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Sintesi

Tesina - Premio maturità  2009

Titolo: Estetismo

Autore: Matta Giulia michela

Descrizione: descrizione del movimento estetico da oscar wilde all'arte di degas fino alla figura dell'esteta dannunziano e il superomismo nietzscheano

Materie trattate: Letteratura Italiana, Letteratura Inglese, Storia Dell'arte, Filosofia

Area: umanistica

Sommario: Introduzione sul movimento estetico. inglese: Oscar Wilde and the Portrait Of Dorian Gray. Storia dell'arte : Edgas Degas (Lezione di ballo, l'assenzio) Letteratura italiana: D'Annunzio, la poetica, l'esteta, il Piacere, i romanzi del superuomo. Nietsche: la dottrina del superuomo

Estratto del documento

L’Estetismo

L'Estetismo è un movimento artistico ma soprattutto letterario della seconda metà dell'800. Rappresenta

una tendenza del Decadentismo autonomamente sviluppatasi grazie a figure come Walter Pater e John

Ruskin, che trova il suo massimo splendore grazie alle opere di Oscar Wilde. Questo movimento è

tuttavia riscontrabile anche in vari studi di filosofi o studiosi che ne intendono dare una definizione

etimologicamente esatta.

Il principio fondamentale dell'Estetismo — "l'arte per il gusto dell'arte", "art for art's sake"— consiste nel

vedere l'Arte come rappresentazione di sé stessa, possedente una vita indipendente proprio come il

Pensiero, che procede solo per le sue vie. Essa non ha alcun rapporto con l'epoca in cui si sviluppa, anzi

è spesso contraria ad essa e l'unica storia che la concerne è la storia del suo stesso progresso. Un’altra

dottrina molto importante per gli esteti afferma che tutta la cattiva arte trae origine dal ritorno alla vita

e alla natura e dal loro innalzamento al rango di ideali; nel momento in cui l'Arte rinuncia alla fantasia

per la realtà, rinuncia a se stessa.

Come si può ben comprendere, dunque, il realismo è visto dagli esteti come un totale fallimento.

La decadenza della Menzogna

: ciò

È la vita ad imitare l'arte, come spesso ci ricorda Wilde nel suo saggio

non deriva solo dall'istinto imitativo della vita ma anche dal fatto che il fine cosciente della vita è quello

di trovare espressione - e che l'arte è l'espressione stessa -. Da questo consegue anche che la Natura

stessa si modifica a immagine dell'arte. Gli unici effetti che essa può mostrarci sono quelli visibili grazie

alla poesia, o nei dipinti e nelle manifestazioni artistiche.

L'Estetismo presenta anche un continuo invito a godere della giovinezza fuggente, un edonismo nuovo

in cui l'esaltazione del piacere è morbosamente collegata alla corruzione della decadenza e in cui la

bellezza è intesa come manifestazione del genio ma superiore, al contempo, al genio stesso.

La figura dell'Esteta è stata consacrata dall'Andrea Sperelli di Gabriele D'Annunzio, oltre che dal Dorian

Gray del già citato Wilde. È l'artista che vuol trasformare la sua vita in opera d'arte, sostituendo alle leggi

morali le leggi del bello e andando continuamente alla ricerca di piaceri raffinati, impossibili per una

persona comune anche attraverso l'utilizzo di alcool e droghe che distorcano le percezioni. L'Esteta ha

infatti orrore della vita comune, dei ceti inferiori, della volgarità borghese, di una società dominata

dall'interesse materiale e dal profitto, e si isola in una Torre d'avorio, in una sdegnosa solitudine

circondato solo da Arte e Bellezza. 2

Oscar Wilde: life and works

Oscar Wilde was born in Dublin in 1854. In Oxford, he became a disciple of

Poems

, and was engaged for a tour in the

Walter Pater. In 1881 Wilde edited

United States. The tour was a personal success for Wilde, who made himself

known for his irony. On his return in Europe in 1883, he married Constance Lloyd

who bore him two children, but he soon became tired for his marriage. In the

The

late 1880s Wilde’s literary talent was revealed by a series of short stories,

The picture

Canterville Ghost, The Happy Prince and Other Tales, and the novel

of Dorian Gray

(1891). After his first and only novel he developed an interest in Oscar Wilde

A Woman of no

drama. In the 1890she produced a series of plays like

The Importance of Being Ernest.

importance and In 1891 he met the young and good-looking Lord

Alfred Douglas, whose nickname was “Bosie”, and with whom Wilde dared to have a homosexual affair.

