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Sintesi
storia - la follia di hitler eil mein kaft
italiano - pirandello
filosofia - sigmund freud la psicoanalisi
francese andre breton vita e opera Nadja
inglese virginia woof - vita e opera mrs dalloway
spagnolo - amor y locura en la litteratura del siglo XIX
arte edward munch l'urlo
scienze - le follie della natura : i terremoti
Estratto del documento

Ciò che è considerato “da pazzi”, deviante, varia nel tempo, nelle

culture, nella categoria sociale.

Come le norme sono accettate, anche un comportamento è ritenuto

deviante sulla base della volontà e del potere della classe dominante,

che tende ad imporre all’intera società i modelli di comportamento

che sono accettabili e quelli che invece non lo sono.

In una società come la nostra, esistono talmente tante norme che

chiunque ne ha violata almeno una, ad esempio:: è da “pazzi” passare

con il semaforo rosso.

Ma non tutti vengono puniti per i loro sporadici comportamenti

“devianti”.

Solo alcuni diventano i devianti “ufficiali”, e riconosciuti dalla società

come modelli da non imitare.

Una delle citazioni più celebri di Pirandello è: “La pazzia è una forma

di normalità”, in quanto tutti in un modo o nell’altro siamo folli, chi più

e chi meno.

Ogni individuo nella società porta una maschera che lo obbliga a

recitare sempre la stessa parte imposta dall’esterno sulla base delle

convenzioni sociali.

E l’unico modo per evitare l’isolamento è il mantenimento della

maschera, altrimenti si viene allontanati, rifiutati, perché gli altri

pensano che la diversità di comportamento sia dovuta ad una forma

di follia della persona.

Il concetto di normalità, non dovrebbe intendersi più come “seguire le

norme”, ma bisognerebbe sostenere che “normale” è ciò che da

ciascuno viene fatto seguendo i propri intimi bisogni.

Ma la curiosità che più mi ha spinto a trattare questo

argomento è: “Perché l’amore è spesso causa di follia?

3

Amore questo folle sentimento, l’amore ha in se un po’ di

follia, l’esaltazione dell’irrazionale, delle emozioni, e le

emozioni non hanno leggi, se non le leggi che si danno le

emozioni.

L’amore una specie di rapimento dell’estasi, una esaltazione,

che fa vedere le cose che non sono reali è la più dolce delle

follie e la più dolce delle magie.

L’amore è cieco, è vero, ceco nella sua follia.

Esso è tale da far gioire in modo folle così come da far

soffrire in modo altrettanto folle.

A volte è doloroso perché apre la strada all'estasi, perché

trasforma:” l'amore è cambiamento”.

Qualsiasi trasformazione è dolorosa perché occorre

lasciare il vecchio per il nuovo.

Il vecchio è familiare, sicuro; il nuovo è assolutamente

sconosciuto.

E come muoversi in un oceano mai esplorato.

Non si può usare la mente con il nuovo come si fa con il

vecchio; la mente è molto abile, ma può funzionare con il

vecchio, non con il nuovo.

Per questa ragione nasce la paura; quando lasci il vecchio

mondo confortevole e sicuro nasce il dolore.

È lo stesso dolore che prova il bambino quando esce dal

ventre della madre, é lo stesso dolore che prova il pulcino

quando esce dall'uovo.

La paura dell'ignoto, l'insicurezza dell'ignoto, la sua

imprevedibilità, ti spaventano moltissimo fino al punto di

suscitare e tirar fuori l’estrema follia che ognuno di noi ha.

4

Oggi giorno i folli sono alle volte ammirati per la loro

capacità di essere se stessi,infatti al termine “follia” è

stato attribuito un significato più comune, e indica

semplicemente chi si ribella all’ordine della vita sociale per

dar sfogo alle passioni,ai sentimenti, all’istinto e alla pura

irrazionalità.

Chi lo fa razionalmente, per propria volontà non può essere

considerato folle, ma a mio parere occorre parlare della

pericolosa “lucida follia”.

A tal proposito, ho fatto delle ricerche

sull’adolescenza di Adolf Hitler e

sull’educazione impartitagli dalla madre.

Mi ha incuriosito l’assurdità delle sue

gesta e il suo essere folle nelle sue azioni

e teorie.

Ho inoltre approfondito la struttura del “

Mein Kamft” testo nel quale Hitler

esprime i suoi ideali, i suoi progetti e le sue teorie

riguardanti lo stato tedesco.

