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Sintesi

Introduzione tesina fotografia medie



La seguente tesina per l'esame di terza media descrive la fotografia e collega l'argomento con i seguenti argomenti: in Storia la Seconda Rivoluzione Industriale, in Arte la nascita della fotografia; in Tecnologia la storia della fotografia, dall’Ottocento a oggi, in italiano Il Verismo, Giovanni Verga e la fotografia,in Narrativa Giovanni Verga, I Malavoglia, in Scienze la vista, in Musica Mussorgsky, in Inglese La Statua della Libertà, in Francese La Statua della Libertà, in Educazione fisica la pallacanestro, in Geografia Gli Stati Uniti, in Religione le religioni degli Stati Uniti.



Collegamenti


Tesina fotografia medie



Storia: La Seconda Rivoluzione Industriale.
Arte: La nascita della fotografia.
Teconologia: La storia della fotografia, dall’Ottocento a oggi.
Italiano: Il Verismo, Giovanni Verga e la fotografia.
Narrativa: Giovanni Verga, I Malavoglia.
Scienze: La vista.
Musica: Mussorgsky.
Inglese: La Statua della Libertà.
Francese: La Statua della Libertà.
Ed. fisica: La pallacanestro.
Geografia: Gli Stati Uniti.
Religione: Le religioni degli Stati Uniti.
Estratto del documento

LA FOTOGRAFIA

“La fotografia: l’unica che ha il potere di fermare il tempo. In un attimo

con un click custodisci per tutta la vita una parte di un tuo vissuto, di

qualcosa che ti ha attratto, di qualcuno a cui hai voluto bene.”

Alessia Lilliu

3 E

a

Anno scolastico 2011/2012

1

Indice:

Mappa concettuale degli argomenti 3

Elenco degli argomenti 4

Introduzione 5

Storia: “La Seconda Rivoluzione Industriale” 6

Arte: “La nascita della fotografia” 9

Tecnologia: “La storia della fotografia: dall’Ottocento a oggi” 11

Italiano: “Il Verismo, Giovanni Verga e la fotografia” 16

Narrativa: “Giovanni Verga, ‘I Malavoglia’ ” 18

Scienze: “La vista” 20

Musica: “Mussorgsky” 23

Inglese: “The Statue of Liberty” 25

Francese: “La Statue de la Liberté” 27

Educazione Fisica: “La Pallacanestro” 28

Geografia: “Gli Stati Uniti” 31

Religione: “Le religioni degli Stati Uniti” 34

2

STORIA:

La Seconda ARTE:

RELIGIONE:: Rivoluzione

Le religioni Industriale La nascita

degli Stati della

Uniti fotografia TECNOLOGIA:

GEOGRAFIA: La storia

Gli Stati Uniti della

fotografia

ITALIANO:

EDUCAZIONE LA

FISICA: Giovanni

FOTOGRAFIA Verga e la

La fotografia

pallacanestro NARRATIVA:

FRANCESE: Giovanni

La Statua Verga, 'I

della Libertà Malavoglia '

INGLESE: SCIENZE:

La Statua

della La Vista

MUSICA:

Libertà Mussorgsky

3

LA FOTOGRAFIA

STORIA: La Seconda Rivoluzione Industriale;

 ARTE: La nascita della fotografia;

 TECNOLOGIA: La storia della fotografia:

 dall’Ottocento a oggi;

ITALIANO: Il Verismo, Giovanni Verga e la

 fotografia;

NARRATIVA: Giovanni Verga, ‘I Malavoglia’;

 SCIENZE: La vista;

 MUSICA: Mussorgsky ;

 INGLESE: La Statua della Libertà;

 FRANCESE: La Statua della Libertà;

 EDUCAZIONE FISICA: La pallacanestro;

 GEOGRAFIA: Gli Stati Uniti;

 RELIGIONE: Le religioni degli Stati Uniti.

 4

Introduzione:

Nella mia tesina ho deciso di parlare della fotografia. Ho scelto

quest’argomento poiché scattare foto è una mia passione. Con un

po’ di impegno sono riuscita a collegare tutte le materie. Ho iniziato

con la storia presentando la Seconda Rivoluzione Industriale e

approfondendo l’invenzione della fotografia e ricollegandomi poi ad

arte, dove parlo della sua nascita. In tecnologia ho descritto i

cambiamenti della fotografia dall’Ottocento a oggi, per poi parlare in

italiano di Giovanni Verga fotografo, a cui ho aggiunto un suo libro, “I

Malavoglia”. In scienze mi sono documentata sulla vista. In musica ho

scelto Mussorgsky, un musicista russo che aveva scritto una

composizione pianistica chiamata “Quadri di un’esposizione”,

ispirandosi appunto a dei quadri che lo avevano colpito ad una

mostra. Le ultime cinque materie sono collegate a quelle precedenti

da un altro punto di vista, ovvero non si legano per mezzo della

fotografia: in inglese e in francese ho parlato della storia della Statua

della Libertà, che ho collegato a storia, visto che la Rivoluzione

Industriale ha coinvolto anche gli Stati Uniti. In educazione fisica ho

approfondito la pallacanestro, nata negli Stati Uniti. In geografia,

come ciliegina sulla torta, non potevo tralasciare gli Stati Uniti, visto

che li ho citati prima in modo indiretto. Ho voluto aggiungere anche

religione, trattando le religioni praticate negli Stati Uniti. Tutto è

incentrato nell’Ottocento, un secolo di vari cambiamenti, sotto vari

punti di vista, che ha portato il mondo ad essere com’è oggi.

