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Sintesi
Storia dell'Arte- Evoluzione dei graffiti dalla nascita al XXI secolo
Storia- Il muro di Berlino
Inglese - Questione nordirlandese e la poesia di Seamus Heaney
Estratto del documento

Tuttavia questa nuova espressione “artistica” aveva qualcosa di diverso che la

portò rapidamente alla celebrità: la tela era il tessuto urbano, i pennelli erano

le bombolette spray e attraverso i colori dalle tonalità forti venivano mandati

messaggi provenienti dalle periferie degradate delle grandi metropoli.

writers tag:

I primi iniziarono a disegnare scritte elaborate con colori, contorni

spessi e personalizzate a seconda del personale stile. Queste scritte potevano

essere la semplice firma dell’artista oppure un messaggio mandato in modo

diretto, espresso in modo ermetico attraverso simboli o acronimi. I bersagli

preferiti per questi lavori erano le parti anonime e degradate della città (muri,

sottopassaggi) oppure i mezzi pubblici in quanto permettevano di far arrivare il

proprio messaggio a un numero consistente di persone.

I graffiti divennero velocemente una moda tra i più giovani dei quartieri neri e

latino-americani che li usavano per esprimere il loro disagio e la loro situazione

degradata in un mondo dominato dai bianchi (emblematico ad esempio lo

pseudonimo con cui usava firmarsi Basquiat: SAMO “Same Old Shit"). Le

autorità cercarono di contrastare questo fenomeno aumentando i controlli ma

writers

questa “gara” portò ancora più sulle strade. La spinta data da queste

sfide portò ad un decisivo aumento qualitativo del fenomeno e ad una

evoluzione degli stili, con le scritte che adesso erano accompagnate da sfondi

colorati e piccoli disegni, principalmente ripresi dai pupazzi dei cartoni animati

o dalla segnaletica stradale.

Con la diffusione di questo fenomeno e la nascita della cultura hip hop, di cui il

writing è una delle cinque discipline base, i graffiti iniziarono a differenziarsi

diventando simbolo di un determinato gruppo di persone unite dai motivi più

disparati: quartiere, razza o aggregamento musicale. Si vennero a creare

diverse linee guida: da un lato

taggare

coloro che continuavano a

i muri, per lo più con il nome della

crew

propria (gruppo di artisti)

d’appartenenza o il proprio nome

da artisti, dall’altro invece vi fu

una virata verso quella che sarà in

“street art”,

seguito chiamata

dapprima creata usando appositi

stencil (maschere normografiche)

e successivamente con disegni

creati come vere e proprie opere

d’arte.

Con street art si intende quello

che più comunemente viene

chiamato graffito, ovvero un

disegno elaborato eseguito per lo più su tessuto urbano. Famosi sono gli artisti

che ne hanno creati nelle metropoli mondiali che, pur con tecniche, stili e colori

differenti, sono stati tutti accomunati dall’intento di mandare un messaggio

riguardo le condizioni sociali o politiche in cui si trovavano a vivere. I più famosi

sono stati Jean Michel Basquiat, Keith Haring e poi negli ultimi anni è diventato

writer

famoso Banksy, conosciuto per le sue opere ma che nessuno ha mai

visto in volto.

street art

La a tutt’oggi è considerata illegale ed è punibile a norma di legge

con multe e reclusione. Negli anni tuttavia in alcune città sono stati indicati,

writers

dalle varie amministrazioni locali, luoghi dove i potevano andare a

sfogare la loro vena “artistica”. Uno dei più famosi luoghi dove questo è stato

possibile è sicuramente la East Side Gallery a Berlino, seguita dal John Lennon’s

Wall a Praga. Anche molte altre città nel mondo hanno numerose opere

murarie, New York su tutte, dovute a proteste sociali, famose ad esempio le

opere sui muri delle città dell’Irlanda del Nord in memoria delle vittime dei

“Troubles” degli anni ’70. L’East Side Gallery è un pezzo del muro di Berlino,

ancora eretto, su cui i maggiori graffitari disegnarono opere, alcune anche

molto famose, che miravano a colpire il sistema del muro e la divisione di

Berlino. Il murale più famoso in assoluto è quello ritraente il leader dell’URSS

Leonid Breznev e il presidente della DDR Erich Honecker nel famoso saluto del

bacio, come da tradizione russa, in occasione di un incontro ufficiale. Sotto il

disegno vi è una scritta provocante, in lingua sia russa sia tedesca, inneggiante

a questo “amore mortale”. writers

Basquiat e Haring sono tutt’oggi tra i più famosi in tutto il mondo,

conosciuti e copiati in quanto punti di riferimento pur con due stili

completamente differenti. I due furono amici in vita e collaborarono fino alla

morte del primo per overdose nel 1988.

