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Sintesi

Introduzione L'ignavia come indifferenza - Tesina



Ci è stata concessa una vita e questo miracolo, soprattutto nella società odierna, è trascurato.
Si compiono gli stessi gesti, si discutono le medesime cose, si dà peso agli oggetti materiali, l'amore è alla mercé dei social network, i valori insegnati dalla storia sono dimenticati.
L'uomo del ventunesimo secolo è cambiato, non combatte più per i propri sogni. Egli occupa un minuscolo spazio nel mondo, mentre dentro gli serpeggia un vuoto inspiegabile.
La morte gli scava l'anima, gli buca le ossa, si avvicina a ogni suo respiro. Eppure a lui non interessa. Egli resta in vita grazie a una schietta astuzia, respira, mangia e dorme; compie atti alla sopravvivenza. Non prova emozioni concrete.
Appassionata di Dante Alighieri e delle sue opere, mi affascina particolarmente il Canto III della Divina Commedia, dove Dante colloca gli ignavi. Così ho cercato il lungo cammino dell'ignavia attraverso i secoli, per capire in quali circostanze uomo diventa indifferente.
Nella mia breve vita ho incontrato persone che hanno scelto beni materiali ai sentimenti, uno di questi è mio padre, che per indifferenza o per codardia ha lasciato crescere me e mio fratello senza il suo affetto. Probabilmente è stato questo a motivarmi per la compilazione della tesina.
Perché si è ignavi? Ci si nasce o ci si diventa? E' un'imposizione o una preferenza? In caso, come si combatte l'indifferenza? Vi è un rimedio?
Queste sono le domande che hanno occupato la mia mente e, tramite questa dissertazione, pongo finalmente loro delle risposte.


Collegamenti


L'ignavia come indifferenza - Tesina




Italiano: -Gli ignavi di Dante Alighieri: Canto III della Divina Commedia.
-Alberto Moravia: Gli Indifferenti.
-Teoria dei due soli di Dante Alighieri espressa nel trattato Monarchia (terzo libro).
Diritto: L’indifferenza al voto: l’astensionismo, in particolare fra Nord e Sud d’Italia.
Scienza delle finanze: Noncuranza e/o scarso interesse al pagamento delle imposte: l’evasione fiscale.
Francese : La société rend l’homme indifférent selon la conscience collective d’Émile Durkheim.
Inglese: The World War I (or The Great War): the first global conflict, which involved all the world’s great powers. In particular the Italy’s role against two opposing alliances.
Storia: “Io odio gli indifferenti”, articolo di Antonio Gramsci redatto dopo la Grande Guerra.
Economia aziendale: Adulti e giovani demotivati: 1,6 milione non cerca lavoro.
Estratto del documento

L

i

scelto il presidente della Regione, è il più basso della Storia della

Repubblica: il 47,42% degli aventi diritto (a Palermo il 46,31%)

ra così quella della partecipazione. La tendenza sembra in ascesa

18

comunali del 2012 la media è stata del 66,88% al primo turno e

del 51,38% il secondo.

Preoccupanti sono gli ultimi dati riguardo le votazioni amministra-

tive di maggio 2013 soprattutto a Roma e Sestri Levante, in pro-

vincia di Genova, che a questo proposito, Enrico Letta, il Premier,

ha commentato: «Le comunali sono

ulteriore conferma del drammatico

è stato

un drammatico campanello allarme

per troppo bassa partecipazione al

voto», sottolineando che è inaccet-

tabile che in una città come Roma

solo un cittadino su due abbia votato e questo deve «porci il pro-

blema».

re: al seggio numero 1, quello del centro storico, è stata raggiunto

un 33,9% rispetto al 76,10% di tre anni fa. Un avente di diritto su

tre ha votato al seggio numero 1. . 48 comma

2 della Costituzione esprime che: «Il voto è personale ed eguale,

libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico» le

rivoluzioni, attraverso i secoli, per ottenere il diritto di voto.