5

LA SECONDA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE

La Seconda Rivoluzione Industriale ebbe inizio intorno al

1870 e finì nel 1945. Essa si basò su due nuove fonti di

energia, l’elettricità e il petrolio, e creò degli oggetti

che trasformarono la vita quotidiana delle famiglie,

come ad esempio la pila, la dinamo, il telefono, il

fonografo, la lampadina, la centrale elettrica, il

telegrafo, la radio e i raggi X per mezzo dell’elettricità,

e la benzina, il motore a scoppio, il motore a gasolio, la prima automobile e

l’aeroplano grazie al petrolio. Durante la Rivoluzione Industriale nacquero delle

nuove industrie, tra cui quella dell’acciaio, quella chimica, in cui si producevano

ad esempio l’alluminio, la dinamite e l’anilina, e

quella tessile, che portò all’invenzione delle

vernici e dei tessuti artificiali. Grazie alla chimica

nacque anche la medicina moderna: si

inventarono il vaccino contro la rabbia, il

vaccino contro il vaiolo, i farmaci, l’anestesia

chirurgica, l’aspirina e il Ddt. Inoltre, la chimica

portò all’invenzione dell’industria alimentare, e insieme ad essa i processi di

congelamento e inscatolamento. Poi nacque la pastorizzazione, che fece

diventare possibile l’apertura di nuovi mercati, la salvezza per le popolazioni

povere, la maggiore possibilità di vita per i bambini e la varietà di alimentazione.

Inoltre, si scoprì l’importanza dell’igiene, e si costruirono fogne in cui scorreva

acqua corrente, da portare nelle abitazioni. Con l’igiene si sconfisse la febbre

puerperale, e diminuirono le morti di parto. In più, venne

inventata l’incubatrice, che fece diminuire anche le morti

infantili. Nel 1839 un procedimento chimico aveva

permesso di scattare la prima fotografia fissando

un’immagine su una pellicola di cloruro d’argento dopo

una posa di otto ore. Nel 1861 è stata realizzata la prima

foto a colori. 6

Nella seconda metà dell’Ottocento farsi foto era una vera e propria mania: a

Parigi esistevano 150 studi fotografici, a Firenze nel 1854 era stato aperto lo Studio

Alinari, specializzato in ritratti e foto di opere d’arte; in Inghilterra la regina Vittoria si

vantava di avere 110 album contenenti le foto di famiglia. Dalla fotografia non fu

difficile passare alla pellicola cinematografica. Il vero salto di qualità fu compiuto

da George Eastman , che nel 1888 inventò la prima Kodak camera, (chiamata

così per riprodurre il suono dello scatto di una macchina fotografica), un

apparecchio di piccole dimensioni che

conteneva un rullo di carta speciale(la futura

pellicola), per 100 pose, i fotografi che se ne

servivano non dovevano più curarsi dell’uso

della camera oscura o degli agenti chimici;

una volta finiti gli scatti, bastava infatti portare

alla Kodak la macchina fotografica e ritirarla

dopo qualche giorno, di nuovo pronta all’uso

insieme alle fotografie già sviluppate. Fu una vera e propria rivoluzione che si può

riassumere con lo slogan che Eastman aveva coniato per rappresentare la sua

invenzione: "tu premi il bottone e noi facciamo il resto". Nasceva la fotografia

istantanea, che si è tramandata fino ai giorni nostri e che ora è stata ulteriormente

modificata e migliorata dalla tecnologia digitale. Allo sviluppo economico

contribuirono le società per azioni, costituite da molti finanziatori e le banche

d’investimento. I grandi imprenditori capitalisti credevano nel liberismo ma, al

crescere della concorrenza straniera, chiesero e ottennero il passaggio al

protezionismo: molti paesi europei, posero alte tariffe doganali sull’importazione

dei prodotti all’estero. Il protezionismo provocò anche gravi inconvenienti: nei

singoli paesi nacquero i trust; inoltre gli stati più potenti cercavano di sottrarre ai

rivali colonie, mercati, materie prime, basi commerciali. Lo sviluppo industriale

provocò un forte aumento degli operai che lavoravano dodici ore e più al giorno,

con paghe basse e l’incubo del licenziamento. I lavoratori reagirono con scioperi

e proteste repressi dai governi. Nel 1864 fu fondata la prima Internazionale per

collegare le varie organizzazioni operaie europee. Questa si sciolse per i contrasti

tra Mazzini, Marx e Bakunin. Anche dopo lo scioglimento della prima

Internazionale, le lotte dei lavoratori proseguirono in ogni paese industrializzato.