Il disegno di Basquiat era aggressivo ed

istintivo, sfogava la sua rabbia, per la sua

condizione sociale non elevata, sulle opere.

I visi hanno caratteri grotteschi e

animaleschi, con alcuni riferimenti anche

alle maschere africane. I colori hanno toni

forti e sono accostati in modo violento, la

regressione nell’opera è una rimanenza dei

graffiti metropolitani.

Grazie all’amicizia con Andy Warhol,

Basquiat si ritrovò ad esporre, assieme ad

Hering, nelle principali gallerie newyorkesi

e poté esprimere al massimo la sua abilità

in molte altre arti, come ad esempio la

musica. Dopo la morte del re della Pop Art,

però, cadde in depressione. Entrò nel

tunnel della tossicodipendenza e morì per

overdose di eroina a soli ventotto anni, nel 1988, lasciando ai posteri una

sensazione di un lavoro non concluso e di un artista poliedrico non

writer

completamente espresso. Ad oggi è considerato come l’unico che abbia

mai potuto reggere il confronto con Haring, maggiore esponente e artista più

completo di sempre.

Come già accennato il writer che è considerato il re di questa arte è Keith

Haring. Anche lui americano, entrò in contatto con altri grandi artisti di strada

ma non si discostò mai da quel suo personalissimo stile riconosciuto ovunque.

Tutti i suoi disegni sono caratterizzati da uno stile molto semplice e naif, fatto

da omini stilizzati da lui definiti “radianti” circondati da piccole linee curve

indicanti il movimento di chiaro richiamo fumettistico. Il tono delle opere

sembra quasi ironico ma in realtà è una critica molto forte alla società

borghese americana. In queste semplici forme stilizzate e colorate in modo

uniforme e semplici vi si possono leggere messaggi molto diretti e d’impatto

che attaccano il sempre maggiore divario tra le classi sociali, specialmente

nelle grandi metropoli. Haring divenne molto famoso e, come l’amico Basquiat,

entrò in contatto con le firme principali della Pop Art e iniziò ad esporre in varie

mostre. Espose alla Biennale di Venezia, dipinse un murale sul muro di Berlino

e, sul muro del convento di Sant’Antonio presso Pisa, dipinse uno delle sue

opere più grosse e famose: “Tuttomondo”. In questo gigantesco murale Haring

inserì molte delle sue tipiche figure colorate, ognuna tesa a rappresentare un

qualcosa che si percepisce rapidamente. Morì nel 1990, non molto tempo dopo

il suo amico Jean Michel Basquiat, affetto dal virus dell’HIV, contratto negli anni

della promiscuità, che nella città di New York la faceva da padrone.

writer

Uno dei più famosi del XXI secolo è sicuramente il misterioso Banksy. Di

quest’uomo sono rimaste nell’immaginario le opere, realizzate con la tecnica

dello stencil, ma di lui non si conoscono né nome ne volto. Questo uomo

taggare

misterioso iniziò a a Bristol ma ben presto i suoi graffiti si espansero in

tutto il mondo, per lo più in Cisgiordania, in Gran Bretagna e negli Stati Uniti. La

sua arma principale è l’ironia, il

disfare i miti di grandi immagini

rendendole uniche aggiungendo o

modificando particolari. I suoi temi

principali sono la demonizzazione

delle guerre, la critica alla società

moderna che tende ad occultare i

suoi problemi e la sfiducia delle

nuove generazioni nel futuro.