A lui infatti va data una notevole forza di volontà e

perseveranza nell’imporre a un’intera nazione la follia del

nazismo e dell’olocausto.

Si aggiunge a lui un famoso scrittore

italiano, Luigi

Pirandello,che a causa dei problemi

mentali della moglie, che si

ripercuoteranno poi su se stesso,

considera la “follia” come un rimedio,

come una scappatoia alle sofferenze della vita;

caratteristica che si rispecchia nella sua grande opera

“uno,nessuno e centomila. 5

Sigmund Freud, uno dei più grandi

rappresentanti

dell’evoluzione della psichiatria nel XIX e

XX sec,

che fondò la psicoanalisi, prestando

attenzione al

funzionamento della psiche del paziente.

Virginia Woolf, scrittrice inglese che sin da

piccola ebbe frequenti esaurimenti nervosi,

crisi depressive e forti sbalzi di umore, che

la porteranno dopo diversi tentativi, al

suicidio.

Alcuni suoi tratti psicologici possono essere

compresi

attraverso lo studio di “Mrs Dalloway”, sua

opera del 1925

André Breton, che nella sua opera “ Nadja” parla

dell’amore folle, paradossalmente immediato tra

se stesso e una donna misteriosa, che gli farà

conoscere un mondo diverso, misterioso e nuovo.

6

Adolph Hitler e il Mein Kampf

Figlio di un padre autoritario e

repressivo, Adolf Hitler nasce

nella piccola cittadina austriaca di

Braunau nel 1889.

La precoce morte della madre (a

cui era estremamente legato),

lascia profonde ferite nel suo

animo.

Iscrittosi alla scuola Reale di Linz, è un allievo problematico e

dal rendimento non certo brillante.

Fatica ad integrarsi, a studiare e ad avere un rapporto

armonico con studenti e professori.

Il risultato di questo disastroso "iter" scolastico è che di lì a

qualche anno abbandona l'istituto.

Si trasferisce allora a Vienna cercando di entrare

all'Accademia di Belle Arti, spinto da alcune tendenze

artistiche.

L'Accademia però lo respinge per ben due anni consecutivi,

generando in lui notevole frustrazione, alimentata anche dal

fatto che, non possedendo una licenza superiore, è

impossibilitato a iscriversi alla facoltà di Architettura, possibile

nobile ripiego alle bocciature in Accademia.

Nel 1919 inizia la sua attività politica vera a propria

costituendo l'anno seguente il Partito Nazionalsocialista dei

lavoratori tedeschi (NSDAP).

Gli esordi sono burrascosi, tanto che in seguito alle sue attività

di agitatore viene arrestato.

Durante la prigionia scrive il "Mein Kampf" orrendo manifesto

della sua ideologia, infarcita di nazionalismo, razzismo,

7

convinzioni circa la superiorità di una presunta "razza ariana",

odio contro ebrei, marxisti e liberali.

Il Mein Kampf venne considerato come il catechismo della

gioventù Hitleriana o semplicemente la

bibbia del popolo tedesco.

Essendo stato scritto di getto da una

persona di modesta cultura e contenendo

espressioni troppo forti, le edizioni degli

anni 30 sono state modificate, soprattutto

togliendo errori di grammatica, parole

scientifiche o comunque straniere che usate in modo errato

rendevano alcune delle espressioni volgari ed imbarazzanti.

Scarcerato dopo soli 9 mesi, torna alla guida del NSDAP.

La grande crisi economica del 1929 permette a Hitler e al suo

movimento di far leva sul malcontento di alcune frange della

popolazione esasperate da disoccupazione e tensioni sociali.

Alle elezioni del 1930 il suo partito cresce di molto

guadagnando oltre un centinaio di seggi in parlamento,

l’anno successivo al potere della Germania e

salendo poi

restandoci fino al 1945.

Hitler riteneva che il popolo tedesco di razza ariana fosse una

razza superiore , mentre gli ebrei, dovevano essere eliminati e

gli slavi dovevano essere resi schiavi al servizio dei tedeschi.

Razzismo e antisemitismo divennero la politica ufficiale dello

stato.

Gli ebrei vennero cacciati da tutte le cariche importanti, i loro

negozi vennero boicottati e distrutti e nel 1935 con le “leggi di

Norimberga” si stabilì che gli ebrei non erano più cittadini

tedeschi e non potevano più sposare uomini e donne non

ebree.

La vita per gli ebrei diventò più che difficile.

8

Il problema della disoccupazione fu affrontato grazie a un

massiccio programma di lavori pubblici e molti cittadini furono

mandati a lavorare nella costruzione di case e edifici.

