,

gioia e tensioni attraverso gli scarabocchi.

Lo scarabocchio colorato esprime una natura estroversa, da incanalare adeguatamente, per evitare

repressioni che potrebbero sfociare nell'aggressività (fig. 1)

Lo scarabocchio non colorato potrebbe invece rappresentare un temperamento sensibile: si tratta quindi di

un bambino più appartato e riservato, la cui introversione potrebbe sfociare in scontrosità all'interno del

gruppo dei coetanei (fig. 2).

Michele, 3 anni, primo anno di scuola Saverio, 3 anni, primo anno di scuola materna.

materna. Figura 1 Figura 2

8 IL COLORE TRA PSICHE ED EMOZIONE 9

Lo scarabocchio come “opera d’arte”

Il bimbo ama molto il colore perché gli permette di percepire più istintivamente l'universo che porta dentro

di sé.

Il disegno stimola, incuriosisce e vivacizza i bambini e per questo motivo dovremmo prestare maggiore

attenzione alle loro "opere d'arte".

IL REALISMO FORTUITO

Il bambino evidenzia un'analogia più o meno vaga, e

spesso impercettibile all'adulto, tra il tratto che sta

facendo e qualcosa di reale: dà al segno il nome

dell'oggetto.

I bambini, soprattutto se si chiede loro "Che cos'è?",

attribuiscono un qualche significato: un bambino, una

casa, un cane, ecc. Spesso si ha l'impressione che la

rappresentazione venga stabilita a posteriori. E' come

se il bambino provasse a vedere che cosa viene fuori

facendo questi segni, per poi scoprire, contento, che

quanto fatto rappresenta pur qualcosa. Luquet ha

proposto per questa fase l'etichetta di realismo

fortuito, per indicare, appunto, che eventuali risultati

non sono il frutto di intenzionalità, ma di una

"scoperta" successiva.

Durante il 3° anno di vita il ripetersi di queste

esperienze è superato da una "intenzione

rappresentativa" che è all'origine delle fasi successive

che sono strettamente intrecciate.

IL REALISMO MANCATO

A questa fase ne succede un'altra caratterizzata da intenzionalità rappresentativa. Il bambino, cioè, fin

dall'inizio cerca di rappresentare qualcosa. Inizialmente, a dire il vero, il bambino ha desideri, intenzioni e

aspettative superiori ai risultati (così come sono valutati da lui stesso). Può così succedere che egli ci dica

che vuole fare un'automobile, ma che poi, osservando a metà strada che cosa sta facendo, egli cambi idea e

ci dica che sta facendo una barca, per poi cambiare idea ancora. Egli è nella fase del realismo mancato:

vorrebbe fare qualcosa, ma non ci riesce. Si tratta di una fase molto delicata. Il bambino può vivere in modo

frustrante i comportamenti dell'adulto che sottolineano le sue incapacità.

Questa fase copre l'arco di tempo dai quattro ai dodici anni.

9 IL COLORE TRA PSICHE ED EMOZIONE 10

LA FIGURA UMANA

Proprio sulla base dell'esperienza precedente il bambino,

in una fase successiva, può cercare di "trovar fiducia"

disegnando le cose che ha imparato a fare bene. Un

soggetto tipico è la figura umana, inizialmente (dai tre

anni o prima) rappresentata in modo molto caratteristico

("l'omino testone"): inizialmente sarà una forma rotonda

con due appendici inferiori, quindi la testa e le gambe.

Gradualmente gli altri elementi compariranno: le braccia

come due fili attaccati alla testa, poi ancora un altro

cerchio per definire "la pancia" e infine dei segni per

caratterizzare il viso. Questi ultimi saranno

indistintamente posti dentro o fuori dal cerchio "viso" e solo diversi mesi dopo troveranno una collocazione

esatta.

In un'ottica cognitivista è stato suggerito che l'omino

testone è riprodotto in tale modo non perché il

bambino abbia un’immagine mentale interiorizzata

del corpo umano così deformata (e su questo c'è un

accordo praticamente unanime), ma a causa di

limitata capacità della memoria di lavoro.