Questo artista vede nelle guerre un

tentativo degli USA di esportare la propria cultura del denaro e del capitalismo

selvaggio, usando la pace come semplice motivo di facciata. La sua sfiducia

nella società viene espressa da

frequenti graffiti che appaiono in tutto

il mondo. Per Banksy la società sta

muovendosi verso una deriva culturale

in cui i più piccoli si vedono oppressi

dalla cultura di internet, dei social

network e della superiorità

incondizionata del modello di vita

americano. Inoltre in questa sua critica

alla società lui mostra come i bambini

si ritrovino schiacciati da una crescente

urbanizzazione che toglie loro spazio e

da leggi opprimenti che non

permettono di fare ciò che vorrebbero.

Nonostante il suo stile sia ormai giunto al grande pubblico attraverso internet

molte sue opere sono andate perdute perché rimosse o coperte da persone che

non volevano avere il muro “rovinato”. Recentemente è stato rimosso il famoso

murale con protagonisti John Travolta e Samuel L. Jackson nel film Pulp Fiction,

di un valore stimato intorno ai 400.000 dollari.

writer

Banksy può essere definito un fuori dagli schemi in quanto le sue opere

tag,

non sono veri e propri disegni preparati ed eseguiti o semplici ma sono

stencil semplici modificati con l’aggiunta di altri elementi e talvolta utilizza

parti del tessuto urbano per completare il disegno, come in questo stencil dove

writer

si vede l’ombra di un che sembra chinato per vomitare ma

incredibilmente dalla sua bocca esce una piccola piantina, piantina cresciuta

tag

nella crepa del muro. In questa dimostra ancora una volta come sia

estremamente dissacrante ma anche critico nei confronti della società, con una

ironia molto sottile.

Gli artisti sono molti e le opere da trattare sarebbero moltissime e tutte

differenti in quanto questo tipo di “decoro” urbano si sviluppa e modifica in

continuazione, grazie a tantissimi giovani che, avvicinandosi alla cultura hip

hop o ad altre culture di strada, iniziano a taggare secondo il loro stile. Tuttavia,

nonostante il passare degli anni, esiste ancora gente che non considera

positivamente questa espressione artistica e la ritiene niente più che puro e

mero vandalismo. La trafila che sta passando questo tipo di arte è una costante

nel mondo dell’arte, dove il nuovo che avanza viene visto con diffidenza e

sempre inferiore al precedente fino a che non viene riconosciuto. E riguardo al

graffitismo la domanda che ci si pone da quasi cinquanta anni: “Ma lo si può

definire arte o sono solamente alcuni giovani che imbrattano i muri per

divertimento?” STORIA

Muro di Berlino: una barriera di cemento che ha diviso il mondo

Uno degli eventi che ha caratterizzato quasi tutta la seconda metà del ‘900 è

sicuramente la Guerra Fredda che trova, per forza di cose, il proprio simbolo nel

Muro di Berlino. Il termine venne utilizzato a partire dal 1947 da un giornalista

americano e da un aiutante presidenziale, riprendendo il termine coniato dallo

scrittore inglese George Orwell che, riflettendo sull’uso degli ordigni atomici,

ipotizzò una situazione in cui le due grandi potenze, non potendo più

fronteggiarsi militarmente, sarebbero finite a dominare tutta la popolazione.

L’uso del termine “guerra” in effetti non sarebbe completamente corretto in

quanto non vi furono dei veri e propri scontri militari (ad eccezione di alcuni

isolati casi a Berlino a causa del Muro) ma solamente minacce verbali e

continue provocazioni tra i leader dei due blocchi. Da un lato si trovavano gli

USA, veri vincitori della II Guerra Mondiale, che avevano esportato in Europa il

capitalismo senza freni e avevano una fortissima influenza in Francia e Gran

Bretagna e che puntavano a mantenere la supremazia in Italia. Dall’altro lato si

trovava l’URSS, giunta alla massima espansione, che controllava tutti gli stati

ad Est della Germania eccezion

fatta per la Jugoslavia che era

distaccata dalle vicende principali.

La Germania, in seguito alla

sconfitta dei Nazisti nella guerra,

venne divisa in quattro sfere di

influenza, la più grossa delle quali

spettava all’URSS in quanto era

giunta per prima a liberare Berlino.

La stessa città di Berlino venne

suddivisa in quattro zone di

controllo. La zona russa era circa il

40% e aveva circa 1.100.000

abitanti, a fronte del doppio di

Berlino Ovest.

Già nel 1948 il Blocco di Berlino

aveva alzato decisamente la tensione internazionale, costringendo gli Alleati ad

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