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Fisica: il campo magnetico
Si trova nell’isola Principe
di Galles (CANADA)
Il campo magnetico è un
fenomeno naturale. S
Può essere considerato come un
dipolo magnetico con un polo
nord (N) ed uno sud (S), inclinato bussola
di 11°30’ rispetto all’asse di
rotazione terrestre e non N
passante esattamente per il
centro della Terra. S
Le linee del B terrestre escono
dal polo N magnetico ed entrano
nel polo S .
L’ago della bussola si orienta
parallelamente alle linee di B, con
il suo polo N che punta verso il
polo S terrestre (all’incirca verso N
il polo nord geografico, con errore
di 5° verso ovest). Si trova nella Terra di
Vittoria (ANTARTIDE)
ORIGINE DEL CAMPO MAGNETICO TERRESTRE
Oltre il 95% dell’intensità del B terrestre
proviene dall’interno della Terra.
La teoria più accreditata oggi è che
l’interno della Terra funzioni come una
dinamo ad autoeccitazione.
Il funzionamento della dinamo ad
spira autoeccitazione si può riassumere così:
facendo ruotare un disco di materiale
amperometro conduttore in un campo magnetico con
direzione concorde all’asse, esso è in
grado di suscitare una forza elettromotrice
Collegando l’asse e l’orlo del disco con una
tra la periferia e l’asse del disco.
spira, in questa fluirà corrente ; se viene posta coassialmente all’asse del disco
rotante, la corrente in essa circolante indurrà un campo magnetico che va a
rafforzare il campo magnetico iniziale , che provocherà una aumento della
forza elettromotrice e di conseguenza della corrente elettrica nella spira in un
processo teoricamente infinito (in realtà, dopo un determinato periodo, campo
magnetico e corrente elettrica si stabilizzano).
All’interno della Terra, il disco di materiale
conduttore è rappresentato dal nucleo
esterno di ferro fuso, mantenuto in
movimento per la presenza di moti
convettivi dovuti al calore . Il problema del
campo magnetico iniziale necessario
all’innesco è stato forse risolto da alcuni
ricercatori, che lo identificano nel campo
magnetico solare .
Tale teoria spiega le variazioni di intensità,
ma non le inversioni di polarità.
Un fisico giapponese, T. Rikitake, ha portato il
numero delle dinamo a due, accoppiate tra
loro
. Esse ruoterebbero con senso opposto,
producendo due campi magnetici di intensità
differente in direzioni opposte .
Il prevalere di un campo magnetico sull’altro
determina il verso del campo magnetico, con
alternanze (in cui si verificano le inversioni
polari) e periodi di campo nullo .
La magnetosfera è una regione di spazio asimmetrica, circostante alla Terra,
entro la quale il campo magnetico terrestre domina il moto delle eventuali
particelle cariche. Magnetopausa
Vento solare Coda geomagnetica
Fasce di Van Allen
Nel campo magnetico terrestre le
particelle cariche seguono traiettorie
elicoidali attorno alle sue linee di forza.
Sotto determinate condizioni, queste
particelle (perlopiù provenienti dal vento
solare) vengono catturate dal campo e
trattenute per effetto della forza di
Lorentz.
LE AURORE
Gli elettroni e protoni del vento solare intrappolati nelle linee di
campo magnetico seguono il loro percorso fino ai poli, dove
queste particelle cariche sono convogliate direttamente verso la
superficie terrestre : per questo le aurore polari sono più
frequenti ai poli e rarissime all’equatore.
Denominate boreali o australi a seconda dell’emisfero dove si
verificano, sono un fenomeno ottico dell’atmosfera caratterizzato
principalmente da bande di colore rosso-verde-azzurro .
Le aurore sono dovute all’interazione tra particelle cariche
ad alta energia del vento solare (elettroni, protoni,
particelle α
) e atomi di gas ionizzati e rarefatti presenti
nella bassa ionosfera (all’incirca a 100/1000 km di
distanza dalla superficie terrestre). Queste particelle
eccitano, tramite collisioni, gli elettroni di valenza (che si
trovano negli orbitali più esterni).
