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Sintesi

Frattura tra individuo e società-mappa concettuale e percorso



I collegamenti con le varie materie sono i seguenti.
In inglese: the outcast of society, con gli autori Lord Byron per “Manfred” e Shelley Mary per “Frankestein”.
In italiano: l’eroe estraniato di Pirandello nei suoi vari personaggi, in particolare in “Il fu Mattia Pascal”.
In storia dell’arte: il distacco emotivo in “L’Urlo” di Munch ma anche altre sue opere
In scienze: la tettonica delle placche, la deriva dei continenti e i poli magnetici
In matematica: le funzione discontinue
In filosofia e storia, materie strettamente collegate: l’isolamento contemplativo di Zarathustra in “Così parlò Zarathustra”, da cui Nietzsche e l’ideologia del nazismo, da cui Hitler e la seconda guerra mondiale
In letteratura latina: il realismo del distacco nel “Satyricon”

In questo percorso, si inizia con la discussione delle opere di Pirandello, nei cui personaggi si nota la frattura con la società, intesa come rifiuto alla vita sociale da parte di Mattia Pascal in “Il fu Mattia Pascal”. Egli si sente intrappolato dalle istituzioni sociali che imprigionano l’essenza della vita e quindi trova nella sua presunta morte l’occasione perfetta; critica molto se stesso e gli altri, tutti intesi come singoli individui; si estranea dal meccanismo sociale perché ha "capito il giuoco ", cioè ha capito come funziona questa vita, e non gli piace. Una tipologia di personaggio che ben rappresenta questa idea è il "forestiere della vita" che di sua volontà non vuole avere niente a che fare con la società. Ora, per quanto le vicende di Pascal possano sembrare surreali, in “Avvertenza sugli scrupoli della fantasia “ l’autore ci fa vedere che potrebbero realmente accadere. Infatti non è raro anche al giorno d’oggi che uomini e donne tendono a vivere la quotidianità lontani per quanto possibile dal caos sociale.
Si ricorda che Pirandello stesso nel suo romanzo, diviso in diciotto capitoli titolati, esordisce con due premesse: la prima in cui ci viene presentato il protagonista-narratore e il suo strano caso; e la seconda,"filosofica", nella quale viene esposta la concezione dell’autore circa l’uomo e la vita.
Rimanendo in ambito letterario, si analizza ora la materia di inglese.
Il senso di estraneità è riportato in due opere della letteratura inglese, Frankestein di Shelley e Manfred di Byron: il mostro di Frankestein si contrappone a quello di Manfred perché la solitudine non è cercata ma subita, e determina nell’orribile creatura una reazione che lo renderà sempre più mostruoso e spaventoso. Nel primo caso è la società che rifiuta il diverso, nel secondo caso è chi si sente diverso che se ne va. I due autori citati appartengono entrambi all’Ottocento. Si ricorda ora in breve la vita dei protagonisti delle due opere, per capire bene la loro storia sfociata poi nella solitudine. Il mostro fu creato dal dottor Frankestein, poi sfuggito dal suo laboratorio incontra gli altri esseri umani, cercando di avere contatti con loro in quanto apparentemente simili a lui. Ma i tentativi sono vani. Manfred, invece, vive in un castello gotico, come un vecchio e solitario e desidera la morte per dimenticare di una grave pena che affligge il suo animo.
Per quanto riguarda letteratura latina, nell’opera comico satirica “Satyricon” l’autore Petronio del I sec d.C. ricorre al distacco per fare riflessioni il più dirette e realistiche possibili su tutti gli aspetti della società, positivi e negativi che siano, in particolare dei ceti medio-bassi del suo tempo, con linguaggio schietto e senza moralismi. Attenzione a sottolineare il concetto di morale: Petronio non critica né lode la società, la descrive schiettamente e basta.
Rimanendo in ambito letterario, Zarathustra (in “Così parlò Zarathustra” del filosofo tedesco di fine Ottocento Friedrich Nietzsche) sceglie di vivere lontano come un eremita per poter comprendere la vera essenza e il vero significato della vita, non solo della vita umana ma di tutto ciò che lo circonda. Si potrebbe quindi aggiungere che Zarathrusta non si distacca perché non gli piace stare in mezzo alla gente. Il distacco sdegnoso di Zarathustra non è fine a se stesso ma è momento di contemplazione e di riflessione dopo il quale egli rompe l’isolamento per insegnare agli uomini ciò che ha imparato durante questa temporanea estraneazione dal mondo. A questo proposito, dato che si sta trattando Nietzsche, si fa un collegamento con questo autore e il superuomo da lui trattato. Anche Hitler con la sua ideologia della razza ariana parlava di superuomo, ma con alcune differenze. Per Hitler il superuomo era una razza che era l’unica a meritare di vivere e tutti gli altri uomini che non ne facevano parte erano inferiori. Per Nietzsche il superuomo è inteso più dal punto di vista di una forte morale (indipendente dal bene e dal male), e non dal punto di vista biologico.
Come ultima materia non scientifica, storia dell’arte, si analizza l’artista Munch, esponente dell’Espressionismo e pittore norvegese del Novecento, e il senso di angoscia e smarrimento presente in diverse sue opere, come “L’urlo”, “Malinconia”, “L’ansia” e “Sera sul viale Karl Johan”. I titoli stessi già simboleggiano gli stati d’animo tipici dell’escluso. In queste opere, vi è sempre ritratto un personaggio che è isolato dal gruppo, urlante o triste o malato. Proprio l’artista rappresenta visivamente la particolarità dell’animo interiore di chi è distaccato, di chi non riesce a fare parte della massa, la quale sembra non preoccuparsi del singolo.
Passando a scienze, si parla della deriva dei continenti e della tettonica delle placche, ad indicare come il distacco vi sia anche nel mondo biologico e non solo nella sfera sentimentale umana. La causa in questo caso è o meglio sono le rocce sciolte all’interno del pianeta Terra che si muovono in continuazione. Il loro movimento ha avuto e ha ancora oggi lo spostamento delle terre emerse, come se trascinate da quello che si muove sotto la crosta. L’allontanamento dei continenti tra di loro (una volta uniti in un unico continente detto Pangea) ha avuto come conseguenza l’aspetto della Terra e la vita come le conosciamo oggi. Insomma, ogni distacco ha le sue cause e le sue conseguenze. Ancora, in matematica studiamo le funzioni discontinue, cioè quelle funzioni che se rappresentate nell’asse cartesiano presentano punti in cui non hanno valore, per poi riprendere ad avere valori lungo la linea che li rappresenta. Vi sono quindi alcuni risultati numerici di “x” che non saranno compresi nella risoluzione della funzione discontinua data. Ecco il filo logico con il percorso: questi valori numerici, anche se presenti nel grafico, sono “estranei” al flusso della funzione, come gli isolati dalla società sono “estranei” al flusso sociale. Esempio di funzione discontinua è: f(x) = 7/x, infatti se diamo alla “x” il valore x=0, vediamo che 7/0 è impossibile perché nessun numero è divisibile per zero. Il punto con ascissa zero non è tra i valori della funzione, è quindi “isolato” dal resto.
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