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Sintesi
Italiano: Giacomo Leopardi

Storia: La Seconda Guerra Mondiale

Francese: Immigration Et Racisme

Tecnica: I Mezzi Di Comunicazione

Musica: Michael Jackson

Inglese
: Race Discrimination And The Civil Rights Movement

Geografia: La Cina

Educazione Fisica: Le Olimpiadi

Scienze: Il Dna E Le Leggi Di Mendel

Storia Dell'arte: Caspar David Friedrich
Estratto del documento

Mappa concettuale della tesina:

ITALIANO:

Giacomo

STORIA Leopardi STORIA: La

DELL'ARTE: Seconda

Caspar Guerra

David Mondiale

Friedrich

SCIENZE: FRANCESE:

Il

DNA Immigratio

e le

Leggi di n et

Mendel Racisme

DIVERSIT

A' TECNICA: I

EDUZAZIO mezzi di

NE FISICA:

Le comunicazio

Olimpiadi ne

MUSICA:

GEOGRAFIA Michael

: La Cina INGLESE: Jackson

Race

discriminatio

n and the

civil rights

movement

2 Barbato Alberto 3°A INTRODUZIONE

Nel parlare di diversità sento di essere un romantico. Il Romanticismo ha

creato l’incompatibilità e la pluralità d’ideali. Il magnifico risultato è stato il

liberalismo, la tolleranza e la consapevolezza che non c’è nulla di perfetto.

Avrei potuto fare una tesina sull’uguaglianza, andare alla ricerca di un ordine

universale assoluto ma è assai più intrigante indagare su che cosa ci

differenzia l’uno dall’altro, che cosa rompe e rende disuguale la nostra stessa

personalità.Occorre comunque evidenziare l’importanza di un’armonia

universale, di un insieme di leggi generali. Non si deve esaltare la diversità e

poi degenerare in idee isolazioniste o anarchiche. Il motto da seguire è:

<<insieme nella diversità>>.

La diversità è secondo me un valore e, come tale, va apprezzata.

3 Barbato Alberto 3°A

ITALIANO: GIACOMO LEOPARDI

Leopardi è classico o romantico?

Leopardi partecipò alla polemica tra classici e romantici, schierandosi a favore dei

classicisti. In realtà, però, la sua posizione è piuttosto complessa. Il poeta resta

sicuramente estraneo al Romanticismo, di cui rifiuta gli atteggiamenti irrazionalistici e

anti-illuministici; d'altro canto, egli si avvicina

alla sensibilità romantica per altri aspetti della

sua opera, ad esempio per l'importanza che

assume nei suoi versi la notte, o per la scelta

di un tema come l'infinito. Leopardi condivide

l'ammirazione dei classicisti per la letteratura

e la cultura antiche in generale; ma nelle sue

opere non troviamo i riferimenti mitologici, che

costituiscono uno degli elementi caratteristici

della poesia neoclassica. Leopardi resta quindi

una figura isolata, estranea ai movimenti del

suo tempo, legata alla filosofia illuministica da

un lato, capace dall'altro di anticipare posizioni

che saranno tipiche della fine dell'Ottocento, o

addirittura del Novecento. Anche per questo,

solo molti anni dopo la sua morte l'importanza

di Leopardi fu pienamente riconosciuta dai

lettori e dagli studiosi.

4 Barbato Alberto 3°A Giacomo Leopardi

Giacomo Leopardi, il maggior poeta lirico

italiano dell'Ottocento, nacque a Recanati,

oggi in provincia di Macerata, nel 1798. La

sua famiglia era nobile (il padre è conte),

ma decaduta e impoverita. Il padre era

comunque riuscito a raccogliere nel suo

palazzo una grande biblioteca, con migliaia

di volumi antichi e moderni, e fu qui che il

piccolo Giacomo, dopo un'infanzia vivace e

spensierata, a sette anni iniziò a studiare.

Quasi da solo, imparò il latino, il greco, il

francese, studiò letteratura, astronomia,

storia, filosofia, scienze naturali. A

quattordici anni era in possesso di

un'erudizione che poche persone

raggiungono nel corso di una vita intera, ma la sua schiena e la sua vista erano

irrimediabilmente danneggiate. La sua salute era compromessa per sempre.

Dai quattordici anni, Leopardi incominciò a scrivere, sia poesie sia opere di erudizione

(saggi sulle superstizioni degli antichi, sulle usanze degli italiani). Incominciò a tenere un

diario, lo Zibaldone di pensieri, che si concluse solo con la sua morte. A diciotto anni,

quando scoppiò in Italia la polemica tra classicisti e romantici, egli scrisse un saggio

schierando a favore dei classicisti: il testo non venne preso in considerazione e restò

inedito. Ma Leopardi aveva ormai deciso di privilegiare la scrittura poetica: egli stesso

definì "conversione letteraria" il passaggio dall'erudizione alla poesia. Nacquero così i

primi componimenti in versi: canzoni e idilli.