Quando gli elettroni
eccitati ricadono ad un
livello energetico più
basso, liberano energia
sottoforma di fotoni in
un ampio intervallo
spettrale (dagli UV agli
infrarossi).
A differenti lunghezze
d’onda corrispondono
determinati colori. Ad
esempio l’ossigeno
atomico emette luce
verde, l’ossigeno
molecolare luce rossa e
l’azoto luce blu.
INVERSIONI DEI POLI
MAGNETICI
Il campo magnetico non è costante nel tempo.
Queste variazioni hanno portato, nel corso delle
ere geologiche, alla deriva dei poli magnetici ed a
ripetuti fenomeni di inversione dei poli magnetici.
Una delle prove più importanti a favore
dell’esistenza delle inversioni dei poli è stata
fornita dal paleomagnetismo
.
La causa delle inversioni non è stata ancora
dimostrata, anche se l’ipotesi più diffusa è quella del funzionamento dell’interno della
Terra come una doppia dinamo ad autoeccitazione, dove l’alternarsi della
predominanza di un campo magnetico sull’altro provocherebbe le inversioni
magnetiche e nelle fasi intermedie di questo processo si passerebbe anche
attraverso fasi di campo nullo .
Alcuni scienziati ritengono, sulla base dei dati in possesso, che sia possibile che i poli
magnetici si siano invertiti più di una decina di volte negli ultimi 30 milioni di anni, e
che l’ultima inversione si sarebbe verificata circa 780 mila anni fa.
Nelle varie epoche che si sono susseguite nella storia del nostro pianeta abbiamo
avuto sempre un elemento caratterizzante, ovvero estinzioni di massa che hanno
quasi (o del tutto) sterminato gli esseri viventi di quel periodo.
Una delle cause potrebbe essere l’alterazione del campo magnetico terrestre: infatti è
ipotizzabile che il campo geomagnetico durante le inversioni dei poli si indebolisca o
scompaia del tutto, lasciando la Terra non protetta dalle radiazioni solari . Ed è in
questo contesto che questo fenomeno può essere inserito come concausa alle
estinzioni di massa, in quanto il DNA degli organismi viventi potrebbe modificarsi
con l’assorbimento di radiazioni corpuscolari provenienti dal Sole (in particolare
di particelle α
), che potrebbero portare intere specie ad estinguersi .
Queste radiazioni possono provocare
mutazioni del codice genetico : infatti
se durante la sintesi proteica avviene
anche solo una mutazione (a causa
delle radiazioni solari) nella tripletta di un
amminoacido, la proteina anomala che
andrà a costituire non svolgerà più le
sue naturali funzioni.
Ciò per un organismo vivente può T
essere dannoso o addirittura fatale, con
veramente rari casi dove la mutazione
può avere effetti positivi e contribuire
all’evoluzione della specie . Mutazione: la proteina che l’amminoacido andrà a
formare probabilmente non svolgerà più la sua funzione
TEORIA DEGLI EQUILIBRI PUNTEGGIATI
La relazione tra l’inversione dei poli e le mutazioni genetiche potrebbe spiegare la
cosiddetta “Teoria degli equilibri punteggiati” di Stephen Jay Gould.
Questa teoria è molto popolare tra i paleontologi, perché potrebbe spiegare la
relativa assenza di forme transitorie o “missing links” in alcuni resti fossili.
Le specie animali, quando sono perfettamente adattate al loro ambiente, tendono a
conservare le loro caratteristiche per lunghi periodi (anche per milioni di anni). Al
mutare delle condizioni ambientali (per eventi climatici, geologici o astronomici), si
possono avere cambiamenti morfologici notevoli, che avvengono nell'arco di pochi
millenni. Si osservano quindi lunghi periodi di stasi evolutiva intervallati da
periodi relativamente brevi di speciazione .
L’interpretazione della teoria evoluzionistica di
Gould, che sostiene quindi un andamento “a
salti” nel cammino evolutivo (con lunghi periodi di
relativa normalità “punteggiati” da momenti di
attività intensa e a volte catastrofica), potrebbe
essere spiegata da occasionali maggiori
esposizioni alle radiazioni solari , che
potrebbero essere responsabili di mutazioni
genetiche negli organismi viventi e della
relativa speciazione o estinzione della specie .