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Sintesi Giappone,tesina
La seguente tesina di maturità istituto tecnico geometri vuol esser un viaggio verso la storia del Giappone. Gli argomenti che permette di sviluppare questa tesina sono: Storia:Prima e Seconda Guerra Mondiale, Italiano:Gabriele D'Annunzio ed il Giappone, Tecnologia delle costruzioni:Frank Lloyd Wright ed il Giappone
Collegamenti
Giappone, tesina
Giappone, tesina
Storia- Prima e Seconda Guerra Mondiale
Italiano- Gabriele D'Annunzio ed il Giappone
Tecnologia delle costruzioni- Frank Lloyd Wright ed il Giappone
giapponesi e americani si trovarono insieme nonostante le varie tensioni causate dalla questione
cinese e dal controllo del Pacifico, ciò portò alla stipulazione del patto Lansing-Ishii il 2 novembre
1917 dove l'america riconosceva i territori giapponesi.
1918:
Il Giappone continuò ad estendere la propria influenza in Cina, e dopo il collasso dell'Impero
Russo nella Rivoluzione d'Ottobre inviò insieme agli USA forze armate per sostenere l'Armata
Bianca dello Zar contro l'Armata Rossa comunista.
Intanto in Europa l'Intesa riuscì a respingere gli attacchi dell'Alleanza e ad riportare varie vittorie,
gli stati alleati con l'Alleanza si arresero e in Germania l'Imperatore Gulielmo II lasciò il trono e
venne proclamata la repubblica con a capo Friedrich Ebert il quale firmò l'armistizio l'11 novembre
terminando così la guerra.
Il 1918 fu l'anno in cui l'Impero Nipponico si ritrovò ad essere tra i maggiori aiuti per i suoi alleati
europei attraverso l'invio di materiale bellico, sviluppando così l'industria.
1919:
Con la vittoria dell'Intesa, il Giappone sedette fra i Quattro Grandi alle trattative di pace di
Versailles. Le fu riconosciuto un seggio permanete nella Società delle Nazioni ed inoltre le furono
riconosciuti i territori cinesi dello Shandong e le isole nel Pacifico. Il Giappone così nonostante il
suo ruolo marginale durante la guerra emerse come una grande potenza.
Il Giappone durante la Seconda Guerra Mondiale.
In Europa nel 1933 nascevano nuove tensioni, Hitler riarmava la Germania e ignorava ciò che la
Società delle Nazioni aveva imposto alla Germania sconfitta, infatti vi uscì e gli andò contro; Gli
altri stati membri non fecero nulla per paura di una nuova guerra e adottarono una politica di
''appeasement''.
Nel 1936 fu firmato un accordo riguardo la politica estera, l'Asse Roma-Berlino e nel 1937 Hitler
allargò l'alleanza in funzione antisovietica con il Giappone, si formò quindi l'Asse Roma-Berlino-
Tokio, nacque così lo schieramento che avrebbe combattuto contro gli Alleati.
La guerra in Europa scoppiò il 1° settembre 1939, in Giappone nel 1940 fu firmato il Patto Tripartito
con Italia e Germania accordandosi per la creazione di nuovi ordini e in Europa ed Asia.
Riguardo il Giappone, aveva conquistato nel corso degli anni '30 territori nel sud-est asiatico
divenendo una potente nazione che si scontrava contro Inghilterra, Francia e Stati Uniti creando
una forte rivalità per il controllo dell'Asia e del Pacifico.
Nell'aprile del '41 strinse con la Russia un patto di neutralità per poter così concentrarsi contro i
suoi tre rivali.
Nel luglio del '41 approfittando della debolezza della Francia occupò l'indonesia francese e gli USA
reagirono imponendo un blocco delle esportazioni verso il Giappone, così il 7 dicembre 1941 i
nipponici senza dichiarazione di guerra attaccano la flotta degli Stati Uniti a Pearl Harbor nelle
isole Hawaii provocando gravi danni. L'8 dicembre l'America dichiara guerra al Giappone iniziando
la guerra nel Pacifico.
1942/43:
I Giapponesi invasero Malesia, Birmania, Nuova Guinea e Filippine riportando molte vittorie, in
Malesia a Singapore i giapponesi fecero crollare le difese inglesi le quali si arresero il 15 febbraio.
Nel maggio del '42 attaccarono Port Moresby in Papua, se avesse avuto successo l'Australia
sarebbe stata la prossima, ma gli americani nella battaglia del Mar dei Coralli riuscirono a riportare
la prima vittoria fermando l'offensiva nipponica.
Da lì gli americani riportarono altre vittorie, fermarono i giapponesi nelle Isole Midway a giugno del
'42 e nella campagna di Guadalcanal in agosto del '42 li fecero arretrare. Si ripresero territori in
Papua, e le isole Salomone a febbraio '43. Il Giappone stava perdendo territori ma resistevano
accanitamente impiegando i Kamikaze.
