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Storia: La famiglia tra '800 e '900
Economia: La famiglia pilastro per l'economia
Diritto: La riforma sulla famiglia
Cucina: Le imprese a gestione familiare
Alimentazione: Diete per fasce d'età
Inglese: Abitudini alimentari di una famiglia inglese
Premessa ....................................................................................................................pagina 1
Giovanni Pascoli ................................................................................................................. pagina 2
Il “Fanciullino” e il “Nido” .................................................................................... pagina 3
Il tema della famiglia tra ‘800 e ‘900 .................................................................................. pagina 6
Dalla famiglia contadina allargata alla famiglia operaia ......................................... pagina 6
La famiglia borghese .............................................................................................. pagina 7
Il fascismo: politiche demografiche ........................................................................ pagina 7
Mutamenti della famiglia durante il boom economico ............................................ pagina 8
La famiglia “pilastro” per l’economia ............................................................................... pagina 11
La famiglia dal punto di vista economico ............................................................. pagina 13
Politiche di aiuti alle famiglie in Francia .............................................................. pagina 14
La riforma del diritto di famiglia del 1975 ........................................................................ pagina 17
Gli articoli della costituzione italiana a favore della famiglia................................ pagina 18
Caratteristiche di un’impresa a gestione familiare ................................................ pagina 18
L’azienda ristorativa a gestione familiare ........................................................................ pagina 20
Dieta per fasce d’età ....................................................................................................... pagina 21
Alimentazione in gravidanza ................................................................................ pagina 21
Alimentazione della nutrice .................................................................................. pagina 23
Alimentazione nella seconda infanzia e nell’età scolare........................................ pagina 27
Alimentazione nell’adolescenza ........................................................................... pagina 28
Alimentazione in età adulta .................................................................................. pagina 29
Alimentazione in età senile................................................................................... pagina 30
Abitudini alimentari in una giornata tipo di una famiglia inglese ................................... pagina 32
CONCLUSIONE .................................................................................................................. pagina 33
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PREMESSA
La famiglia valore umano da non sottovalutare. Con questo approfondimento ho voluto analizzare
alcuni aspetti correlati alla famiglia dal punto di vista sociale, culturale, storico ed economico. Ho
scelto questo argomento difficilmente collegabile con il
settore ristorativo prima di tutto poiché volevo dimostrare a
me stesso di riuscire in un’impresa che all’inizio sembrava
irrealizzabile. Quando ho scelto di intraprendere questo
lavoro incentrato sulla famiglia la mia idea era di esporre un
pensiero originale per cercare di incuriosire la commissione,
ma anche per comprendere del tutto le ragioni per cui, in
questo periodo, i nuclei familiari italiani stanno andando
incontro a crescenti difficoltà economiche. Un’altra ragione
che ha influenzato la mia scelta la si può ricercare nella mia
appartenenza ad una famiglia numerosa che, attraverso i
momenti gioiosi ma anche quelli di difficoltà, ha contribuito a
formarmi rendendomi il ragazzo che sono oggi.
Nella prima parte del mio elaborato mi sono occupato di un
poeta di fine ‘800 chiamato Giovanni Pascoli. Per conoscere meglio la sua visione della famiglia ho
studiato “Il Fanciullino”, una delle sue opere più famose, e il “Nido” dove lui si rifugia per sfuggire
alle sofferenze e ai dispiaceri che hanno caratterizzato la sua vita. Nel secondo capitolo ho
approfondito l’evoluzione familiare nel diciottesimo e nel diciannovesimo secolo soffermandomi
soprattutto sulle politiche familiari (vigenti ancora oggi) attuate nel periodo fascista da Benito
Mussolini. Dopo l’analisi storica ho preferito trattare un tema d’attualità: l’importanza della
famiglia per l’economia del nostro paese. Ho chiarito con l’esempio della risalita economica
francese come ragione per cui una politica di aiuti ai nuclei familiari può avere effetti positivi
sull’economia. Successivamente (nella seconda parte della mia tesina ) ho illustrato la riforma sulla
famiglia del 1975, analizzando in particolare le modifiche applicate alle normative riguardanti le
imprese a gestione familiare. Nella terza e ultima parte della mia tesina ho presentato le regole
principali per una corretta nutrizione nelle varie fasce d’età descrivendo, infine, le abitudini
alimentari in una giornata tipo di una famiglia inglese.
~ 4 ~
CAPITOLO 1
GIOVANNI PASCOLI
Giovanni Pascoli è considerato il maggior esponente della letteratura italiana, insieme al
celebre poeta Gabriele D’Annunzio. Nasce a San Mauro di Romagna il 31 dicembre 1855,
quarto di dieci figli. La morte del padre, che
avvenne per un omicidio mai punito e
apparentemente senza cause, fu la prima di una
lunga serie di disgrazie familiari; la sua immagine
nella mente dell'ancora fanciullo poeta, fu da
allora ricondotta alla convinzione che la morte
incombe sugli uomini e su tutto il mondo.
La sua vita di fatto è condizionata da una serie di lutti familiari: prima suo padre viene
assassinato da sicari sconosciuti, in seguito perderà la madre, una sorella e due fratelli.
Queste tristi vicende contribuiranno perciò a radicare nel poeta un’ossessiva percezione
della presenza, incombente su ogni cosa, del mistero e della morte. Brillante studente, si
laurea (con una tesi sull’antico poeta Alceo) all’università di Bologna (dove insegnava
Carducci) e, successivamente, intraprende quella che sarà una lunga carriera da
insegnante. Pascoli riesce ad accrescere la sua fama letteraria (è chiamato a collaborare
alle più prestigiose riviste di quel tempo tra cui “Vita nova” di Firenze) attraverso la
pubblicazione di opere come Myricae, i Poemi Conviviali, i Canti di Castelvecchio e i
Poemetti, inoltre è chiamato all’insegnamento di letteratura italiana all’università di
Bologna come successore di Carducci. Il poeta morirà a Bologna nel 1912.
