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Introduzione tesina Formula 1
Nel corso degli anni, fin da quando ero bambina, uno degli argomenti che è riuscito ad appassionarmi fin da subito è stato la Formula 1. In famiglia, ogni weekend ci riunivamo davanti al televisore per assistere a questo spettacolo. Spesso la mia curiosità mi ha spinto ad approfondire determinati particolari che ho deciso di approfonfire nella mia tesina di maturità: la struttura della monoposto, la meccanica e tutte quelle regole che si riscontrano durante il corso di un Gran Premio, tanto che, la mia passione, mi ha fatto avvicinare al mondo dei go-kart.
Personalmente mi ha sempre affascinato questo mondo, il clima di ogni gara e l’atmosfera che si crea. Non è solo questione di motore e di sorpassi. Ogni gara è diversa, ogni squadra ha le sue tattiche: bisogna ragionare sulle soste, sulle gomme da usare e su come gestire la corsa. Per uno spettatore appassionato è sempre un'emozione vedere le lotte per la posizione. Quando parlo di Formula 1, nella mia tesina, parlo di piloti che riescono a compiere qualcosa di incredibile, ma allo stesso tempo pericoloso; nonostante ciò rimane pur sempre una grande passione, la loro e la mia, e questo basta per meritare l'attenzione di tutti. A differenza di molti altri sport di squadra, ad esempio il calcio, la Formula 1 è uno sport un po’ più complesso. Una persona che non se ne intende non vede altro che semplici macchine colorate che girano in un circuito, non capisce cosa succede. Un appassionato, al contrario, riesce ad apprezzarla per la tecnica che vi è dietro ogni pilota, per la meccanica che vi è all’interno di ogni monoposto e per la passione che vi è dietro ogni team. La formula 1 è uno sport imprevedibile. Lei è così, o riesci ad amarla profondamente, o ne sei completamente indifferente.
Collegamenti
Tesina Formula 1
Storia - L'industrializzazione degli anni venti ed Henry Ford e l'invenzione dell'automobile.
Italiano - Il futurismo e Filippo Tommaso Marinetti.
PCI - Mass dumper nelle autovetture e struttura del circuito di Yak Marina.
Educazione fisica - L'allenamento dei piloti.
Inglese - Ferrari World.
Industriale, iniziarono a sentire l’esigenza di una cultura più industriale. La
macchina diventa così un mito nel quale si vede la modernità, il rinnovamento e
le trasformazioni sociali avvenute nel corso del tempo.
Nella letteratura la macchina assume il valore di un simbolo, capace di
alimentare le fantasie dell’immaginazione di tutti. Iniziarono così ad esaltare la
macchina, facendola diventare quasi una sorta di oggetto religioso: la macchina
si trasforma nel mezzo e nel fine della creatività artistica. Un semplice oggetto
finì con il diventare una metafora dell'esistenza ed offre l'illusione di un
fondamento concreto e oggettivo in una visione del mondo astratta ed
irrazionale.
Simbolo di velocità e movimento sono le automobili, le quali vengono
estremizzate nella Formula 1: prototipi concepiti esclusivamente per raggiungere
velocità elevate e sfidare la fisica.
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Filippo Tommaso Marinetti
Filippo Tommaso Marinetti nasce nel 1876 ad Alessandria d’Egitto.
Dopo aver studiato con i padri gesuiti francesi, si trasferì a Parigi per finire
le scuole superiori e, successivamente, a Genova dove si laureò in
giurisprudenza. Nel 1899 pubblicò “i vecchi marinai” e questo lo spronò a
dedicarsi alla attività letteraria. Nel 1905 fondò a Milano la rivista internazionale
“poesia”, nel 1909 fondò il movimento futurista e pubblicò il manifesto del
futurismo sul quotidiano parigino le Figaro. Nel 1910 organizzò in molte città
italiane le serate futuriste che avevano lo scopo di coinvolgere direttamente il
pubblico
Marinetti divenne corrispondente di guerra in Libia, e scrisse “la battaglia di
tripoli” ed il poema “Zhang Tumb Tumb", nel quale esaltava il conflitto tra la
Bulgaria e l'impero ottomano.
Dopo la prima guerra mondiale alla quale aveva partecipato attivamente
partecipò attivamente al fascismo e distrusse la sede dell'Avanti a Milano; a
causa di quest’azione finì in galera con Mussolini. Marinetti scrisse i romanzi
“Spagna veloce” e “toro futurista”, in cui si avverte l’influenza dei surrealisti.