1944/45:
Nel '44 gli Stati Uniti attaccarono le isole Marshall, il generale MacArthur propose il piano ''Salto
della rana'' che consisteva nell'attaccare le basi giapponesi ricche di materiale bellico in modo da
ridurre i loro rifornimenti. Il piano riuscì e i giapponesi si trovarono sempre più in difficoltà, gli
americani riportavano vittorie nelle Marianne e riuscirono
a riprendersi tutta la Nuova Guinea, e da li
programmarono l'attacco per la ripresa delle Filippine; il
Giappone stava cedendo ma non si arrendeva.
Il 7 maggio del '45 la guerra in Europa finì, in Giappone
continuava con le battaglie ad Okinawa e ad Iwo Jima.
Harry Truman, presidente americano, per porre fine
anche alla guerra nel Pacifico decise di utilizzare la
bomba atomica.
Il 6 agosto del 1945 fu sganciata ad Hiroshima.
L'8 agosto l'URSS dichiarò guerra al Giappone.
Il 9 agosto la seconda bomba atomica colpì Nagasaki.
Il Giappone era distrutto ed il 2 settembre 1945 firmò la
resa senza condizioni, si concluse così la Seconda
Guerra Mondiale. (Il ''fungo'', Nagasaki)
(B-29 Enola Gay, sganciò la 1° bomba atomica) (Hiroshima dopo la bomba)
Con la fine della guerra il Giappone perse tutte le sue colonie che andarono sotto il dominio degli
Stati Uniti, ed inoltre rimase sotto l'occupazione militare americana fino al 1951.
GABRIELE D'ANNUNZIO
Nasce a Pescara il 12 marzo 1863 da una famiglia borghese.
Studia presso uno dei collegi più aristocratici del tempo e nel
1879 a soli 16 anni esordisce con la sua prima raccolta di
poesie, Primo Vere. Finiti gli studi si trasferisce a Roma per
frequentare l'università ma l'abbandona preferendo vivere tra
salotti mondani e redazioni di giornali. Qui acquista notorietà
attraverso vari articoli di giornale e versi, e nel 1889 pubblica il
suo primo romanzo, Il Piacere, incentrato sulla figura dell'esteta
decadente.
Caratteristica principale di D'Annunzio è che fece, secondo i
principi dell'estetismo, della vita un'opera d'arte, e lo dimostrò
anche nelle sue opere, secondo lui il ''Verso è tutto'' ed intende
rievocare la bellezza dell'arte ed in questo caso della poesia ed il
piacere che da esso deriva, infatti nel Piacere scrisse:
"Il verso è tutto. Nella imitazione della Natura nessuno strumento
d’arte è più vivo, agile, acuto, vario, moltiforme, plastico,
obbediente, sensibile, fedele. Più compatto del marmo, più
malleabile della cera, più sottile d’un fluido, più vibrante d’una corda, più luminoso d’una gemma,
più fragrante d’un fiore, più tagliente d’una spada, più flessibile d’un virgulto, più carezzevole d’un
murmure, più terribile d’un tuono, il verso è tutto e può tutto. Può rendere i minimi moti del
sentimento e i minimi moti della sensazione; può definire l’indefinibile e dire l’ineffabile; può
abbracciare l’illimitato e penetrare l’abisso; può avere dimensioni d’eternità; può rappresentare il
sopraumano, il soprannaturale, l’oltramirabile; può inebriare come un vino, rapire come un’estasi;
può nel tempo medesimo possedere il nostro intelletto, il nostro spirito, il nostro corpo; può, infine,
raggiungere l’Assoluto."
Per l'esteta l'arte è il valore supremo e ad essa devono essere subordinati tutti gli altri valori, la vita
si sottrae alle leggi del bene e del male e si sottopone solo alla legge del bello trasformandosi in
opera d'arte, si dà origine ad un vero e proprio culto dell'arte e della bellezza e ad una ricerca
estenuante dell'eleganza.
D'Annunzio si accorge però che nella società del momento l'esteta non può durare, la società è in
crescita e si sta evolvendo, la borghesia è in ascesa; l'estetismo entra in crisi.
Unisce così l'esteta al superuomo di Friedrich Nietzsche, influenzato dagli aspetti del suo pensiero,
rifiuta il conformismo borghese, esalta lo spirito ''dionisiaco'', rifiuta l'etica della pietà, dell'altruismo,
esalta la ''volontà di potenza'', l'uomo si deve affermare attraverso lo spirito della lotta e da solo
con le sue forze; ciò deve servire a portare la Nazione verso destini imperiali, di dominio sul
mondo, come l'antica Roma.