~ 5 ~
Il “FANCIULLINO” e Il “NIDO”
In ognuno di noi c’è un
fanciullino che
conserva la sensibilità
che si
dell’infanzia
esprime
compiutamente nella
voce del poeta. Egli
ignora l’esistenza della
ragione e guarda al
mondo con gli occhi
l’
della fantasia, con
atteggiamento di innocente stupore di chi scopre le cose per la
prima volta. Per seguire il fanciullino che è dentro di se il poeta
deve liberarsi di ogni struttura razionale e fare uso del linguaggio
ingenuo caratteristico del fanciullo, trovando anche diversi significati
ideologici dietro ad ogni cosa.
Il “Fanciullino” è una tra le opere più famose di Giovanni Pascoli. Questa poetica nasce da
un passo del Fedone di Platone dove a Socrate, che ha parlato dell’immortalità dell’anima,
due discepoli pur convinti delle teorie del maestro, dicono di aver paura della morte come
se in essi ci fosse “un fanciullino” che ha questi timori. Secondo Pascoli il poeta è colui che
sa ascoltare la voce infantile di quel “bambino” che ciascun uomo continua a portare
dentro di se diventando adulto. La sua poesia è come una scoperta poiché essa si trova
nelle cose stesse: in loro è necessario saper vedere il particolare poetico.
L'atteggiamento del poeta di fronte alla realtà è, dunque, quello proprio del fanciullino:
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stupore e meraviglia, curiosità e loquacità, capacità di dare i nomi alle cose con simboli e
metafore, per scoprisse il significato nascosto, capacità di accomunare tra loro il piccolo e il
grande. Pascoli sostiene che in ogni uomo c’è un “fanciullo”, capace di commuoversi e di
sperimentare ogni giorno emozioni e sensazioni nuove. Crescendo però egli è soffocato e
ignorato, e la ragione tende a prevalere sull’intuizione, ma, se viene risvegliato, fa sognare
a occhi aperti, fa scoprire il lato attraente e misterioso di ogni cosa, fa volare con la
fantasia in mondi meravigliosi. Proprio come nel tempo dell’infanzia, la riscoperta della
propria fanciullezza permette alla persona di “parlare” con gli alberi, i fiori, gli animali, e in
qualsiasi momento si può tornare ad ascoltarne la voce. La poesia quindi abbandona la
razionalità per essere spontanea ed intuitiva proprio come la concezione del mondo che si
ha nell’infanzia.
La crisi culturale di fine Ottocento inizio Novecento, in particolare quello che apparve il
fallimento della scienza positivistica nella sua pretesa di fornire una sicura spiegazione del
mondo, contribuirono a dare a Pascoli una visione del mondo come una realtà avvolta nel
mistero, piena di orrore e di morte. Tutta la condizione umana appariva al poeta dominata
dal terrore della morte, così da rendere illusori anche i gesti eroici degli uomini. Pascoli,
alla ricerca di una situazione che si sottragga al caos ed alla contraddizione della società
contemporanea, decide di rinchiudersi nella sua casa di Castelvecchio, in un “nido”
protettivo da cui osservare il mistero della realtà e il destino umano, in un rifugio che
costituisce una regressione all’infanzia, al nucleo ristretto della famiglia, così da essere
protetto dalle sofferenze del mondo esterno. In lui la sensazione è quella che il mondo si
trovi alla vigilia di una nuova bufera che rischia di travolgerlo e quindi si riconduce al
ricordo dell’infanzia come naturale rifugio a simili prospettive.
La famiglia e la casa sono "come un nido caldo, chiuso, segreto, raccolto in una sua
esistenza senza rapporti con l'esterno, ma brulicante di complici intimità, di istinti e di
aspetti viscerali" . Questa concezione positiva della casa come ambiente che protegge
l'uomo deriva, però, da un contesto negativo: le crudeltà, le ingiustizie e i lutti del mondo
devono rimanere esterni a questo rifugio, e le persone che lo abitano devono essere unite
contro i continui pericoli che incombono. Il più grande di essi è la dispersione della famiglia
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che può essere causata dalla morte o dall'abbandono di uno dei suoi componenti (Pascoli
si sentì tradito dalla sorella Ida quando lasciò la casa per sposarsi).In questa visione, il male
più grande è proprio la “dispersione del nido”, per esempio, l’abbandono della casa, i lutti
familiari o il fidanzamento della sorella Ida.
Il mito del «nido» incide non poco sulla vita del poeta, così come influenza le sue poesie.
Infatti, fortemente attratto da quella zona di sicurezza che è il «nido», Pascoli si allontana
dalla storia che è caos e violenza, e che ha saputo solo “disfare il suo nido” uccidendogli il
padre. Inoltre esibisce nei rapporti sociali i sentimenti del «nido»: amore, solidarietà,
fratellanza, vincolo di sangue; questa proiezione lo porta ad escludere le guerre, ad
invitare gli uomini a mantenersi fedeli al loro stato e a parlare più d’amore, e meno di
plusvalore, più di sacrificio che di lotta, più d’umanità che di classi sociali. Secondo il poeta
fuori dal “nido”, un ambiente ovattato e protetto, non si può vivere serenamente. Per
questa ragione e poesie del Pascoli non trattano mai della vita di paese e delle relazioni
sociali, trattano invece della campagna ad imitazione del poeta latino Virgilio, osservandola
con occhi di bambino; ma essa non ha più nulla di positivo, si popola di ombre, di minacce
e di presenze oniriche che la rendono inquietante.