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Sintesi
Italiano: Giovanni Verga (concetto dell'ostrica); Giovanni Pascoli (famiglia-nido); Luigi Pirandello (demistificazione della famiglia borghese; Kafka; Alessandro Manzoni (I promessi sposi)

Inglese: Jane Austen (Pride and Predjudice); Oscar Wilde (the importance of being Ernest)

Francese: Gustave Flaubert (Madame Bovary)

Greco: Euripide (Alcesti)

Latino
: Quintilliano

Filosofia: Sant'Agostino (il ricordo della felicità)
Estratto del documento

SENSO DI PROTEZIONE

“Ritrovar la pace solamente tra le braccia tue […]la tua guancia bianca sulla

mia”

Cullami,

Emma Marrone, A me piace così, 2010

Questo stralcio di canzone fa realmente capire ciò che la famiglia sia, un

rifugio, due braccia sicure in cui potersi addormentare e appoggiare la guancia

su quella dei propri genitori per capire che ci sono realmente, in un vero gesto

di affetto e di amore.

Verga,nella novella Fantasticheria ci esprime tramite il concetto dell'ostrica

la convinzione che, per coloro che appartengono alla fascia dei deboli, sia

necessario rimanere attaccati ai valori della famiglia, al lavoro, alle tradizioni

"pesce vorace",

connaturate, per evitare che il mondo, cioè il lo divori. Il

problema nasce quando cominciano a provare il desiderio del cambiamento, il

desiderio di progredire.

[…]- Insomma l'ideale dell'ostrica! - direte voi. - Proprio l'ideale dell'ostrica! e

noi non abbiamo altro motivo di trovarlo ridicolo, che quello di non esser nati

ostriche anche noi -. Per altro il tenace attaccamento di quella povera gente

allo scoglio sul quale la fortuna li ha lasciati cadere, mentre seminava principi

di qua e duchesse di là, questa rassegnazione coraggiosa ad una vita di stenti,

questa religione della famiglia, che si riverbera sul mestiere, sulla casa, e sui

sassi che la circondano, mi sembrano - forse pel quarto d'ora - cose serissime e

rispettabilissime anch'esse. Sembrami che le irrequietudini del pensiero

vagabondo s'addormenterebbero dolcemente nella pace serena di quei

sentimenti miti, semplici, che si succedono calmi e inalterati di generazione in

generazione. - Sembrami che potrei vedervi passare, al gran trotto dei vostri

cavalli, col tintinnìo allegro dei loro finimenti e salutarvi tranquillamente. Forse

perché ho troppo cercato di scorgere entro al turbine che vi circonda e vi

segue, mi è parso ora di leggere una fatale necessità nelle tenaci affezioni dei

deboli, nell'istinto che hanno i piccoli di stringersi fra loro per resistere alle

tempeste della vita, e ho cercato di decifrare il dramma modesto e ignoto che

deve aver sgominati gli attori plebei che conoscemmo insieme. Un dramma

che qualche volta forse vi racconterò, e di cui parmi tutto il nodo debba

consistere in ciò: - che allorquando uno di quei piccoli, o più debole, o più

incauto, o più egoista degli altri, volle staccarsi dai suoi per vaghezza

dell'ignoto, o per brama di meglio, o per curiosità di conoscere il mondo; il

mondo, da pesce vorace ch'egli è, se lo ingoiò, e i suoi più prossimi con lui. - E

sotto questo aspetto vedrete che il dramma non manca d'interesse. Per le

ostriche l'argomento più interessante deve esser quello che tratta delle insidie

del gambero, o del coltello del palombaro che le stacca dallo scoglio.”

Fantasticheria “Vita dei campi”,

(Tratto dalla novella dalla raccolta Giovanni

Verga, 1880)

Come l’ostrica che vive sicura finché resta avvinghiata allo scoglio dov’è nata,

così l’uomo di Verga vive sicuro finché non comincia ad avere smanie di

miglioramento.

Pascoli è un altro scrittore che dà grandissima importanza alla famiglia. La sua

vita fu dominata da un rapporto intenso e a tratti morboso con la famiglia di

origine che vede come nucleo di memorie e di sangue,un rifugio che dà

protezione. In termini simbolici ricorre molto spesso all’immagine del nido o

della siepe per sottolineare l’intimità e la sacra inviolabilità di questo nucleo.

Questo insieme di atteggiamenti approda ad una chiusura sentimentale che

porta Pascoli a rimanere bloccato in una situazione fatta di turbamenti e paure.