7

Nacquero i primi partiti socialisti in tutti gli Stati industrializzati e diedero vita alla

seconda Internazionale (1889-1914). Questa si proponeva di ottenere riforme

favorevoli ai lavoratori per via parlamentare, senza violenza rivoluzionaria, in

particolare la battaglia per la riduzione dell’orario di lavoro a otto ore giornaliere.

In molti paesi europei si formarono associazioni di ispirazione cristiana che

chiedevano una legislazione che proteggesse i lavoratori, limitando il lavoro delle

donne e dei bambini, assicurando il riposo festivo, il salario minimo garantito, le

assicurazioni sociali. Con l’enciclica Rerum novarum di papa Leone XIII, anche la

Chiesa prese posizione sulla questione sociale. L’enciclica confermò la condanna

del socialismo, ma al tempo stesso denunciò come inaccettabile lo sfruttamento

dei lavoratori. 8

LA NASCITA DELLA FOTOGRAFIA

La fotografia nasce nel 1839, quando l’Accademia

delle Scienze francese rende pubblica l’invenzione

dell’artista e chimico basco Louis Daguerre. Il legame

fra fotografia e arte diventa subito stretto, e molti

pittori, tra cui gli impressionisti, la useranno per rendere

le loro opere più reali possibile. Nel 1858 Honoré

Daumier, specializzato nella caricatura (realizzazione

satirica, sociale e politica) ritrae il fotografo Félix Nadar

su una mongolfiera, come per dire che la fotografia si

innalza al livello dell’arte. Infatti a Parigi, un anno Félix Nadar.

dopo, la fotografia viene presentata

a un’esposizione come vera e propria espressione

dell’arte, e da lì proseguirà il suo lungo cammino

anche in modo autonomo. Negli appunti di Leonardo

da Vinci troviamo la descrizione di un curioso

fenomeno noto fin dall’antichità: guardando in una

stanza buia attraverso una piccola apertura dalla

quale entra la luce, vediamo proiettare sulla parete

opposta le immagini capovolte di ciò che si trova

Louis Daguerre.

davanti all’apertura. Sulla base di questo principio, tra il

Seicento e il Settecento, furono realizzate le prime camere

oscure, particolari scatole provviste di una lente e di un vetro

smerigliato sul lato opposto all’apertura, per permettere la

visione dell’immagine. Nell’Ottocento, sperimentando

diverse tecniche per rendere durature e inalterabili le

immagini della camera oscura, il francese Joseph Niepce e

Louis Daguerre ottennero le prime fotografie, utilizzando una

lastra ricoperta di sali d’argento, sostanza che annerisce a Edgar Degas .

contatto con la luce, e che così fissa l’immagine. In seguito

Daguerre realizzò il primo dagherrotipo, un positivo unico prodotto su una lastra di

9

marmo argentata, dando così avvio alla diffusione e all’inarrestabile evoluzione di

questa nuova tecnica. La fotografia viene accolta con entusiasmo dagli

impressionisti perché offre la possibilità di trasferire in pittura inquadrature senza

precedenti, sovvertendo le regole accademiche della prospettiva. Infatti gli

impressionisti non usavano la prospettiva perché li avrebbe costretti a calcoli

troppo lunghi sulle proporzioni e le distanze, mentre il loro metodo esigeva

spontaneità e rapidità.

L’Impressionismo.

Nel 1874 un gruppo di artisti francesi, tra cui Edgar Degas, espone a Parigi

nell’atelier del fotografo Félix Nadar. Inizialmente i commenti ai loro dipinti sono

molto negativi, e quelli che diventeranno gli artisti più famosi del secolo vengono

chiamati “impressionisti” in modo dispregiativo. Sono accusati di raffigurare scene

banali della quotidianità, come campagne in cui compaiono ciminiere e rotaie, e

altri soggetti ben diversi da quelli classici del passato. Per i critici questi artisti sono

anche privi di tecnica e incapaci di disegnare e di rendere la profondità dello

spazio secondo le regole della prospettiva.

Indipendentemente da ciò che dipingono, il loro

interesse principale è quello di trattare un

soggetto per i toni e non per il soggetto stesso, e

cioè di rendere l’impressione globale e non il

dettaglio. Si concentrano sull’esigenza di cogliere

l’attimo eterno in ciò che sfugge, prima che le

sensazioni svaniscano. Infatti dipingono con

piccoli e veloci tocchi di colori puri. L’arte

impressionista si distingue per un sistema di

vibrazione cromatica, creata con piccoli tasselli

di colore staccati, e di toni mescolati. Edgar

Degas, ad esempio, usa inquadrature ispirate alla Edgar Degas, “Orchestrali”.

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