D'Annunzio crea un uomo aggressivo, energico, vitalistico, inglobando anche l'immagine
dell'esteta, nasce così un essere violento e raffinato il quale si deve imporre su un mondo
meschino e vile come quello borghese. Questo uomo prende la funzione di ''Vate'', di una guida
che serve a portare la Nazione in alto, e D'Annunzio si impersonifica in essa.
Il primo progetto che elabora con l'ideologia dell'esteta-superuomo è ''Laudi del cielo del mare
della terra e degli eroi'', 7 libri nel campo della lirica, ma ne realizza solo 5.
-Maia (1903):è un poema di oltre ottomila versi, adotta il verso libero e non c'è ordine preciso e
schema fisso. Il poema tratta di un viaggio realmente effettuato in Grecia nel 1895, il viaggio è
l'immersione in un passato mistico, alla ricerca di un vivere sublime e divino all'insegna della forza
e della bellezza. Dopo questo viaggio si ritrova nelle ''città terribili'', moderne, ma arriva ad
inneggiarle ritenendole possenti di energie, vedendo le masse operaie uno strumento per il
superuomo.
-Elettra (1903): questo testo è quello con il tema più propagandistico, ed in una parte racconta
delle ''Città del Silenzio'', le antiche città italiane, un tempo gloriose e che conservano un passato
guerriero e di bellezza artistica, su cui bisogna modellare il futuro. Inoltre D'Annunzio si propone
esplicitamente come Vate.
-Alcyone (1903): è un tema lirico che parla della fusione panica con la natura. Il libro è come una
vacanza ideale, le liriche si ordinano nel senso delle stagioni, l'Io del poeta si fonde con il fluire
della vita del Tutto. Questo libro è stato il più celebrato dalla critica per via della sua sottile musicità
e tranquillità, e fu definito come poesia pura. In realtà D'annunzio intendeva dire che solo al
superuomo è consentito ''trasumanare'', di insidiarsi al contatto con la natura, attingendo ad una
vita superiore.
-Merope (1912): raccoglie le ''Canzoni delle gesta d'oltremare'' dedicate all'impresa coloniale in
Libia.
- Asterope: comprende le poesie ispirate alla Prima Guerra Mondiale.
Gabriele D'Annunzio ed il Giappone
Amante della cultura giapponese ed affascinato dal quel mondo
scrisse nel maggio del 1900: ''Un altro Impero, quello del Sol
Levante dà l'esempio inaudito d'una trasformazione che sembra
piuttosto una creazione portentosa. E qui l'orgoglio di stirpe
trionfano e divorano insaziabilmente. Coloro i quali vinsero il
Figlio del Cielo, oggi aspirano a tutte le conquiste.''
Noto Interventista, partecipò alla Prima Guerra Mondiale, dove
conobbe il poeta giapponese Harukichi Shimoi, arruolatosi negli
Arditi dell'esercito italiano. D'Annunzio grazie a questo incontro
potè ampliare la sua conoscenza riguardo il Giappone, e
dall'incontro dei due poeti-soldati nacque l'idea, promossa a
partire dal marzo 1919, del raid aereo Roma-Tokyo progettato in
20 tappe, a cui il Vate voleva inizialmente partecipare, ma che fu
portato a termine dall'aviatore Arturo Ferrarin poichè D'annunzio
a causa della morte di Natale Palli, il pilota che lo aveva guidato
sui cieli di Vienna, e dell'impresa di Fiume vi rinunciò.
Quando Ferrarin giunse a Tokio nel maggio del 1920 a nome di
D'annunzio, oltre ai festeggiamenti a lui dedicati fu ricevuto dal principe reale Hiroito.
Quando Gabriele dovette rinunciare al volo scrisse a Shimoi: ''E io pensavo di venire a cercarvi in
Tokyo, sorvolando il continente, valicando il Turkestan cinese per Samarcanda e poi per Pechino e
per Mukden intraprendendo il mar del Giappone''
Durante l'impresa di Fiume fu raggiunto da Shimoi che gli portò una katana, dono dei giapponesi e
simbolo dell'amicizia tra il poeta e quel popolo. Nell'antica spada dei samurai D'Annunzio vedeva il
Giappone estetico ed il Giappone militare, che uniti erano per lui un mondo superiore a tutti.
D'Annunzio aveva una profonda ammirazione per il Giappone ritenuto da lui creatore di oggetti e
sensazioni raffinate, di suggestivi ed eleganti ornamenti, di templi ed edifici uniti alla natura; amava
la bellezza e l'armonia di quel mondo. Dall’altro il Vate ammirava nel Giappone la capacità
“guerriera” e la determinazione di una Nazione che diveniva artefice dei propri destini, mutando la