Marinetti morì nel 1944 a Bellagio, in quel tempo sotto la Repubblica di Salò,
durante la Seconda Guerra mondiale, guerra nella quale lui stesso aveva tanto
creduto.
In quanto l’auto, specialmente quella da corsa, è considerato uno dei temi
principali delle poesie futuriste, Marinetti dedicò una delle
sue proprio a questo mezzo.
“Auto da corsa”, di Filippo Tommaso Marinetti
"Veemente dio d'una razza d’acciaio,
Automobile ebbrrra di spazio!,
che scalpiti e frrremi d'angoscia
rodendo il morso con striduli denti...
Formidabile mostro giapponese,
dagli occhi di fucina,
nutrito di fiamma .
e d'olì minerali,
avido d'orizzonti e di prede siderali...
io scateno il tuo cuore che tonfa diabolicamente,
scateno i tuoi giganteschi pneumatici,
per la danza che tu sai danzare
via per le bianche strade di tutto il mondo!..”
La poesia, scritta nel 1905, è il simbolo della poesia futurista, essa esprime
infatti tutto l’entusiasmo del poeta per la moderna tecnologia. Il culto della
velocità si traduce qui nell’esaltazione dell’automobile da corsa, che veniva
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prodotta in quegli anni per la prima volta. Il poeta è così entusiasta da
considerare il mezzo meccanico il dio di una nuova generazione divina.
In questa poesia l’automobile viene paragonata ad un cavallo scalpitante che
vorrebbe liberarsi di ogni freno gli venga imposto, successivamente, l’automobile
viene paragonata ad un drago della mitologia giapponese, infatti il poeta la
descrive con occhi di metallo e un motore alimentato dal fuoco, ovvero la
benzina che brucia, e da oli minerali.
Marinetti fa uso di molte onomatopee per riprodurre i rumori della vita moderna
e, come in ogni sua poesia, libera la fantasia con metafore e allegorie.
I temi di questa poesia sono, appunto, l’esaltazione dell’auto da corsa e il
brivido della velocità che si prova.
Cos’è la Formula 1?
La Formula Uno, fondata nel 1946, è la classe più alta di corse automobilistiche
monoposto scoperte. La parola "formula" indica una serie di regole alle quali tutti
i partecipanti, le macchine e i piloti, devono adeguarsi.
Il campionato mondiale di F1 consiste in una serie di corse, conosciute anche
come Gran Premi, che si disputano principalmente su circuiti e in pochi casi su
strade cittadine chiuse al traffico, per esempio il Gran Premio di Montecarlo. I
risultati di ciascuna gara determinano due campionati del mondo annuali, uno
per i piloti e uno per i costruttori. La velocità delle macchine è molto alta,
generalmente oltre i 300 km/h. Le prestazioni delle auto dipendono soprattutto
da diversi fattori, tra cui l'elettronica, l'aerodinamica, le sospensioni, il motore e
gli pneumatici.
L’antenata della formula 1 è la Formula A, nata nel 1946. Dopo la comparsa della
Formula 2, nel 1948, la Formula A cambiò il suo nome e prese il nome attuale.
Due anni dopo si disputò la prima gara ufficiale per il campionato, il Gran Premio
di Gran Bretagna. Nel primo anno erano presenti solamente tre scuderie: Alfa
Romeo, Ferrari e Maserati. La prima fu la più presente nell’albo d’oro, grazie
anche all’Aletta 158, progettata da Enzo Ferrari, il quale le permise di vincere il
campionato. Con il passare del tempo le scuderie iniziarono a modernizzarsi e a
ideare sempre più progetti tecnologici, fino a quando non entrò nel campionato
la Lotus 49, spinta dal Ford Cosworth DFV V8, il motore che le permise di restare
in testa alle principali gara dei successivi quindici anni.
L’anno seguente iniziarono ad arrivare gli sponsor e le innovazioni, ad esempio
gli alettoni sulle monoposto. Fu da quel momento che, negli anni a seguire, si
iniziò a vedere un continuo testa a testa fra la scuderia Ferrari, inizialmente con
Nidi Lauda e, successivamente con Michael Schumaker, e la scuderia McLaren.
Anche i motori mutarono progressivamente con il passare del tempo, infatti si
passò dal motore V8 al motore V6 Turbo ibrido.