De Profundis a long letter to

Wilde was sent to prison for homosexual offences. In prison he wrote

Bosie. When he was released, he was a broken man; his wife refused to see him and he went on exile in

France, where he lived his last years in poverty. He died in 1900.

The picture of Dorian Gray

Dorian Gray is a young man whose beauty fascinates an artist, Basil Hallward, who decides to paint him.

While the young man’s desires are satisfied, including that of eternal youth, the signs of age and the

experience appear on the portrait. Dorian lives only for pleasure. When the painter sees the corrupted

image of the portrait, Dorian kills him. Later Dorian wants to free himself of the portrait and stubs it, but

he mysteriously kills himself. In the very moment of death the picture returns to its original purity, and

Dorian’s face become “withered, wrinkled, and loathsome”

L’impressionismo: contesto storico

Nell’ultimo trentennio del XIX secolo, in Francia l’uscita di scena di Napoleone III ha portato alla nascita

della Terza Repubblica. Intanto, a Parigi, la nuova borghesia, allettata da facili profitti e

dall’espansionismo coloniale, instaura una politica di difesa degli interessi di classe. In città si consolida

inoltre l’aspetto festoso, arricchendosi di teatri, musei, ristoranti, casinò e soprattutto i caffè, ma anche di

contraddizioni e di miseria, che maturano i presupposti per la più grande novità artistica del secolo:

l’impressionismo , che immortala Parigi nei suoi aspetti più vari e fantasiosi. Essi contribuiscono a

belle epoque. L’impressionismo ritrae non più la realtà come appare (anche se il

costruire il mito della

confronto è sempre con una realtà precisa e oggettiva). Gli impressionisti dipingono appunto le

impressioni del soggetto che vuole cogliere l’impressione di un attimo, autonomamente diverso rispetto

In questo clima si forgia la vena artistica di

a quello immediatamente precedente e a quello successivo.

uno dei più grandi pittori (e scultori) dell’epoca: Edgar Degas. 3

Edgar Degas: ispirazione e isolamento

Edgar Degas fu una delle figure centrali e più feconde dell'Impressionismo, ma dal punto di vista sociale

e artistico si distinse dagli altri appartenenti al movimento. Nato in una famiglia agiata e amante

dell'arte non conobbe le difficoltà incontrate agli

inizi da Monet e Renoir; inoltre, si mostrò poco

interessato al paesaggio, tema prediletto dagli

impressionisti, e preferì le scene d'interno,

soprattutto con figure di ballerine, lavandaie e

donne al bagno, mentre nella pittura all'aperto i

soggetti più ripetuti furono le corse dei cavalli.

Negli ultimi anni, tuttavia, i problemi di vista da cui

era affetto si aggravarono, portandolo quasi alla

cecità. Degas fu consacrato fra i geni artistici

dell'Ottocento, ma trascorse gli anni della vecchiaia

in cupa solitudine.Uno dei suoi temi prediletti era

quello delle ballerine. Tra le sue opere più famose

“Lezione di ballo”, un olio su tela

ricordiamo Esso contiene in se

realizzato tra il 1873 e il 1875.

Lezione di ballo già tutti i temi della maturità artistica di Degas. Vi

è raffigurato il momento in cui la ballerina sta provando dei passi di

danza sotto l’occhio vigile del maestro mentre le altre ragazze,

disposte in semicircolo, osservano a loro volta attendendo il loro

turno di prova. Il taglio imposto è di tipo fotografico e alcune figure

risultano uscire dall’inquadratura. Ciò suggerirebbe una pittura di

getto, ma in realtà, i tre anni impiegati per terminare l’opera, stanno

a testimoniare come il dipinto sia il frutto di un difficile e mediato

lavoro in atelier. I gesti delle ballerine sono indagati con attenzione

quasi ossessiva. Quella con il fiocco giallo, seduta sul pianoforte, si

sta grattando la schiena, quella di spalle con il fiocco rosso tra i

capelli invece, sta facendosi aria con un ventaglio. L’ambiente

ricorda quello di una classe scolastica quando, sul finire della L’Assenzio

lezione, l’atmosfera si fa più rilassata e informale. Degas ricostruisce

l’atmosfera della sala con garbo e raffinatezza, inserendo le sue fanciulle in una luce morbida che ne

ingentilisce ulteriormente le già eleganti movenze. Degas predilige la rappresentazione di ambienti

