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Sintesi

Tesina - Premio maturità  2008

Titolo: Chi perdona al nemico muore per mano del nemico

Autore: Marina Foddis

Descrizione: dal libro memoria del vuoto di marcello fois alla figura del bandito in sardegna e in europa

Materie trattate: italiano, storia, inglese, francese, discipline turistiche e aziendali

Area: umanistica

Sommario: MEMORIA DEL VUOTO - Marcello Fois Marcello Fois nasce a Nuoro 48 anni fa, e durante la sua infanzia conosce, come molti bambini sardi, la figura della tigre d'ogliastra, Samuele Stocchino. Il celebre bandito sardo, vissuto tra il 1895 e il 1928, viene utilizzato dalle mamme sarde al posto dell'uomo nero per far star buoni i figli. Colpito da questa storia Fois decide di scrivere "Memoria del vuoto" un romanzo di formazione che ... LA GUERRA DI LIBIA Lo spirito nazionalistico, diffusosi in Europa nei primi anni del XX secolo, spinse l'esercito italiano ad intraprendere la campagna di Libia. Animata dal desiderio di espansione, dalla ricerca di terre da dare ai contadini del sud, delusi dal mancato miglioramento delle loro condizioni dopo l'unificazione e dagli interessi economici, nel 1911 l'Italia dichiarò guerra alla Turchia, che dominava la Libia... ROB ROY MACGREGOR Rob Roy MacGregor lived in Scotland in the 19th century. He partecipates in Jacobites battles with his father to support the Stuart King James II who had been deposed by William of Orange. Then Rob became a respected cattleman and borrowed a sum of money from the Duke of Montrose to increase his own cattle, but due to the deception of the Duke, who was entrusted with the money... LES BANDITS CORSES : ANDRIA SPADA Les bandits corses se cachaient dans le maquis à  la suite d'un meurtre, pour échapper aux gendarmes. Ils commettaient des méfaits liés à  la vengeance des torts subits et pour défendre l'honneur de la famille. Dans le maquis ils devaient connaître les réseaux ravitailleurs, les indicateurs, le terrain, leur... DISCIPLINE TURISTICHE ED AZIENDALI "Tour nell' Ogliastra di Samuele Stocchino" ..E nella solitudine, la parola della natura scatenata dominava su tutto.. (Gavino Ledda..

Estratto del documento

ITALIANO

“Memoria del Vuoto” – Marcello Fois

..Vi credete che io non avrei voluto una vita

diversa ?..

(Samuele Stocchino)

MEMORIA DEL VUOTO - Marcello Fois

Marcello Fois nasce a Nuoro 48 anni fa, e durante la sua infanzia conosce, come molti bambini

sardi, la figura della tigre d’ogliastra, Samuele Stocchino. Il celebre bandito sardo, vissuto tra il

1895 e il 1928, viene utilizzato dalle mamme sarde al posto dell’uomo nero per far star buoni i

figli.

Colpito da questa storia Fois decide di scrivere “Memoria del vuoto” un romanzo di formazione che

presenta anche aspetti del romanzo storico e biografico.

Pubblicato nel 2007, esso tramanda la leggenda del bandito, per cui Mussolini mise la taglia più alta

mai applicata, con vicende realmente accadute a cui si affiancano elementi verosimili volti ad

accrescere l’alone di magia intorno al protagonista.

Samuele il cui nome in sardo significa Balente e Deu, prode di Dio, vive nella Sardegna centro

orientale, che in quel tempo vede ancora la presenza del servo pastore, sfruttato dal proprietario del

bestiame per pochi spiccioli. Stocchino sfugge a quel destino, segnato da un torto subito: gli viene

negato un bicchiere d’acqua dal bottaio dopo un lungo viaggio a piedi, trasformando un bisogno

fisico in sete di vendetta che sfocia dopo il suo ritorno dalla guerra Libia, dove aveva imparato a

uccidere e a non guardare in faccia il nemico. Il bandito annuncia le sue ritorsioni facendo

recapitare alle prossime vittime un biglietto con tanto di firma, questo foglio di carta viene

ricevuto dalla famiglia del bottaio che viene sterminata, così come da tutti coloro, che faranno torto

alla sua famiglia.

“La tigre d’Ogliastra”, cosi chiamato x la sua ferocia, muore in solitudine nel suo rifugio sui Monti

ogliastrini, sfuggendo anche nel momento della morte alla cattura e diventando così leggenda.

STORIA

“La guerra di Libia”

..Una vasta regione che già per opera dei

nostri progenitori fu abbondevole d'acque e di

messi, e verdeggiante d' alberi e giardini..

(Giovanni Pascoli)

LA GUERRA DI LIBIA

Lo spirito nazionalistico, diffusosi in Europa nei primi anni del XX secolo, spinse l’esercito italiano

ad intraprendere la campagna di Libia.

