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Sintesi

Tesina - Premio maturità  2008

Titolo: Ciclicità  e linearità  tempo

Autore: Michela Petrucci

Descrizione: con la tesina che segue si è voluto mettere in contrapposizione l’infinita ciclicità  del tempo naturale e la breve linearità  del tempo dell’uomo. su questa tematica sono stati ricercati e studiati autori, personaggi, opere e movimen

Materie trattate: geogr.astronomica, latino, italiano, storia, filosofia, psicologia, pedagogia, inglese,

Area: umanistica

Sommario: Con la tesina che segue si è voluto mettere in contrapposizione l'infinita ciclicità  del tempo naturale e la breve linearità  del tempo dell'uomo, la cui vita è suddivisa in diversi periodi di cui si è parlato specialmente in psicologia con le teorie sul ciclo di vita di E. Erikson. Queste età  evolutive vengono viste come le stagioni della vita umana perché messe in relazione con le stagioni naturali che, però, a differenza dell'uomo, tornano sempre uguali nel tempo. La ciclicità  del tempo naturale è osservabile nel succedersi delle stagioni: quattro periodi caratterizzati da mutamenti delle condizione di illuminazione e riscaldamento della superficie terrestre; ciò è causato dal fatto che la Terra compie un moto di rivoluzione intorno al Sole, secondo le tre Leggi di Keplero. Così come una stagione sfuma nell'altra, così lo stato d'animo dell'uomo si modifica, come nel caso delle odi di Orazio, il quale mette in evidenza la fugacità  della vita umana in relazione all'eternità  della vita naturale. La tematica del tempo è molto cara a questo autore latino che invita l'uomo a vivere giorno dopo giorno senza preoccuparsi del domani, che non è lecito conoscere, e godendo le gioie della giovinezza resa dalla descrizione del paesaggio primaverile. …………

Estratto del documento

Conseguenza del

moto di

rivoluzione

terrestre

Modifica della

posizione del

circolo di

illuminazione

equinozi solstizi

Solvitur acris hiems grata vice veris et Favoni Vides ut alta stet nive candidum

( vv 1) Soracte, nec iam sustineant onus

Odi I, 4 Odi I, 9

Silvae laborantes, geluque

Flumina constiterint acuto.

Nunc decet aut viridi nitidum caput (vv 1-4)

impedire myrto

Aut flore, terrae quem ferunt solutae; Quid sit futurum cras, fuge quaerere, et

(vv 9-10) Quem forsdierum cumque dabit, lucro

Adpone nec dulcis amores

Sperne, puer, neque tu choreas,

Pallida Mors aequo pulsat pede pauperum

tabernas Donec virenti canities abest

regumque turris. O beate Sesti, Morosa. Nunc et campus et areae

Vitae summa brevis spem nos vetat Lenesque sub noctem sussurri

inchoare longam; Composita repetantur hora

(vv 13-15) (vv 13-20)

Le due odi a confronto contengono la descrizione di un’immagine paesaggistica tipicamente

invernale che diffonde un gelo nell’animo del lettore; l’arrivo della primavera ripropone

nell’uomo quella voglia di vivere e di divertirsi tipica dell’età giovanile. Orazio inserisce, poi, la

tematica a lui cara del carpe diem, invitando i giovani a dedicarsi ora agli amori e alle danze

visto che la morte arriva x tutti e il breve corso della vita ci vieta lunghe speranze!

“La nostra vita è un attimo,

anzi, meno si un attimo; ma

la natura ci ha schernito

dando un’apparenza di

durata a questo spazio di

tempo minimo: di una parte

ne ha fatto l’infanzia, di

un’altra la fanciullezza, poi

l’adolescenza, il declino

dall’adolescenza alla

vecchiaia e la vecchiaia

stessa. Quanti gradini ha

collocato in una scala così

corta!”