L’assenzio

, forse il più celebre tra i suoi dipinti. L’opera è

interni parigini. Ne costituisce un esempio

ambientata all’interno del Cafè Nouvelle-Athènes che, insieme al Cafè Guerbois, era uno dei luoghi di

ritrovo prediletti degli Impressionisti. La composizione è volutamente squilibrata verso destra, quasi a

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dare il senso di una visione improvvisa e casuale. Si noti la prospettiva obliqua secondo cui sono

disposti i tavolini, quasi come se l’artista volesse introdurci nel locale seguendo il loro allineamento. Il

I due personaggi recitano il ruolo di due poveracci: una prostituta di

punto di vista è alto e decentrato.

periferia, e un barbone dall’aria burbera e trasandata. Dinnanzi alla donna vi è il bicchiere verdastro

dell’assenzio che dà il titolo al dipinto. Davanti al barbone sta invece il calice di vino. Entrambi i

personaggi hanno uno sguardo perso nel vuoto, come se stessero seguendo il filo invisibile dei loro

pensieri. Pur essendo seduti accanto sono fra loro lontanissimi, quasi a simboleggiare la solitudine.

L’atmosfera del locale è pesante come lo stato d’animo dei due avventori, imprigionati in uno spazio

squallido e angusto, di cui l’artista ci offre una descrizione realistica.

Estetismo e uso politico dei simboli

L’importanza della dimensione estetica per veicolare messaggi politici e creare una condivisione del

messaggio ideologico fu immediatamente compresa dai regimi dittatoriali novecenteschi, primo tra tutti

il fascismo, che si ispirò alla simbologia creata da Gabriele D’annunzio durante le sue avventure politiche

e militari.

Il Fascismo: contesto storico

Dopo la fondazione di uno stato unitario (1860) e dopo aver stabilito a Roma la nuova capitale (1870), la

giovane Italia cerca di conquistare un ruolo più adeguato nello scenario europeo internazionale.

L’Ottocento si chiude per l’Italia sotto il segno di una violenta reazione

autoritaria contro una tensione sociale crescente, che culmina con

l’attentato mortale contro il re Umberto I (1900).

All’inizio del nuovo secolo, l’impulso economico va rafforzandosi e anche

l’Italia si trova a vivere la propria tardiva “rivoluzione industriale”, benché

in prevalenza circoscritta alle zone del “triangolo industriale” (Milano,

Torino, Genova). Molto importante è la progressiva estensione territoriale

delle ferrovie, che in quegli anni vengono definitivamente nazionalizzate

(1905). Contemporaneamente però, la carenza di infrastrutture e lo

svantaggio economico del centro-sud, sono all’origine di una grande

ondata di emigrazione. Tra il 1900 e il 1915, più di mezzo milione di

abitanti all’anno si reca negli Stati Uniti e in Argentina per cercare migliori

condizioni lavorative e fortuna. Si assiste inoltre a un cambiamento della Francobollo fiumano

scena politica. Il Governo , sempre stato espressione di un ristretto

gruppo di ricchi proprietari terrieri, permette anche al ceto popolare di assumere un ruolo politico meno

marginale. Artefice di questa evoluzione è Giovanni Giolitti che, cercando di costruire un paese moderno

e unitario, allarga la base sociale e democratica, fino a coinvolgere nella politica le masse lavoratrici,

organizzate legalmente in partiti politici e nei sindacati. Nell’agosto 1914 scoppia la prima guerra

mondiale, che vede un Italia inizialmente neutrale. Sotto l’impulso di forti interessi economici da parte

dei gruppi nazionalisti, nel 1915 anche l’Italia entra in guerra.

La guerra si concluderà nel 1918, dopo aver provocato 10 milioni di caduti, di cui 680 000 italiani. Con la

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vittoria, l’Italia ottiene il Trentino e L’Alto Adige, territorio nel quale la popolazione era in prevalenza di

nazionalità austriaca e tedesca. Dopo la guerra la situazione economica appare subito molto difficile e la

conseguente tensione sociale è all’origine di una serie di agitazioni contadine e operaie che culminano

nell’occupazione delle fabbriche torinesi (1920). Fasci di

In questo clima di conflitto, nel marzo 1919 Benito Mussolini fonda il movimento politico dei

combattimento e, nel 1921, il partito fascista.

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