Quindi già in Pascoli vediamo come la famiglia, in questo tentativo di auto-

proteggersi, possa costituire un elemento di chiusura che impedisce una serena

crescita dell’individuo e ne limita la sua realizzazione.

X Agosto:

Questo è evidente nella poesia

San Lorenzo , io lo so perché tanto

di stelle per l'aria tranquilla

arde e cade, perché si gran pianto

nel concavo cielo sfavilla.

Ritornava una rondine al tetto :

l'uccisero: cadde tra i spini;

ella aveva nel becco un insetto:

la cena dei suoi rondinini.

Ora è là, come in croce, che tende

quel verme a quel cielo lontano;

e il suo nido è nell'ombra, che attende,

che pigola sempre più piano.

Anche un uomo tornava al suo nido:

l'uccisero: disse: Perdono ;

e restò negli aperti occhi un grido:

portava due bambole in dono.

Ora là, nella casa romita,

lo aspettano, aspettano in vano:

egli immobile, attonito, addita

le bambole al cielo lontano.

E tu, Cielo, dall'alto dei mondi

sereni, infinito, immortale,

oh! d'un pianto di stelle lo inondi

quest'atomo opaco del Male!

“Myricae”,

(Da Giovanni Pascoli, 1890)

La poesia X agosto è stata scritta da Giovanni pascoli in onore della morte del

padre avvenuta la notte di S. Lorenzo. Le stelle che cadono durante quella

notte non sono altro che per il poeta le lacrime del cielo sulla malvagità degli

uomini. Per Pascoli il 10 agosto è una data emblematica dato che è

l'anniversario della morte del padre, avvenuta nell'estate del 1860. Egli afferma

di sapere perché un così gran numero di stelle sembra incendiarsi e cadere nel

cielo: è perché tante stelle che cadono così fitte sembrano le lacrime di un

pianto dirotto che splendono nella volta celeste. Poi immagina una rondine

che,mentre tornava al suo nido ,fu uccisa e cadde tra i rovi .Ella aveva un

insetto nel becco, cibo per i suoi piccoli. Qui Pascoli con una metafora intende

dire che la rondine era l'unica fonte di sostentamento per i suoi piccoli così

come suo padre lo era per lui. Descrive la rondine trafitta sui rovi spinosi con le

ali aperte quasi come se fosse in croce,accostando tale immagine a quella dei

suoi rondinotti che rimangono in una vana attesa del cibo. Dopo passa a

descriverci un uomo,suo padre che mentre tornava a casa fu ucciso

pronunciando parole di perdono verso i suoi assassini. Negli occhi rimane la

volontà di emettere un grido. Invece Pascoli,con il particolare delle due

bambole che l'uomo portava in dono alle sue figlie ,voleva alludere alla

tenerezza che avrebbe caratterizzato l'arrivo del padre a casa e delinea un

mondo di consuetudini affettuose che la morte interruppe. Adesso nella casa

"solitaria" i suoi familiari lo attendono inutilmente come in precedenza avevano

fatto i rondinotti. Il povero uomo, con gli occhi impietriti dalla morte,indica le

bambole al cielo,descritto dal poeta come molto distaccato e indifferente al

dolore umano. E infine, dice che il cielo,

visto come una divinità,lascia cadere fitte lacrime su questa piccola parte

dell'universo, che è il regno del male. In questa poesia la morte del padre

assurge al simbolo dell'ingiustizia e del male: il dolore del poeta diventa il

dolore di tutti. La lirica quindi trasmette senza dubbio sentimenti tristi,

malinconici per la distruzione di un nido familiare,unico rifugio in un mondo in

cui domina la violenza e la malvagità umana che uccide creature innocenti.

Mattia Pascal

Pirandello d’altra parte, nel descrivere la personalità di rifugge

da ogni tipo di protezione filiale, da una famiglia che è vista come una prigione

da cui evadere, come la convivenza con la suocera e la moglie. La

Altro esempio emblematico della letteratura del Novecento è quello de “

metamorfosi”, in cui Gregor Samsa si trova trasformato in un insetto. Già in una

lettera alla sorella, Kafka aveva definito la famiglia come un "contesto

veramente animale", che soffoca la libera espressione dell'individuo con

l'egoismo oppressivo di un amore "assurdo e bestiale".

In entrambi i casi si vede come la famiglia porti alla degradazione e, nel caso

“La metamorfosi”,

de alla morte del protagonista, consapevole di essere

diventato un peso gravante per la famiglia e lasciandosi così morire di fame.