In quel tempo, Leopardi desiderava lasciare Recanati per frequentare altri poeti e scrittori,

conoscere il mondo dell'editoria, stabilire contatti con altri intellettuali. Ostacolato dai

genitori, egli fuggì di casa, ma restò senza soldi. Solo nel 1822 poté compiere il suo primo

viaggio a Roma, da cui però tornò deluso: la grande città, di cui aveva letto la storia nei

libri, era in realtà arretrata, sonnolenta, corrotta. Il pessimismo del poeta, che nasceva da

una visione amara della natura e della società umana, si accentuò. Leopardi pubblicò le

poesie scritte fino allora e decise di dedicarsi alla filosofia.

Nel 1824 egli scrisse le Operette morali, una serie di dialoghi e racconti di argomento

filosofico, in cui esponeva la propria visione del mondo: in gioventù egli pensava che la

vita degli esseri umani fosse infelice per colpa delle loro scelte irrazionali, della loro sete

di potere, della loro malvagità; mentre la natura gli appariva benevola, in quanto offriva

un conforto, addolciva le pene della vita. A questo punto, invece, si era convinto che la

natura stessa fosse "matrigna", e non madre affettuosa, degli esseri viventi: essa infatti

5 Barbato Alberto 3°A

seguiva delle leggi che avevano come conseguenza inevitabile la sofferenza di tutte le

creature, e non solo degli esseri umani. È il cosiddetto "pessimismo cosmico" di Leopardi.

Dopo le Operette morali, il poeta visitò altre città italiane: Bologna, Firenze, Pisa. Qui, nel

1827, riprese a scrivere poesie, e continuò a farlo negli anni successivi, a Recanati e a

Napoli, dove morì nel 1837. Gli ultimi componimenti avevano un carattere molto diverso

dai primi, ma il poeta decise di pubblicarli tutti insieme sotto il titolo Canti: la prima

edizione definitiva del libro uscì pochi mesi dopo la scomparsa dell'autore.

Il sabato del villaggio

La donzelletta vien dalla campagna,

In sul calar del sole,

Col suo fascio dell'erba; e reca in mano

Un mazzolin di rose e di viole,

Onde, siccome suole,

Ornare ella si appresta

Dimani, al dì di festa, il petto e il

crine.

Siede con le vicine

Su la scala a filar la vecchierella,

Incontro là dove si perde il giorno;

E novellando vien del suo buon

tempo,

Quando ai dì della festa ella si

ornava,

Ed ancor sana e snella

Solea danzar la sera intra di quei

Ch'ebbe compagni dell'età più bella.

Già tutta l'aria imbruna,

Torna azzurro il sereno, e tornan

l'ombre

Giù da' colli e da' tetti,

Al biancheggiar della recente luna.

Or la squilla dà segno

Della festa che viene;

Ed a quel suon diresti

Che il cor si riconforta.

I fanciulli gridando

Su la piazzuola in frotta,

E qua e là saltando,

Fanno un lieto romore:

E intanto riede alla sua parca mensa,

Fischiando, il zappatore,

E seco pensa al dì del suo riposo.

Poi quando intorno è spenta ogni altra face,

E tutto l'altro tace,

6 Barbato Alberto 3°A

Odi il martel picchiare, odi la sega

Del legnaiuol, che veglia

Nella chiusa bottega alla lucerna,

E s'affretta, e s'adopra

Di fornir l'opra anzi il chiarir dell'alba.

Questo di sette è il più gradito giorno,

Pien di speme e di gioia:

Diman tristezza e noia

Recheran l'ore, ed al travaglio usato

Ciascuno in suo pensier farà ritorno.

Garzoncello scherzoso,

Cotesta età fiorita

E' come un giorno d'allegrezza pieno,

Giorno chiaro, sereno,

Che precorre alla festa di tua vita.

Godi, fanciullo mio; stato soave,

Stagion lieta è cotesta.

Altro dirti non vo'; ma la tua festa

Ch'anco tardi a venir non ti sia grave. Commento

Questa poesia descrive i momenti che precedono il giorno della festa. Leopardi prende

spunto da questa rappresentazione della realtà per fare una riflessione sulla vita e, in

particolare, sulla giovinezza: egli paragona così la sua adolescenza a quella della ragazza,

fresca e spensierata; alla fanciulla fa contrasto la vecchietta, immersa non solo nel suo

lavoro, ma anche nel ricordo della propria gioventù. L’ultima strofa è dedicata all’infanzia;

Leopardi associa la giovinezza alla giornata del sabato, piena di speranze e aspettative

per il giorno dopo, e l’età adulta alla domenica, che è una giornata noiosa e stanca.