IL REALISMO INTELLETTIVO O GNOSEOLOGICO

Almeno fino ai 6-7 anni il bambino non disegna come se "facesse una fotografia", cioè come appaiono le

cose da un qualche punto di vista, ma sulla base delle proprie conoscenze. Per riferirsi a questo modo di

disegnare Luquet ha proposto l'espressione realismo intellettivo.

Tipici esempi si hanno con la rappresentazione di cose non visibili (ad esempio sia il treno che le rotaie, uno

sopra le altre, ma distaccati in modo che si vedano entrambi; oppure, usando la trasparenza, disegnare una

10 IL COLORE TRA PSICHE ED EMOZIONE 11

casa e i mobili che vi sono dentro) o il cambiamento del punto di vista nel disegnare una scena (ad esempio

una casa vista dal davanti, ma il marciapiede visto dall'alto).

IL REALISMO VISIVO

Verso gli 8-9 anni (non a caso nello

stesso periodo in cui si è conclusa la

fase di acquisizione del pensiero

operatorio concreto) il bambino cerca di

rispettare il più possibile la realtà così

come essa è visibile da un particolare

punto di vista (anche se a volte usa più

di un punto di vista). Inizia la fase del

realismo visivo. Vi sono anche buoni

tentativi di rappresentare il movimento

delle persone.

Con l'adolescenza (a partire dagli 11-12

anni) c'è particolare attenzione per la

prospettiva. Aumenta anche l'interesse

decorativo. Spesso le persone sono

disegnate di profilo.

La valutazione delle proprie capacità

può essere tale da portare il ragazzo a

ritenersi non "portato" per il disegno.

11 IL COLORE TRA PSICHE ED EMOZIONE 12

IL COLORE, CHE GIOIA!

Come si può, in un processo educativo, verificare i progressi, correggere eventuali errori o evitare

atteggiamenti non corretti?

Un aiuto efficace viene proprio dall’osservazione e dall’interpretazione del colore: con il suo mondo di

colorare e con le sue preferenze il bambino manifesta in modo visibile ciò che prova dentro di sé.

La percezione del colore è un "avvenimento psichico", un fenomeno insieme conscio ed inconscio. I bambini

sono incapaci, per ragioni evolutive, di finalizzare l'uso del colore in senso realistico o artistico, usano i colori

sotto la spinta dell'emotività per elaborare fantasie cariche di "affetti".

Il disegno con l’arcobaleno

Basta vedere la gioia dei piccoli quando si porge loro un foglio bianco con dei colori per capire come

disegnare sia innato nell’uomo. Infatti, per colorare, i bambini non hanno bisogno di alcun apprendimento; il

colore è un dono dell’istinto che ci rende simili all’universo: con i colori il bambino traccia delle semplici righe

e “magicamente” nasce un arcobaleno.

12 IL COLORE TRA PSICHE ED EMOZIONE 13

Il disegno non colorato

Il colore è usato da tutti i bambini indistintamente. Si può verificare un rifiuto del colore solo se

intervengono elementi di disturbo emotivo, come espressione di disagio interiore dovuto a molteplici fattori,

che in un’età così delicata possono innescare dei timori nell’animo del piccolo.

Il disegno colorato vivacemente

Un bimbo che si sente amato vive in modo empatico la propria vita, nella quale il colore diventa un elemento

espressivo della gioia interiore, un messaggio che rappresenta la garanzia di uno sviluppo armonioso.

13 IL COLORE TRA PSICHE ED EMOZIONE 14

IL SIGNIFICATO DEI COLORI

Nelle case, nelle scuole, nelle aziende e negli ospedali il colore favorisce l’armonia psichica di tutti gli esseri

viventi e il loro benessere, forse perché l’uomo, frastornato dalla gelida tecnica, sente il bisogno di dare

spazio al colore, facendolo emergere dal cantuccio in cui la razionalità lo aveva relegato.

Il significato dei colori ha più valenze: da un lato, il colore rappresenta il simbolo che l’uomo gli ha attribuito;

dall’altro, tale simbologia acquista la forza interpretativa che ci permette di entrare in modo discreto nel

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