“Ed effettivamente il corpo di Gregor era secco e piatto: lo si vedeva

chiaramente, ora che non stava più eretto sulle zampine e non c'era nessun

altro motivo di distrazione. […]Decisero di dedicare quel giorno al riposo e ad

una passeggiata: era una piccola vacanza che non solo si erano meritati, ma di

cui avevano assoluto bisogno. […]Poi uscirono tutti insieme - era la prima volta

dopo tanti mesi - e presero un tram che li portò in aperta campagna fuori della

città. Erano soli nella carrozza tutta piena della calda luce del sole.[…]Mentre

così chiacchieravano, i coniugi Samsa, guardando la loro figliola farsi sempre

più vivace, si avvidero quasi contemporaneamente come, nonostante tutto il

soffrire che le aveva smunto le guance, negli ultimi tempi essa si fosse

trasformata in una bella e florida giovinetta. Si fecero più zitti, e quasi

inconsciamente, intendendosi con gli sguardi, convennero che presto sarebbe

giunto il momento di trovarle un buon marito. E, quasi a confermare quei nuovi

sogni e buoni propositi, al termine del percorso la ragazza si alzò per prima,

stirando le giovani membra.”

(La metamorfosi, Franz Kafka, 1915)

IL MATRIMONIO

“Capita di arrendersi al ricordo di un amore…”

Cullami,

Emma Marrone, A me piace così, 2010

Altro tema fondamentale della famiglia è il matrimonio, unione sacra del

rapporto amoroso e base sociale intorno cui ruota il concetto stesso di nucleo

familiare.

Il matrimonio viene visto come un momento fondamentale nella vita di

foedus eternum

chiunque e un legame eterno, una sorta di catulliano. In

“I Promessi Sposi”

letteratura questo si riscontra positivamente ne di

Alessandro Manzoni, dove il matrimonio di Renzo e Lucia, seppur ostacolato

questo matrimonio non

da Don Rodrigo e i Bravi che con la celeberrima frase “

s’ha da fare né ora, né mai I promessi sposi,

” (Capitolo I, Alessandro Manzoni,

1840), intralciano la coronazione dell’amore tra i due giovani innamorati.

Quello che colpisce è che, nonostante tutte le difficoltà, il loro amore rimane

incontrastato, nonostante tutti i numerosi colpi di scena, il loro sentimento

rimane esattamente quello iniziale, se non maturato e ancor più consapevole.

Matrimonio dunque visto come una liberazione e l’inizio di una nuova vita, di

un nuovo inizio, che permette di dimenticare il passato. Nonostante tutte le

difficoltà, il loro sentimento non si indebolisce, anzi si rinforza e si

approfondisce: gli ostacoli che incontrano mettono alla prova il loro amore, che

acquista così maturità e nuova consapevolezza.

D’altra parte il matrimonio può essere visto come una sorta di reclusione e

obbligo a cui conformarsi. Questo modello e idea di matrimonio è riscontrato in

Pride and Prejudice di Jane Austen. L’esempio eclatante è costituito da

Charlotte Lucas, che ci viene presentata quando ha 27 anni ed è ormai vecchia

per sperare in un matrimonio. Ci viene descritta come una ragazza che non è

mai stata bella, ma senza dubbio è intelligente, vivace ed ha un buon

carattere. Pur essendo la migliore amica di Elizabeth Bennet, il suo modo di

vedere l'amore e il matrimonio è totalmente in contrasto con quello di

quest’ultima. Questo aspetto diviene particolarmente evidente quando

ricerca con serenità

Charlotte accetta, anzi, il matrimonio con Mr. Collins, il

grottesco cugino dei Bennet, che Elizabeth aveva appena rifiutato. Cosapensa

Charlotte dell'amore? Cerchiamo prima di tutto di contestualizzare l'episodio

nell'epoca a cui appartiene: nel 1700-1800 i matrimoni erano raramente

matrimoni di amore. Gli interessi che si nascondevano dietro l'unione

matrimoniale di due giovani potevano essere molteplici: interessi economici,

scalate sociali, alleanze tra famiglie, ma raramente l'amore. C'è da ritenere

quindi che il matrimonio di Charlotte con Mr. Collins rappresenti quello che

accadeva di frequente nelle famiglie della metà dell’Ottocento: pur di avere un

sacrificare i sentimenti.

riparo e protezione si era disposti a Un'unione del

genere era inoltre ritenuta un buon matrimonio: nel romanzo Mrs. Bennet

desidera che Elizabeth lo sposi per il possedimento che quest'ultimo erediterà e

quando avviene il fidanzamento i Lucas ne sono più che felici:

“A Sir William e Lady Lucas fu subito richiesto il loro consenso, che fu dato con

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