7 Barbato Alberto 3°A

STORIA: LA SECONDA GUERRA MONDIALE

LA SECONDA GUERRA MONDIALE

Le cause principali sono la crisi economica e sociale degli anni ’30, crisi che coinvolse

l’intero popolo: le terre abbandonate non producono il necessario; di conseguenza i prezzi

aumentavano, la disoccupazione cresceva sempre più. La nascita e l’affermazione delle

forze fasciste e naziste provocarono lo scoppio. La seconda guerra mondiale scoppiò a

causa della Germania nazista che assalì la Polonia a fianco della quale scesero l’Inghilterra

e Francia. La prima fase della guerra fu

dominata dalla Germania che credeva in

una guerra lampo e nel giro di pochi mesi

riuscì ad occupare l’Europa settentrionale

e Parigi nel giugno 1940 fu firmato

l’armistizio col quale la Francia si divideva

in due parti: una occupata dai nazisti e

l’altra dai francesi. Intanto l’Italia fino ad

allora rimasta neutrale scese in

campo(1940) a fianco della Germania. Gli

italiani attaccarono la Grecia ma senza

successo e Hitler fu costretto ad

intervenire in Grecia e Jugoslavia , poi

Hitler invase l’URRS ma i russi tennero e

dopo un anno di combattimento

costrinsero i tedeschi a ritirarsi. Gli USA

scesero in guerra fino alla fine del 1942, la

Germania e il Giappone continuarono a

mantenere l’iniziativa ma con l’arrivo dell’inverno i tedeschi furono sorpresi dai russi e

sconfitti. Nel mese di luglio del 1943 gli anglo-americani sbarcarono in Sicilia iniziando la

liberazione dell’Europa occidentale. Mentre in Europa la guerra era finita, il Giappone

continuava la sua battaglia. Così il presidente Americano fece sganciare due bombe

atomiche: una ad Hiroshima e un’altra a Nagasaki. Il 14 agosto 1945 finì la guerra

mondiale.

8 Barbato Alberto 3°A

IL NAZISMO

La crisi del '29 investe violentemente la Germania,

creando disoccupazione e malcontento nei confronti

dei deboli governi della Repubblica di Weimar.

Hitler assume la carica di Presidente il 2 agosto

1934, nasce il Terzo Reich.

Hitler riesce a raggiungere legalmente il potere

ricorrendo alla violenza sistematica con l'impiego di

formazioni paramilitari, le SA e le SS, contro i suoi avversari politici. Approfitta del disagio

economico delle classi popolari e della piccola e media borghesia in seguito alla crisi del

'29, sfrutta le divisioni della sinistra fra socialdemocratici e comunisti e la debolezza dei

governi di Weimar e utilizza il crescente favore e i finanziamenti del mondo della finanza e

degli industriali, che vedono nel nazismo un efficace ostacolo al comunismo.

L'ideologia nazionalsocialista raccoglie ampi consensi in una Germania attanagliata dalla

miseria , incerta sul futuro e ancora profondamente umiliata dalla sconfitta militare e dalla

pace di Versailles.

Il nazismo ha come principi fondamentali:

La superiorità della razza ariana e dei Tedeschi che vi appartengono

-Odio verso gli Ebrei, capro espiatorio di tutti i mali tedeschi,

-Il destino della futura "Grande Germania" è il dominio sul mondo,

-Necessità della conquista di uno "spazio vitale" a est, a spese degli Slavi, una razza

inferiore.

Il sistema di potere di Hitler si fonda:

- Sul principio del Fuhrer che incarna la nazione tedesca e gli serve obbedienza assoluta,

-Su un partito unico, il Partito nazionalsocialista, che controlla lo Stato, l'economia, la

cultura.

- Sulla propaganda che indottrina il popolo.

9 Barbato Alberto 3°A

GEOGRAFIA: LA CINA

Aspetti fisici ed economici

MORFOLOGIA: rilievi, pianure, coste:

- I rilievi più imponenti si trovano nelle sezioni occidentale e centrale, dove si ergono

alcune delle catene montuose più elevate del mondo quali il Tian Shan, il Kunlun Shan e

l'Himalaya.

- Sono queste pianure alluvionali le aree più popolate, cuore storico del paese, percorse da

alcuni dei fiumi più lunghi dell’Asia, come il Chang Jiang e lo Huang He.

IDROGRAFIA: fiumi, laghi.

- I quattro maggiori fiumi della Cina, considerati tali per l’ampiezza del loro bacino di

drenaggio, sono lo Huang He, il Chang Jiang, lo Xi Jiang e l’Amur.

- La Cina è ricchissima di laghi d’acqua dolce. I più estesi del paese si trovano lungo il

medio e basso corso del Chang Jiang, come il

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