Mass damper nelle autovetture
8 Il Mass damper, detto anche smorzatore a massa risonante, è un
dispositivo utilizzato per impedire danni o cedimenti strutturali causati dalle
vibrazioni. Solitamente i dampers sono montati nei grattacieli o in altre strutture
soggette a vibrazioni e sono costituiti da blocchi di calcestruzzo sospesi grazie a
delle molle, liquidi o pendoli. Le vibrazioni possono esser causate da fenomeni
ambientali quali vento o terremoti. Queste onde fanno oscillare e danneggiano i
grattacieli in base alla frequenza e all’altezza dell’edificio; inoltre, queste
vibrazioni portano ad un cedimento strutturale.
I mass dampers all’interno di edifici hanno funzione di stabilizzatore, la loro
presenza permette all’edificio di equilibrarsi.
Questo dispositivo si può trovare anche nelle
autovetture di Formula 1, il quale è stato introdotto
per la prima volta dalla scuderia Renault nel 2005,
bandito successivamente dalla FIA.
Come funziona? Questo sistema può
essere diviso in due masse, m1, la massa relativa
l’oggetto su cui si vuole ottenere l’effetto
ammortizzante, ed m2, lo smorzatore (o
mass damper), il quale è collegato
direttamente ad m1 attraverso delle
sospensioni.
Le sollecitazioni provenienti dal
basamento vengono trasmesse alla
massa m1 inducendo una vibrazione;
questo movimento viene trasmesso
anche al mass damper.
In formula 1 questa tecnologia venne
introdotta dalla Renault, inizialmente
non venne preso in considerazione ma
un anno dopo anche la scuderia Ferrari
iniziò a montarla sulle proprie vetture,
a seguire anche Red Bull e Toro rosso.
Dopo averlo provato in alcuni giri fu
proibito dalla FIA pochi giorni prima del
Gran Premio di Hockenheim, la quale lo riteneva un dispositivo aerodinamico.
Dopo averlo proibito la scuderia Renault inviò una relazione nella quale spiegava
che il dispositivo faceva parte della sospensione anteriore per ammortizzare
l’autovettura.
Di fatti, come spiegava Rob Marshall, il sistema è costituito da una massa di circa
9 kg sospesa tra due molle e si trova all’interno della parte anteriore della
vettura. Questo viene utilizzato come ammortizzatore di sospensione ed agisce
insieme al pneumatico e alle sospensioni.
Questo dispositivo, infine, è nato con lo scopo di rendere più uniformi le
oscillazioni e per cercare di stabilire il carico aerodinamico in ogni zona del
circuito.
9 Ad oggi il Gran Premio di Formula 1 è
composto da ventuno gare, tra le quali, quella
che si disputa negli Emirati Arabi, precisamente
sull’isola di Yas, è quella che reputo la più
innovativa, tecnologica ed affascinante.
Struttura e impianto del
circuito Yas Marina
La storia dello sviluppo dell’isola di Yas è
interessante.
L’isola di Yas è un grandissimo progetto da 36miliardi di dollari, progettato da
Aldar Proprierties. L’idea del progetto era quella di creare una destinazione
turistica unica; all’interno dell’isola vi sono un incredibile numero di negozi, hotel
e attrazioni, come ad esempio il parco a tema della Warner Bros, il Ferrari World,
un campo da golf e, di recente, ha aperto un parco acquatico con spiaggia
compresa.
Yas venne nominata nel 2009 come il più grande progetto per il turismo.
L’isola ospita anche il tracciato del Granpremio di Formula 1.
Il circuito Yas Marina è entrato a
far parte del calendario del
mondiale di Formula 1 a partire
dalla stagione 2009. Questo è
stato costruito da Hermann Tilke
ed è posto sull'Isola Yas, a circa
30 minuti dalla città di Abu
Dhabi.
Il circuito è costituito da
ventuno curve al largo della
costa di Abu Dhabi, attraverso il
porto e l’Abu Dhabi Hotel,
successivamente continua la
sua strada passando tra le dune
di sabbia.
La superficie della pista è composta da arenaria, la quale è acclamata dai piloti e
viene utilizzata nei circuiti migliori per l’alto livello di grip che offre.
Essendo il Gran Premio di Formula 1 una gara che si svolge al tramonto,
l’hotel è stato progettato per presentarsi come elemento centrale e scintillante
della pista, grazie al suo sistema di illuminazione a LED unico, il quale costituisce
uno sfondo alla gara, che altrimenti si svolgerebbe nell’oscurità. Per permettere
una visibilità ott