Animata dal desiderio di espansione, dalla ricerca di terre da dare ai contadini del sud, delusi dal

mancato miglioramento delle loro condizioni dopo l’unificazione e dagli interessi economici, nel

1911 l’Italia dichiarò guerra alla Turchia, che dominava la Libia.

Gli italiani occuparono le principali città libiche, ma la resitenza araba fu massiccia, tanto da

spingere la marina italiana ad inviare altri uomini oltremare e ad attaccare direttamente la Turchia.

Cioè consentì la conquista delle isole Sporadi che andarono ad accrescere il dominio italiano.

La Turchia spaventata dall’incursione italiana, firmò nel 1912 il trattato di Losanna, con il quale

cedeva la Libia all’Italia.

Gli italiani si insediarono soprattutto nella fascia costiera, il dominio effettivo avvenne solo nel

1927 con l’età fascista.

Si pensò che la Libia fosse una terra rigogliosa e fertile, dove i contadini avrebbero fatto fortuna,

ciò spinse molti italiani a sposare l’idea della conquista necessaria per accrescere il prestigio della

nazione, ma la propaganda venne ammutolita quando il territorio libico si rivelò agli italiani.

Il deserto giungeva quasi alla costa, tanto che lo storico Gaetano Salvemini definì la Libia uno

scatolone di sabbia contravvenendo alle parole pronunciate da Giovanni Pascoli all’inizio della

guerra, che credeva che l’ Italia avrebbe tratto benefici da questa impresa.

ENGLISH

“A scottish outlaw: Rob Roy MacGregor”

..Man is the only real enemy we have..

(George Orwell)

ROB ROY MACGREGOR

Rob Roy MacGregor lived in Scotland in the 19th century.

He partecipates in Jacobites battles with his father to support the Stuart King James II who had been

deposed by William of Orange.

Then Rob became a respected cattleman and borrowed a sum of money from the Duke of Montrose

to increase his own cattle, but due to the deception of the Duke, who was entrusted with the money

to bring the cattle back, Rob Roy lost his money and cattle and defaulted on his loan.

He became an outlaw and his family was evicted from their house which was burnt.

Rob roy sought revenge on the Duke through a sustained campaign of cattle restling, theft and

banditry.

The reward for Rob Roy’s banditry grew quickly because he committed crimes which damaged also

other landowners who were not prepared to pay to protect their property.

He lived his last years under the protection of the Duke of Argyll, a long standing enemy of

Montrose.

In 1803 the English poet William Wordsworth wrote a poem about his life during a visit to his

grave, near Lake Katrine in Scotland.

He described Roy as a Robin Hood-ish hero: a man who loved the freedom of men, who struggled

for the right and a friend of oppressed people.

FRANÇAIS

“Les bandits corses”- Andria Spada

..L'ennemi est bête : il croit que c'est nous

l'ennemi, alors que c'est lui..

Pierre Desproges

( )

LES BANDITS CORSES : ANDRIA SPADA

Les bandits corses se cachaient dans le maquis à la suite d’un meurtre, pour échapper aux

gendarmes.

Ils commettaient des méfaits liés à la vengeance des torts subits et pour défendre l’honneur de la

famille.

Dans le maquis ils devaient connaître les réseaux ravitailleurs, les indicateurs, le terrain, leur

ennemies et surtout les grottes et les bergeries isolées où il pouvaient se reposer et se nourrir.

Ils étaient équipés d’un fusil, des cartouches et des jumelles pour éviter les embuscades des

gendarmes

Quelques bandits ont vécu 40 ans en se cachant, parce qu’ils avaient des capacités physiques et

mentales exceptionnelles et surtout parce qu’ils ont été toujours sur leur garde.

Pour combattre ce phénomène, la France envoya un corps expéditionnaire composé de 500

gendarmes et en effet en 1934 le banditisme dans l’ île est terminé.

Un des bandits les plus connus, c’est Andria Spada, surnommé « le tigre » et « le bandit de Dieu »

parce qu’il ne quittait jamais son crucifix lié à son cou.

Il commettait les forfaits déguisé en curé ou en femme et il vivait dans une tanière qu’il appelait

« mon palais vert ».

Il a été arrêté en mai 1933 et envoyé dans un asile psychiatrique.

Deux ans après il a été guillotiné devant la prison de Bastia, accusé de beaucoup d’homicides.

Aujourd’hui, les histoires des bandits sont transmises oralement par les personnes âgées de l’île

DISCIPLINE TURISTICHE ED

AZIENDALI

“Tour nell’ Ogliastra di Samuele Stocchino”

..E nella solitudine, la parola della natura

scatenata dominava su tutto..

(Gavino Ledda)

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12 pagine