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Introduzione Disciplina del dandy, tesina
La mia tesina di maturità descrive la figura del dandy e il dandismo. Nel corso della storia sono andate via via affermandosi sempre più imponenti convenzioni morali e sociali, che nell’individuo hanno creato un senso di paralisi di fronte alla scelta tra soddisfare i propri impulsi e, invece, comportarsi secondo i canoni stabiliti dalla società. Questo dissidio è causa, nell’arte e nella letteratura, di diverse reazioni che sono presenti in correnti molto lontane tra loro. La più interessante e, a mio parere, rivoluzionaria di queste reazioni è il dandismo, in quanto esaltazione estrema dell’individualismo. Ciò che ha suscitato il mio interesse nei confronti di questo argomento, oltre all’analisi che se ne è fatta a scuola, è il mio approfondimento personale, ovvero la lettura di libri di autori che non solo con le loro opere, ma anche con i loro ideali e stili di vita, hanno dato forma e sostanza all’immagine del dandy e dell’esteta (Wilde, Huysmans, D’Annunzio). Interessante è stato anche vedere come questo tipo di vita estetica possa spesso risultare fallimentare, in particolare in Kierkegaard. Con questa tesina il mio intento è quello di analizzare il comportamento del dandy, non come fenomeno superficiale, ma come reazione alle restrizioni imposte dalle convenzioni che, nonostante i tentativi di reazione, non hanno cessato di esistere sebbene nel tempo possano essersi affievolite, ponendo l’attenzione su come questa spinta all’individualismo sia andata sfumando con l’avvento della massificazione culturale, politica ed economica nel corso del ‘900.
Collegamenti
Disciplina dal dandy, tesina
Spagnolo- Mariano José de Larra.
Francese- Joris- Karl Huysmans, "A rebours".
Inglese-Oscar Wilde, "The picture of Dorian Gray".
Italiano-Gabriele D'annunzio, "Il piacere".
Scienze- La seduzione in natura.
Filosofia-Soren Kierkegaard, ls vita estetica.
Arte- Giovanni Boldini, ritratto del conte Robert de Montesquieu.
Storia- Dall'individualismo all'omologazione: la società di massa.
VITA ESTETICA
“Aut-aut” : Vita estetica e vita etica
Esteta: ideale del carpe diem, poeta che riveste il mondo di artifici e vive in
• uno stato di ebbrezza intellettuale. Coglie l’attimo e rifiuta tutto ciò che è
permanente.
“il Diario di un seduttore” : figura del don Giovanni il cui obbiettivo è sedurre
• spiritualmente la donna operando con pazienza.
Fallimento dell’esteta: Noia causata dall’eterna insoddisfazione.
• Disperazione dovuta all’inconsistenza della
propria vita.
Giovanni Boldini
(1842-1931)
Le Comte Robert de Montesquiou
Robert de Montesquiou (1855-1921), celebre poeta e dandy
• baudelairiano
Rappresentazione del dandy baudelairiano realizzata con un velo
• di ironia.
Ricerca della raffinatezza:
• -fisica attraverso la cura del proprio aspetto e
dell’abbigliamento.
-intellettuale, attraverso cui si eleva al di sopra della
mediocrità che caratterizza la società borghese.
Dall’individualismo all’omologazione: la
società di massa.
XX secolo perdita dell’individualismo e massificazione, spersonalizzazione
• dell’individuo.
Consumi di massa: Cultura di massa:
Partiti politici e sindacati:
Produzione in massa: Maggiore diffusione di
organizzazioni che godono
•
standardizzazione dei beni informazioni e cultura
del sostegno di milioni di
di consumo. uomini, capaci di
Individuo considerato Alfabetizzazione, diffusione
condizionare profondamente
• come potenziale stampa e mezzi di
la società.
consumatore. comunicazione di massa.
Creazione di nuovi
• bisogni indotti. Manipolazione delle idee.
La diatriba tra individualismo e omologazione è ancora in corso. Con il passare dei decenni
molti autori celebri se ne sono occupati.
Nietzsche parlava di maschere che l’uomo si costruisce per nascondere la radice caotica
dell’esistenza; l’oltreuomo nietzschiano riesce a comprendere la funzione di queste maschere
e a distruggerle vivendo così aldilà del bene e del male.
centomila
Anche per Pirandello l’uomo indossa maschere, e quando, preso atto dell’inganno,
cerca di liberarsene, il più delle volte fallisce perché la società in cui vive lo vuole mantenere
“rinchiuso” nelle Forme che gli ha dato.
E ancora: l’inetto sveviano, che cerca di dare sfogo ai propri istinti con una complessa rete di
autoinganni innocentizzazioni
e , finisce anch’esso per soccombere agli schemi imposti dalla
società, seppur con diversi gradi di consapevolezza (Alfonso-Emilo-Zeno).
Come sosteneva Nietzsche, potremmo pensare che con le recenti scoperte scientifiche e il
progresso l’uomo sia arrivato a distruggere gli autoinganni, le maschere, le sovrastrutture,
create dall’uomo stesso nel corso dei secoli. Al contrario, con il progresso e la tecnologia, le
maschere sono sempre più difficili da sradicare e sono diventate funzionali al mantenimento
del potere delle classi dominanti, come sosteneva Marx .