Le norme di riferimento sono contenute nel DPR 361/1957, il co-

siddetto Testo Unico sulle leggi elettorali che regola il funziona-

mento della macchina elettorale. La norma in questione disciplina

soltanto le procedure di voto e fissa i casi in cui la scheda è da

considerarsi nulla e

meglio dire di annullamento volontario della scheda) al seggio è

e vota senza entrare nella cabina elettorale (art. 62, Dpr

367/1951).

i sistemi democratici, perché è dal voto, è dalle volontà dei cittadi-

ni durante le elezioni che nasce la democrazia stessa. 19

L’evasione fiscale

Franco Poma nel suo manuale per scuole

superiori ha descritto come: «Un comportamento illecito che si

si sottrae in tutto (evasione totale) o in parte (evasione parziale)

rendo a comportamenti dolosi».

lo stato punisce i trasgressori con apposite sanzioni a seconda del

reato commesso.

Queste contravvenzioni comportano importanti conseguenze al si-

stema economico: gli organi preposti alla politica economica non

grava sui cittadini: i contribuenti onesti devono sopportare un ca-

rico più elevato, poiché il fabbisogno finanziario deve comunque

essere affrontato. Quindi lo Stato è costretto a ridurre la spesa

pubblica con tagli sul finanziamento alla pubblica amministrazio-

ne e diminuzione del welfare state, con aumento delle imposte in-

dirette e/o le imposte speciali sui consumi (per esempio le accise).

ogni anno i redditi evasi so-

no circa 120 miliardi, di cui sessanta

.

Per combatterla, servirebbe aumen-

tare i controlli da parte dello Stato

Agenzia delle

Entrate) e le segnalazioni dei cittadini. A fronte di questo, è emer-

so un nuovo meccanismo per la raccolta di dati in conformità a se-

gnalazioni anonime.

Il sito internet www.evasori.info permette a chiunque di effettuare

tali segnalazioni senza però identificare né il segnalatore né

evasore, ma raccogliendo dati su zone geografiche e categorie,

usando la stessa classificazione di attività economiche usata

Agenzia delle Entrate. Questo è un ottimo metodo per chi

crede che pagare le imposte sia uno dei «doveri inderogabili di so-

20

lidarietà politica, economica e sociale» solennemente affermati

articolo 2 della Costituzione. 21

L’étude de la société

Émile Durkheim est né en 1858 à Épinal et il est meurt en 1917 à

Paris sociologie moderne. Formé

positivisme, Durkheim dé-

finit le «fait social»: cette définition lui

collectif et le social du psychologique,

et de fonder logiquement les condi-

traignante de la société sur les indivi-

dus. «Extériorité, étendue et con-

trainte caractérisent le fait social»:

cette thèse fit de lui le véritable fonda-

teur de la sociologie en tant que disci-

pline autonome et scientifique.

conscience col-

lective.

Selon Durkheim, tous les éléments de la société, y compris la mo-

histoire

peuvent être étudiés scientifiquement. En particulier, pour

Durkheim, la sociologie serait «la science des institutions, de leur

genèse et de leur fonctionnement». Pour lui, une institution veut

dire, «toutes les croyances et tous les modes de conduite institués par

la collectivité».

habitent dans le même endroit géographique, elle est «avant tout

de sentiments de toutes

sortes, qui se réalisent par les individus». Elle indique une réalité

qui résulte dans la fusion des consciences individuelles. Cette réa-

lité est sui generis -à-

composantes, et impossible à expliquer, sauf par les moyens qui

lui sont propres. La société est plus que la somme de ses parties;

22

vidu, et est d'un ordre complètement différent des parties dont

elle est composée. Le terme conscience collective est parfois utilisé

par Durkheim pour décrire cette réalité psychique. La société et

les phénomènes sociaux ne peuvent être expliqués que dans des

termes sociologiques.

Pour mieux déterminer et analyser le contenu de cette réalité psy-

chique, Durkheim invente le concept de fait social. Les faits so-

Alors, on peut dire qu est la société de mouler les hommes. Au-

h esprit humain, ce qui rend in-

différent. Après des études Durkheim, nous pouvons dire que

qui

se réalisent par les individus.

Ainsi, on peut est la période historique pour former

homme et ses croyances. Voici Verga est ajouté avec son concept

soin de rester accroché aux valeurs de la famille, le travail, les tra-

ditions ancestrales. huître idéal est construit le roman de Ver-

ga, I Malavoglia. ronnement

croient et respectent les valeurs auxquelles ils croyaient, alors ils

peuvent vivre sans danger, peut-être pauvres, mais en toute sécuri-

té. Le problème vient quand ils commencent à sentir le désir de

changement, le désir de progresser.