Epist. Ad Luc.49

Seneca

Dimensione psicosociale nelle sue teorie

 Tema centrale della vita: ricerca dell’identità

 “8 età dell’uomo” che si riferiscono a 8 periodi

critici “Ogni tappa successiva è una

crisi potenziale, perché implica

un radicale mutamento di

prospettiva” G. Pascoli

Gèmmea l’aria, il sole così chiaro

che tu ricerchi gli albicocchi in fiore,

e del prunalbo l’odorino amaro

senti nel cuore…

Ma secco è il pruno, e le stecchite piante

di nere trame segnano il sereno,

e vuoto il cielo, e cavo al piè sonante

sembra il terreno.

Silenzio, intorno: solo, alle ventate,

odi lontano, da giardini ed orti,

di foglie un cader fragile. È l’estate

fredda, dei morti.

Le tre strofe potrebbero essere lette come l’immagine delle “stagioni della vita umana”. Nella

prima strofa viene presentata la fanciullezza; nella seconda viene descritta la maturità; nella

terza infine la vecchiaia, che prelude alla morte e alla conclusione di un tempo per l’uomo

inesorabilmente lineare, che non gode della circolarità delle stagioni che riprenderanno invece

il loro percorso.

Quando l’uomo si

rende conto che il

tempo scorre

inesorabile lasciando

un segno nella sua vita

senza possibilità di

ritorno, si infonde

nell’animo una

sensazione di

malinconia, così come

quella che emerge

Novilunio

dalla lirica “

di settembre” di

D’Annunzio, la

penultima della

Alcyone

raccolta che

rappresenta la

stagione estiva. G. D’Annunzio

Novilunio di settembre,/ dolce come il viso/ della creatura/ terrestre

che ha nome/ Ermione, tiepido come/ le sue chiome,/ umido come il

sorriso/ della sua bocca/ umida ancòra/ della prima uva matura,/

breve come la sua cintura/ nel cielo verde/ come la sua veste!

E io le dico: «O Ermione,/ tu hai tremato./ Anche agosto, anche

agosto/ andato è per sempre!/ Guarda il cielo di settembre./ Nell’aria

lontana/ il viso della creatura/ celeste che ha nome/ Luna, con una

collana/ sotto il mento sì chiara/ che l’oscura,/ pallido s’inclina e

muore...»/ Ma dice Ermione, non lieta non triste:/ «T’inganni. Quella

ch’è sì chiara/ è la falce/ dell’Estate, è la falce/ che l’Estate

abbandona/ morendo

Obliato anche agosto/ sarà nell’odor del mosto,/ nel murmure delle

api d’oro;/ per tutto sarà l’oblio,/ per tutto sarà l’oblio;/ e niuno più

saprà/ quanto sien dolci/ l’ombre dei voli/ su le sabbie saline,/ l’orme

degli uccelli/ nell’argilla dei fiumi,/ se non io, se non io,/ se non

quella che andrà/ di là dai fiumi sereni,/ di là dalle verdi colline,/ di là

dai monti cilestri, se non quella che andrà/ che andrà lungi per

sempre,/ e non con le tue rondini, o Settembre!

Nature as the countryside

 Nature as a source of

inspiration

Nature as a life-force

 Riproduzione di Michela Petrucci del

Viandante sul mare di nebbia

, C. D. Friedrich,

- concezione romantica della natura

L’educazione deve guidare e condurre l’uomo

alla chiarezza di sé e in se stesso, alla pace con

la natura e all’unione con Dio.”

Educazione dell’uomo

Frobel, “ ”

- importanza del gioco

- fondatore della

scuola-giardino Logica

Filosofia

I tre momenti della Natura

fondamentali (prima di andare

avanti clicca qui)

Filosofia

dello Spirito

Nel momento dello Spirito oggettivo Hegel afferma che lo stato prussiano

è l’emblema della razionalità e il popolo tedesco può essere considerato il

avanti dominatore della sua epoca

- Alienazione dell’idea nella realtà spazio-temporale e nel

mondo

- Si verifica un processo dialettico diviso in tre momenti:

meccanica

 fisica

 organica

- l’uomo è l’espressione

più alta della natura

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POLITICA POLITICA

INTERNA ESTERA

Rafforzamento Nazionalismo e

dell’esecutivo rafforzamento del

ruolo tedesco nella

politica continentale

Azione

repressiva

anticattolica e Isolamento della

antisocialista Francia

“Socialismo di

Stato”

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