L’informazione era tutta controllata, ogni film, giornale o

programma radiofonico, non poteva contenere nessuna

informazione di critica nei confronti del nazismo.

I testi furono riscritti allo scopo di diffondere le idee naziste.

Bambini e adolescenti furono organizzati nella “ Gioventù

Hitleriana”, un’associazione giovanile che riempiva loro la testa

di ideali nazisti.

I maschi erano addestrati a diventare soldati e le femmine

ricevevano un insegnamento sulla famiglia, ossia, il loro

compito era quello di diventare madri dei futuri soldati che

avrebbero combattuto per la Germania.

I bambini venivano incoraggiati a denunciare i genitori , se

questi criticavano il regime di Hitler, raccontare barzellette su di

esso poteva costare fucilate.

Inoltre c’era la GESTAPO , polizia segreta che aveva il compito

di controllare i nemici del nazismo.

Nel 1945 Hitler, sconfitto ed isolato nel bunker della

Cancelleria dove tenta ancora una strenua difesa, si toglie la

vita dopo aver sposato la sua amante, Eva Braun (suicida

anch'essa insieme a lui), e redatto le sue ultime volontà.

I loro cadaveri, frettolosamente bruciati dopo essere stati

cosparsi di benzina, saranno rinvenuti dalle truppe sovietiche.

Le assurde azioni di Hitler, dal massacro di milioni di ebrei,

russi,polacchi fino all’ordine finale dell’annientamento di tutti i

tedeschi che gli erano stati vicini e che con lui dovevano morire

non possono essere spiegate con motivazioni razionali o

strategie, ma sono semplicemente il frutto della passione di un

uomo profondamente distruttivo e crudele che odiò tutta

l’umanità e la vita stessa. 9

Nonostante avesse idee folli, Hitler riuscì a mettere in pratica i

suoi ideali, imponendo ad un intera nazione la follia del

nazismo e dell’olocausto.

Lo Shoa o Olocausto significa in ebraico sterminio con il quale

si indica la persecuzione e il programmatico genocidio degli

ebrei europei da parte del regime nazista nel corso della

seconda guerra mondiale.

Dopo torture varie i nazisti decidono in uno sterminio collettivo

degli ebrei :la cosiddetta soluzione finale.

A partire dal settembre 1941 gli ebrei tedeschi furono costretti

a portare ben visibile, cucita sugli indumenti o su una fascia da

tenere al braccio, una stella gialla; nei mesi seguenti decine di

migliaia di ebrei furono deportati nei ghetti in Polonia e nelle

città sovietiche occupate.

Fu poi la volta delle deportazioni nei campi di concentramento

(Lager), alcuni già esistenti prima della guerra, altri

appositamente costruiti a partire dal 1941,soprattutto in

Polonia, e adibiti alla funzione di campi di sterminio.

Vi confluirono gli ebrei provenienti non solo dai ghetti vicini

(300.000 dal solo ghetto di Varsavia), ma anche da tutti i paesi

europei occupati dai nazisti. 10

Bambini, vecchi e tutti gli inabili al lavoro venivano condotti

direttamente nelle camere a gas; gli altri invece erano costretti

a lavorare in officine private o interne ai campi e, una volta

divenuti inadatti alla produzione per le terribili fatiche e

privazioni subite, venivano eliminati. 11

Dietro questa frase, tratta dal romanzo di Pirandello

“uno,nessuno e centomila” si nascondono significati immensi

che porteranno il protagonista alla follia.

Luigi Pirandello

Nasce ad Agrigento da una famiglia di agiata condizione

borghese.

Tre diversi ambienti influenzano la formazione psicologica e

culturale di Pirandello: quello siciliano, tedesco e romano.

L'ambiente siciliano contribuisce a determinare la fisionomia

sociale e politica dello scrittore.

E' educato al patriottismo e al culto dei valori risorgimentali pur

avendo un rapporto conflittuale e antagonista con il padre,

prepotente e tirannico.

Abbandonata la Sicilia si stabilì a Roma dove studiò Lettere e

incominciò ad insegnare, Pirandello scelse la Roma, piccola

borghese mantenendo le distanze dalla città cara ad altri artisti.

Infine si trasferisce a Bonn per due anni, dove sì laurea in

filologia romanza.

Gli anni trascorsi in Germania gli permettono di venire a

contatto con la cultura tedesca.

Tornato a Roma dedica la sua vita alla letteratura, teatro e

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