Ensuite, on peut affermer que les temps changent, mais les mé-

thodes restent les mêmes: dans la période de Verga a été le con-

hui, la société fait un homme indolent

pour de elles, par exemple, est la crise

économique a éclaté en 2008. 23

1,6 milione di giovani demotivati

degli scoraggiati cresce, so-

prattutto tra gli adulti, con

più di un milione di over 34

che non cerca lavoro perché

ritiene di non riuscire a tro-

varlo. Secondo i dati Istat, in

tutto sono 1,6 milione e tra

loro 1 milione e 150 mila ha

tra i 35 e 64 anni (+10,1%).

Gli scoraggiati rientrano tra gli inattivi, coloro che né hanno

che comprende però anche gli stu-

denti, le casalinghe e i pensionati.

Rispetto agli anni passati, gli scoraggiati sono cresciuti del 5,5%.

La crisi ha portato un aumento di coloro che non cercano lavoro

solo perché pensano di non trovarlo. Chi dichiara di non essere a

caccia di un impiego perché convinto di non poterlo trovare risul-

ta

i 45-54enni e del 23,1% tra i 55-64enni.

Fortunatamente, però, gli under 35 sono più ottimisti: contrario il

-5,1%). Proba-

bilmente ripetuti tentativi andati a vuoto portano con il passare

gli scoraggiati, chi getta la spugna potrebbe essersi ritrovato dopo

tante prove senza alcun risultato.

In più, s notevolmente il Paese

europeo in cui è più alto il numero di persone che hanno rinuncia-

to .

sono perfettamente in

grado di svolgere un lavoro, ma semplicemente non lo stanno cer-

cano.

crisi economica scoraggia gli italiani a trovare un impiego. Dietro a

quei dati percentuali vi è rassegnazione, paura e sgomento, una to-

24

tale incapacità a vivere, ad agire per affrontare la crisi che è scop-

piata negli Stati Uniti nel

2008.

Questo status quo si col-

lega agli studi di Dur-

kheim: la crisi economica

schiaccia le speranze e i

buoni propositi dei lavo-

ratori. I pensieri della col-

lettività si solidificano ed

elaborano una sola via

Ai giorni nostri, rassegnarsi è più facile che combattere, in più i

mass media giocano un ruolo importante, alimentando il terrore e

mondiale, in Italia il tasso dei suicidi è aumentato del 30%. A sui-

cidarsi sono sia gli imprenditori indebitati presso terzi, sia i privati

che non rie 25

The World War I

World War I (or Great War), lasted from 1914 to 1918, began as a

local European conflict between Austria-Hungary and Serbia on

July 28, 1914. It was transformed into a general European war by

the declaration of war made by Germany against Russia, on Au-

gust 1, 1914.

These conflicts eventually became a global war involving 32 na-

tions, twenty eight of which, known as the Allies and the Associ-

ated Powers, and including Great Britain, France, Russia, Italy

and the United States, opposed the coalition known as the Central

Powers, consisting of Germany, Austria-Hungary, Turkey and

Bulgaria.

The war broke out between Austria-Hungary and Serbia because

of the assassination on June 28, 1914, at Sarajevo, capital of the

Austro-Hungarian province of Bosnia, of the Archduke Francis

Ferdinand, heir-presumptive to the throne of Austria-Hungary, by

a Serb nationalist.

The fundamental causes of the conflict, however, were rooted

deeply in the European history of the previous century, particular-

ly in the political and economic policies of the nations of Europe

26

after the year 1871, which marked the emergence of Germany as a

great world power.

The unarmed British passenger ship Lusitania was torpedoed and

sunk by a German submarine on May 7, 1915. This outraged the

American public opinion against Germany.

Hostilities between the Allied and Central Powers continued until

the signing of the Armistice on November 11, 1918, a period of

four years, three months and fourteen days. The aggregate direct

war costs of all the belligerents amounted to about 186 billion dol-

lars.

Casualties in the land forces amounted to over 37 million; in addi-

tion deaths among civilian populations caused indirectly by war

approximated 10 million.

The war is different tha

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